Sono solo fantasie

di
genere
confessioni

Ho una fantasia che mi accompagna da sempre, a volte appare nei miei sogni notturni.
Non l'ho mai fatto e probabilmente è difficile da realizzare nella vita reale con i cinema moderni e lo spazio tra le file.
Ma nella mia fantasia... nella mia fantasia...
Il cinema è buio come dovrebbe essere, piuttosto scarsamente affollato come può esserlo un cinema d'essai, qualche spettatore qua e là, mai uno accanto all'altro, mai più di due persone per fila. Mi immergo in quell'atmosfera intima quasi solo con il film e i suoi personaggi, sono sola, seduta nelle prime file per avere la sensazione di essere quasi nel film e di averlo tutto per me e le mie orecchie.
Ed è allora che, a un certo punto, da dietro, due mani atterrano sotto il mio seno e iniziano ad afferrare, rilasciare, pulsare a ritmo con il suono, in simbiosi con la musica, stranamente, non sono sorpresa o disturbata.
Le mie prospettive si invertono e il film passa in secondo piano rispetto alle pulsazioni e alle sensazioni che mi danno le sue mani.
Trattengo il respiro, sono elettrizzata, so che le sue mani diventeranno più insistenti e invadenti, e sono paralizzata dall’anticipazione, un’anticipazione deliberata catturata in anticipo rispetto a questa fantasia.
I miei vestiti si trasformano all’istante, come per magia, in una camicetta ampia e scollatissima che rivela il mio seno.
Seno che, tra l’altro, è sostenuto da un reggiseno sottile che le sue mani slacciano dietro la mia schiena.
Poi le mani scoprono i miei capezzoli, che sono grossi e turgidi per questa improvvisa libertà e la sorpresa del luogo, mani pizzicano e trattengono, dita strofinano e stuzzicano, dita che si bagnano tutte insieme e mi tolgono completamente la camicetta, lasciandomi senza fiato per la sorpresa.
E spesso la mia fantasia finisce lì, lasciandomi desiderare qualcosa di sublime, risparmiandomi la doppia delusione di essere toccata da un uomo che non mi piace affatto, o di una specie di scomoda, unilaterale, sveltina in cui il signore eiacula su di me prima di andarsene.
Una fantasia, quindi, una fantasia.
scritto il
2025-11-17
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