Piacere condiviso con Afrodite

di
genere
masturbazione

Dopo aver stuzzicato il mio clitoride con il vibratore Fairy, ora mi stavo impalando senza vergogna sul vibratore Rabbit. Le velocità di vibrazione delle orecchie da coniglio e del dildo erano al massimo. Ero incredibilmente eccitata. Una volpe insaziabile, una cercatrice di piacere desiderosa di nuovi, devastanti orgasmi.

Muovevo abilmente il dildo dentro e fuori per tutta la sua lunghezza.

Pietro mi guardava ammirato, mentre lo spingevo profondamente nella mia fica aperta e succosa, a volte lo tiravo fuori completamente, per poi rimetterlo dentro di nuovo, dando piacere al mio bellissimo piccolo fiore, come se un cazzo mi stesse scopand, fino in fondo.

Dal suo punto di osservazione privilegiato, abbastanza lontano da non disturbare, regolava l'obiettivo ed il flash scattando ininterrottamente.

Catturava ogni istante possibile, imprimendolo nella sua memoria e sulla scheda della macchina fotografica.

Fotografava senza mirare, muovendosi come un leone intorno alla preda, semplicemente ruotando la ghiera dello zoom. Ma non si era limitato a scattare foto, mi aveva parlato, incoraggiata, detto quanto mi amava, esortata a continuare:

"Dai tesoro mio! Ti piace, vero? Continua così! Ti stai divertendo un mondo, vero? Ti piace che la tua fica venga devastata e riempita! Fatti venire piccola gioia mia! Quanto ti amo!".

Nessuna di queste parole aveva un significato negativo; era semplicemente un'altra espressione del mio, del nostro amore e mentre lo faceva, adorando le sue parole, mi eccitavo sempre di più...
Nel mio piacere, mi mostravo spudoratamente, offrendo, in uno sfoggio di erotismo assoluto, ogni possibile angolazione della mia intimità. Non solo mi vedeva, ma mi sentiva.

Ascoltava i miei lamenti soffocati! Gemevo! Sentiva anche una seconda musica, le vibrazioni dei due motori del Rabbit. I loro ritmi frenetici erano sinonimo di totale abbandono, un desiderio di raggiungere l'orgasmo ancora e ancora, di essere sopraffatti dal piacere. Ma oltre a questa musica, sentiva la canzone dell’acqua, che lo stregava come il canto delle sirene. Ad ogni spinta che davo sul dildo, dagli abissi della mia fica, il suo guscio spalancato, veniva inondato dal flusso e riflusso della marea, ondate di piacere umido.

Un orgasmo finale mi scosse, mi devastò, facendomi tremare dalla testa ai piedi, quasi in spasmi! M’irrigidii, inarcando la schiena, urlando il mio piacere.

Mi contrassi così tanto che i motori del vibratore Rabbit si fermarono. Sapeva che non avrei resistito ancora a lungo, sull'orlo dello svenimento, con la testa che mi girava. Improvvisamente mi tesi come la corda di un arco Pietr strappò il dildo dal mio tempio del piacere. Sapevo che avrebbe avuto solo pochi secondi per fotografare la mia fica, che, così sgualcita, sarebbe rimasto aperta, spalancata e fradicia solo per un tempo molto breve.
Una visione terribilmente pornografica ma incredibilmente bella ed erotica del mio sesso che si chiudeva lentamente dopo essere stato aperto e dilatato...
scritto il
2025-12-01
1 3 7
visite
4
voti
valutazione
5.5
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Esibizione

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.