Omaggio a F., spin off di C.T.E.I. 24

di
genere
esibizionismo

Spettacolo con gang bang
Il gestore del club mi ha fatto trovare il nano A. e due modelli di colore, africani, J. e R..
A. mi ha sfondato il culo la prima volta che mi sono esibita in pubblico.
Il pubblico era in delirio e anch’io ho goduto da troia quale sono.
Continuavano a propormi una gang bang, ma io non ne ho mai voluto sapere: massimo due cazzi e pure con qualche difficoltà.
Ma la mia libido è alle stelle: oggi non ci sono limiti.
E niente preservativi: carne contro carne, cazzi nudi dentro i miei orifizi.
S. mi ha preparata per l’inculata, irrigandomi l’ano e liberandolo da qualsiasi traccia di feci.
Poi mi ha leccato il buchino, facendomi sbrodolare la fica.
E, infine, mi ha unto il buco del culo con cura e mi ha piazzato un grosso plug nell’ano: “Ne avrai bisogno”.
Mi sento piena.
Tengo il plug nell’ano un’ora, perché il mio orifizio anale sia abbastanza allargato da reggere l’assalto che mi aspetta.
Mi sono vestita in maniera sobria, da professoressa.
Finalmente esco sul palco.
Gli spettatori gridano eccitati.
Inizio a muovermi sensualmente, ancheggiando.
La mia eccitazione è al massimo: tra poco tre cazzi saranno miei e mi farciranno tutti i buchi.
Tiro giù la gonna: sotto c’è il reggicalze con un perizoma.
Mi giro e mostro il culo, con un filo ridottissimo in mezzo alle natiche, che consente di vedere il plug che S. mi ha infilato nell’ano.
Gli spettatori gridano eccitati, uno mi dice: “Troiona te lo faccio io il culo”
Con infinita lentezza slaccio i bottoni della camicetta.
Me la tolgo e rimango in reggiseno, reggicalze e tanga.
Giro un po’ tra il pubblico, che allunga le mani sulle mie parti intime.
Ad un paio di spettatori, quelli più fighi, tiro fuori il cazzo e lo pompo con la bocca per qualche secondo.
Accarezzo un po’ di patte gonfie e poi torno sul palco.
I mie tre cavalieri vengono fuori, vestiti solo di uno boxer aderente e iniziano a baciarmi, leccarmi e infilarmi la mani dappertutto: sono già in orbita …
Sotto i boxer i cazzi sono già durissimi.
Li accarezzo, sempre più ingrifata, e poi li tiro fuori.
Il pubblico è in delirio: “fottetela quella zoccolona.”
Ogni insulto aumenta la mia eccitazione e rispondo: “sì, adesso mi scoperanno in tutti i buchi!”
È il momento del pompino.
Mi metto in ginocchio ed inizio a lavorarli con la bocca.
Uno lo succhio e gli altri due li masturbo.
I due ragazzi non ce l’hanno grosso come quello di A., ma sono comunque due bei cazzi nodosi, saranno una ventina di centimetri ciascuno.
Ad un certo punto A. mi prede la testa e mi ficca il cazzo in gola: una vera gola profonda, sino quasi a farmi vomitare.
Mi eccita essere trattata come una puttana, un pezzo di carne da riempire.
La mia vagina gocciola, piena di umori.
A. lo tira fuori ed i modelli fanno lo stesso con le loro mazze nere, in gola fino in fondo.
Finalmente mi tirano su e mi tolgono il perizoma ed il reggiseno.
Le mie tettone sono esposte ed il pubblico apprezza.
Rimango solo con le calze ed il reggicalze.
Andiamo sul lettone: la mia ora è arrivata.
Arriva S. e mi toglie con delicatezza il plug anale.
Nel frattempo J. e R. mi leccano gli orifizi e poi mi penetrano i due buchi con le dita, il che non fa che aumentare la mia eccitazione.
Mi metto a pecora, sono pronta al supplizio.
A. mi strappa via le calze ed il reggicalze, sogghignando e scatenando un boato tra i presenti.
Mi penetra prima la fica, con affondi lenti e profondi, che mi mandano in estasi.
Ma quanto ce l’ha grosso, quanto mi piace!
Gemo vergognosamente: “Si, fottimi, mio bel cazzone.”
Dopo qualche minuto di questo meraviglioso trattamento, lo tira fuori e mi sussurra: “Adesso ti sfondo il culo, troiona!”
S. interviene e gli spruzza sul cazzo del lubrificante e ne mette ancora sul mio buco del culo.
Mi giro e guardo per l’ultima volta quella spingarda che A. si ritrova al posto del cazzo, prima che me la ficchi nel culo.
La cappella paonazza per l’erezione mostruosa luccica per i miei umori e per il lubrificante che S.gli ha spruzzato su.
Poggia il cazzo sul mio ano e scivola lentamente dentro.
La cappella di A. è enorme e, anche se l’ho già provata, mi sento lo stesso squartare.
J e R. assistono in religioso silenzio e anche il pubblico è ammutolito.
A. entra piano, per mia fortuna, ma il dolore c’è, anche se meno della prima volta.
E certo, sono una troia rotta in culo: questo pensiero mi fa godere all’istante, anche perché ho nel frattempo ho iniziato a sgrillettarmi la fica.
Alla fine A. entra sino alla radice e lo speaker grida al microfono: “The teacher l’ha preso nel culo sino in fondo!”
Il pubblico urla, qualcuno tira fuori il cazzo e si masturba.
J e R. mi porgono i cazzi da succhiare, ma riesco solo fino a quando A. va piano, quando accelera perdo l’equilibrio e pure la nozione del tempo.
Vengo furiosamente, gridando il mio piacere.
A. lo tira fuori, ancora turgido: è un maratoneta
Lo speaker annuncia: “Adesso The teacher ci farà vedere la doppia penetrazione.”
Ho un fremito, anche se lo sapevo già: ero qui per questo.
I miei buchi sono ben allenati, essendo diventata una troia da monta, ma non è una passeggiata.
Penso che mi piacerebbe che quel cornuto di mio marito fosse qui a vedermi.
È lui che mi ha spinta a fare la troia in giro.
Si, lo vorrei qui, che prepara i miei buchi per i cazzi che mi penetreranno e poi che si masturba tutto eccitato, anche se gli tengo nascosto che faccio questi spettacoli, perché l’idea di fare queste porcate a sua insaputa mi eccita.
Ma l’ora delle riflessioni è finita.
Salgo a cavalcioni su J., mentre R. è in piedi e mi porge il suo cazzo da spompinare, anzi me lo ficca in gola di prepotenza, tanto che devo reprimere dei conati di vomito.
Andiamo avanti per un po’, fino a quando A.sale sul letto e cerca di incularmi di nuovo.
C’è poco spazio, perché la mia fica è piena.
Tiro fuori un pezzo del cazzo di J. e A. lo infila un po’.
Rifacciamo la manovra un paio di volte, sinché sono entrambi dentro.
Iniziano a muoversi in maniera sempre più sincronizzata.
Ma poi si cambia.
Mi impalo sul cazzo di R., mentre spompino J, che si è steso di lato vicino a me.
A. me lo rificca nel culo: ha l’esclusiva del mio didietro.
Il pubblico grida: “sfondatela quella troia!”
Perdo completamente la testa, tra le grida dei presenti, provando la meravigliosa sensazione dei cazzi che sfregano praticamente uno contro l’altro, separati dal sottile strato di tessuti tra l’ano e la vagina.
Mi sento come un pezzo di carne allo spiedo: è la mia completa degradazione, di una donna che è moglie e madre, educatrice di giovani studenti, e si fa fottere da tre sconosciuti nel culo e nella figa.
E questa cosa mi eccita ancora di più.
Perdo la presa sul cazzo di J.: pazienza lo farò venire dopo.
Dopo altri dieci interminabili minuti di doppia penetrazione, sempre più incalzante, vengo di nuovo, squirtando.
Il mio orgasmo anale stringe furiosamente il cazzo di A., che dà tre o quattro colpi e poi sborra dentro.
È quasi finita, gli stalloni escono dai miei buchi, provocandomi una desolante sensazione di vuoto.
Ma J. e R. non sono ancora venuti.
J. me lo mette nel culo (poverino è stato spettatore della mia doppia), mentre spompino R., come se fossi allo spiedo.
Ogni botta di J. mi spinge il cazzo di R. in gola.
R. mi sborra in faccia.
Poi anche J. è pronto a venire.
Esce dal mio culo e me lo ficca in bocca: un vero ass to mouth.
Supero il disgusto di sentire il sapore amaro del mio intestino.
J. mi sborra in bocca, spingendo con forza.
È finita.
Mi alzo in piedi e tolgo con le dita la sborra che ho addosso e la porto in bocca: gli spettatori sono in delirio.
Poi ripulisco i cazzi dei miei tre stalloni dalla sborra, leccandoli e succhiandoli con cura.
Questo trattamento li fa tornare duri, ma io non ho più la forza.
Interviene il gestore e dice: ”Amici, the teacher si è esibita al meglio e ci ha fatto godere i suoi buchi. Facciamole un applauso sincero!”
Scatta un’autentica ovazione.
Non ricordo più nemmeno quanti orgasmi ho avuto.
Sono stata fottuta, chiavata, inculata, a sfinimento.
A. e S. mi propongono di fare di più, magari due cazzi nel culo, o di farmi scopare da 4 o 5 modelli, ma per adesso rifiuto.
Domani riprenderò la parte normale della mia doppia vita.

scritto il
2025-11-26
1 1 6
visite
3
voti
valutazione
7
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.