Le amiche di nonna....Silvana

di
genere
etero

Carissimi lettori e lettrici se volete contattarmi per scambi culturali o dettagli scrivete a
vitavissuta.inc@virgilio.it
Buona lettura a tutti

LE AMICHE DI NONNA...SILVANA

Comincio questo mio racconto dicendovi che quando avevo trent'anni il range dell'età delle donne da me frequentate non era quello standard dei miei coetanei.
Ero single per scelta da qualche anno e aspettavo la donna della vita senza troppi sbattimenti per cercarla.
Sarà stato il fatto che la mia nave scuola aveva più del doppio della mia età ma a me piacevano le donne mature, più che mature, diciamo le belle nonne, le gilf.
Donne che dai cinquant'anni in su si mantenevano giovanili sia nel fisico che nell'animo.
Nonna ne è sempre stato l'esempio pratico e a portata di mano.
All'età di 70 anni, parliamo dei primi anni 2000, si teneva ancora in forma.
Le rughe sul suo volto si erano accentuate, il suo seno era diventato cadente come le sue coscie  che avevano aumentato un di qualche centimetro la circonferenza ma visibilmente, nonostante gli anni, era sempre bella e attraente.
Da qualche anno vedova con la voglia di sesso degna delle mie coetanee, non mancava mai di soddisfare le mie e le sue  voglie ogni volta che ne capitava l'occasione.
Il sabato mattina era consuetudine accompagnarla dalla parrucchiera o dall'estetista dove si tratteneva con questa o quella amica e ci passava sempre un paio d'ore.
A fine trattamenti l'andavo a riprendere per riaccompagnarla a casa ed eventualmente fare qualche commissione.
Alcune di queste sue amiche erano entrate nel cerchio delle mie simpatie, più che altro mi sarebbe piaciuto portarle a letto.
Una tra tutte era quella famosa amica e socia che conobbi quando ero ancora un verginello una decina d'anni prima di nome Loredana ( nome reale) ma non ci posi molte speranze perché avevo saputo tramite nonna che il sesso maschile non era il suo preferito.
Un'altra donna che era di mio interesse era la sorella di Loredana.
Il suo nome era Silvana, erano ambedue belle e curate ma anche  molto diverse tra loro.
Loredana aveva 68 anni alta capelli rossi lunghi e mossi, aveva una terza abbondante leggermente cadente se non fosse per i push-up che le reggevano sempre su, alta su per giù uno e settanta per settanta chili circa.
Silvana invece era l'opposto 65 anni poco più di un metro e sessanta magrina, bionda col caschetto come li portava la Carrà, poco seno si e no una seconda ma aveva un culo che era una bellezza.
Sicuramente tutte e due tinte ma si facevano notare nonostante non fossero più di primo pelo.
Un sabato arrivai a prendere nonna con un pò di anticipo sull'orario e incrociai le due sorelle a qualche decina di metri dal salone della pettinatrice. Mi salutarono con baci e abbracci e mi dissero che nonna aveva appena cominciato la messinpiega e se nel frattempo volevo prendere un caffè in loro compagnia.
Accettai volentieri e entrammo nel bar poco distante.
Si sedettero al tavolino mentre io andai a ordinare i caffè a al ritorno notai che Loredana aveva accavallato le gambe e con la gonna aderente che indossava si vedeva il bordo delle autoreggenti al che, anche per la grande confidenza che nel tempo si era creata, mi scappò subito la battuta sulle sue belle coscie ancora toniche.
Risero le sorelle.
Silvana che probabilmente se n'era risentita per aver guardato solo Loredana, disse a tono che le sue erano ancora meglio perché a suo lei si allenava correndo e io senza perder tempo risposi che se voleva farmele vedere avrebbe dovuto abbassare i pantaloni
E scoppiammo nuovamente in una risata.
Arrivò nonna e il discorso terminò li, salutammo e andammo per la nostra strada.
Il sabato successivo l'appuntamento era con l'estetista ma nonna si sentiva qualche linea di febbre e quindi mi chiese se gentilmente potevo passare ad avvisare che non sarebbe andata.
Scesi in paese, feci la commissione  chiestami e mentre stavo per tornare verso casa incrociai Silvana che mi chiese un passaggio.
La feci salire in macchina e notai subito che questa volta indossava la gonna ed era anche più corta di quella che aveva la sorella la settimana precedente.
Sedendosi in auto si sollevò ulteriormente e non potei non vedere che anche lei indossava delle autoreggenti ed erano anche molto eleganti e sexy e non fece nulla per ricomporsi.
Percorsi qualche chilometro e quando arrivai davanti al caseggiato dove abitava, vide che c'era la macchina del marito e mi chiese di proseguire.
La sua abitazione era tra le ultime del paese e allora chiesi dove dovevo accompagnarla. Mi fece proseguire e ad un certo punto mi fece svoltare in una strada di ghiaia che conoscevo molto bene perché era una strada secondaria che raggirava ilbpaese e usciva nei pressi di casa mia. Non appena la imboccai mi mise una mano sulla coscia e disse che nonna gli aveva confidato che lei mi piaceva e salendo con la mano verso il pacco lo accarezzò e lo strinse avvicinandosi al mio orecchio e sussurrandomi che gli sarebbe piaciuto molto godere con un giovane ragazzo.
Il mio cazzo sensibile a questo genere di cose si mosse subito diventando barzotto e la Silvana slacciò cintura e bottoni dei jeans estraendolo.
Lo soppesò soddisfatta di quello che aveva tra le mani, si chinò e mentre guidavo in quella strada polverosa prese a leccare la punta facendolo diventare di marmo.
Infilai un viottolo sterrato che portava ad un vecchio casolare abbandonato e appena arrivati scesi dall'auto e mi portai al lato passeggero con i pantaloni a mezza gamba, aprii la sua portiera e Silvana mise le gambe fuori dalla macchina e le aprì io mi posizionai in mezzo ad esse e gli infilai nuovamente e più comodamente il cazzo tra le fauci affamate.
La porca succhiava infilandosi tutta la lunghezza in gola e quando gli vennero i conati lo estrasse del tutto e scese dall'auto.
Aveva delle a scarpe con i tacchi che si levò prontamente mettendoli sul sedile, si girò e alzò la gonna fino a sopra le belle chiappe lasciando in vista un tanga in pizzo bordeaux che abbassai alle caviglie con un solo strattone
Lei se li sfilò da una gamba e si sedette sul sedile alzando le gambe in una sforbiciata e mettendo in mostra la sua bella fighetta piccolina con un triangolino di pelo ben curato.
Gli diedi una rapida leccata poi la presi per metterla alla pecorina in ginocchio sul sedile con quel bel culetto rotondo che sporgeva all'esterno.
Gli posizionai la cappella tra le valve di quel frutto proibito e con una spinta lenta ma decisa la infiocinai arrivando con le palle contro le sue grandi labbra.
Ansimò e mantenni la posizione per qualche secondo poi quando sentii la figa che si stava lubrificando per bene comincia a stantuffarla a grandi colpi.
La pistonavo senza tregua ed ebbe almeno tre orgasmi in sequenza nel giro di quindici minuti e quando le grugnii che stavo per esploderle dentro scese velocemente e si accucciò a gambe aperte tra le mie prendendomi il cazzo in bocca.
Succhiò e lecco la cappella fino a che non gli innondai la lingua avida di sperma, le colò anche sul mento che prontamente raccolse con l'indice e se la portò tra le labbra per ingoiarla tutta e ripulì anche le gocce restanti che scendevano dal frenulo risucchiando anche quelle rimaste nel meato
Era ormai quasi ora di pranzo ci sistemammo di fretta e soddisfatto la riaccompagnai velocemente a casa passando davanti alla mia abitazione e rifacendo il giro del paese con la macchina tutta impolverata.
Quando la lascia nei paraggi della sua abitazione scendendo mi disse che mia nonna aveva ragione a dire che ero una manna scesa dal cielo e anche che alla prossima con più tempo e calme mi avrebbe dato anche il culo
La salutai e nel tragitto di ritorno ripensai a quello di cui poteva essere a conoscenza....ma la certezza che se a fidarsi di lei era nonna, perché non avrei dovuto farlo io !!?


scritto il
2025-10-01
4 3 2
visite
7
voti
valutazione
9.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.