Un bacio

di
genere
pissing

Questo racconto contiene descrizioni di pissing e scat, quindi se la cosa non vi interessa non leggete oltre.

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Rieccomi qui, tornata dalle vacanze giusto per trovare un caldo improbabile.
Mentre scrivo sono in negozio, non ho ancora riaperto ma ne approfitto per sistemare un po’ di cose, e a quanto pare ad intasare un aerografo da 200 euro, bravissima Rebecca, impari a pulirlo come si deve la prossima volta.
Detto questo è stata un’estate interessante, per concerti, incontrando un sacco di amici e conoscenti…e sono tornata a casa con molti buoni propositi.
La bimba è con i nonni per gli ultimi giorni, mio marito è già tornato a lavorare, quindi posso preparami con calma, ma questa volta non serve granché. Così un paio di pomeriggi fa passo qualche ora di bagno per ceretta, smalto e tutte quelle cose che so che non vi interessano, frugo nell’armadio finché non trovo un reggiseno di prima che restassi incinta e una gonnellina nera a pieghe molto corta. Troppo corta, decisamente quel tipo di cose che non si mettono fuori casa. Sotto, niente.
Il reggiseno grigio chiaro è di circa due taglie in meno di quello che mi serverebbe adesso, tutto straripa da tutte le parte, viene sollevato, e sembra più grande…è scomodo ma è l’effetto che volevo. Questa volta volevo una serata a modo mio.
Finito tutto mi sono chiusa in camera ho aspettato che tornasse mio marito. Appena ho sentito la porta aprirsi gli ho mandato un messaggio.
“Spogliati, nudo. Nella vasca, in ginoccchio, subito”.
Ecco, rovino un po’ il pathos, ma mio marito è un uomo, e non siete esattamente dei fenomeni di tempismo, soprattutto con il telefono. Diciamo che ci ha messo circa 10 minuti per leggerlo, per fortuna pochi secondi per eseguire.
Una volta sicura che fosse al posto giusto sono andata da lui. Vederlo in ginocchio nella vasca, nudo, con quel sorriso da chi sa che sta per divertirsi era molto eccitante, ma dovevo contenerli, almeno per ora. Mi sono avvicinata, la gonna che copriva quasi niente, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo viso. Si mosse per leccarla, ma lo fermai con un dito sulla fronte.
“Fermo. Guardala, desiderala, adorala. Ma non ti muovere e non toccarla”. Rimase fermo, guardandola affamato. Io intanto mi stavo bagnando, non poco, e sono sicura che la cosa non gli fosse sfuggita. Giocavo con le dita sul mio sesso, accarezzavo, toccavo, gemevo, le facevo fare apposto quel rumore particolare di quando viene toccata da molto bagnata…se non sapete a cosa mi riferisco avete sempre sbagliato qualcosa.
“guarda, guarda la mia fica…rosa e liscia…lo so che la vuoi porco…ma per ora puoi solo guardarla…segati”
E cominciò a farlo, lentamente, la mano che scorreva su quel grosso, stupendo cazzo…avrei voluto buttarmi a succhiarlo, metterlo dentro e farmi scopare fino a svenire, ma no, non volevo rovinare tutto…così tolsi la gonna.
Il primo getto uscì piuttosto forte, giallo chiaro, caldo. Forse se lo aspettava, lo colpì sul viso ma subito aprì la bocca, bevendo quello che poteva, facendosi colare addosso il resto.
Questo mi eccitava ancora di più. “Sì cazzo, fatti pisciare addosso porco, guarda la fica della tua mogliettina che ti copre di piscio”.
E lui, che ormai sa cosa voglio, sapeva sempre sempre rispondermi…”brava vacca, pisciami addosso, lasciati andare, ti voglio sporca come una puttana”.
Il getto finì, ma avevo altro in mente. Sollevai un piede, bianco, liscio, lo smalto nero, lo avvicinai al suo viso “ora bacialo, veneralo” cominciò a baciare il dorso, prendendolo delicatamente con la mano, poi arrivo alle dita, leccando, succhiando, prendendolo tutto in bocca finché poteva, mentre continuava a masturbarsi lentamente. Aveva il cazzo enorme e durissimo, pulsante.
Normalmente quello che riguarda i piedi non rientra molto nei nostri giochi, ma in questo caso sentire la sua lingua tra le dita, sentirlo nella sua bocca mentre succhiava, leccava e mordicchiava amplificava l’eccitazione. E da quel che vedevo non faceva per niente schifo neppure a lui. Ero fradicia, gocciolavo letteralmente…ma volevo il resto.
Rimisi a terra il piede, lo guardai maliziosa, lui capì al volo, non ci fu bisogno di parole. Mi girai, mi sedetti con le cosce sul bordo della vasca, il culo leggermente sollevato, totalmente esposto. Non perse tempo, ci infilò il viso in mezzo, leccando più che poteva, prima la fica regalandomi brividi e scosse di piacere, poi si dedicò al culo. Sentire la lingua calda, morbida, che scivolava intorno, dentro il buco, leccandolo e adorandolo, con passione, con amore, mi faceva impazzire. E naturalmente mi stimolò quel tanto che bastava.
Piano piano spinsi, pur sapendo che non c’era molto, ma qualcosina fece capolino, e lui ci si buttò come fosse la miglior prelibatezza che avesse mai assaggiato. Buttai fuori tutto, un pezzettino molto piccolo in realtà, ma non importava, era il gesto che contava, i sottintesi, il sentimento che c’era dietro. Mi voltai e lo bacia, un bacio di saliva e merda, caldo, amaro ma a suo modo romantico, tenero, qualcosa che non si può condividere con chiunque, solo nostro.
Come dicevo era molto poca, ormai già sciolta, ma bastava l’idea, e nessuno di noi resisteva più. Mi girai come potevo, sempre sporgendo il culo verso di lui, e lo sentii dentro in un attimo, grosso, pesante, mi riempiva e li allargava nonostante fossi letteralmente fradicia. Eravamo entrambi sull’orlo ma voleva che venissi, e il porco sa come fare…”godi vacca merdosa, fatti scopare come una puttana dai, lo so che ti piace il cazzo” “sì mi piace, sono la tua vacca merdosa e voglio il cazzo, scopami, scopamiiiii” e con un urlo liberatorio, spontaneo, finalmente venni, i muscoli che si contraevano, le gambe che tremavano, riuscivo a restare in equilibrio solo perché lui mi teneva…e venne subito dopo sentendo il mio orgasmo, esplodendo un fiume di sperma dentro di me, lunghi violenti fiotti che sembravano non finire mai.
Alla fine un altro lungo bacio, morbido, dolce, con un’ombra di quel sapore ancora presente, poi un passo nella vasca e ho aperto la doccia.
scritto il
2025-08-26
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