La fica di tutti
di
Juliana49
genere
tradimenti
Sono nata e cresciuta in questo quartiere
Dopo 10 anni
Mi ritrovo qui
Ora sposata e ritorno al mio passato
Mentre cammino noto che poco è cambiato
C’è il solito bar dei anziani
Così veniva chiamato
Quanti ricordi ho lì
Andavo sempre nel pomeriggio a prendere
Il cono
E mi sedevo gustandolo
I sguardi dei anziani che non si staccavano
Pensando chissà cosa
Entro non c’è più Aldo
È deceduto ora c’è il figlio
Certo coi anni è cambiato
Non è più il bel uomo che ho conosciuto
Ora ingrassato un po’ trascurato
Ma ha sempre lo sguardo da maiale
Ne ho fatti di pompino ho fatto per 20 euro
Pensandoci mi è venuta una voglia di cazzo
Come si dice il lupo perde il pelo ma non il vizio
Noto che non si ricorda di me
Chiedo un cono gelato
Come nei vecchi tempi
Mi siedo e lo Lecco come se fosse un bel cazzo
Ho i occhi addosso dei nuovi anziani
Sorrido e continuo con quel gioco erotico
Il mio modo di leccare non passa inosservato
Al figlio del povero Aldo
Mi sorride toccandosi il cazzo
Io ingoio tutto il cono
Come si ingoia un cazzo
Credo che potrebbe avere un infarto
È rosso in volto
E credo che ha il cazzo che gli scoppia
Mi alzo saluto ed esco
Sento i loro sguardi
Torno a casa mio marito non è ancora rientrato
Preparo la cena
Torna lo accolgo con un sbraccio chiedendo come è andata la giornata
Dice bene e va a farsi una doccia
Torna parliamo del più e del meno
Poi il discorso cade su l’addizione di un bambino
Lui pultroppo è sterile
E per via della sterilità era caduto in depressione
Con la conseguenza che perde di verilita
Ho provato in tutti i modi e maniere
Ma solo col pompino gli viene ballotto
Il nostro rapporto è orale
Certo mi manca un bel cazzo duro
Che cerco ogni tanto lontano da casa
E con molta discrezione
Con la paura dì essere riconosciuta
Ho iniziato a frequentare locali di scambisti
Usando un cappuccio nero dove si vedono solo occhi bocca e naso
Qui di sfogo al tutto il sesso represso
Ci vado raramente
Dopo 10 anni
Mi ritrovo qui
Ora sposata e ritorno al mio passato
Mentre cammino noto che poco è cambiato
C’è il solito bar dei anziani
Così veniva chiamato
Quanti ricordi ho lì
Andavo sempre nel pomeriggio a prendere
Il cono
E mi sedevo gustandolo
I sguardi dei anziani che non si staccavano
Pensando chissà cosa
Entro non c’è più Aldo
È deceduto ora c’è il figlio
Certo coi anni è cambiato
Non è più il bel uomo che ho conosciuto
Ora ingrassato un po’ trascurato
Ma ha sempre lo sguardo da maiale
Ne ho fatti di pompino ho fatto per 20 euro
Pensandoci mi è venuta una voglia di cazzo
Come si dice il lupo perde il pelo ma non il vizio
Noto che non si ricorda di me
Chiedo un cono gelato
Come nei vecchi tempi
Mi siedo e lo Lecco come se fosse un bel cazzo
Ho i occhi addosso dei nuovi anziani
Sorrido e continuo con quel gioco erotico
Il mio modo di leccare non passa inosservato
Al figlio del povero Aldo
Mi sorride toccandosi il cazzo
Io ingoio tutto il cono
Come si ingoia un cazzo
Credo che potrebbe avere un infarto
È rosso in volto
E credo che ha il cazzo che gli scoppia
Mi alzo saluto ed esco
Sento i loro sguardi
Torno a casa mio marito non è ancora rientrato
Preparo la cena
Torna lo accolgo con un sbraccio chiedendo come è andata la giornata
Dice bene e va a farsi una doccia
Torna parliamo del più e del meno
Poi il discorso cade su l’addizione di un bambino
Lui pultroppo è sterile
E per via della sterilità era caduto in depressione
Con la conseguenza che perde di verilita
Ho provato in tutti i modi e maniere
Ma solo col pompino gli viene ballotto
Il nostro rapporto è orale
Certo mi manca un bel cazzo duro
Che cerco ogni tanto lontano da casa
E con molta discrezione
Con la paura dì essere riconosciuta
Ho iniziato a frequentare locali di scambisti
Usando un cappuccio nero dove si vedono solo occhi bocca e naso
Qui di sfogo al tutto il sesso represso
Ci vado raramente
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