Il servo pastore n 2

di
genere
corna

Nell'ovile la vita continuava tranquilla, il giovane aiutante pastore continuava a scoparsi madre e figlia. Una mattina d'estate stavano tutti pulendo lo stazzo, il marito stava distante con una scopa fatta di frasche secche finiva il lavoro fatto di chi ritirava la paglia della lettiera. Il servo stava vicino alla moglie del contadino, gli venne un'idea e disse alla padrona, " Inginocchiati fai finta di raccogliere qualcosa da terra," "Perché cosa vuoi fare ?" " Tu fallo , vedrai che ti piacerà." Lei si mise della paglia fresca e si adagiò sopra. Lui dai pantaloni fece uscire un bel cazzo duro come il ferro. Bacialo e tutto attorno succhialo con le labbra." Lei eseguì e dopo un po' disse "Tira fuori anche le palle, te le voglio leccare." Appoggiò la guancia e si strusciò sui coglioni. subito si girò e se lo fece entrare in bocca. " Inghiotiscilo, fallo sparire tutto in bocca" Lei lo fece e lo spompinava con il cazzo dentro la gola stessa. "Ferma, se no ti sborro " Lei "Fallo, sto aspettando che mi sborri la bocca" " No, ti sborro dopo ma ti voglio riempire la figa." Gli tolse il cazzo dalla bocca e se lo rimise dentro i pantaloni." Lei gli venne appresso e gli diede un morso nei pantaloni cazzo compreso. La figlia era dall'altra parte che metteva a posto un mucchio di legna. Il servo andò verso di lei, la padrona gli chiede, " Dove stai andando?" " Vado da tua figlia, lo faccio succhiare anche a lei." Stette zitta e lo fece fare. Il servo fece finta di aiutare a mettere bene la legna e disse alla ragazza, "Siediti che ti voglio scoppare la bocca." Lei non se lo fece ripetere, si sedette e chiuse gli occhi. Lui tirò fuori il cazzo e glielo mise, lei lo strinse tra il palato e la lingua e comincio a succhiarlo, poi lo volle spompinare, " No, succhia e basta" Si mise un altro pezzo più in fondo e cominciò a succhiare. "Basta, molla la presa" E lei con il cazzo in bocca disse "No, lo voglio ancora" " Basta, se no mi fai sborrare, lasciamolo a dopo"
La madre di lei li guardava e immaginava cosa stessero facendo, e fu un po' gelosa. Allora di pranzo erano tutti e quattro seduti a tavola. La padrona stava versando la pasta nei piatti, quando arrivò vicino al servo , lui da sotto la gonna insinuò la mano carezzandole le cosce, lei le aprì un poco per agevolarlo e lui salì fino alla figa , era senza mutande, le carezzò le grandi labbra e poi ritrasse la mano. La figlia aveva visto tutto e datto che stava al fianco del servo gli prese il cazzo con la mano da sopra i pantaloni e stette immobile
con la mano piena. Dopo pranzo il contadino andò in paese per comprare del filo spinato. La padrona stava lavando i piatti, come strofinava muoveva tutto il sedere. Il servo si avvicinò mise la mano sotto la gonna , prese le mutandine e le tolse,con la mano destra da dietro avvolse la figa e la carezzò dolcemente, lei gli disse:" Chiavami adesso,infilami quel cazzo dentro." "Se lo vuoi mi devi dire con il cazzo in bocca, " amore mio chiavami. Lei si inchinò e si mise il cazzo e disse "Scopami amore mio, spaccamela in due." Lo infilò prima piano con la punta che andava e veniva poi fu lei a dare il colpo di grazia, infilandoselo tutto."Per favore sborrami dentro la figa, voglio sentire il tuo sperma inondarmi" Lei era distesa con il petto sopra il tavolo e lui la sbatteva da dietro. Si avvicinò la figlia gli aprì le natiche e si mise a succhiare il buco del culo, ogni tanto con la lingua lo penetrava fin che poteva. Alla fine il giovane si lasciò andare e sborrò dentro la figa della padrona.Poi si sentì"È arrivato babbo" il giovane di corsa uscì e si diresse verso la stalla. Il padrone entrò in cucina, la moglie stava ancora pulendo, ma sotto la gonna nelle sue cosce colava lo sperma della sborrata precedente.
Il giorno dopo stavano mungendo con la mungitrice , madre figlia e lui, le pecore entravano nelle trappole atrate dal mangime e in un gruppo c'era anche un montone. Aveva le palle enormi e il servo disse alla padrona, "Acarezzale" Lei ridendo lo fece, poi lui aggiunse, Fagli una sega" Lei sempre divertita prese il cazzo del montone e andava e veniva con la mano. L'animale si eccitò e uscì il nervo rosso del cazzo. "Leccalo e succhialo, poi dopo ti faccio succhiare il mio come premio.
Lei si allungò e si diresse il cazzo della bestia in bocca, l'animale spruzzava già sperma, lei ne era tutta piena sul viso , però succhiava e quella situazione le stava anche piacendo. "Basta, lascialo, vieni vicino a me, le mise la mano sotto la gonna, le toccò la figa, era tutta bagnata, " Un giorno che siamo soli ti faccio scoppare dall'asino. "No dall'asino no, c'è
l'ha troppo grosso.
Una notte la figlia non prendeva sonno, il servo prima era sempre con lei ora preferiva sua madre, decise di andare in camera di lui.
Era caldo e il giovane era sdraiato pancia a terra, le gambe un po' larghe , si vedevano le palle. Lei si sedette sul letto e toccò il buco del culo, era tutto sudato, prese il fazzoletto e lo asciugò. Poi aprì le natiche e iniziò a leccare quel buco. Con la lingua partiva dai testicoli e si attardava nel bucchetto, il ragazzo si sveglio e girandosi sventolava il cazzo in piena erezione. Lei lo afferrò e se lo mise in bocca giocando un po' con la lingua. Poi se lo leccava tutto, dal culo alla punta del cazzo. "Proviamo a mettere il cazzo dentro il culo? " Lei ci pensò e disse " Io lo vorrei tanto nel culo, ma ho paura che mi faccia male" "Allora facciamo così, mettiti pancia a terra, prima ti scoperò la figa e ogni tanto forzerò il buchino.'
"Va bene però lo voglio ancora ciucciare" " Facciamo così, quando allora vorrai ad incularti, ti metti tutto il cazzo dentro la bocca e dirai " inculami amore mio" " Va bene ora te lo spompino un poco." Dopo un po' gli disse "Voglio essere inculata da questo bel cazzone," sempre con il cazzo in bocca " inculami amore mio" Si distese pancia nel letto e lui si sedette sopra le gambe, le scopò piano la fica. Fece entrare il glande soltanto e entrava e uscìva, lei alzava il culo per prenderne di più, ma lui continuava piano. Era bagnatissima, inzuppò bene il cazzo e lo puntò nel buchino, era stretto ma la punta già si faceva strada, un altro po' di andi rivieni in figa poi di nuovo nel culo, questa volta entro quasi metà."Ora
te lo metto in bocca e tu lo insalivi, così scivolerà meglio." "Va bene, dammelo" lo ingoiò e con la lingua lo avvolgeva tutto."
"Inculami amore mio, romupimi il culo." Si distese di nuovo, lui puntò il buchino e infilò fino alle palle. Lei in quel momento ebbe un
orgasmo, con gridolini." "Stai zitta che ci sentono" "Pompami forte, rompimi tutta, riempimi il culo di sborra. E lui venne , come uscì la sborra colava fuori copiosa.
L'indomani pomeriggio, il servo e la padrona, stavano mettendo a posto balle di fieno, appena arrivato. Il pagliaio stava al primo piano, il marito da sotto chiamò la moglie, per darle dei consigli come mettere le balle. Lei si affacciò all'apertura che fungeva da finestra appoggiando i gomiti sul davanzale. Anche il servo pastore si avvicinò alla finestra a sentire. Con la mano sinistra le alzò la gonna, lei lo lasciò fare. Prese le mutante e le stava togliendo, ormai erano a metà coscia. Lei avrebbe voluto protestare, ma lui infilò la mano tra le coscie, andando a cercare la figa.lei mentre parlava con il
marito divaricò le gambe per agevolare l'operazione, il ragazzo continuò a frugare la figa, ogni tanto passava il medio strisciando sul buco del culo. " Un giorno te lo rompo" le sussurrò,"Shshsh, che ci sente mio marito" ma ormai il
consorte se ne era già andato a fare altri lavori.
Il servo continuò ad accarezzarla tra le coscie, lei era tutta spaccata." " Chiavami adesso, Pompami forte" Lui tirò fuori il cazzo e la prese alla pecorina, lei venne subito, lui invece pompò per un bel po', poi disse," Questa sborrata la voglio conservare per una occasione più importante.
Non è che ogni giorno poteva sborrare madre e figlia, doveva contenersi e dividere le forze che aveva, se no quelle due lo avrebbero mandato diritto al cimitero.
Lui una mattina stava nel recinto dove c'era l'asino, lo stava pulendo per terra e doveva tagliare un po' le unghie che stavano crescendo troppo. Passò da lì la padrona, "Serve aiuto a tenerlo fermo?" "Certo, aiuto ne serve sempre." Lei entrò nel recinto e tenne l'asino fermo, abbracciandogli il collo.
Il servo con le tronchesine accorciava gli zoccoli. L'asino sentì l'odore di quella femmina e un po' il suo cazzo si stava ingrossando. I due risero divertiti, ma il ragazzo disse alla padrona" Falle una sega, vediamo come reagisce" "Fagliela tu che sei più bravo" Il giovane prese quel cazzone in mano e andava e veniva con la mano. " Voglio provare anch'io " disse la padrona, prese quel membro in mano
, ma lei con l'altra mano prese le palle, in quel momento il cazzo asinino diventò enorme, duro come la pietra. "Bacia la punta e leccala un po'" " Avrà odore cattivo poi è sporco" "Bacia quel cazzo" intimò il servo." Lei ne sollevò la punta e gli diedi un timido bacio."Apri le labbra e mettile a ventosa nel suo glande." Un po' a malavoglia lo fece, ma forse perché veniva comandata si stava ecitando. Mise le labbra come era stato il comando, ma le venne spontaneo fare entrare quel cazzo in bocca quanto poteva e si vedeva che gli stava passando la lingua sopra. "Dai fallo sborrare" Lei volle fare un piacere al suo amante oppure volle farlo a sé stessa, continuò a ciucciargli il cazzo e a segn/arlo. L'asino sollecitato da quelle carezze venne davvero, il primo schizzo andò a vuoto e lui," Fatti sborrare sul viso" Lei indirizzo quel membro verso di sé e fu tutta piena di sborra dai seguenti spruzzi che quel cazzo faceva. Si asciugò lui le strizzò un po' le tete, vedrai che scopata ti farò quando ti avrò a tiro.
All'ora di cena la padrona indossava un vestitino abbastanza corto , e come serviva le pietanze, quando si metteva vicino al servo lui le carezzava le cosce poi le frugava la Cercò il buco del culo e vi insinuò il dito medio, la padrona fece una smorfia ma lo fece continuare.
Lui bagnava il dito nella fica e lo infilava nel culo, la figlia che sedeva vicino al giovane gli prendeva il cazzo da sopra i pantaloni e lo segava come poteva. La padrona di staccò e continuò a servire il cibo. Finito il pranzo il marito disse " Vado in paese a fare delle commissioni" Sellò il cavallo e parti. Il servo subito arrivò in cucina dove la padrona stava ancora lavando i piatti. "Le hai le mutande ?" " No, non me le son messe mi è sembrato che hai voglia di scoparmi"
" Si ti devo scopare ma ti rompo il culo.? "Tu mettilo dove vuoi, però scopami." Le alzò il vestito e le carezzò le natiche, passò il dito nel solco delle natiche e si soffermò nel buchino. "Comincia ad andare nel pagliaio, finisco i piatti e ti raggiungo." E si diresse verso il fabbricato, la figlia aveva sentito e visto tutto e lo seguì.
Lui si sedette su una balla di fieno ad aspettare. Arrivò e gli disse " Fammi ciucciare il cazzo prima che mia madre arrivi," E lui per non contrariarla lo tirò fuori e si fece sbocchinare" Quando sentirono che la madre stava arrivando, lei molò tutto e si nascose dietro il fieno.
Arrivò la padrona e subito tirò fuori il cazzo ," Sei già eccitato, stavi pensando al mio culo ?"
Lui rispose "Si, non vedo l'ora di scopartelo" Lui le ordinò, "Quando vorrai ad incularti, con il cazzo in bocca dovrai dirmi, inculami amore mio. Lei non perse tempo si infilò quel palo nella gola e disse la formula. Lui la stava mettendo a pecora, ma lei disse "Aspetta io mi metto con la schiena per terra e tu mi inculi e ogni tanto scopami anche la figa." Si distese, lui dall'alto le fece cadere il cazzo in bocca, che lei subito si mise il glande dentro e lo solleticò con la lingua .Lui spinse fino a toccargli l'ugola poi lo tiro fuori, lo puntò nella figa e con solo la punta , senza inserirlo troppo, andava e veniva.
Lei alzava il sedere per prenderne di più ma lui si ritraeva, "Mettilo tutto dentro " "Se veramente lo vuoi mi devi dire,con il cazzo in bocca, amore mio scopami riempimi la figa di cazzo." Lo disse e lui affondò fino all'utero. "Inculami adesso" me lo devi dire con il cazzo in bocca" Glielo porse e lei con metà dell'asta dentro la bocca"Inculami amore mio, riempimi" Il ragazzo puntò il glande nel bucchino e spinse, piano ma spingeva, lei con le mani si apriva le natiche, le gambe aveva poggiate nelle spalle di lui.Un ultimo colpo e lo fece entrare tutto. La figlia di massaggiava il clitoride, ricordava quando aveva inculato a lei,le era piaciuto tantissimo. La padrona con il cazzo convocato nel culo ebbe il primo orgasmo, tremò tutta quando venne. Il ragazzo la pompava con forza e spingeva in fondo, le palle le sbattevano sulle natiche producendo quel tipico Lui avrebbe voluto scoparla ancora ma dovette molare e sborrare quel culo che la padrona con amore gli offriva.

scritto il
2025-08-01
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