Regalo di laurea
di
Ladyam
genere
trio
REGALO DI LAUREA
By @lady_aemme e @lady_aemme_bis
Sono su instagram, spesso bannata.
@seduzioneamaranto è il mio indirizzo telegram, dove mi mostro senza censure
Mi piaceva l'idea di trascorrere un fine settimana a Roma.
Certo, ci sarebbe stato poco tempo per divertirsi, ma qualcosa sarei riuscita a combinare.
In fin dei conti si trattava di premiare un giovanotto, e poi anche lo zio naturalmente...
Il taxi mi lasciò davanti alla villa sull'Aventino.
L'edificio era circondato da un parco interamente recintato, e quando vennero ad aprirmi rimasi senza fiato per lo splendido panorama.
Entrai nell'immensa villa nobiliare dall'architettura seicentesca.
Statue, busti e fontane erano sparsi un po' dovunque nel parco, e mi stavo guardavo intorno meravigliata, quando vidi venirmi incontro Haziz, il ricco saudita proprietario del complesso, col quale concludevo spesso affari di natura professionale.
"Benvenuta mia cara nella mia umile dimora", mi disse baciandomi la mano.
"Sei un dannato paraculo Haziz. Non mi avevi mica detto di questa reggia."
"Possiedo di meglio mia cara, lo sai", mi disse con un sorriso ironico.
"Allora dov'è tuo nipote?"
"Ti aspetta ansioso. Teme di non essere all'altezza".
Mi introdusse in un ampio salone luminoso, e quando la porta si aprì rimasi decisamente colpita.
Tutto era straordinariamente brillante e rilucente.
Stavo ammirando il ricco arredamento, i quadri, gli arazzi, quando comparve il ragazzo.
"Il mio dottore. Pensa 110 e lode alla Sapienza. Filologia classica."
"Notevole", dissi al ragazzo guardandolo negli occhi.
Non molto alto, ben piantato, viso massiccio, occhi inespressivi.
Non restai particolarmente colpita dal suo aspetto: aveva un'aria un pò assente e un'espressione leggermente intimidita.
Haziz si era già eclissato, in silenzio.
Avevo campo libero.
Gli chiesi qualcosa sui suoi studi, sulla tesi, e poi andai subito al sodo.
"Dai, fammi vedere come sei attrezzato", gli dissi decisa.
Il ragazzo, si mostrò leggermente sorpreso, ma cominciò a spogliarsi.
Lo guardavo incuriosita.
Esitò un attimo quando si trattò di togliersi i boxer.
"Avanti, avanti...", gli dissi puntandogli l'indice addosso".
Quello che vidi non mi entusiasmò particolarmente.
Il suo attrezzo, ancora completamente afflosciato, era di proporzioni contenute.
Lo guardai, mi avvicinai e lo presi in mano.
"E insomma ragazzo...vediamo di dargli una svegliata, eh?..."
Lo misi in bocca curiosa.
Divenne rigido in pochi secondi e lo avvolsi completamente con la bocca per gustarlo.
Ci lavorai un pò fin quando divenne adeguatamente duro.
Mi spogliai con studiata lentezza, mentre lui mi guardava.
Mi adagiai sull'enorme divano con indosso la mia lingerie bianca, e con l'indice gli feci segno di avvicinarsi: "Datti da fare, ragazzo, finisci a spogliarmi".
In modo impacciato cominciò a darsi da fare, ma non aveva particolare dimestichezza.
Lo aiutai.
Mi tolsi la leggera canottiera di seta, mi feci slacciare il reggiseno, tolsi gli slip e finalmente mi misi in ginocchio sull'ampio divano, nuda, dimenando un pò il culo.
"Fammi sentire la tua lingua, dai...", gli dissi allargando le gambe.
Sentivo le sue labbra, la sua lingua accarezzarmi la fica e il culo.
Con le dita allargò il buco posteriore e ci infilò la lingua.
Mi piaceva, cominciava a farmi godere.
Poi entrò nel culo con due dita, mentre mi penetrava la fica col suo uccello che finalmente era diventato di proporzioni accettabili.
Cominciò a spingere.
Dolore e piacere coesistevano in me.
Mi sentivo sufficientemente piena e soddisfatta.
Emisi un urlo soffocato quando il suo cazzo riuscì a penetrare in profondità nella mia fica, già umida e bagnata al punto giusto.
Il ragazzo continuava a spingere, sempre più convinto, e io iniziai a godere, dimenandomi per aumentare il piacere.
Sempre con le due dita ficcate nel culo, mi sbatteva la fica, mentre io, eccitata, presi a masturbarmi, e dopo un pò venni, ansimando in modo sommesso.
Quando notai che iniziava a irrigidirsi lo feci uscire: non volevo ancora farlo venire, e gli ingiunsi di incularmi.
E allora lui, ubbidiente, estrasse il suo attrezzo dalla fica e cominciò a penetrarmi nel culo.
Il dolore si fece sentire all'inizio, ma più spingeva e più godevo.
Prese a spingere in modo frenetico e a un certo punto lo sentii fremere.
"Non venirmi nel culo, - gli urlai continuando a dimenarmi - ti voglio in bocca".
Il ragazzo allora estrasse il suo membro dal mio culo e mi prese per i capelli.
Mi fece girare e, attratto dalle mie tette e dai miei capezzoli, cominciò ad accarezzare e a succhiare i miei seni.
Mordicchiava i capezzoli, facendomi gemere dal piacere.
Leccava le mie areole grandi e rotonde, sensibili.
"Sono bellissime", mi sussurrava estasiato mentre baciava adorante i miei capezzoli.
Eccitato, salì su di me e mi penetrò con forza nella fica.
Rimasi senza fiato per una decina di secondi.
Cazzo che senzazione!
Cominciò a spingere con decisione, in modo ritmato, e mentre spingeva nella fica mi tormentava i seni.
Mi dimenavo in preda a un godimento viscerale.
Venni di nuovo mugolando di piacere, e mentre ancora scaricavo il mio piacere, all'improvviso lui uscì, si mise sopra di me e mi spruzzò sul viso il suo sperma bianco e caldo.
Spalancai la bocca per ingoiarne quanto più possibile.
Mi ritrovai con gli occhi, i capelli e la faccia coperti dal suo liquido.
Con le dita lo raccoglievo voracemente per leccarlo tutto.
Anche lui cominciò con le sue dita a prendere gocce di sperma sulla mia faccia e a mettermele in bocca.
Succhiai avidamente le sue dita, deliziata dai sapori e dall'aroma del suo sperma.
Quando anche l'ultima goccia di sborra finì sulla mia lingua presi a leccare il suo uccello, ancora duro, per ingoiare le gocce che ancora uscivano lentamente.
Stetti per oltre un paio di minuti a gustare quell'attrezzo che, lentamente, si stava afflosciando.
Solo quando divenne completamente moscio mi staccai, rifilandogli un'ultima lunga leccata.
Rimanemmo qualche minuto sdraiati sul divano a parlare, fin quando entrò Haziz, visibilmente soddisfatto.
"Notevole, mia cara. Non avevo dubbi. Vieni che ti mostro i servizi"
Il bagno era regale, immenso, con vasca idromassaggio.
"Usalo per tutto il tempo che vuoi. Ti voglio in forma."
"Lo sarò - gli dissi guardandolo negli occhi - contaci"
Mi regalai un bagno memorabile.
Ero pronta per il secondo tempo.
Haziz mi aspettava seduto sulla ricca poltrona, e appena mi vide mi porse la mano e mi fece salire su un'ampia scalinata che, avvolgendosi su sè stessa, conduceva al piano superiore.
Entrammo in una camera che trasudava ricchezza e bellezza: ne rimasi ammirata.
Haziz si era già spogliato e si era allungato sull'enorme letto col suo cazzo in mano: "Dammi piacere, troia", mi disse guardandomi.
Salii su di lui e iniziai a fargli un pompino con la decisione e la voracità che a lui tanto piacevano.
Mi fece mettere col culo davanti alla sua faccia, così che mentre io gli facevo il bocchino che tanto amava, lui mi leccava la fica e mi allargava il culo, già pregustando l'adorata inculata.
A un tratto mi spinse via, mi fece mettere a quattro zampe e, allargando il culo con le mani, appoggiò il suo cazzo sul mio buco e prese a spingere.
Colpi sempre più forti, fino a quando sentii il suo cazzo dentro il mio culo.
E proprio mentre ancheggiavo e urlavo per il dolore e il piacere insieme, entrò un ragazzo nero, che si pose davanti a me con il suo cazzo mostruoso in mano.
Ebbi un sussulto.
"Bashir ti vuole conoscere, mia puttana, e ti vuole sfondare col suo cazzo calibro 27"
Me lo ritrovai in bocca, a leccarlo, ma solo una piccola parte riuscii ad avvolgere con le labbra.
Dopo un pò Haziz uscì dal mio culo e mi fece stendere.
Il giovane nero mi allargò le gambe e, preso in mano il suo cazzo enorme, iniziò a infilarmelo nella fica.
Mio Dio che sensazione assurda!
Piena, piena!
Mi sentivo completamente piena eppure solo metà di quel cazzo enorme era penetrato nella mia fica.
Quello spingeva, spingeva forte e all'improvviso, grondande di umori, venni agitandomi incontrollata e urlando senza freni.
Allora il giovane mi fece girare e mi alzò il culo.
"No Haziz, questo mi rompe il culo, è troppo grosso", gli dissi spaventata.
Ma il giovane aveva già preso a forzare il buco per entrare.
Urlai un nooo! deciso.
Non c'entrava!
Quel cazzo abnorme era invece riuscito a entrare.
Il mio culo si era dilatato all'inverosimile.
Mentre quello spingeva con vigore sentivo il mio culo andare in fiamme, ma il piacere era incredibile, e intanto Haziz mi scopava in bocca.
Troppo dolore, mi tirai avanti e feci uscire quel cazzo mostruoso dal mio culo.
Mi girai, sfinita, e mi allungai sul letto, con le gambe aperte e la bocca spalancata, mentre i due si stavano segando per sborrarmi in faccia.
"Tieni aperta quella bocca, troia", mi disse Haziz mentre veniva.
Annuii con la testa e, mentre ingoiavo lo sperma di Haziz, venni investita in pieno volto da una gettata di sperma incredibile che mi ricoprì tutta la faccia.
Mai mi era capitato di ricevere una simile scarica di sborra in faccia.
Impiegai non so quanto tempo a ingoiare, leccare, raccogliere tutto lo sperma che ricopriva la mia faccia.
Quando quell'incredibile cazzo nero smise di emettere sperma si allungarono entrambi affianco a me.
Il ragazzo nero prese in mano il suo cazzo, ancora duro, si mise su di me e prese a usarlo per raccogliere lo sperma che ancora avevo in faccia e mettermelo in bocca.
Il giochetto durò un paio di minuti e poi, finalmente, rimanemmo distesi a goderci il riposo.
Entrò un cameriere con un grande vassoio pieno di bevande e tartine.
Lasciò tutto sul tavolo senza guardarci.
Haziz andò a prendere qualcosa.
Tornò da me con un bicchiere e una tartina al caviale.
"Per te, principessa"
"Sei un dannato vizioso Haziz. Stavo per rimetterci il culo, lo sai?"
"Avevi una infinità di buoni motivi per correre il rischio, mia cara", mi disse sorridendo, mentre mi lasciava sulla fica stremata una busta piena di biglietti colorati.
By @lady_aemme e @lady_aemme_bis
Sono su instagram, spesso bannata.
@seduzioneamaranto è il mio indirizzo telegram, dove mi mostro senza censure
Mi piaceva l'idea di trascorrere un fine settimana a Roma.
Certo, ci sarebbe stato poco tempo per divertirsi, ma qualcosa sarei riuscita a combinare.
In fin dei conti si trattava di premiare un giovanotto, e poi anche lo zio naturalmente...
Il taxi mi lasciò davanti alla villa sull'Aventino.
L'edificio era circondato da un parco interamente recintato, e quando vennero ad aprirmi rimasi senza fiato per lo splendido panorama.
Entrai nell'immensa villa nobiliare dall'architettura seicentesca.
Statue, busti e fontane erano sparsi un po' dovunque nel parco, e mi stavo guardavo intorno meravigliata, quando vidi venirmi incontro Haziz, il ricco saudita proprietario del complesso, col quale concludevo spesso affari di natura professionale.
"Benvenuta mia cara nella mia umile dimora", mi disse baciandomi la mano.
"Sei un dannato paraculo Haziz. Non mi avevi mica detto di questa reggia."
"Possiedo di meglio mia cara, lo sai", mi disse con un sorriso ironico.
"Allora dov'è tuo nipote?"
"Ti aspetta ansioso. Teme di non essere all'altezza".
Mi introdusse in un ampio salone luminoso, e quando la porta si aprì rimasi decisamente colpita.
Tutto era straordinariamente brillante e rilucente.
Stavo ammirando il ricco arredamento, i quadri, gli arazzi, quando comparve il ragazzo.
"Il mio dottore. Pensa 110 e lode alla Sapienza. Filologia classica."
"Notevole", dissi al ragazzo guardandolo negli occhi.
Non molto alto, ben piantato, viso massiccio, occhi inespressivi.
Non restai particolarmente colpita dal suo aspetto: aveva un'aria un pò assente e un'espressione leggermente intimidita.
Haziz si era già eclissato, in silenzio.
Avevo campo libero.
Gli chiesi qualcosa sui suoi studi, sulla tesi, e poi andai subito al sodo.
"Dai, fammi vedere come sei attrezzato", gli dissi decisa.
Il ragazzo, si mostrò leggermente sorpreso, ma cominciò a spogliarsi.
Lo guardavo incuriosita.
Esitò un attimo quando si trattò di togliersi i boxer.
"Avanti, avanti...", gli dissi puntandogli l'indice addosso".
Quello che vidi non mi entusiasmò particolarmente.
Il suo attrezzo, ancora completamente afflosciato, era di proporzioni contenute.
Lo guardai, mi avvicinai e lo presi in mano.
"E insomma ragazzo...vediamo di dargli una svegliata, eh?..."
Lo misi in bocca curiosa.
Divenne rigido in pochi secondi e lo avvolsi completamente con la bocca per gustarlo.
Ci lavorai un pò fin quando divenne adeguatamente duro.
Mi spogliai con studiata lentezza, mentre lui mi guardava.
Mi adagiai sull'enorme divano con indosso la mia lingerie bianca, e con l'indice gli feci segno di avvicinarsi: "Datti da fare, ragazzo, finisci a spogliarmi".
In modo impacciato cominciò a darsi da fare, ma non aveva particolare dimestichezza.
Lo aiutai.
Mi tolsi la leggera canottiera di seta, mi feci slacciare il reggiseno, tolsi gli slip e finalmente mi misi in ginocchio sull'ampio divano, nuda, dimenando un pò il culo.
"Fammi sentire la tua lingua, dai...", gli dissi allargando le gambe.
Sentivo le sue labbra, la sua lingua accarezzarmi la fica e il culo.
Con le dita allargò il buco posteriore e ci infilò la lingua.
Mi piaceva, cominciava a farmi godere.
Poi entrò nel culo con due dita, mentre mi penetrava la fica col suo uccello che finalmente era diventato di proporzioni accettabili.
Cominciò a spingere.
Dolore e piacere coesistevano in me.
Mi sentivo sufficientemente piena e soddisfatta.
Emisi un urlo soffocato quando il suo cazzo riuscì a penetrare in profondità nella mia fica, già umida e bagnata al punto giusto.
Il ragazzo continuava a spingere, sempre più convinto, e io iniziai a godere, dimenandomi per aumentare il piacere.
Sempre con le due dita ficcate nel culo, mi sbatteva la fica, mentre io, eccitata, presi a masturbarmi, e dopo un pò venni, ansimando in modo sommesso.
Quando notai che iniziava a irrigidirsi lo feci uscire: non volevo ancora farlo venire, e gli ingiunsi di incularmi.
E allora lui, ubbidiente, estrasse il suo attrezzo dalla fica e cominciò a penetrarmi nel culo.
Il dolore si fece sentire all'inizio, ma più spingeva e più godevo.
Prese a spingere in modo frenetico e a un certo punto lo sentii fremere.
"Non venirmi nel culo, - gli urlai continuando a dimenarmi - ti voglio in bocca".
Il ragazzo allora estrasse il suo membro dal mio culo e mi prese per i capelli.
Mi fece girare e, attratto dalle mie tette e dai miei capezzoli, cominciò ad accarezzare e a succhiare i miei seni.
Mordicchiava i capezzoli, facendomi gemere dal piacere.
Leccava le mie areole grandi e rotonde, sensibili.
"Sono bellissime", mi sussurrava estasiato mentre baciava adorante i miei capezzoli.
Eccitato, salì su di me e mi penetrò con forza nella fica.
Rimasi senza fiato per una decina di secondi.
Cazzo che senzazione!
Cominciò a spingere con decisione, in modo ritmato, e mentre spingeva nella fica mi tormentava i seni.
Mi dimenavo in preda a un godimento viscerale.
Venni di nuovo mugolando di piacere, e mentre ancora scaricavo il mio piacere, all'improvviso lui uscì, si mise sopra di me e mi spruzzò sul viso il suo sperma bianco e caldo.
Spalancai la bocca per ingoiarne quanto più possibile.
Mi ritrovai con gli occhi, i capelli e la faccia coperti dal suo liquido.
Con le dita lo raccoglievo voracemente per leccarlo tutto.
Anche lui cominciò con le sue dita a prendere gocce di sperma sulla mia faccia e a mettermele in bocca.
Succhiai avidamente le sue dita, deliziata dai sapori e dall'aroma del suo sperma.
Quando anche l'ultima goccia di sborra finì sulla mia lingua presi a leccare il suo uccello, ancora duro, per ingoiare le gocce che ancora uscivano lentamente.
Stetti per oltre un paio di minuti a gustare quell'attrezzo che, lentamente, si stava afflosciando.
Solo quando divenne completamente moscio mi staccai, rifilandogli un'ultima lunga leccata.
Rimanemmo qualche minuto sdraiati sul divano a parlare, fin quando entrò Haziz, visibilmente soddisfatto.
"Notevole, mia cara. Non avevo dubbi. Vieni che ti mostro i servizi"
Il bagno era regale, immenso, con vasca idromassaggio.
"Usalo per tutto il tempo che vuoi. Ti voglio in forma."
"Lo sarò - gli dissi guardandolo negli occhi - contaci"
Mi regalai un bagno memorabile.
Ero pronta per il secondo tempo.
Haziz mi aspettava seduto sulla ricca poltrona, e appena mi vide mi porse la mano e mi fece salire su un'ampia scalinata che, avvolgendosi su sè stessa, conduceva al piano superiore.
Entrammo in una camera che trasudava ricchezza e bellezza: ne rimasi ammirata.
Haziz si era già spogliato e si era allungato sull'enorme letto col suo cazzo in mano: "Dammi piacere, troia", mi disse guardandomi.
Salii su di lui e iniziai a fargli un pompino con la decisione e la voracità che a lui tanto piacevano.
Mi fece mettere col culo davanti alla sua faccia, così che mentre io gli facevo il bocchino che tanto amava, lui mi leccava la fica e mi allargava il culo, già pregustando l'adorata inculata.
A un tratto mi spinse via, mi fece mettere a quattro zampe e, allargando il culo con le mani, appoggiò il suo cazzo sul mio buco e prese a spingere.
Colpi sempre più forti, fino a quando sentii il suo cazzo dentro il mio culo.
E proprio mentre ancheggiavo e urlavo per il dolore e il piacere insieme, entrò un ragazzo nero, che si pose davanti a me con il suo cazzo mostruoso in mano.
Ebbi un sussulto.
"Bashir ti vuole conoscere, mia puttana, e ti vuole sfondare col suo cazzo calibro 27"
Me lo ritrovai in bocca, a leccarlo, ma solo una piccola parte riuscii ad avvolgere con le labbra.
Dopo un pò Haziz uscì dal mio culo e mi fece stendere.
Il giovane nero mi allargò le gambe e, preso in mano il suo cazzo enorme, iniziò a infilarmelo nella fica.
Mio Dio che sensazione assurda!
Piena, piena!
Mi sentivo completamente piena eppure solo metà di quel cazzo enorme era penetrato nella mia fica.
Quello spingeva, spingeva forte e all'improvviso, grondande di umori, venni agitandomi incontrollata e urlando senza freni.
Allora il giovane mi fece girare e mi alzò il culo.
"No Haziz, questo mi rompe il culo, è troppo grosso", gli dissi spaventata.
Ma il giovane aveva già preso a forzare il buco per entrare.
Urlai un nooo! deciso.
Non c'entrava!
Quel cazzo abnorme era invece riuscito a entrare.
Il mio culo si era dilatato all'inverosimile.
Mentre quello spingeva con vigore sentivo il mio culo andare in fiamme, ma il piacere era incredibile, e intanto Haziz mi scopava in bocca.
Troppo dolore, mi tirai avanti e feci uscire quel cazzo mostruoso dal mio culo.
Mi girai, sfinita, e mi allungai sul letto, con le gambe aperte e la bocca spalancata, mentre i due si stavano segando per sborrarmi in faccia.
"Tieni aperta quella bocca, troia", mi disse Haziz mentre veniva.
Annuii con la testa e, mentre ingoiavo lo sperma di Haziz, venni investita in pieno volto da una gettata di sperma incredibile che mi ricoprì tutta la faccia.
Mai mi era capitato di ricevere una simile scarica di sborra in faccia.
Impiegai non so quanto tempo a ingoiare, leccare, raccogliere tutto lo sperma che ricopriva la mia faccia.
Quando quell'incredibile cazzo nero smise di emettere sperma si allungarono entrambi affianco a me.
Il ragazzo nero prese in mano il suo cazzo, ancora duro, si mise su di me e prese a usarlo per raccogliere lo sperma che ancora avevo in faccia e mettermelo in bocca.
Il giochetto durò un paio di minuti e poi, finalmente, rimanemmo distesi a goderci il riposo.
Entrò un cameriere con un grande vassoio pieno di bevande e tartine.
Lasciò tutto sul tavolo senza guardarci.
Haziz andò a prendere qualcosa.
Tornò da me con un bicchiere e una tartina al caviale.
"Per te, principessa"
"Sei un dannato vizioso Haziz. Stavo per rimetterci il culo, lo sai?"
"Avevi una infinità di buoni motivi per correre il rischio, mia cara", mi disse sorridendo, mentre mi lasciava sulla fica stremata una busta piena di biglietti colorati.
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