Io e Alex, compagni di liceo ed ora perdutamente amanti - Parte 1

di
genere
gay

Da quando siamo amanti, io e Alex, non manca giorno – anche se viviamo purtroppo a circa 20 km di distanza - che non ci vediamo da lui la sera per baciarci e fare l’amore. Giunto allora, anzi precipitatomi a casa sua, un quarto d’ora dopo, sono già seduto sul suo divano in salotto al suo fianco a farmi stringere tra le sue braccia, a farmi baciare in bocca…con la sua lingua dolcissima che spinge fino in gola per sentirmi suo… mentre il suo indice insalivato con il grosso anello, che gli ho regalato per il compleanno, affonda già nel mio culetto depilato… “oh Davide, come sei dolce” ed io “Tu pure, Alex, tesoro della mia vita … oh, quanto ti amo”… Intanto cacciamo fuori il cazzo e iniziamo a segarci a vicenda… io il suo microcazzo che serro bene in una manina, lui il mio nella media … e mentre facciamo il su e giù, continuiamo a baciarci con la lingua, a leccarci le labbra, ora ad occhi aperti ora socchiusi … quel tanto per perderci ogni tanto l’uno dentro l’altro … sì, guardarsi, ansimare e chiamarci con i più teneri nomignoli…tornare poi a chiuderli per rivivere i ricordi dei tanti momenti vissuti insieme (io e Alex ci conosciamo dagli anni delle superiori, ma solo un anno fa, complice una serata di alcool, ci siamo confessati reciprocamente il desiderio di provarci, in nome di quell’antica amicizia…ed è la cosa più bella che possa essermi capitata…)… dicevo dunque che è bello perdersi nei suoi occhi nerissimi…leccargli il nasino, baciargli il collo, accarezzargli il petto, scendere lungo la sua pancia senza peli e abbastanza pronunciata, da sotto cui spunta il suo cazzetto che raccolgo tutto nella boccuccia… oh adoro la sua minuta dimensione perché mi permette di sentirlo tutto nella bocca fino all’asta e anche a metà delle palle… adoro inoltre sentirmelo crescere e indurirsi tra le labbra…la stessa cosa fa lui con il mio pene baciandolo a partire dallo scroto e spompinando come un ossesso fino a quasi farmi venire …quando, entrambi al limite, gli dico: “Oh portami a letto, ti prego, Alex,… oggi tocca a te prendermi…” – “Sì, Davide” e allora teneramente come un fidanzatino mi prende per la mano e mi accompagna in camera da letto… “lascia solo che mi prepari per te”… adoro nel ruolo di donna infatti indossare le autoreggenti nere velatissime con balza fiorata che avvolgono le mie gambe depilate e lunghe, il perizoma in pizzo nero con il filino di perle sul didietro, i lunghi orecchini a lampadario, una linea di rimmel blu allungata all’orientale … potessi sapere andare anche sui tacchi 17 con plateau ….sarei davvero magnifica. E così, pronta entro in camera da letto…oh le luci soffuse, i petali sparsi sulle lenzuola di lino… la musica rilassante di sottofondo… tutto è curato nei minimi aspetti…lui …il mio padrone, il mio re, il mio sposo è già sul letto e impugna il suo scettro … mi avvicino a lui… mi adagio al suo fianco per farmi ancora accarezzare e baciare… “oh Alex, oh marito mio …. prendimi adesso, prendimi come piace a te, e scopavi come se fosse la nostra prima notte di nozze”… allora lui si insaliva il pene e lo appoggia tra le natiche…lo sento pulsare sul buchetto pronto ad accoglierlo… oh non sono più nella pelle… voglio solo che mi prenda…e mi sbatta tutta la notte, per tutti i giorni della mia vita, come la peggiore delle Puttane, la sua Puttana.
scritto il
2025-07-25
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