La Collega inattesa

di
genere
trio

(Lui…)
Sono le 11:15 quando ricevo un tuo messaggio vocale, in cui mi annunci che la sera, a cena, sarebbe stata nostra ospite una tua collega di lavoro, trasferitasi da poco in zona.
Percepisco un tono di voce leggermente diverso dal solito, quasi euforico, ma non ci faccio molto caso.
Nel messaggio mi chiedi di passare a comprare un paio di bottiglie di buon vino per l’aperitivo e per la cena.
La giornata passa. Alle 19:00 rientro a casa, i bambini non ci sono, ti trovo intenta a sistemare le ultime cose e la tavola; come al solito, vuoi che tutto sia a posto e che la casa sia il più accogliente possibile.
Dopo pochi minuti scendi a prepararti e mi dici che lei sarebbe arrivata fra circa 15 minuti e che sarebbe stato il caso che mi fossi dato una sistemata. Dal bagno mi urli di indossare una camicia e un paio di pantaloni, eleganti ma non troppo impegnativi. Così ti accontento e risalgo di sopra.
Sono le 19:30, suonano al citofono. Sto per alzarmi per aprire, ma ti sento salire le scale dicendo: “Vado io!”.
Quando ti vedo comparire all’ingresso, rimango di sasso. Indossi un vestito lungo a fiori, con una gonna comoda ma uno spacco molto profondo, smanicato e con una scollatura a V piuttosto generosa. Ai piedi, sandali con il tacco… Sei splendida e molto sensuale.
Non capisco il motivo di questa scelta, ma ammetto che la visione mi piace e mi eccita parecchio, e sicuramente non disdegno…
Comunque, apri la porta e fai entrare l’ospite, Maya. È un tipo dai tratti mascolini, capelli corti, non molto alta, un bel viso. Indossa una canottiera e un paio di pantaloni larghi, stile alternativo, con il cavallo molto basso.
Vi abbracciate e vi date un bacio sulla guancia. Si vede che tra voi c’è un’intesa particolare, sicuramente un’affinità.
Facciamo aperitivo in piedi, l’atmosfera è leggera. Lei è molto alla mano, simpatica, si ride e si scherza. Il prosecco evapora velocemente.
Si offre di aiutarti a preparare le ultime cose in cucina. Io mi accomodo a tavola, mentre voi sistemate i piatti per la cena. Vi guardo incuriosito. C’è proprio una complicità “strana”. Lei spesso ti sfiora, ti tocca i fianchi con la scusa di prendere qualcosa, insomma, è come se flirtasse.
La scena è curiosa e tu non ti tiri indietro. O forse non ci fai caso…
Finalmente ci sediamo tutti a tavola, voi due vicine e io di fronte. La cena e la serata proseguono serenamente. Si continuano a stappare bottiglie e l’atmosfera resta molto leggera.
A un certo punto, percepisco un tuo improvviso irrigidimento, un movimento impercettibile, ma che – conoscendoti – noto immediatamente. Non capisco cosa sia successo. Ti vedo comunque tranquilla e non ci faccio troppo caso.
________________________________________
(Lei…)
Hai sentito le sue dita sfiorare la tua gamba più volte durante la cena, ma non hai pensato fosse intenzionale.
Quando però la sua mano si è poggiata con decisione sulla tua coscia, hai capito immediatamente.
Hai cercato di allontanarla, ma lei ha insistito più volte. In fondo, quel tocco non ti dispiaceva. Dei brividi ti correvano lungo la schiena, e alla fine l’hai lasciata fare…
Hai cercato di fare finta di niente: non volevi che tuo marito notasse nulla, ma neanche che lei si fermasse.
Quel contatto ti piaceva, era una sensazione strana, nuova, ma intensa, che ti attraversava il corpo…
________________________________________
(Lui…)
Continuo a osservarti ogni tanto. Ti vedo strana, sembri imbarazzata per qualcosa. Forse il vino ti ha fatto effetto.
Hai morso il labbro inferiore. Il mio sguardo è caduto sulla tua scollatura: non indossi il reggiseno, e ora i tuoi capezzoli sono ben visibili sotto il vestito… Sei eccitata, non ho dubbi.
________________________________________
(Lei…)
La sua mano ha scostato il vestito, ora è a contatto diretto con la tua pelle. Le sue dita ti sfiorano delicatamente la coscia e si fanno sempre più audaci.
Ti senti eccitata dalla situazione: tuo marito è di fronte a te e lei ti sta accarezzando…
Com’è possibile che sia così sfacciata? Eppure, tutto questo ti piace, eccome. La trasgressione, la paura, ti hanno fatto bagnare, e lei lo sa.
Lo percepisce, e continua. Sale sempre più su, sfiora le mutandine, prima con un dito, poi con due.
Ogni tocco è una scarica di piacere che parte dal basso e ti investe completamente.
Ti senti avvampare. Non vuoi che smetta. Anzi… ne vuoi di più.
________________________________________
(Lui…)
A un certo punto ti alzi, con la scusa di andare in bagno. Barcolli un po’ e dai la colpa ai tacchi.
Vedo che sei sconvolta… ma da cosa? Inizio a fantasticare anche io.
________________________________________
(Lei…)
Non sei più lucida. La voglia è tanta. Decidi di fare una pazzia: ti sfili le mutandine e torni in tavola vicino a lei.
Non passa molto tempo prima che Maya torni all’attacco. La sua mano è decisa, risale l’interno coscia…
A quel punto vuoi che arrivi fino in cima. Vuoi farle sentire che non indossi nulla. Divarichi leggermente le gambe per agevolarla…
Le sue dita raggiungono il clitoride. Lei sussulta, sorpresa, ma non si ferma.
Tu sei molto eccitata, bagnata. Lei ti stuzzica con due dita, ci passa attorno, ogni tanto te lo stringe.
Non riesci più a trattenerti…
________________________________________
(Lui…)
Mi offro di scendere di sotto a prendere il gelato, ma prima ti faccio capire che passerò anche dal bagno.
La tua risposta è: “Fai con calma, ti aspettiamo mentre ci beviamo un digestivo…”
________________________________________
(Lei…)
Lui è sceso e siete rimaste sole. Vi guardate. Sapete di non avere molto tempo.
Il bacio è passionale. Senti la sua lingua intrecciarsi con la tua. La desideri. Vuoi che ti tocchi, che ti faccia godere, adesso.
Le sue dita ti penetrano. È brava, sa cosa fare. Ti fa sedere sul tavolo, ti alza il vestito, e tu capisci subito cosa vuole:
vuole assaggiarti, sentire la tua voglia, morderti le labbra, penetrarti con la lingua.
Apri le gambe, sfacciatamente. Ti abbandoni a lei…
________________________________________
(Lui…)
Osservo la scena da dietro la porta. Sapevo che c’era qualcosa, e sono tornato su facendo il minimo rumore.
Quella che vedo è una scena incredibile: mia moglie a gambe larghe sul tavolo, e la sua collega che la fa godere.
Sono eccitato da matti. Vi lascio fare per qualche minuto, poi faccio rumore per avvisare che sto tornando.
Rientro in soggiorno col gelato ed esclamo: “Ci voleva proprio… qua dentro fa davvero caldo!”
Maya è tranquillissima. Tu invece sei sconvolta. Riconosco quello sguardo: sei eccitata.
E io ho il pene duro come il marmo.
Ci mangiamo il gelato. L’atmosfera è elettrica, l’eccitazione è palpabile.
Rompo gli indugi: “…ora potete continuare quello che ho interrotto prima… eravate stupende.”
Tu sbianchi. Maya è molto intraprendente e non se lo fa ripetere. Ti bacia con passione.
Tu hai un attimo di esitazione, che dura un secondo. Poi ti lasci andare.
Vi baciate. Tu le sfili la canottiera: sotto non indossa niente. Il suo piccolo seno è grazioso.
Le tocchi i capezzoli, continuate a baciarvi. Lei ti sfila le spalline, facendoti cadere il vestito.
Ora sei completamente nuda. Hai addosso solo i tacchi.
Le guardo entrambe. E noto con sorpresa che non indossi le mutandine. Questo mi eccita ancora di più.
Te le eri tolte quando eri andata in bagno… o forse non le indossavi fin dall’inizio?
Ti inginocchi. Le succhi i capezzoli mentre con le mani le abbassi i pantaloni e le culotte di pizzo.
Ora tocca a te. La fai distendere sul tavolo, le apri le gambe e inizi a leccarla con decisione.
Maya inarca la schiena, geme, si dimena sotto i colpi della tua lingua.
La assaggi, ti piace. Ti eccita. Intanto ti tocchi: sei molto bagnata.
Io non resisto più. Mi avvicino da dietro, ti faccio aprire leggermente le gambe e inizio a penetrarti.
Il mio pene entra facilmente. Non ti ho mai sentita così calda e bagnata.
Ora stai gemendo a ogni mia spinta. Anche Maya è in preda al piacere.
È lei ora a prendere l’iniziativa. Ti fa stendere di schiena sul tavolo, guarda tuo marito e dice di continuare a penetrarti.
Poi si siede a cavalcioni sul tuo viso.
Lui ti penetra. Tu la lecchi. Le tue mani le stringono i fianchi.
Maya geme, ti guarda, guarda anche lui. Dice: “Hai una donna fantastica.”
La scena è intensa, animalesca. Tutti e tre vi state lasciando andare.
Non resistiamo molto.
L’orgasmo arriva come un’onda. Un vortice che travolge tutti e tre.
Sento te bagnare tutto.
Vedo Maya contrarsi, avere spasmi sotto la tua lingua.
Mi lascio andare. Ti riempio.
scritto il
2025-07-18
1 . 9 K
visite
1 5
voti
valutazione
5.9
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Il vicino di casa
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.