Anna la vicina- Prologo

Scritto da , il 2017-06-08, genere sentimentali

Stavo potando la siepe di casa mia, quando notai che c'era affacciata al balcone la mia vicina di casa. Si chiama Anna, e devo essere sincero credo potrebbe essere il sogno erotico di molti. Una signora sui 50 anni con un fisico però di una trentenne: non troppo alta, con un paio di tette fantastiche soprattutto con i capezzoli duri, un fisico asciutto, delle belle cosce e gambe e soprattutto un culone meraviglioso, bello sodo e ritto all'insù. Quel giorno di inizio estate indossava un vestito floreale sbracciato e scollato, ma stretto in vita. Già solo a vederla dal balcone mi eccitava. Nel corso degli anni avevo sognato diverse volte di poter fare sesso con Anna, ma erano stati sempre solo sogni molto caldi, niente di più, ma qualcosa stava per cambiare.
Ad un certo punto sentii il cancellino di casa sua aprirsi, e lei dal portone mi chiese di salire:

"Vieni Andrea, potresti salire un attimo e farmi un favore? Potresti tagliare un attimo la mia piccola siepe?"

Io accettai e salii su, mi indicò il punto dove tagliare e mi misi all'opera. Lei stette un po' accanto a me e così potei osservare il suo outfit più da vicino. Il vestito era veramente figo: la scollatura faceva vedere le tette e i capezzoli duri si mettevano in mostra spingendo il tessuto leggero; ma poi soprattutto essendo stretto in vita avvolgeva il culone così da poter ammirare le chiappe sode. Dopo un po' mi disse:

"Senti io vado dentro, se vuoi posso preparare un caffè per quando hai finito?"

"Oh si volentieri, grazie mille, tempo 5 minuti ed ho fatto."

Lei tornò dentro e io finii con calma. Mi accorsi però che lei non si mise a preparare il caffè, bensì cominciai a sentire certi suoni tipo gemiti provenire dalla cucina, che aveva una finestrella che si affacciava proprio sulla siepe. La tenda era tirata, ma riuscii ad intravedere Anna che si toccava la fica con delicatezza e si masturbava.
La cosa mi eccitò molto, anche lei dunque era attratta da me. Decisi allora di entrare, ma non volevo sgamarla subit; a questo punto sapendo ormai che anche lei mi desiderava, volevo stuzzicarla il più possibile e metterla alla prova. Così fischiettando quasi come per annunciarmi entrai in cucina, lei ovviamente un po' fu colta di sorpresa ma semplicemente abbassò il vestito e leggermente imbarazzata disse:

"Eh si Andrea, scusa, ma non trovavo il caffè, ora lo faccio subito."

"Non ti preoccupare Anna, aspetta anzi che ti aiuto anch'io."

Presi la caffettiera e ci misi l'acqua, però mentre lo facevo schizzai un po' per sbaglio lei sul vestito e così le tette e i capezzoli risaltavano ancora di più. Lei si tastò il vestito bagnato e mi guardò intensamente, come per dire che ormai il desiderio reciproco era palese. Anche se ormai entrambi non aspettavamo altro che scopare insieme, il gioco andò avanti ancora un po'. Facemmo il caffè ci mettemmo a sedere ad un tavolo: quale migliore occasione per fare un piedino? E lei ne approfittò subito e delicatamente mi toccò sui pantaloni prima con le infradito e poi a piedi scalzi. Io adoro i piedi e lo scoprirete via via che mi conoscerete e leggerete altre mie storie, e lei aveva dei piedi fantastici. Ormai eravamo al limite e oltrepassammo il limite, quando io feci cadere "per sbaglio" il piattino con un po' di biscotti per terra e Anna per raccoglierli si mise a gattoni. Era messa a quattro zampe senza scarpe né calzini, le tette che ciondolavano in avanti e il culone che risaltava. Lei non esitò ad atteggiarsi e ad alzare ancora più all'insù il culo. Io non ce la feci più, andai verso di lei a gattoni, alzai leggermente il vestito e infilai la mia faccia nel suo culetto e iniziai a leccarglielo. Lei fece uno scatto in avanti e iniziò a godere gemendo:

"Oh si Andrea, finalmente. Quanto ti volevo, oh si, leccami il culo ti prego. "

"Si Anna, non ce la faccio più, sei troppo figa. Quanto sarai bona, amo il tuo culone. Ti ho vista sai prima mentre ti masturbavi, e poi i tuoi piedini su di me mi hanno troppo eccitato"

"Oh si Andrea, lo so, ti volevo troppo. Finalmente, ora dobbiamo scopare per bene. Ti vorrò scopare sempre!"

La situazione si era sbloccata e io le stavo leccando bene bene il culo e le palpavo le tette a ciondoloni davanti. Dopo un po' ci alzammo un attimo in piedi e ci spogliammo a vicenda in maniera passionale, ci tastavamo dappertutto. Lei infilava la sua mano nei miei pantaloni e mi toccava il pene, io continuavo a palparle il culo anzi proprio a strizzarlo e ogni tanto mi scappava una bella sculacciata e a lei piaceva. Poi le sfilai il sopra del vestito e rimase in reggiseno, lo feci scivolare giù il vestito scoprendo via via la pancia, le leccai un attimo l'ombelico e poi tirai via del tutto il vestito lasciandola solo in intimo. Fece lo stesso con me ma mi tolse subito le mutande e si fiondò a ciucciarmi il cazzo. Con la sua bocca calda lo prendeva per bene fino in fondo, lo succhiava e mi toccava le palle, mi piaceva un sacco. Lo tirava su e giù, lo leccava con tutta la lingua e mi baciava la punta.

"Si Anna, continua così. Fammi questo pompino divino, sei troppo brava"

Io in piedi e lei in ginocchio, ma dopo un po' mi sdraiai per terra e praticamente lei mi faceva il pompino e io le potevo leccare il culo da dietro, la tenevo dalle gambe in pratica. Le spostai leggermente le mutandine e le toccai la figa già tutta umida, stava gode tantissimo anche lei. Io le toccavo la figa e lei mi spompinava, senza un attimo di pausa. Dopo un po' non ce la facemmo più entrambi e prima io le sborrai in bocca e poi lei ebbe un orgasmo incredibile. Lei era adorabile con tutta la sborra bianca in faccia. Ci rialzammo, io la presi in collo tenendola dal culo proprio e andammo sul divano. Il divertimento era appena cominciato ed entrambi eravamo molto eccitati.

Spero vi piaccia come prologo. È la mia prima storia, quindi ditemi apertamente cosa vi è piaciuto e cosa no, ovviamente c'è già il seguito pronto e non vedo l'ora di pubblicarlo. A presto, il vostro Andrea.

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