Cena da amici - 3
di
Kazuo97
genere
tradimenti
Segue da Cena da amici - 2
In casa Monica stava mostrando la collezione di vini a Carlo.
“Franco ha insistito per comprare questa cantinetta, anche se a mio parere è un po’ troppo grande, tu che dici Carlo?”
“Beh, se vi piace bere è un buon acquisto, il vino ha bisogno di cura no?”
“Sì, in effetti è così… A voi piace bere?”
“Una volta sì, ma ultimamente… non so, capita meno ecco.”
“Capisco… Beh è un peccato, un bicchiere di vino rosso a cena aiuta hmm per il dessert, non so se mi spiego…”
“Non proprio, che intendi?”
“Carlo, Carlo…" disse Monica scuotendo leggermente la testa: "Quanto tempo è che non scopate tu e tua moglie?” Il bicchiere di vino che Carlo stava sorseggiando distrattamente gli cadde di mano e si ruppe sul pavimento. “Oh cazzo, scusami, mi è proprio scivolato!”
“Non c’è problema, vado a prendere scopa e straccio così pulisco”. Monica andò nell’altra stanza sculettando un po’ più del dovuto, mentre Carlo pensava all’assurdità di quel momento, e il cazzo gli diventava involontariamente duro.
Nel frattempo, in garage, Franco mi stava mostrando le auto, anche se dal suo tono era chiaro che aveva in mente qualcos’altro. Decisi di dargli un aiutino: “Mi sembra molto spaziosa questa macchina, è la tua o quella di Monica?”
“Quella di Monica, io preferisco essere più agile quando vado a lavoro”
“Capisco… E senti, ti chiedo un consiglio se posso"
"Dimmi"
"Vi capita spesso di scopare in macchina? Perché mi sembra molto comoda…” Lo guardai maliziosamente, sperando di aver detto abbastanza.
“In effetti io e Monica scopiamo parecchio, ma quasi mai in macchina.” Un pensiero si era chiaramente formato nella testa di Franco, e speravo che riuscisse a tirarlo fuori. Purtroppo non sembrava aver capito quanto ero disposta a spingermi in là, così fui costretta a rilanciare: “Che ne dici se… Ecco, se mi fai vedere quanto è comoda?”
Potevo vedere chiaramente che il suo cazzo era diventato di marmo, e per non lasciare niente di intentato lo guardai negli occhi e mi leccai le labbra. Mi guardò per un momento, poi si avvicinò, andò a chiudere la porta del garage, e iniziò ad accarezzarmi il collo, indugiando sulla chiusura del vestito. Spinsi il culo verso il suo pacco, sperando che finalmente cogliesse il senso di quella visita al garage, e quando mi slacciò il vestito mi ritrovai in mutandine e reggiseno a un passo dalla macchina. “Mi segui?” Gli dissi, aprendo lo sportello. “Certo”, mi rispose iniziando a sbottonare la camicia.
-
Mentre Carlo cercava di asciugare il vino con dello scottex, Monica tornò in salotto. Portava scopa, paletta, e uno straccio, ma non fu quello a stupire mio marito. Era completamente nuda, ad eccezione di un vestitino trasparente che non lasciava spazio a dubbi. “Monica, che cosa fai?”
“Beh pulisco no? Non vorrei sporcarmi il vestito di vino ecco…” Carlo era immobile: da un lato l’occasione era evidentemente troppo ghiotta, dall’altro temeva che potesse essere scoperto da me e da Franco, non sapendo che cosa stava accadendo in garage. “Monica io… cioè siamo sposati, probabilmente tra poco torneranno a casa... insomma, che cosa diresti a Franco?”
“Carlo, quanto sei scemo… Non hai capito che cosa sta succedendo?” Lo sguardo di Carlo dovette essere sufficiente per far capire a Monica che la risposta alla sua domanda era un secco no. “Beh, penso proprio che Franco stia dando una bella botta a quella troietta di tua moglie”
“Ma che dici?”
"Oh andiamo! Non hai capito perché è voluta scendere in ascensore con lui mentre io ti facevo vedere la cantinetta? Cercava un’occasione per stare sola con Franco! E così ha dato a me l’occasione di stare sola con te, non ti interessa per caso?” “Cioè secondo te mia moglie e tuo marito in questo momento stanno scopando in garage?”
“Penso proprio di sì. E penso anche che a questo punto potremmo approfittarne anche noi”. Detto questo si mise carponi sul pavimento, ripulendo con deliberata lentezza i vetri e il vino, mettendo in mostra il suo culo ben fatto e la sua fighetta depilata. Carlo non credeva ai suoi occhi, ma si riprese presto e, avvicinandosi a Monica, le sollevò il vestito, per toccare la sua fica umida. Si portò le dita alla bocca e le leccò. “Ho un buon sapore?”
"Spettacolare..." Il cazzo a quel punto era duro come l'acciaio, e Carlo decise che era meglio lasciarlo libero. Si alzò in piedi e si tolse scarpe, pantaloni e mutande. Poi, spostandosi verso la testa di Monica le disse: "Perché non mi dici se anche io ho un buon sapore?"
continua...
In casa Monica stava mostrando la collezione di vini a Carlo.
“Franco ha insistito per comprare questa cantinetta, anche se a mio parere è un po’ troppo grande, tu che dici Carlo?”
“Beh, se vi piace bere è un buon acquisto, il vino ha bisogno di cura no?”
“Sì, in effetti è così… A voi piace bere?”
“Una volta sì, ma ultimamente… non so, capita meno ecco.”
“Capisco… Beh è un peccato, un bicchiere di vino rosso a cena aiuta hmm per il dessert, non so se mi spiego…”
“Non proprio, che intendi?”
“Carlo, Carlo…" disse Monica scuotendo leggermente la testa: "Quanto tempo è che non scopate tu e tua moglie?” Il bicchiere di vino che Carlo stava sorseggiando distrattamente gli cadde di mano e si ruppe sul pavimento. “Oh cazzo, scusami, mi è proprio scivolato!”
“Non c’è problema, vado a prendere scopa e straccio così pulisco”. Monica andò nell’altra stanza sculettando un po’ più del dovuto, mentre Carlo pensava all’assurdità di quel momento, e il cazzo gli diventava involontariamente duro.
Nel frattempo, in garage, Franco mi stava mostrando le auto, anche se dal suo tono era chiaro che aveva in mente qualcos’altro. Decisi di dargli un aiutino: “Mi sembra molto spaziosa questa macchina, è la tua o quella di Monica?”
“Quella di Monica, io preferisco essere più agile quando vado a lavoro”
“Capisco… E senti, ti chiedo un consiglio se posso"
"Dimmi"
"Vi capita spesso di scopare in macchina? Perché mi sembra molto comoda…” Lo guardai maliziosamente, sperando di aver detto abbastanza.
“In effetti io e Monica scopiamo parecchio, ma quasi mai in macchina.” Un pensiero si era chiaramente formato nella testa di Franco, e speravo che riuscisse a tirarlo fuori. Purtroppo non sembrava aver capito quanto ero disposta a spingermi in là, così fui costretta a rilanciare: “Che ne dici se… Ecco, se mi fai vedere quanto è comoda?”
Potevo vedere chiaramente che il suo cazzo era diventato di marmo, e per non lasciare niente di intentato lo guardai negli occhi e mi leccai le labbra. Mi guardò per un momento, poi si avvicinò, andò a chiudere la porta del garage, e iniziò ad accarezzarmi il collo, indugiando sulla chiusura del vestito. Spinsi il culo verso il suo pacco, sperando che finalmente cogliesse il senso di quella visita al garage, e quando mi slacciò il vestito mi ritrovai in mutandine e reggiseno a un passo dalla macchina. “Mi segui?” Gli dissi, aprendo lo sportello. “Certo”, mi rispose iniziando a sbottonare la camicia.
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Mentre Carlo cercava di asciugare il vino con dello scottex, Monica tornò in salotto. Portava scopa, paletta, e uno straccio, ma non fu quello a stupire mio marito. Era completamente nuda, ad eccezione di un vestitino trasparente che non lasciava spazio a dubbi. “Monica, che cosa fai?”
“Beh pulisco no? Non vorrei sporcarmi il vestito di vino ecco…” Carlo era immobile: da un lato l’occasione era evidentemente troppo ghiotta, dall’altro temeva che potesse essere scoperto da me e da Franco, non sapendo che cosa stava accadendo in garage. “Monica io… cioè siamo sposati, probabilmente tra poco torneranno a casa... insomma, che cosa diresti a Franco?”
“Carlo, quanto sei scemo… Non hai capito che cosa sta succedendo?” Lo sguardo di Carlo dovette essere sufficiente per far capire a Monica che la risposta alla sua domanda era un secco no. “Beh, penso proprio che Franco stia dando una bella botta a quella troietta di tua moglie”
“Ma che dici?”
"Oh andiamo! Non hai capito perché è voluta scendere in ascensore con lui mentre io ti facevo vedere la cantinetta? Cercava un’occasione per stare sola con Franco! E così ha dato a me l’occasione di stare sola con te, non ti interessa per caso?” “Cioè secondo te mia moglie e tuo marito in questo momento stanno scopando in garage?”
“Penso proprio di sì. E penso anche che a questo punto potremmo approfittarne anche noi”. Detto questo si mise carponi sul pavimento, ripulendo con deliberata lentezza i vetri e il vino, mettendo in mostra il suo culo ben fatto e la sua fighetta depilata. Carlo non credeva ai suoi occhi, ma si riprese presto e, avvicinandosi a Monica, le sollevò il vestito, per toccare la sua fica umida. Si portò le dita alla bocca e le leccò. “Ho un buon sapore?”
"Spettacolare..." Il cazzo a quel punto era duro come l'acciaio, e Carlo decise che era meglio lasciarlo libero. Si alzò in piedi e si tolse scarpe, pantaloni e mutande. Poi, spostandosi verso la testa di Monica le disse: "Perché non mi dici se anche io ho un buon sapore?"
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