Cena da amici - 2
di
Kazuo97
genere
tradimenti
Segue da Cena da amici - 1
-.-.-.-.-.-.-.-.
Franco non riusciva a credere ai suoi occhi, e io sapevo che stava furiosamente riflettendo su cosa fare. Quello che non sapevo era che cosa avrebbe pensato la mia amica, Monica. Certo, per aver masturbato il marito sotto al tavolo durante la nostra cena doveva essere, per così dire, di larghe vedute, ma poteva anche essere un gioco tra loro. Mio marito invece probabilmente non ci avrebbe creduto se glielo avessi raccontato. Stavo cercando un modo per smuovere le acque, perché l'orgasmo di poco prima non aveva fatto altro che aumentare la mia eccitazione, e fu un vero colpo di fortuna sentire Monica che diceva a mio marito Carlo: "... e poi abbiamo la fortuna di avere un grande garage, dove entrano entrambe le nostre macchine, in questa zona è un vero lusso". Colpo di genio. "Monica!", "Sì?", "Ma lo sai che Carlo è un vero appassionato di auto? Potremmo andare a dare uno sguardo al garage, così digeriamo un po' prima della prossima portata." "Ottima idea! Franco, prendi le chiavi così scendiamo". Franco era ancora un po' intontito, forse non sapeva se avevo fatto quella proposta per reale interesse o per altri fini. La verità è che a Carlo piacciono veramente le macchine, ma allo stesso tempo speravo che le dimensioni ridotte dell'ascensore mi avrebbero dato la possibilità di tentare un approccio più diretto. "S-sì, vado subito amore". Armeggiò un momento sotto al tavolo, sicuramente per riabbottonarsi i pantaloni, e prese un mazzo di chiavi da una ciotola vicino alla porta. "Ah cavolo, non ci stiamo tutti e quattro... Vabbè, io e Franco scendiamo intanto, ci rivediamo giù ok?" Lo sguardo di Franco era così inebetito che temevo avrebbe fatto saltare l'ottima copertura che avevo trovato. Monica però non sembrò farci caso, e disse: "Sì, io e Carlo intanto scegliamo il vino per il dolce, questo ascensore è così lento...".
Salimmo in ascensore diretti al garage, e per un momento mi sembrò che Monica mi strizzasse l'occhio. Ma dovevo essermelo immaginato, credo, perché Franco non sembrava averci fatto caso, e pigramente aveva premuto il bottone. "Hai la patta aperta sai, Franco?". Misi tutta la sensualità possibile in quella frase, e a giudicare dal rossore sul volto del marito di Monica dovevo aver fatto centro. Nervosamente portò le mani al pantalone, per chiudere la zip. "Oh, non importa che la chiudi, in realtà sarei curiosa di vedere che cosa nasconde." "Cosa?" "Dovresti aver capito che cosa è successo, no? Quella troietta di tua moglie ti ha segato da sotto il tavolo. Sai come lo so? Un po' della tua sborra è finita sul mio piede, me ne sono accorta quando sono andata in bagno, prima." "Oh cazzo... Scusa, è una cosa nostra, ci piace rischiare, ma non pensavamo... insomma non avremmo mai voluto..." "Stai zitto. Sai che cosa ho fatto quando mi sono accorta che mi avevi involontariamente sborrato sul piede?" "Che.. che cosa?" Mi avvicinai al suo orecchio, mettendogli la mano sul pacco già irrigidito, e gli sussurrai: "L'ho assaggiata, e poi mi sono masturbata". L'irrigidimento si stava facendo sempre più importante. "Solo che ora sono più arrapata di prima, e visto che la colpa è tua e di Monica credo sia giusto che tu risolva questo problema". Ding. Eravamo arrivati al garage. "Perché non mi mostri il garage?". "Hmmm ok".
Mentre apriva la porta del garage e accendeva la luce mi sono chiesta che cosa stessero facendo Monica e Carlo, e quanto tempo avremmo avuto per appartarci prima del loro arrivo. Ma non avevo idea di quanto potesse essere realmente porca la mia amica...
- continua -
-.-.-.-.-.-.-.-.
Franco non riusciva a credere ai suoi occhi, e io sapevo che stava furiosamente riflettendo su cosa fare. Quello che non sapevo era che cosa avrebbe pensato la mia amica, Monica. Certo, per aver masturbato il marito sotto al tavolo durante la nostra cena doveva essere, per così dire, di larghe vedute, ma poteva anche essere un gioco tra loro. Mio marito invece probabilmente non ci avrebbe creduto se glielo avessi raccontato. Stavo cercando un modo per smuovere le acque, perché l'orgasmo di poco prima non aveva fatto altro che aumentare la mia eccitazione, e fu un vero colpo di fortuna sentire Monica che diceva a mio marito Carlo: "... e poi abbiamo la fortuna di avere un grande garage, dove entrano entrambe le nostre macchine, in questa zona è un vero lusso". Colpo di genio. "Monica!", "Sì?", "Ma lo sai che Carlo è un vero appassionato di auto? Potremmo andare a dare uno sguardo al garage, così digeriamo un po' prima della prossima portata." "Ottima idea! Franco, prendi le chiavi così scendiamo". Franco era ancora un po' intontito, forse non sapeva se avevo fatto quella proposta per reale interesse o per altri fini. La verità è che a Carlo piacciono veramente le macchine, ma allo stesso tempo speravo che le dimensioni ridotte dell'ascensore mi avrebbero dato la possibilità di tentare un approccio più diretto. "S-sì, vado subito amore". Armeggiò un momento sotto al tavolo, sicuramente per riabbottonarsi i pantaloni, e prese un mazzo di chiavi da una ciotola vicino alla porta. "Ah cavolo, non ci stiamo tutti e quattro... Vabbè, io e Franco scendiamo intanto, ci rivediamo giù ok?" Lo sguardo di Franco era così inebetito che temevo avrebbe fatto saltare l'ottima copertura che avevo trovato. Monica però non sembrò farci caso, e disse: "Sì, io e Carlo intanto scegliamo il vino per il dolce, questo ascensore è così lento...".
Salimmo in ascensore diretti al garage, e per un momento mi sembrò che Monica mi strizzasse l'occhio. Ma dovevo essermelo immaginato, credo, perché Franco non sembrava averci fatto caso, e pigramente aveva premuto il bottone. "Hai la patta aperta sai, Franco?". Misi tutta la sensualità possibile in quella frase, e a giudicare dal rossore sul volto del marito di Monica dovevo aver fatto centro. Nervosamente portò le mani al pantalone, per chiudere la zip. "Oh, non importa che la chiudi, in realtà sarei curiosa di vedere che cosa nasconde." "Cosa?" "Dovresti aver capito che cosa è successo, no? Quella troietta di tua moglie ti ha segato da sotto il tavolo. Sai come lo so? Un po' della tua sborra è finita sul mio piede, me ne sono accorta quando sono andata in bagno, prima." "Oh cazzo... Scusa, è una cosa nostra, ci piace rischiare, ma non pensavamo... insomma non avremmo mai voluto..." "Stai zitto. Sai che cosa ho fatto quando mi sono accorta che mi avevi involontariamente sborrato sul piede?" "Che.. che cosa?" Mi avvicinai al suo orecchio, mettendogli la mano sul pacco già irrigidito, e gli sussurrai: "L'ho assaggiata, e poi mi sono masturbata". L'irrigidimento si stava facendo sempre più importante. "Solo che ora sono più arrapata di prima, e visto che la colpa è tua e di Monica credo sia giusto che tu risolva questo problema". Ding. Eravamo arrivati al garage. "Perché non mi mostri il garage?". "Hmmm ok".
Mentre apriva la porta del garage e accendeva la luce mi sono chiesta che cosa stessero facendo Monica e Carlo, e quanto tempo avremmo avuto per appartarci prima del loro arrivo. Ma non avevo idea di quanto potesse essere realmente porca la mia amica...
- continua -
2
5
voti
voti
valutazione
5.1
5.1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Cena da amici - 1racconto sucessivo
Cena da amici - 3
Commenti dei lettori al racconto erotico