Un viaggio di piacere - 3: Epilogo

di
genere
trio

segue da Viaggio di piacere - 2

All'ultimo messaggio di Allyson ne seguì un altro, con un indirizzo e un orario. C'era tempo, e Roberto, che si sentiva ancora un po' stanco tra il viaggio e il sesso incredibile del giorno prima, decise di cercare il suo albergo. Scoprì che si trovava vicino all'indirizzo che gli aveva lasciato Allyson, e anche che il ristorante era consigliato dalle guide. Passò una serata tranquilla, solo a tratti offuscata dal pensiero di Allyson: come mai voleva rivederlo dopo avergli praticamente detto addio? Capì presto che doveva avere a che fare con quella coppia che aveva visto, e si addormentò pensando che probabilmente Allyson temeva che le avessero copiato le chiavi per approfittare di quella stanza così intima. Al mattino, dopo una rinvigorente colazione e una doccia, si recò con calma all'indirizzo che gli aveva dato Allyson, un piccolo cottage poco distante dall'albergo, appena fuori dalla città. Bussò alla porta di mogano nero, e la sentì che veniva ad aprirgli. Scalza, con una maglietta lunga fino alle ginocchia, Allyson era bella come sempre, anche se era struccata. Le sorrise, ma vide subito che aveva pianto fino a poco prima. Alzando lo sguardo vide anche che il salotto era praticamente devastato, con una grande quantità di oggetti rotti e buttati in qua e in là. "Che cosa è successo?", le chiese con apprensione. "Entra, ora ti spiego". Lo condusse alla cucina, altrettanto devastata, ma con il pavimento sgombro: "Ho passato la scopa, non si poteva camminare qui", gli disse lei, aprendo un mobiletto per prendere del caffè solubile. "Ne vuoi un po'?" "No, grazie, non mi piace il caffè americano. Ma che cosa è successo?".
Lei, per tutta risposta, gli mostrò una foto. Ritraeva un ragazzo sbarbato, con l'orecchino e un cappello dei Lakers, e Roberto lo riconobbe subito: era il tipo del giorno prima. "Chi è questo?" "Non lo riconosci?" "Sì, certo, l'ho visto ieri, ma chi è?" "Lui è Paul, mio marito"
L'informazione lo lasciò di stucco: "Sei sposata?" "Sì, perché?" "Ma come perché? Abbiamo scopato ieri, non avevo idea che fossi sposata!" "Beh, di solito non scopo con i fan, sei il primo e l'unico con cui è successo" "Ma perché?" "Perché mi sei piaciuto, sei venuto apposta per me, e Paul non è esattamente il tipo romantico... E allora, visto che ormai mi avevi visto nuda, ho pensato che tanto valeva andare fino in fondo" Roberto non sapeva cosa dire. Si sedette su uno sgabello, e poi le chiese: "Perché mi hai chiesto di venire qui?" "Perché dovevo sapere se era proprio Paul che avevi visto in quella casa, quel bastardo mi tradisce" "Beh, non è che io e te abbiamo proprio giocato a carte ieri lì dentro..." "Sì, certo, ma è diverso. Tu sei un fan a cui ho voluto fare un regalo speciale, non pensavo che ci saremmo mai più rivisti, Paul ha un'amante. E così ho scoperto per quale motivo da diversi mesi non voleva quasi più fare sesso con me, lo sospettavo ma non volevo crederci" "È assurdo..." sussurrò Roberto "Sì, beh, non è così assurdo: è piuttosto comune che gli uomini tradiscano le mogli, no?" "Penso di sì, ma non pensavo a quello" "E a cosa ti riferivi allora?" "Al fatto che non voglia più farlo con te. Questo mi sembra veramente assurdo". Questa frase lasciò Allyson a bocca aperta: "Ci stai provando con me?" "Sì e no. Insomma, dopo ieri mi sembra completamente assurdo pensare che un uomo possa non volerti, sei talmente bella..." Allyson sentì che si stava iniziando a bagnare, di nuovo, per quello strano tipo che dall'Italia le portava questa ventata di romanticismo e complimenti. "Scusa, non voglio mettere il dito nella piaga, mi è uscito da solo... Vuoi che me ne vada?" "No. Mi sento meglio ora che sei qui..." Era inequivocabilmente bagnata ora. "Ho cacciato Paul" Allyson guardò Roberto negli occhi. Sperava che capisse, sperava che le dicesse qualcosa, sperava che rimanesse con lei. "Naturale... Vuoi una mano a mettere in ordine?". Lei non se lo aspettava, ma in qualche modo era proprio quello che voleva sentirsi dire: conforto, conferma, sicurezza nella voce di lui, tutto la spingeva verso Roberto. Si avvicinò a lui, scalza com'era, e gli sussurrò: "Vieni, ti mostro il resto della casa". Una nuova, potente, erezione minacciò di scatenarsi nelle mutande di Roberto, che ignorò la situazione, e si alzò per seguire Allyson. Lei lo portò al piano di sopra, lungo una scala in penombra, e gli mostrò la sua stanza. Roberto si guardò intorno, e vide i tratti di una vita normale, semplice in qualche modo, e per un momento si chiese se avrebbe potuto viverla anche lui. Si girò per dire a Allyson che la sua stanza gli piaceva, che lei gli piaceva, che avrebbe voluto starle accanto e conoscerla più profondamente. Forse per questo non si aspettava di vederla mentre si toglieva la maglietta, per restare seminuda, in un paio di mutandine bianche di tulle, che lasciavano intravedere tutto. Il seno, sodo e bello più di quanto ricordasse, lo attirò come una calamita. Si avvicinò a lei, e iniziò a toccarla, accarezzandole il seno e stringendole un poco i capezzoli, già inturgiditi dall'eccitazione. Lei gli strappò di dosso la maglietta, e stava armeggiando con la cintura, quando sentì il campanello. "Cazzo, è Paul" disse Roberto. "No, non credo, ha le chiavi... Fammi controllare". Si affacciò alla finestra, salutò con la mano, e poi si rimise la maglietta: "È una mia amica, devo farla salire. Aspettami pure qui se vuoi, torno subito". Gli gettò le braccia al collo, gli diede un rapido bacio, una carezza al pacco, e poi si precipitò giù dalle scale, infilandosi la maglietta. Roberto si sdraiò sul letto, con il cuore a mille per l'eccitazione, cercando di calmarsi. Nel frattempo sentì la porta che si apriva, e le amiche che si salutavano, i soliti convenevoli. Decise che sarebbe stato meglio sciacquarsi la faccia, avrebbe aiutato a contenere l'eccitazione. Si sedette sul letto, guardando fuori dalla finestra, chiedendosi quanto avrebbe dovuto aspettare per rivedere Allyson. Di sotto, intanto, la ragazza parlava con l'amica, e le raccontava quello che era successo. "Ma come l'hai scoperto?" "Beh... è un po' imbarazzante" "Ma figurati, dimmi!" "Beh, ti ricordi che ti avevo detto che avevo ricevuto una richiesta un po' particolare?" "Sì, il tipo che voleva guardarti di persona. Non gli avrai detto di sì!" "Sì, è proprio così. Mi ha offerto un sacco di soldi, e ho avuto un buon presentimento. Comunque, l'ho portato a casa" "Qui?" "Ma no, nella casa sulla main street, dove tengo tutte le cose per onlyfans!" "Ah ecco... dai vai avanti" "L'ho portato lì e ho fatto quello che mi aveva chiesto, mi sono provata delle cose davanti a lui. Solo che..." "Solo che?" "Beh, lui era così bello e gentile, che mi sono eccitata" "NO!" "Sì, e allora mi sono tolta tutto e mi sono masturbata davanti a lui" "Ma che cazzo allyson! E lui?" "Lui mi ha guardata, non mi ha chiesto niente e non mi ha toccata, è stato veramente delicato" "E poi che è successo?" "Mi sono eccitata ancora di più nel vederlo così gentile, e così... abbiamo scopato" "Fai sul serio? E com'è stato?" "Bellissimo. Una scopata di classe, mai successo così" "Assurdo... Ma com'è la storia di Paul, che c'entra con il tipo scusa?" "C'entra perché dopo lui si è addormentato, e io non volevo rivederlo, pensavo fosse una cattiva idea. Così me ne sono andata e gli ho lasciato un biglietto di addio. Solo che quando lui stava uscendo, io ero rientrata a casa da un po' a quel punto, è entrato Paul con quella troia che si portava dietro, e lui li ha visti" "E loro?" "Non si sono accorti di lui" "Ma come l'hai saputo tu?" "Mi ha mandato un messaggio per ringraziarmi e per dirmi che non era molto carino averlo portato in una casa di appuntamenti. Capirai, solo io e Paul abbiamo le chiavi, non poteva essere una coincidenza. Gli ho chiesto che cosa era successo e lui mi ha descritto il tipo. Era Paul sicuramente. Tornato a casa il coglione gli ho detto che sapevo tutto e che doveva andare via per sempre. Abbiamo litigato e, beh, il risultato lo vedi." "Pazzesco... E ora dov'è il tipo italiano?" "Non lo so, sarà tornato a casa immagino" "Peccato però, non si trovano tutti i giorni uomini così no?" "No, credo di no... Senti, io devo andare un momento in bagno, se non ti trovo quando esco ti saluto ora".
Roberto le sentì che si salutavano, e sentì anche la porta del bagno che si chiudeva a chiave. Ma non sentì l'amica uscire, la sentì dirigersi verso le scale, evidentemente cercando di non fare rumore. Non poteva andare da nessuna parte, e il letto aveva dei cassetti sotto, non poteva nascondersi. Perciò rimase nella stanza, alzandosi in piedi quando l'amica di Allyson entrò. "Lo sapevo" disse lei "Piacere, sono Roberto", disse lui, porgendole la mano. Aveva ancora la maglietta strappata. "Bene bene, e così Allyson lo sa benissimo dove sei... Che stronzetta, ecco perché è stata così sbrigativa..." Nel frattempo la porta del bagno di sotto si riaprì, e Allyson, evidentemente pensando che l'amica fosse andata via, chiamò Roberto a metà delle scale: "Sei pronto mio bel principe?", si tolse la maglietta ed entrò nella stanza, con solo le mutandine indosso. Ma insieme a Roberto c'era Susan, la sua amica, che spostava lo sguardo dall'una all'altra, maliziosa. "Ma cosa... pensavo fossi andata via!" "Bel modo di trattare gli amici, hai questo bono in camera e non mi dici nulla?" "Scusa, è che... Mi rivesto" "No, no, aspetta..." Roberto capì, ma non ci poteva credere. Susan riprese: "Roberto giusto? Allyson mi ha raccontato qualcosa, ma conoscendola deve aver tenuto per sè i tratti più interessanti. Ora, amici, il punto è questo: dovrei dire a Paul che lo hai tradito e ti volevi scopare un fan nella vostra stanza, oppure dovrei ricevere una qualche forma di incentivo a tenere la bocca chiusa?" "Allyson, io..." "Non ti preoccupare Roberto. Tra l'altro so che cosa ci vuole per tenere la bocca chiusa a Susan..." Si avvicinò a lui, lo baciò con trasporto, portandogli la mano sul seno, e gli sbottonò i pantaloni. Il cazzo si era irrigidito di nuovo, e anche se non era ancora al picco massimo, faceva un certo effetto. "Che ne dici amica mia? Perché non ti avvicini e ti spogli un po'?" Susan non se lo fece ripetere: lanciò praticamente via le scarpe, e si tolse maglietta e reggiseno alla velocità della luce. Aveva il seno più piccolo di quello di Allyson, ma altrettanto sodo e allettante. Roberto allungò una mano per stringerle il capezzolo, e lo sentì vibrare di eccitazione. Susan si sbottonò i jeans, e li calò, restando in mutande come Allyson. Roberto, aiutato da Allyson, si liberò degli ultimi vestiti, e rimase nudo tra le due ragazze, incerto sul da farsi. Fu Susan a prendere in mano la situazione: tolse delicatamente le mutande all'amica, e le annusò, prima di gettarsele alle spalle. La toccò, e il contatto dovette essere molto piacevole per Allyson, che chiuse gli occhi per un momento e si morse il labbro. "Eri già bagnata, pensavi alla scopata che ti saresti fatta eh?" Si rialzò, tolse anche le sue mutande, le fece annusare a Roberto, e iniziò a masturbare sia lui che l'amica. Roberto afferrò il culo di Susan, perfino più tondo e sodo di quello di Allyson, e si girò verso di lei per baciarla appassionatamente. Allyson spinse Susan sul letto, e iniziò a leccarle la fica, mentre con la mano massaggiava la sua, invitando Roberto a entrare. Lui non se lo fece ripetere due volte, e affondò il cazzo in quella fica che già lo aveva ipnotizzato il giorno prima. Susan stava godendo, era fuori di sè, ma con la poca lucidità rimasta fece capire a Allyson che voleva invertire i ruoli. Allyson allora si allontanò da Roberto, e si sdraiò sul letto, pronta a ricevere il sesso orale dall'amica. Susan, però, si diresse prima da Roberto, ripulendogli il cazzo dagli umori di Allyson, e iniziando un fenomenale pompino. Lui capì che non sarebbe stato molto produttivo, dovendole scopare, perciò la spinse via delicatamente, avvicinandole la testa alla fica di Allyson. Susan la leccò con avidità, alzando le natiche per mostrarle all'uomo che, con il cazzo ormai di marmo, iniziò a penetrarla. Scoprì che era meno stretta di Allyson, e che il sesso era più facile con lei. La scopò con forza per qualche minuto, prima che le ginocchia di lei cedessero in un orgasmo molto violento. Qualche schizzo di squirt macchiò le lenzuola, mentre Allyson la staccava da Roberto per prendergli il cazzo in bocca. Non voleva farlo venire subito, aveva ancora in serbo una cosa per lui. Susan, accanto a lei, si agitava per l'orgasmo appena subito, evidentemente ancora in corso, mentre Allyson aprì il cassetto del comodino per tirare fuori una boccetta di lubrificante. Lo spalmò generosamente sul cazzo di Roberto, poi si distese a pancia in su, e gli avvicinò il cazzo al buco del culo. Lui poteva penetrarla e allo stesso tempo guardarla gemere, il seno ballonzolante, e cercò di essere delicato. Scoprì che il lubrificante era molto efficace, perché entrò senza problemi, iniziando a spingere con sempre maggiore foga. Nel frattempo Allyson gemeva sempre più forte, e Susan, che si era ripresa, le mordeva i capezzoli e si toccava avidamente. Quando Roberto sentì che stava per venire fece un cenno a Susan e a Allyson, che allontanò il culo dal membro eretto di Roberto, per avvicinarsi con il viso. Le due amiche presero a baciare, leccare, succhiare, tastare, segare quel cazzo che aveva donato loro un godimento così importante, fino a che lui, gemendo per lo sforzo, non venne. Getti di sperma caldo inondarono le due amiche, sporcando le facce, il seno, e anche le lenzuola. Si guardarono, si baciarono, leccandosi via lo sperma dalle guance arrossate, e mentre Susan andava in bagno a ripulirsi, Allyson disse a Roberto: "Perché non rimani qui con me? Chiudo onlyfans, chiudo tutto, per te" Lui la guardò, ancora con il fiato corto, e la baciò, con tanto trasporto che il cazzo gli tornò immediatamente duro. "Potrebbe essere un'idea" le disse, mentre lei si metteva a quattro zampe sul letto, pronta per essere scopata ancora una volta.
scritto il
2025-11-06
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