Un viaggio di piacere - 1
di
Kazuo97
genere
voyeur
Un viaggio di piacere - 1 parte
L’idea di staccare la spina per un po’ e di fare nuove esperienze non era venuta solo negli ultimi giorni. Dopo settimane, mesi, anni di lavoro duro, nonostante i soldi guadagnati, per Roberto le giornate sembravano ormai una routine consolidata e inamovibile. Sveglia, caffè, palestra, lavoro, pranzo, lavoro, cena, sonno. Erano passati anni dall’ultima scopata, e tra una cosa e l’altra Roberto si era accorto di non avere più il tempo nemmeno per una sega al volo, o per una classica e quasi banale scopata con la segretaria. Non che mancassero le occasioni, l’ufficio era pieno di belle donne più o meno giovani che avrebbero approfittato volentieri del fisico di Roberto, che prometteva lunghe ore di piacere. Ma a lui non interessava molto oltre al lavoro. E così fu quasi per caso, grazie a un collega che nella chat di lavoro, che Roberto scoprì l’esistenza di Allyson. Era una modella bruna con due tette da spavento e un fisico statuario, frutto (a suo dire) di una routine di allenamento molto intensa. Nelle foto che il collega aveva condiviso, però, allyson non si stava esattamente allenando: provava dei capi di lingerie molto sensuali, che a Roberto rimanevano in mente anche a distanza di ore dalla loro visione. A poco a poco, ritagliandosi qualche minuto sparso nella giornata, Roberto riuscì a scoprire qualche cosa di più su questa allyson, in particolare attraverso la sua prolifica pagina di onlyfans. I soldi non mancavano di certo, anzi, e così Roberto fece l’abbonamento più costoso, che assicurava i servizi migliori, a detta della ragazza. Uno di questi servizi era la chat, attraverso cui Roberto scoprì che Allyson viveva in Nebraska. Quasi per gioco le disse che gli sarebbe piaciuto andare a trovarla e, pagando, vedere una sessione di lingerie dal vivo. Lei rispose dopo qualche giorno, dicendogli che andava bene, ma che il costo sarebbe stato importante: almeno 2000 dollari, più i capi da provare, che avrebbe dovuto procurare Roberto. Non sembrava una richiesta assurda, e così Roberto si prenotò una serata con Allyson per il mese dopo.
Chiamò la segretaria, e le disse che sarebbe dovuto andare negli states per qualche giorno di lì a poco, e di liberare quindi la sua agenda. Prenotò personalmente il volo, in prima classe, e mentre volava sopra l’oceano pensò che non aveva avuto molto senso tenere da parte tutti quei soldi, quando avrebbe potuto goderseli un po’ di più. Arrivato negli Stati Uniti cercò subito dei negozi di lingerie, e scelse i capi più sexy, trasparenti, provocatori che c’erano: reggicalze, mutande di pizzo e di tulle, reggiseni scoperti e tacchi alti (le misure le aveva chieste a Allyson prima di partire). Si recò all’indirizzo che gli aveva dato la ragazza, e salì le scale fino al secondo piano. Busso leggermente, e anche se aveva visto molte foto rimase completamente di stucco nel vedere finalmente dal vivo Allyson. Alta quasi un metro e ottanta, portava almeno una quarta, soda e del tutto naturale. Occhi nocciola dolci e ammalianti, labbra carnose e gonfie, e due gambe lunghe e lisce che facevano girare la testa. Anche lei fu stupita, almeno così sembrò a Roberto. Lui non le aveva detto che veniva dall’Italia, e lei rimase di sasso quando le spiegò che era venuto appositamente per quella serata. Sorrise compiaciuta, si sentiva desiderata, e questo istintivamente la fece bagnare.
Prese la busta di intimo dalle mani di Roberto e, facendolo accomodare sul divano, si spostò in un’altra stanza per cambiarsi. Quando uscì, con il primo completo, Roberto ebbe una immediata e prorompente erezione, che si dovette vedere anche da qualche metro, perché allyson indicò il suo pacco e gli fece notare che aveva appena iniziato. Roberto arrossì, poi le chiese se poteva cambiarsi davanti a lui. Allyson non lo aveva previsto, pensava che sarebbe stato il solito pervertito, ma quel tipo bello e pieno di soldi l’aveva eccitata, e così accettò. Si tolse lentamente il reggiseno, facendo esplodere le sue tette tutte da leccare, e poi si girò per abbassare le mutande esponendo il culo e una porzione di fica allo sguardo attento di Roberto. Indossava dei tacchi neri molto eleganti, e faceva quasi impressione alta e nuda di fronte al divano, completamente a suo agio. Era bagnata, lo sentiva, ma iniziò a indossare il secondo completo: un body completamente trasparente con uno scollo a V che a stento tratteneva il suo seno dirompente. Roberto iniziò ad agitarsi sul divano, ormai il pene era così duro che quasi gli faceva male, ma resistette ancora. Voleva rivederla nuda, era diventato essenziale. Lei girò un paio di volte su se stessa per farsi ammirare bene, e poi gli chiese come stava. Lui rispose che era abbagliante, ma che tutto quel tessuto ostruiva la vista. Arrossì dicendolo, temeva di aver detto troppo, ma lei si era eccitata. Perciò si tolse il body molto lentamente, staccandolo dal pube inumidito e, nuda com’era, prese una sedia dal tavolo lì vicino. Iniziò a girare intorno alla sedia, sensualmente, improvvisando una sorta di balletto sexy, poi si sedette, apri le gambe e iniziò a toccarsi. Lanciò via le scarpe, poi portò un piede sulla seduta, aprendo un po’ di più le gambe ben tornite, mentre con la mano si accarezzava il sesso. Dopo poco si accorse di essere completamente eccitata, e tirò su anche l’altra gamba, offrendo a Roberto la visione completa della sua fica bagnata, e della sua masturbazione. Lui la guardava con desiderio, ma non osava avvicinarsi. Non voleva trattarla come una puttana, e fu questo a eccitarla ancora di più. In pochi minuti raggiunse l’orgasmo e, leccandosi le dita voluttuosamente, si alzò in piedi e si avvicinò al divano dove sedeva Roberto. “Ti è piaciuto lo spettacolo?”
“Sì, molto”
“Ti andrebbe di partecipare in maniera più… attiva?”
Roberto si sentì mancare. Stava per rispondere di sì, quando lei gli mise le dita in bocca, e lui poté pregustare per un momento il sapore del suo sesso. Iniziò a sbottonare la camicia, si alzò in piedi, e lasciò che lei gli aprisse i pantaloni, per far emergere un pene duro come il marmo, in completa erezione.
Continua
L’idea di staccare la spina per un po’ e di fare nuove esperienze non era venuta solo negli ultimi giorni. Dopo settimane, mesi, anni di lavoro duro, nonostante i soldi guadagnati, per Roberto le giornate sembravano ormai una routine consolidata e inamovibile. Sveglia, caffè, palestra, lavoro, pranzo, lavoro, cena, sonno. Erano passati anni dall’ultima scopata, e tra una cosa e l’altra Roberto si era accorto di non avere più il tempo nemmeno per una sega al volo, o per una classica e quasi banale scopata con la segretaria. Non che mancassero le occasioni, l’ufficio era pieno di belle donne più o meno giovani che avrebbero approfittato volentieri del fisico di Roberto, che prometteva lunghe ore di piacere. Ma a lui non interessava molto oltre al lavoro. E così fu quasi per caso, grazie a un collega che nella chat di lavoro, che Roberto scoprì l’esistenza di Allyson. Era una modella bruna con due tette da spavento e un fisico statuario, frutto (a suo dire) di una routine di allenamento molto intensa. Nelle foto che il collega aveva condiviso, però, allyson non si stava esattamente allenando: provava dei capi di lingerie molto sensuali, che a Roberto rimanevano in mente anche a distanza di ore dalla loro visione. A poco a poco, ritagliandosi qualche minuto sparso nella giornata, Roberto riuscì a scoprire qualche cosa di più su questa allyson, in particolare attraverso la sua prolifica pagina di onlyfans. I soldi non mancavano di certo, anzi, e così Roberto fece l’abbonamento più costoso, che assicurava i servizi migliori, a detta della ragazza. Uno di questi servizi era la chat, attraverso cui Roberto scoprì che Allyson viveva in Nebraska. Quasi per gioco le disse che gli sarebbe piaciuto andare a trovarla e, pagando, vedere una sessione di lingerie dal vivo. Lei rispose dopo qualche giorno, dicendogli che andava bene, ma che il costo sarebbe stato importante: almeno 2000 dollari, più i capi da provare, che avrebbe dovuto procurare Roberto. Non sembrava una richiesta assurda, e così Roberto si prenotò una serata con Allyson per il mese dopo.
Chiamò la segretaria, e le disse che sarebbe dovuto andare negli states per qualche giorno di lì a poco, e di liberare quindi la sua agenda. Prenotò personalmente il volo, in prima classe, e mentre volava sopra l’oceano pensò che non aveva avuto molto senso tenere da parte tutti quei soldi, quando avrebbe potuto goderseli un po’ di più. Arrivato negli Stati Uniti cercò subito dei negozi di lingerie, e scelse i capi più sexy, trasparenti, provocatori che c’erano: reggicalze, mutande di pizzo e di tulle, reggiseni scoperti e tacchi alti (le misure le aveva chieste a Allyson prima di partire). Si recò all’indirizzo che gli aveva dato la ragazza, e salì le scale fino al secondo piano. Busso leggermente, e anche se aveva visto molte foto rimase completamente di stucco nel vedere finalmente dal vivo Allyson. Alta quasi un metro e ottanta, portava almeno una quarta, soda e del tutto naturale. Occhi nocciola dolci e ammalianti, labbra carnose e gonfie, e due gambe lunghe e lisce che facevano girare la testa. Anche lei fu stupita, almeno così sembrò a Roberto. Lui non le aveva detto che veniva dall’Italia, e lei rimase di sasso quando le spiegò che era venuto appositamente per quella serata. Sorrise compiaciuta, si sentiva desiderata, e questo istintivamente la fece bagnare.
Prese la busta di intimo dalle mani di Roberto e, facendolo accomodare sul divano, si spostò in un’altra stanza per cambiarsi. Quando uscì, con il primo completo, Roberto ebbe una immediata e prorompente erezione, che si dovette vedere anche da qualche metro, perché allyson indicò il suo pacco e gli fece notare che aveva appena iniziato. Roberto arrossì, poi le chiese se poteva cambiarsi davanti a lui. Allyson non lo aveva previsto, pensava che sarebbe stato il solito pervertito, ma quel tipo bello e pieno di soldi l’aveva eccitata, e così accettò. Si tolse lentamente il reggiseno, facendo esplodere le sue tette tutte da leccare, e poi si girò per abbassare le mutande esponendo il culo e una porzione di fica allo sguardo attento di Roberto. Indossava dei tacchi neri molto eleganti, e faceva quasi impressione alta e nuda di fronte al divano, completamente a suo agio. Era bagnata, lo sentiva, ma iniziò a indossare il secondo completo: un body completamente trasparente con uno scollo a V che a stento tratteneva il suo seno dirompente. Roberto iniziò ad agitarsi sul divano, ormai il pene era così duro che quasi gli faceva male, ma resistette ancora. Voleva rivederla nuda, era diventato essenziale. Lei girò un paio di volte su se stessa per farsi ammirare bene, e poi gli chiese come stava. Lui rispose che era abbagliante, ma che tutto quel tessuto ostruiva la vista. Arrossì dicendolo, temeva di aver detto troppo, ma lei si era eccitata. Perciò si tolse il body molto lentamente, staccandolo dal pube inumidito e, nuda com’era, prese una sedia dal tavolo lì vicino. Iniziò a girare intorno alla sedia, sensualmente, improvvisando una sorta di balletto sexy, poi si sedette, apri le gambe e iniziò a toccarsi. Lanciò via le scarpe, poi portò un piede sulla seduta, aprendo un po’ di più le gambe ben tornite, mentre con la mano si accarezzava il sesso. Dopo poco si accorse di essere completamente eccitata, e tirò su anche l’altra gamba, offrendo a Roberto la visione completa della sua fica bagnata, e della sua masturbazione. Lui la guardava con desiderio, ma non osava avvicinarsi. Non voleva trattarla come una puttana, e fu questo a eccitarla ancora di più. In pochi minuti raggiunse l’orgasmo e, leccandosi le dita voluttuosamente, si alzò in piedi e si avvicinò al divano dove sedeva Roberto. “Ti è piaciuto lo spettacolo?”
“Sì, molto”
“Ti andrebbe di partecipare in maniera più… attiva?”
Roberto si sentì mancare. Stava per rispondere di sì, quando lei gli mise le dita in bocca, e lui poté pregustare per un momento il sapore del suo sesso. Iniziò a sbottonare la camicia, si alzò in piedi, e lasciò che lei gli aprisse i pantaloni, per far emergere un pene duro come il marmo, in completa erezione.
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