La mia vita da scambista 7
di
Falanghinas
genere
scambio di coppia
Durante il breve viaggio, mentre riaccompagnavo Lina a casa, non parlammo molto, Lina era stanca, mi disse. Arrivati sotto casa ci baciammo con passione e ci salutammo.
Tornai a casa ripensando a quella proposta di Massimo, ma decisi di non parlarne con Lina, che mi pareva anche strana, forse anche lei scossa.
La mattina però mi svegliai e trovai un suo messaggio.
"Non riesco a dormire, la proposta di Massimo mi ha sconvolta. Io mi sto divertendo molto in queste serate e credo anche tu, ma non voglio passare per una puttana? Credi che lo sia? Io non voglio che tu pensi di avere accanto una puttana o una assatanata di cazzo. Io ti amo e quello che stiamo facendo lo stiamo condividendo. Se scopo con questo tizio, per soldi e senza te accanto mi sembra di essere una escort, una prostituta. Però ti sono sincera, lo sai che a casa i miei rompono il cazzo e io vorrei vivere con te, ne parliamo da tempo e abbiamo conservato qualcosina. Forse, ci serve quel poco in più per realizzare. Non lo so sto impazzendo. Buona notte. Ti amo"
Non mi ero sbagliato a pensare che fosse strana. Anche a lei quella proposta aveva creato turbamento e curiosità esattamente come per me. Di getto le risposi.
"Buongiorno, amore, tu per me non sarai mai una puttana e non mi frega un cazzo di quello che potrebbero pensare. Anzi, credo che le persone che stiamo incontrando sono esattamente come noi. Gente che si vuole divertire in libertà. Vedi Anna, Angela, ma anche Miriam o Mara e tutte le altre coppie. Io ti amo e faremo solo quello che vorremo fare decidendolo insieme"
La sera ci vedemmo e facemmo l'amore con la solita passione travolgente.
Mentre fumavamo una sigaretta all'aria fresca riprendemmo il discorso.
"Sai secondo me devo prendere la pillola"
"Dici?"
"Si, sono sempre un pò tesa che qualcuno possa venire improvvisamente senza avvisare. Ho visto che Miriam si è presa un paio di sborrate dentro ed anche Angela"
"Si ho visto anche io. Penso che dovresti andare dal ginecologo e fartela prescrivere"
"Si domani chiamo, ma dovrebbe arrivare il ciclo a giorni e mi rimanderà"
"Vero, allora sabato non andiamo da Massimo" feci sorridendo.
"Se ho il ciclo, mi sa di no, anche se ho sempre la bocca"
Scoppiammo a ridere.
Il ciclo arrivò puntuale e il sabato andammo comunque da Massimo.
Anche Angela aveva il ciclo, ma nonostante questo, anche insieme ad Anna e i loro mariti, ci appartammo insieme per gustarci dei piavevolissimi pompini dalle nostre donne.
Alla fine Pino sborrò in bocca a Lina, io ad Anna e Michele ad Angela.
Conoscemmo poi un'altra coppia, sui 40 molto ben portati e anche in quel caso, Lina non si tirò indietro a giocare anche con loro, ovviamente chiarendo che avesse il ciclo e che quindi era un pò limitata.
Nonostante tutto, si prese anche una bella schizzata in faccia da parte del lui mentre la sua donna ingoiò tutta la mia sborra.
Fu comunque una serata piacevole e divertente, alla fine della quale, Massimo tornò alla carica.
"Speriamo che la prossima settimana il ciclo sia andato via, ci vengono a trovare 2 coppie milanesi, giovani come voi con cui vi troverete sicuramente bene."
"Eh sicuramente andrà via"
"Magari così potrete ripensare a quella proposta, me l'ha chiesto di nuovo"
"Davvero?" Disse Lina
"Era qui anche stasera, ovviamente nascosto ed ha preteso di vedere solo te all'opera. Ha detto anche che si vede proprio che ti piace il sesso"
"Ringrazialo allora, ma ancora non abbiamo deciso nulla"
Va bene ragazzi, dai allora ci sentiamo nei prossimi giorni".
Congedati, andammo in auto.
"Pensi che dovremmo accettare?" Disse subito Lina.
"Non lo so, tu lunedì vai dal ginecologo e poi vediamo.
A ciclo passato il lunedì andammo dal ginecologo e fatta la visita, Lina gli chiese della pillola.
"Perché la vuoi? Sei perfettamente sana, regolare. Il tuo ragazzo non usa i preservativi?"
"Si esattamente e non vorrei rischiare"
"Sai che non è solo la gravidanza a cui devi fare attenzione no?"
"Si lo so, ma lui è sanissimo, fa analisi ogni 6 mesi e poi stiamo insieme da tanto e vorremmo andare a vivere insieme a breve."
"Mi fa piacere, bel passo. Ce la fate con i vostri lavori?"
"Stiamo conservando da un pò e fortunatamente vivendo con i genitori e non avendo grandi vizi riusciamo a conservare"
"Bene bene, mi fa piacere. Allora te la segno, fai attenzione ad essere regolare nell'uso perché un cattivo uso, provoca effetto contrario, aumenta i rischi di gravidanza"
Lina iniziò praticamente immediatamente a prendere la pillola.
Il giovedì mattina mentre ero a lavoro, mi arriva un suo messaggio.
"Oggi è giovedì. Pensi che dovremmo accettare quella proposta?"
"Caspita mi ero dimenticato. Tu te la senti? Io non ti dico ne si ne no, ma se tu te la senti io sono con te".
"Ti dico tra un pò"
Passarono 5 ore, erano quasi le 16.
"Fatti dire da Massimo tutte le info"
"Ok"
Chiamai massimo.
"Ciao Massimo, se stasera volessimo andare da quell'amico dove, quando e cosa?"
"Ciao, caro, allora casa sua è a via..... vi aspetterebbe alle 21, abbigliamento elegante, non vistoso, una bottiglia di vino bianco. Dammi conferma"
Una volta detto tutto a Lina, mi disse conferma.
Confermato a Massimo, passai le ultime 2 ore di lavoro con la testa altrove.
Mille pensieri mi accompagnarono fino alle 20 30, quando andai a prendere Lina.
Come al solito era uno splendore.
Aveva indossato un lungo abito nero, leggermente scollato sul davanti, praticamente aderente al corpo e i suoi sandali oro, tacco 12.
Mi baciò con passione e ci recammo all'indirizzo.
Era una splendida villetta poco fuori città, con ampio giardino, una piscina.
Ci venne ad aprire una cameriere, probabilmente dell'est Europa, molto giovane e carina, vestita in maniera castigata e gentile.
Quando entrammo nel salotto dove il nostro misterioso ospite ci attendeva Lina si bloccò.
"Che succede?"
"È il mio ginecologo"
Non fini la frase che il dottore si avvicinò.
"Grazie per essere venuti. Grazie Lina. Avrai capito perché su questa faccenda ci dovrà essere il massimo riserbo e per questo non baderò a nulla. Nel frattempo venite.
Ci diede subito 2 calici, mentre la cameriera prendeva il vino che avevo portato.
"A noi e a questa serata."
Dopo il brindisi, rimanemmo in salotto da soli.
"Ragazzi, qui ci sono 2 righe che firmerete, un accordo di riservatezza assoluto. Se il mio nome dovesse uscire fuori, chiaramente le vostre famiglie saranno informate su di voi e a voi chiederò la restituzione di qualsiasi cosa io vi darò."
"Lina, io ti conosco bene, da quando hai avuto il primo ciclo e ti fidi di me. Dovrai continuare semplicemente a fidarti e da questa serata in poi, non sarai più una mia cliente. Allo stesso tempo non sarò io un tuo cliente, ma avremo un accordo. Per sugellarlo, come inizio, qui c'è un assegno da 20mila euro, pagabile a vista. Lo potete incassare domani stesso.
Questa cifra è solo per il vostro totale silenzio. Quello che faremo o non faremo non fa parte di questo accordo"
Lina strabuzzò gli occhi guardandomi rimanemmo senza parole ed il dottore se ne accorse.
"Tranquilli siete giovani ed innamorati, la vostra reazione è normale. Andiamo a cena, ne parliamo dopo.
La cena a base di pesce era deliziosa ed il vino ottimo ci fece chiacchierare amabilmente nonostante la grande differenza di età.
Il dottore chiese di me, del mio lavoro, delle aspettative ed ovviamente una volta arrivati al dolce ed al caffè ci chiese come avevamo iniziato. Poi ci raccontò delle sue esperienze.
Lina non era la prima. C'erano state altre 2 ragazze giovani che avevano accettato la sua proposta e per diversi mesi le ha frequentate.
Poi ci condusse in salotto.
"Siete stati bene?"
"Molto" dicemmo quasi in coro.
Quasi senza aspettare la risposta, si avvicinò a Lina e alzandole il mento le chiese.
"Vuoi continuare questa serata o strappo tutto quello che ci sta su quel tavolo?"
Lina girò leggermente la testa verso di me, le feci cenno di si con la testa.
Mi sorrise appena, poi avvicinò le sue labbra al dottore, ma lui la fermò.
"Non corriamo, firmate, prendete l'assegno poi continuiamo."
Firmammo e prendemmo l'assegno.
Lui nel frattempo si sedette sul divano in pelle difronte al camino.
"Bene, portami il documento" mi disse.
Lo osservò vide le due firme.
"Bene. Spogliati Lina, lentamente"
Lina era al centro del salone io lateralmente. Spostò le spalline del vestito e le fece scivolare lentamente sui fianchi.
Il suo seno rimase scoperto mentre il resto del vestito scivolava a terra. Aveva indossato un perizomi con dei piccoli brillantini che chiudeva sul retro infilandosi tra le natiche.
"Raccogli il vestito tu, mentre tu Lina vieni verso di me."
Raccolsi il vestito e guardai Lina avvicinarsi al dottore.
"Inginocchiati e tirami fuori il cazzo"
Mentre diceva questw parole si accese una sigaretta.
Vidi Lina armeggiare sui pantaloni del dottore, poi il suo inequivocabile movimento con la mano mi fece capire che il cazzo del dottore era nella sua mano.
"Tu puoi guardare, siediti dove vuoi, ma lontano dal divano."
Senza parlare mi posizionai lateralmente mentre Lina segava il dottore.
Feci in tempo a capire che si trattava di un cazzo enorme. Largo e lungo, come pochi avevo visto.
"Leccami le palle cara"
Lina iniziò a lavorarlo di bocca segnado e leccando le palle al dottore che si lascio sfuggire appena un gemito.
Poi finita la sigaretta, la prese per i capelli con decisione avvicinando la sua bocca alla sua.
"Apri la bocca" Lina esegui l'ordine e lui ci sputò dentro.
"Succhia il cazzo troietta"
La sposto sul suo cazzo tenendole la testa.
In pratica si stava facendo una sega con la bocca di Lina.
Poi si sollevò senza toglierle il cazzo dalla bocca, togliendo giacca e camicia.
Le riprese la testa tra le mani e tornò a scopare la bocca a Lina senza pietà.
Più volte vidi lei cercare di prendere fiato e provare a non vomitare.
Dopo altri minuti così finalmente la fece respirare. Guardai Lina, il rossetto sbavato, il mascara sciolto.
Il dottore si mise dietro di lei, la sollevò di forza mettendola a pecora sul divano.
"Ti ho visto la figata tante volte piccola troietta, ma stavolta la assaggio."
Mise la bocca sulla sua figa, Lina sussultò e se ne venne dopo pochissime leccate.
"Avevo intuito la tua voglia di sottomissione si vede da come hai sbrodolato subito. Ora ti impalerò senza pietà. Chiaro?"
"Siii" disse Lina gemendo con ancora i brividi dell'orgasmo appena vissuto.
Il dottore con calma le tirò via il perizoma poi le allargò le natiche e ci sputò sopra. Infilò un dito nel culo facendola gemere.
"Tranquilla, il culo lo preparo solo, me lo darai più tardi"
Si posizionò alle sue spalle e le infilò il cazzo in figa piantandosi immediatamente fino in fondo.
Stette fermo qualche secondo mentre terminava l'urlo di Lina, poi la prese per i fianchi ed iniziò a muoverla con forza.
Ad ogni colpo lui grugniva o chiamava troia Lina, che viceversa ad ogni colpo gemeva o si lasciava andare a sospiri di piacere.
Dopo qualche minuto di trattamento con colpi secchi e decisi, il dottore la prese per i capelli tirandole la testa indietro.
"Ora ti sfondo, troia. Sei pronta?"
"Ooo siiii"
Il ritmo crebbe decisamente e l'aria era ormai satura delle urla dei 2.
Finché dopo una decina di minuti abbondanti e diversi organi di Lina, il dottore si fermò.
"Hai iniziato la pillola troia "
"Siii"
"Bene, lui ti ha già sborrato dentro?"
"Noo no... non ancora"
"Grazie per l'onore allora" disse guardandomi.
Pochi secondi dopo si scaricò nella figa di Lina, che quasi fulminata sbarrò gli occhi cercando i miei.
Quando il dottore si sfilò un lungo fiotto di sperma colò via dalla figa di Lina che si accasciò sul divano.
Il dottore raccolse i suoi abiti, strusciò il cazzo sulle labbra di Lina che apri la bocca pulendo le ultime gocce.
"Ti aspetto nella camera in fondo a quel corridoio. Tu se vuoi vieni a vedere, fhe ancora non abbiamo finito"
Segue
Tornai a casa ripensando a quella proposta di Massimo, ma decisi di non parlarne con Lina, che mi pareva anche strana, forse anche lei scossa.
La mattina però mi svegliai e trovai un suo messaggio.
"Non riesco a dormire, la proposta di Massimo mi ha sconvolta. Io mi sto divertendo molto in queste serate e credo anche tu, ma non voglio passare per una puttana? Credi che lo sia? Io non voglio che tu pensi di avere accanto una puttana o una assatanata di cazzo. Io ti amo e quello che stiamo facendo lo stiamo condividendo. Se scopo con questo tizio, per soldi e senza te accanto mi sembra di essere una escort, una prostituta. Però ti sono sincera, lo sai che a casa i miei rompono il cazzo e io vorrei vivere con te, ne parliamo da tempo e abbiamo conservato qualcosina. Forse, ci serve quel poco in più per realizzare. Non lo so sto impazzendo. Buona notte. Ti amo"
Non mi ero sbagliato a pensare che fosse strana. Anche a lei quella proposta aveva creato turbamento e curiosità esattamente come per me. Di getto le risposi.
"Buongiorno, amore, tu per me non sarai mai una puttana e non mi frega un cazzo di quello che potrebbero pensare. Anzi, credo che le persone che stiamo incontrando sono esattamente come noi. Gente che si vuole divertire in libertà. Vedi Anna, Angela, ma anche Miriam o Mara e tutte le altre coppie. Io ti amo e faremo solo quello che vorremo fare decidendolo insieme"
La sera ci vedemmo e facemmo l'amore con la solita passione travolgente.
Mentre fumavamo una sigaretta all'aria fresca riprendemmo il discorso.
"Sai secondo me devo prendere la pillola"
"Dici?"
"Si, sono sempre un pò tesa che qualcuno possa venire improvvisamente senza avvisare. Ho visto che Miriam si è presa un paio di sborrate dentro ed anche Angela"
"Si ho visto anche io. Penso che dovresti andare dal ginecologo e fartela prescrivere"
"Si domani chiamo, ma dovrebbe arrivare il ciclo a giorni e mi rimanderà"
"Vero, allora sabato non andiamo da Massimo" feci sorridendo.
"Se ho il ciclo, mi sa di no, anche se ho sempre la bocca"
Scoppiammo a ridere.
Il ciclo arrivò puntuale e il sabato andammo comunque da Massimo.
Anche Angela aveva il ciclo, ma nonostante questo, anche insieme ad Anna e i loro mariti, ci appartammo insieme per gustarci dei piavevolissimi pompini dalle nostre donne.
Alla fine Pino sborrò in bocca a Lina, io ad Anna e Michele ad Angela.
Conoscemmo poi un'altra coppia, sui 40 molto ben portati e anche in quel caso, Lina non si tirò indietro a giocare anche con loro, ovviamente chiarendo che avesse il ciclo e che quindi era un pò limitata.
Nonostante tutto, si prese anche una bella schizzata in faccia da parte del lui mentre la sua donna ingoiò tutta la mia sborra.
Fu comunque una serata piacevole e divertente, alla fine della quale, Massimo tornò alla carica.
"Speriamo che la prossima settimana il ciclo sia andato via, ci vengono a trovare 2 coppie milanesi, giovani come voi con cui vi troverete sicuramente bene."
"Eh sicuramente andrà via"
"Magari così potrete ripensare a quella proposta, me l'ha chiesto di nuovo"
"Davvero?" Disse Lina
"Era qui anche stasera, ovviamente nascosto ed ha preteso di vedere solo te all'opera. Ha detto anche che si vede proprio che ti piace il sesso"
"Ringrazialo allora, ma ancora non abbiamo deciso nulla"
Va bene ragazzi, dai allora ci sentiamo nei prossimi giorni".
Congedati, andammo in auto.
"Pensi che dovremmo accettare?" Disse subito Lina.
"Non lo so, tu lunedì vai dal ginecologo e poi vediamo.
A ciclo passato il lunedì andammo dal ginecologo e fatta la visita, Lina gli chiese della pillola.
"Perché la vuoi? Sei perfettamente sana, regolare. Il tuo ragazzo non usa i preservativi?"
"Si esattamente e non vorrei rischiare"
"Sai che non è solo la gravidanza a cui devi fare attenzione no?"
"Si lo so, ma lui è sanissimo, fa analisi ogni 6 mesi e poi stiamo insieme da tanto e vorremmo andare a vivere insieme a breve."
"Mi fa piacere, bel passo. Ce la fate con i vostri lavori?"
"Stiamo conservando da un pò e fortunatamente vivendo con i genitori e non avendo grandi vizi riusciamo a conservare"
"Bene bene, mi fa piacere. Allora te la segno, fai attenzione ad essere regolare nell'uso perché un cattivo uso, provoca effetto contrario, aumenta i rischi di gravidanza"
Lina iniziò praticamente immediatamente a prendere la pillola.
Il giovedì mattina mentre ero a lavoro, mi arriva un suo messaggio.
"Oggi è giovedì. Pensi che dovremmo accettare quella proposta?"
"Caspita mi ero dimenticato. Tu te la senti? Io non ti dico ne si ne no, ma se tu te la senti io sono con te".
"Ti dico tra un pò"
Passarono 5 ore, erano quasi le 16.
"Fatti dire da Massimo tutte le info"
"Ok"
Chiamai massimo.
"Ciao Massimo, se stasera volessimo andare da quell'amico dove, quando e cosa?"
"Ciao, caro, allora casa sua è a via..... vi aspetterebbe alle 21, abbigliamento elegante, non vistoso, una bottiglia di vino bianco. Dammi conferma"
Una volta detto tutto a Lina, mi disse conferma.
Confermato a Massimo, passai le ultime 2 ore di lavoro con la testa altrove.
Mille pensieri mi accompagnarono fino alle 20 30, quando andai a prendere Lina.
Come al solito era uno splendore.
Aveva indossato un lungo abito nero, leggermente scollato sul davanti, praticamente aderente al corpo e i suoi sandali oro, tacco 12.
Mi baciò con passione e ci recammo all'indirizzo.
Era una splendida villetta poco fuori città, con ampio giardino, una piscina.
Ci venne ad aprire una cameriere, probabilmente dell'est Europa, molto giovane e carina, vestita in maniera castigata e gentile.
Quando entrammo nel salotto dove il nostro misterioso ospite ci attendeva Lina si bloccò.
"Che succede?"
"È il mio ginecologo"
Non fini la frase che il dottore si avvicinò.
"Grazie per essere venuti. Grazie Lina. Avrai capito perché su questa faccenda ci dovrà essere il massimo riserbo e per questo non baderò a nulla. Nel frattempo venite.
Ci diede subito 2 calici, mentre la cameriera prendeva il vino che avevo portato.
"A noi e a questa serata."
Dopo il brindisi, rimanemmo in salotto da soli.
"Ragazzi, qui ci sono 2 righe che firmerete, un accordo di riservatezza assoluto. Se il mio nome dovesse uscire fuori, chiaramente le vostre famiglie saranno informate su di voi e a voi chiederò la restituzione di qualsiasi cosa io vi darò."
"Lina, io ti conosco bene, da quando hai avuto il primo ciclo e ti fidi di me. Dovrai continuare semplicemente a fidarti e da questa serata in poi, non sarai più una mia cliente. Allo stesso tempo non sarò io un tuo cliente, ma avremo un accordo. Per sugellarlo, come inizio, qui c'è un assegno da 20mila euro, pagabile a vista. Lo potete incassare domani stesso.
Questa cifra è solo per il vostro totale silenzio. Quello che faremo o non faremo non fa parte di questo accordo"
Lina strabuzzò gli occhi guardandomi rimanemmo senza parole ed il dottore se ne accorse.
"Tranquilli siete giovani ed innamorati, la vostra reazione è normale. Andiamo a cena, ne parliamo dopo.
La cena a base di pesce era deliziosa ed il vino ottimo ci fece chiacchierare amabilmente nonostante la grande differenza di età.
Il dottore chiese di me, del mio lavoro, delle aspettative ed ovviamente una volta arrivati al dolce ed al caffè ci chiese come avevamo iniziato. Poi ci raccontò delle sue esperienze.
Lina non era la prima. C'erano state altre 2 ragazze giovani che avevano accettato la sua proposta e per diversi mesi le ha frequentate.
Poi ci condusse in salotto.
"Siete stati bene?"
"Molto" dicemmo quasi in coro.
Quasi senza aspettare la risposta, si avvicinò a Lina e alzandole il mento le chiese.
"Vuoi continuare questa serata o strappo tutto quello che ci sta su quel tavolo?"
Lina girò leggermente la testa verso di me, le feci cenno di si con la testa.
Mi sorrise appena, poi avvicinò le sue labbra al dottore, ma lui la fermò.
"Non corriamo, firmate, prendete l'assegno poi continuiamo."
Firmammo e prendemmo l'assegno.
Lui nel frattempo si sedette sul divano in pelle difronte al camino.
"Bene, portami il documento" mi disse.
Lo osservò vide le due firme.
"Bene. Spogliati Lina, lentamente"
Lina era al centro del salone io lateralmente. Spostò le spalline del vestito e le fece scivolare lentamente sui fianchi.
Il suo seno rimase scoperto mentre il resto del vestito scivolava a terra. Aveva indossato un perizomi con dei piccoli brillantini che chiudeva sul retro infilandosi tra le natiche.
"Raccogli il vestito tu, mentre tu Lina vieni verso di me."
Raccolsi il vestito e guardai Lina avvicinarsi al dottore.
"Inginocchiati e tirami fuori il cazzo"
Mentre diceva questw parole si accese una sigaretta.
Vidi Lina armeggiare sui pantaloni del dottore, poi il suo inequivocabile movimento con la mano mi fece capire che il cazzo del dottore era nella sua mano.
"Tu puoi guardare, siediti dove vuoi, ma lontano dal divano."
Senza parlare mi posizionai lateralmente mentre Lina segava il dottore.
Feci in tempo a capire che si trattava di un cazzo enorme. Largo e lungo, come pochi avevo visto.
"Leccami le palle cara"
Lina iniziò a lavorarlo di bocca segnado e leccando le palle al dottore che si lascio sfuggire appena un gemito.
Poi finita la sigaretta, la prese per i capelli con decisione avvicinando la sua bocca alla sua.
"Apri la bocca" Lina esegui l'ordine e lui ci sputò dentro.
"Succhia il cazzo troietta"
La sposto sul suo cazzo tenendole la testa.
In pratica si stava facendo una sega con la bocca di Lina.
Poi si sollevò senza toglierle il cazzo dalla bocca, togliendo giacca e camicia.
Le riprese la testa tra le mani e tornò a scopare la bocca a Lina senza pietà.
Più volte vidi lei cercare di prendere fiato e provare a non vomitare.
Dopo altri minuti così finalmente la fece respirare. Guardai Lina, il rossetto sbavato, il mascara sciolto.
Il dottore si mise dietro di lei, la sollevò di forza mettendola a pecora sul divano.
"Ti ho visto la figata tante volte piccola troietta, ma stavolta la assaggio."
Mise la bocca sulla sua figa, Lina sussultò e se ne venne dopo pochissime leccate.
"Avevo intuito la tua voglia di sottomissione si vede da come hai sbrodolato subito. Ora ti impalerò senza pietà. Chiaro?"
"Siii" disse Lina gemendo con ancora i brividi dell'orgasmo appena vissuto.
Il dottore con calma le tirò via il perizoma poi le allargò le natiche e ci sputò sopra. Infilò un dito nel culo facendola gemere.
"Tranquilla, il culo lo preparo solo, me lo darai più tardi"
Si posizionò alle sue spalle e le infilò il cazzo in figa piantandosi immediatamente fino in fondo.
Stette fermo qualche secondo mentre terminava l'urlo di Lina, poi la prese per i fianchi ed iniziò a muoverla con forza.
Ad ogni colpo lui grugniva o chiamava troia Lina, che viceversa ad ogni colpo gemeva o si lasciava andare a sospiri di piacere.
Dopo qualche minuto di trattamento con colpi secchi e decisi, il dottore la prese per i capelli tirandole la testa indietro.
"Ora ti sfondo, troia. Sei pronta?"
"Ooo siiii"
Il ritmo crebbe decisamente e l'aria era ormai satura delle urla dei 2.
Finché dopo una decina di minuti abbondanti e diversi organi di Lina, il dottore si fermò.
"Hai iniziato la pillola troia "
"Siii"
"Bene, lui ti ha già sborrato dentro?"
"Noo no... non ancora"
"Grazie per l'onore allora" disse guardandomi.
Pochi secondi dopo si scaricò nella figa di Lina, che quasi fulminata sbarrò gli occhi cercando i miei.
Quando il dottore si sfilò un lungo fiotto di sperma colò via dalla figa di Lina che si accasciò sul divano.
Il dottore raccolse i suoi abiti, strusciò il cazzo sulle labbra di Lina che apri la bocca pulendo le ultime gocce.
"Ti aspetto nella camera in fondo a quel corridoio. Tu se vuoi vieni a vedere, fhe ancora non abbiamo finito"
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