Solidarietà femminile - Prima parte

di
genere
dominazione

"Sai amore, sono così felice di aver iniziato questo corso di yoga. Ti giuro che alla fine di ogni lezione mi sento veramente appagata, in una sintonia assoluta tra corpo e mente. Sono stata davvero fortunata ad incontrare un maestro così bravo..."
Daria stava guardando Riccardo fisso negli occhi, vedendolo irresistibilmente avvinto da quel viso che lo aveva stregato cinque anni prima. La donna gli aveva fatto il dono di sceglierlo come oggetto della sua dolcissima dominazione in modo apparentemente casuale, ma evidentemente la sua intuizione femminile era riuscita a capire subito come fossero fatti l'uno per l'altra. Appena Daria gli aveva comunicato la sua intenzione di conquistarlo prendendolo come compagno, Riccardo aveva capito di non dover far altro che ubbidirle, sia pur in modo intelligente e non meramente servile. Aveva messo la sua felicità nelle mani di quella fata incantevole ed era certo che, fino a quel momento, non poteva pentirsi di quella scelta.
Daria gli stava raccontando, con il suo miglior tono trepido e appassionato, l'esperienza culturale che stava vivendo da qualche settimana. Mentre parlava, la donna si chiese divertita se Riccardo fosse preoccupato che quelle lezioni di yoga terminassero con una piacevole scopata concessa dalla sua compagna al ragazzo gentile e carino che le faceva da istruttore.
Non era una domanda priva di senso: Daria non era molto alta ma aveva un fisico modellato da molti anni di pratica sportiva, con spalle e seni ben proporzionati tra di loro, gambe slanciate ed un culetto sodo e impertinente. La parte migliore del suo corpo era però il viso, che ricordava quello di una Madonna del Rinascimento: lineamenti puri e regolari impreziositi da due luminosi occhi castani e valorizzati da capelli neri lunghi fino al collo che formavano sulla sua fronte una deliziosa frangetta. Quello che però Riccardo trovava irresistibile era il connubio tra un'espressione apparentemente angelicata e la passione che quel viso sapeva emanare: gli era capitato più di una volta di ritrovarsi completamente imbambolato, anche solo dopo un paio di minuti, mentre ascoltava Daria che gli parlava fitto con le labbra vicinissime alle sue e gli splendidi occhioni che lo tenevano prigioniero.
Il fascino della sua compagna, però, non poteva certo colpire solo lui: sin da quando aveva avuto il permesso di frequentarla regolarmente, si era reso conto che avrebbe dovuto gestire le conseguenze dell'attrazione sessuale che la donna suscitava nei confronti di tante delle persone, donne ed uomini, che la conoscevano. La sua compagna era infatti costantemente corteggiata e l'aspetto più delicato della questione era che sembrava considerare le attenzioni che riceveva come assolutamente naturali e compatibili con il loro rapporto di coppia. Poiché questo si era rivelato per lui assolutamente soddisfacente e imprescindibile, Riccardo era arrivato presto alla conclusione che l'unica cosa intelligente da fare sarebbe stata quella di non preoccuparsi delle possibili infedeltà di Daria, ma di concentrarsi sulla qualità della loro relazione.
"Sono felice che tu sia così soddisfatta del tuo yoga, mia Regina. Immagino che tu lo voglia proseguire, visto che ti fa così bene" le disse.
"Oh, questo è certo! Quel ragazzo è così giovane ma non puoi immaginare come riesca sempre a stabilire con il mio corpo un rapporto così intimo. Sapessi come capisce subito di cosa ho bisogno..."
Riccardo le sorrise dolcemente, allontanando il pensiero di Daria che succhiava l'uccello e le palle di quel ragazzo e concentrandosi sulla felicità che esprimeva la sua compagna. Voleva godere anche lui di quel sentimento...
La donna gli prese la testa tra le mani e lo baciò teneramente sulle labbra, guardandolo sempre fisso negli occhi. "Per fortuna ho un compagno come te che non si lascia irretire da stupide gelosie..." gli disse con un sorriso così dolce da scioglierlo all'istante.
"Ma figurati, sai bene che..."
Daria lo interruppe con tenera naturalezza, com'era abituata a fare. "Sai, tesoro, c'è un'altra bella novità. Stasera viene a trovarci Sasha, ha bisogno di aiuto perché sta passando un momento veramente difficile. Ricordi che te ne avevo parlato?"
Sasha era il diminutivo di Alessandra, la migliore amica della sua compagna. Si conoscevano dai tempi del liceo ed avevano presto costituito una coppia veramente affascinante: entrambe belle, intelligenti, dal carattere forte. Sasha era più alta di Daria, con un fisico da modella più statuario e procace dell'amica. Occhi azzurri, capelli biondi, un viso incantevole anche se dall'espressione meno calda e appassionata rispetto alla sua Regina. Riccardo aveva sempre pensato che, se non avesse incontrato Daria, non gli sarebbe spiaciuto avere lei come padrona, anche se si sarebbe trattato di una dominazione meno vibrante e affettuosa.
"Mi fa molto piacere" rispose Riccardo. "Posso restare anch'io o preferite rimanere sole?" chiese umilmente per evitare conseguenze spiacevoli.
Il bacio che ricevette sulle labbra lo tranquillizzò. "Ma certo amore mio, dove vorresti andare? E poi devi anche pensare alla cena...
"Volentieri. Mi spiace che Alessandra non stia bene. Che l'è successo?"
"Sai, lei non è fortunata ad avere un compagno dolce e intelligente come capita a me. Sta pensando di lasciare quell'imbecille di suo marito ed ha bisogno di tutto l'aiuto che io possa darle, considerando anche che non ci vediamo da più di un anno. Lo capisci, vero?..."
Sì, Riccardo lo capiva senz'altro, con quegli occhioni magici puntati dritti nei suoi...

La cena era quasi terminata e Riccardo aveva iniziato a sparecchiare. Era soddisfatto e si sentiva bene: le due donne erano state molto carine con lui, e Sasha lo aveva pure gratificato con due teneri bacioni sulle guance, naturalmente con il permesso di Daria. Avevano parlato di politica, cinema, arte e musica, senza affrontare la questione che sembrava preoccupare l'amica della sua compagna.
"Lo sai che il tuo maschietto è proprio impagabile? Se ne avessi io uno così..." disse Sasha indirizzandogli uno sguardo tenero e seducente allo stesso tempo."
"Certo che lo so! Ora però, bambina mia, è meglio che andiamo di là, ho troppa voglia che tu mi apra il tuo cuore". Daria prese con decisione la mano di Sasha e la condusse verso la camera da letto, ma quando arrivò sulla soglia della stanza la passione divenne così forte che fu costretta a fermarsi per baciarla sulla bocca, con dolcezza e decisione. Alla fine del lungo bacio, la trepida padrona di casa sottolineò il suo potere sorridendo alla sua riconoscente ospite ed al suo docile compagno.

Ora erano sole nella stanza, mano nella mano. "Ti racconterò quello che mi sta succedendo..." disse Sasha alla sua amica che, però, le impedì di proseguire.
"Piccola mia, parleremo dopo, adesso è il momento dell'amore..." Daria riprese il discorso appena interrotto con le labbra sottili ma morbide che amava tanto, ma questa volta il bacio fu accompagnato dalle sue mani che si posarono sui seni di Sasha. Era molto tempo che questi non ricevevano quelle dolci carezze, ma seppero subito riconoscere il tocco morbido e sensuale che li aveva eccitati in tante occasioni.
Daria non ebbe difficoltà a spingere l'amica verso il letto, dove le due donne si sedettero vicine, senza smettere di baciarsi. "Sono certa che non ti dispiaccia se ora comincio a spogliarti, vero cara?..." disse con tono vagamente canzonatorio.
Sasha rispose solo con un dolce e sommesso mugolio, concedendosi totalmente alla seduzione della sua amica più cara. Le mammelle tonde e sode furono presto denudate da mani abili che sapevano bene come soddisfarle, iniziando con una stimolazione leggera e delicata che servì a portarle al massimo della loro sensibilità. Quando Daria giudicò soddisfacente il grado di rossore raggiunto dai seni di Sasha, iniziò ad usare bocca e lingua, certa che avrebbe presto ricominciato a sentire quei deliziosi gridolini di piacere che la sua amante emetteva quando era eccitata.
Dopo qualche lunghissimo minuto, Daria decise che era giunto il momento di cambiare posizione. "Tesoro, ti ricordi come si fa un 69 come si deve?" Senza attendere alcuna risposta, la donna mise sé stessa e l'amica nella giusta posizione, facendole passare dolcemente i polpastrelli sulle grandi labbra.
"Mi sono già accorta che, come sempre, devo prendere io l'iniziativa, però ti sarei grata se mi dessi almeno qualche bacetto sulla passera. Credi di farcela, bambina mia?..."
Sasha emise un tenero sospiro, cercando di fare del suo meglio per soddisfare la richiesta dell'amante, ricordando tenerezze a cui non era più abituata.
"Oh piccola, capisco che tu sia un po' fuori allenamento...io invece non ho perso l'abitudine di coccolare belle fighe come la tua. Ora sentirai come accelero..." Daria passò con le punte delle dita dalle grandi alle piccole labbra, a cui non dedicò però tutto il tempo necessario: aveva troppa voglia di portare Sasha all'orgasmo ed infilò quindi indice e medio nella passera bagnata che aveva in suo potere.
"Se ricordo bene, bella signora, preferisci prima un bel su e giù nella fica per poi concludere riservando tanta attenzione al tuo bel grilletto..." Il tono di Daria era pieno di sollecitudine e tenerezza, e si adattava perfettamente ad una situazione così eccitante. La donna rispettò con scrupolo quanto promesso a Sasha, che trovò la forza di ringraziare l'amica nonostante il trattamento ricevuto l'avesse stremata.
"Aspetta a ringraziarmi, dolcezza. Non ricordi come sono voraci le mie labbra?..." Daria non lasciò all'amante il tempo di realizzare quello che stava per succedere e si precipitò su quella splendida passera bionda che meritava solo di essere divorata...
Mentre schioccava sonori baci e perentori colpi di lingua, si chiese divertita cosa avrebbe pensato Riccardo sentendo le inequivocabili urla di piacere che Sasha non riusciva a trattenere. Quando la sua bocca implacabile condusse al desiderato orgasmo la sua deliziosa amica, pensò che fosse il momento di coinvolgere il suo compagno.
"Mi è venuta tanta sete, amore mio. E' ora di bere qualcosa che ci ristori." Daria si alzò dal letto e si avviò verso la porta, senza curarsi del fatto di essere completamente nuda.
"Ricky, vieni subito qui!"
L'uomo rispose sollecitamente a quel richiamo imperioso, ignorando con eleganza il fatto di trovarsi davanti la donna della sua vita palesemente reduce da un caloroso amplesso saffico.
"Tesoro, ti prego, portaci qualcosa di dissetante. Sasha ed io ne abbiamo proprio tanto bisogno..." La richiesta era ineludibile, accompagnata com'era da una tenera carezza sul viso e da uno sguardo inceneritore scoccato a bruciapelo.
"Certo, arrivo subito" rispose Riccardo. La porta era semiaperta e la visione della stanza era ridotta a causa della presenza di Daria, ferma sulla soglia, ma l'uomo riuscì ugualmente a vedere per un attimo Sasha distesa languidamente sul letto, completamente nuda. Anche la donna lo vide e quando i loro sguardi s'incrociarono mosse il lenzuolo sul corpo, lasciando però scoperti il seno ed il pube, maliziosamente evidenziati dal tessuto che li contornava. Riccardo riuscì a godere di un sorriso donatogli dall'amica della sua compagna prima di essere rispedito in cucina da Daria, che lo baciò sulle labbra per poi richiudere la porta.

"Com'è carino il tuo compagno" disse Sasha sorseggiando la bibita preparata da Riccardo. "Pensi che abbia gradito il fatto che ci siamo messe ad amoreggiare?"
Daria sorrise, senza smettere di solleticare con due dita un capezzolo dell'amica. "Ma figurati, lui è sempre contento quando mi vede felice e appagata. E poi sono certa che abbia apprezzato le tue bellezze che gli hai consentito di ammirare...ma ora parlami delle tue disavventure matrimoniali."
Sasha, coccolata da baci e carezze che la sua amante le donava lentamente ma senza fermarsi, raccontò quanto l'angustiava: un marito assente e noioso, un ambiente sociale vuoto e stagnante, un'interessante attività professionale interrotta precocemente.
"Ora ti dirò cosa faremo, piccola mia" disse Daria appena l'amica terminò di parlare. "Mettiamo per ora da una parte quello scemo di tuo marito. Prima di tutto devi assolutamente riprendere il tuo lavoro di architetta, è un delitto che tu abbia smesso di utilizzare le tue grandi capacità. C'è anche un'altra cosa che devi fare, però..."
"Magari un bel viaggio?..."
"Sì, è una buona idea, però quello che ti ci vuole è una costante e gratificante attività sessuale. Come hai visto, io sono disponibile e sto già pensando a qualcun altro che possa aiutarmi a soddisfare le tue necessità".
"A chi stai pensando?" chiese Sasha, maliziosamente interessata.
"Ti posso dire che il mio nuovo insegnante di yoga è un ragazzo veramente delizioso, ti piacerà sicuramente."
"Stai dicendo che scopa in modo delizioso? Mi sembrava strano che non fossi più un'adorabile infedele..."
"Mi ringrazierai, vedrai. Ma ora penso che ti farebbe bene scaricare la tensione con un esercizio di empowerment che rafforzi la tua consapevolezza di genere" disse Daria con tono deciso ed ironico insieme. Aprì la porta ed ordinò al compagno di venire immediatamente nella stanza.
Riccardo non se lo fece certo ripetere, felice di poter rivedere le due donne in un atteggiamento così intimo. Non ebbe però molto tempo di apprezzare quelle forme femminili generosamente esposte, perché ricevette subito un altro ordine perentorio.
"Ora devi calare pantaloni e slip e denudare il tuo tenero culetto, tesoro" gli disse la sua compagna. "Sasha ha tanto bisogno di sculacciarlo a dovere per riaffermare il suo potere femminile."
"Ma stai scherzando, Daria? Non ho mai fatto una cosa del genere..." disse Sasha ridendo.
"Su, coraggio, siediti sul letto con le ginocchia molto vicine. E tu, Riccardo, mettiti bocconi sulle sue gambe con il sederino all'aria."
Mentre la statuaria bionda prendeva allegramente posizione sul letto, l'uomo ubbidì agli ordini senza fiatare. Non era certo la prima volta che subiva quella punizione e si considerava comunque fortunato a partecipare, sia pure come vittima, ai giochi eccitanti delle due donne. Sperò anche che Sasha avesse una mano meno esperta e pesante della sua compagna...
"Bravo Ricky, la posizione è proprio quella giusta, però mi raccomando, tieni coperto l'uccellino. Ora comincerò io a scaldarti per insegnare a questa bella amazzone come infiammarti le natiche." Senza por tempo in mezzo, Daria iniziò a colpire. Aveva delle mani piccole ed eleganti, dotate però di grande forza e precisione: bastarono un paio di colpi più morbidi, di assaggio, seguiti da quattro sculacciate più vigorose per arrossare a dovere quel culetto.
"Vedi come si fa, cuore mio? Puoi alternare colpi forti e spietati ad altri più morbidi, ma la cosa importante è non perdere il ritmo giusto. La tua povera vittima non deve godere nemmeno di un attimo di tregua..."
"E' davvero eccitante e divertente" rispose Sasha con un sorriso dolce e crudele al tempo stesso, mentre guardava con evidente godimento quel maschietto battuto a dovere dalla sua amica. "Ti piace, Ricky, quello che ti sta facendo la tua amata compagna? Non ti dispiacerebbe essere sculacciato anche da me?"
"Su, tesoro, rispondi a questa bella fata bionda..." aggiunse Daria senza smettere di schioccare le sue dolci manine sul sedere ormai infuocato del suo uomo, facendo attenzione a non risparmiarne nemmeno un palmo.
"No, certo Sasha...sono a tua disposizione per tutto quello che vorrai fare..." sussurrò Riccardo, soggiogato dal dolore delle sculacciate e dall'eccitazione della dominazione femminile che stava subendo per l'ennesima volta.
"Bravo, piccolo mio, sei proprio carino, un docile bambolotto nelle mani di due belle donne come noi! Vieni Sasha, ora tocca a te."
Riccardo si alzò dalle ginocchia di Daria e, sempre tenendo coperto il pube, si accomodò su quelle della sua nuova, bionda padrona che iniziò la punizione con tenerezza, sfiorando appena le natiche infiammate.
"Come sono calde, non gli farò troppo male?" disse Sasha con un tono apparentemente pietoso.
"Non ti preoccupare, amore" rispose Daria con un sorriso malizioso. "Colpisci come meglio ti piace, la prossima volta Riccardo ti concederà il suo culetto ancora immacolato".
Era la prima esperienza per Sasha, che iniziò la sua opera sculacciando piano, con gentilezza, come aveva fatto, all'inizio, la sua maestra. Dopo un minuto di quel trattamento, Daria intervenne con premurosa tenerezza per istruire la sua allieva.
"Bene, cara, ora che il tuo schiavo si è un po' rassodato puoi farlo soffrire come merita. Usa pure tutta la tua forza femminile..."
Sasha obbedì prontamente, facendo mulinare le sue belle mani. Ora il maschio era sottoposto ad una severa punizione, fatta di colpi ancora più forti di quelli che era abituato a ricevere dalla sua compagna. La bionda dominatrice continuò a sculacciare senza tregua, in preda ad una crescente eccitazione, sentendosi sempre più felice e appagata. Quando però Daria sentì Riccardo emettere un sommesso lamento, intervenne per salvarlo.
"Ora può bastare, tesoro. Non possiamo certo rovinare per sempre questo sederino così disponibile".
"Oh, mi spiace. Mi sono lasciata trascinare, è stato così bello... spero che il tuo compagno non me ne voglia..."
Daria si avvicinò all'amica baciandola teneramente sulle labbra. "Ma figurati, sono certa che Ricky ti sia molto grato per tutte le attenzioni che gli hai dedicato. Ho ragione, amore? Ringrazia questa bella fata..."
Riccardo si era alzato con difficoltà dalle ginocchia della sua nuova padrona, dolorante ma in fondo soddisfatto della punizione ricevuta. "Grazie Sasha, sei stata molto gentile ad occuparti di me..." disse piano, con gli occhi bassi.
Le due donne apposero quindi le loro rosse labbra dove prima avevano abbattuto le loro mani implacabili, gustando il caldo risultato della loro forza. "Manca solo una cosa, ormai" disse Daria. "Guarda e fallo anche tu." Aprì le sue dita eleganti attorno alle palle di Riccardo, per poi richiuderle con calma e con la forza sufficiente per provocare un gradevole gemito di dolore del suo compagno.
"Delizioso! Posso strizzarle subito anch'io?"
Daria l'autorizzò con un sorriso e Sasha ripeté immediatamente la tortura con voluttuosa golosità e, anche questa volta, con una forza più selvaggia dell'amica.
"Bene, ora che ci siamo divertite come si deve, ci meritiamo un buon drink" disse Daria prendendo per mano Sasha e conducendola verso il soggiorno. "Lasciamo riposare per un po' il povero Ricky, ne ha proprio bisogno...
Dopo una bevuta ristoratrice ed un altro quarto d'ora di amabile conversazione, le due amiche si avviarono alla porta. Sasha si congedò con un lungo bacio sulle labbra di Daria e due bacetti affettuosi sulle guance di Riccardo.
"Siete stati davvero carini e disponibili" disse Sasha. "E' stata un'esperienza molto gratificante..."
"Ne sono tanto felice, tesoro. Sono certo che anche Riccardo sarà lieto di ripeterla quando vorrai. Vero, amore?" disse Daria inchiodando il suo compagno con i suoi magici occhioni.
scritto il
2024-12-23
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