Il compagno di mia moglie.

di
genere
trio

Una mattina molto presto, sono stato svegliato da rumori assordanti, mi sono alzato, stavano arrivando dei camion, delle ruspe e tanti altri mezzi operativi. C'erano gli
avvisi quindi tutti sapevamo di cosa si trattava, dovevano costruire delle nuove canalizzazioni per i servizi, rifare i collegamenti ai collettori fognanti e tanto
altro, tempo previsto 60 giorni. Cazzo finita la pace, impossibilità del solito
parcheggio quindi lasciare la macchina ad un chilometro da casa, insomma una serie
di fastidi rispetto al solito. La sera successiva, al rientro a casa , mia moglie
mi informa che fra gli operai c'è un ragazzo, suo compaesano. Lei è di Pedaso, ora
abitiamo ad Ascoli dove lavoro. Appresa la notizia, non commento neanche, lei continua
-Oggi durante l'intervallo l'ho visto che seduto su una pietra, mangiava il contenuto
di un thermos, mi ha fatto pena, volevo invitarlo a casa, non volevo farlo senza chiedertelo, posso invitarlo a farlo venire?- -Se si tratta solo di mangiare la roba
che porta lui, va bene- Ho avuto la conferma la sera al mio rientro che il ragazzo
svuotava il thermos a casa nostra. Il sabato la sorpresa, io non lavoro, l'impresa che sta eseguendo lavori si, quindi Giacomo è venuto anche il sabato quando c'ero io.
Senza avvisarmi Leda, mia moglie, il sabato lo ha invitato a pranzo perché c'ero io e voleva farmelo conoscere, non gli aveva fatto portare il thermos. Giacomo molto simpatico e loquace, un bel ragazzo con una muscolatura possente dovuta al suo pesante lavoro.
Si lamentava dei suoi genitori anziani che gli dovevano cucinare e preparargli la roba
da mangiare. Sono stato colto da un attimo di altruismo, senza chiedere a Leda, ho proposto che avrebbe provveduto lei stessa a cucinare. Lui diceva di dare troppo fastidio, lo sguardo di Leda illuminato, comunque tutto deciso dal lunedì Giacomo
pranzava con Leda. Se offri una mano a volte si prendono il braccio, Leda stessa il
sabato, ha iniziato il discorso dicendo che era un sacrificio per Giacomo tutte le mattine alzarsi alle cinque, prepararsi, affrontare il viaggio per stare alle sette
sul posto di lavoro. La domanda me l'aspettavo, infatti -Lo facciamo dormire da noi?
lo mettiamo nella cameretta- Il cerchio si stava chiudendo, anzi si era chiuso, perché
mi hanno messo di fronte al fatto compiuto. Mi era balenata l'idea che ci fosse qualcosa tra loro, cercavo di convincermi del contrario. Dal lunedì successivo Giacomo mangiava,
e questo era assodato, ora dormiva anche a casa nostra. Una sera rientro, Giacomo era
in bagno a fare la doccia, chiamava Leda perché non trovava l'accappatoio, lei forse
lo aveva lasciato fuori apposta è entrata tranquillamente in bagno, con Giacomo nudo,
sotto i miei occhi. Ho sentito muovere qualcosa nel basso ventre, dovevo fare pipì, può darsi sia stata quella la causa. L'atmosfera in casa cambiava continuamente, soprattutto
la notte, lei voleva scopare tutte le sere, era eccitatissima, gemeva ad alta voce, la
invitavo ad abbassarla ottenendo l'effetto contrario. A tavola venivamo trattati con lo stesso affetto, mi ponevo un problema molto interessante "Forse lo voglio anch'io?"
Stava diventando un chiodo fisso, quando lavoravo se pensavo a loro, avevo delle erezioni
paurose che cercavo di nascondere. Mi stavo decidendo ad agevolarli, non spingermi al punto di non ritorno, anzi avrei preferito che fossero loro a mostrarsi, probabilmente
non lo facevano per rispetto, ma qualche piccolo input avrei potuto darlo. Pensa e ripensa, fino a quando ho architettato un assenza per lavoro, dicendo che sarei rimasto fuori due giorni ed una notte. Di fatto ho lavorato tranquillamente mentre la notte sono
andato in albergo. Durante la notte non avevo pace, mi sono masturbato un numero di volte
che non ho contato perché troppo preso dalla situazione. Ho sofferto a stare lontano da Leda, come avrei voluto che stessimo in tre nel letto. Speravo che al mio rientro mi
dessero qualche notizia, l'ho avuta, avevo lasciato un filo annodato sul letto di Giacomo, se l'avesse disfatto il filo si sarebbe spezzato, era integro, avevano dormito
nel nostro letto. A cena ho avuto l'idea di proclamare Giacomo amante autorizzato di mia moglie. Sbalorditi non hanno reagito, si sono guardati, ho proseguito -Se vuoi dormi
con noi, se non mi volete, vado io nella cameretta- Leda mi ha baciato e siamo andati
a letto in tre. Notte meravigliosa. I lavori dovevano durare sessata giorni, ne sono durati novanta, finalmente Leda è rimasta incinta.
scritto il
2024-11-24
5 . 6 K
visite
4 1
voti
valutazione
4.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

I nomignoli nel sesso
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.