Mamma tra finzione e realtà

di
genere
incesti

Finalmente papà si era deciso, troppo grande per dormire ancora nel loro letto. Da un sottoscala che faceva parte del nostro alloggio, con una parete in cartongesso, è riuscito a ricavarne una cameretta per me. Due piccoli inconvenienti, il primo era quello che si trovava sotto il piano dell’appartamento, infatti dovevo scendere tre gradini per entrarci, il secondo, non proprio inconveniente, era quello che tra la loro camera e la mia c’era solo quella leggera parete, praticamente come se dormissi con loro, li sentivo anche respirare. Il mio sollievo era dato dal fatto che sentendoli e vedendoli scopare, pur eccitato, dovevo rinunciare a farmi le seghe, ora li sentivo ugualmente ma almeno sfogavo la mia eccitazione. Ci siamo abituati, si stava molto meglio, il problema comunque non era papà che scopava in silenzio, era mamma che gemeva in maniera coinvolgente. Ad ottobre nella nostra zona, c’è stato un violento nubifragio, di acqua ne è venuta giù tantissima, si è allagata la mia cameretta. In tempi brevi abbiamo raccolto tutta l’acqua ma restava una umidità eccessiva, unica soluzione che tornassi a dormire con loro per qualche notte. Si è stravolto tutto, perché evidentemente nel dormire da soli avevano trovato un loro equilibrio, di nuovo con me erano come spaesati. Per agevolarli mi coricavo, le posizioni erano le stesse, mamma sempre tra noi due, fingevo di entrare subito in catalessi, un sonno straordinariamente profondo, questo li liberava un po' della mia presenza. Mamma come al solito allargava le gambe come al solito, pronta a ricevere la sua dose di cazzo serale, papà le saliva sopra ed iniziavano le danze, il letto traballava notevolmente, in quelle condizioni era impossibile dormire, ero costretto a fingere di farlo. Forse per la mia presenza mamma era più eccitata delle altre volte -Oddio com’è grosso stasera, perché?- -Scopa e stai zitta, si sveglia- Dialogo appena sussurrato che aumentava la mia eccitazione. -Lo voglio sempre così grande, come godo stasera- -Zitta- -Non voglio parlare sfondami, fammi male- Il cazzo mi stava scoppiando, papà l’ha avvisata -Sborro- Si sarebbero svegliati anche gli orsi in letargo con le urla di mamma, io dovevo fingere. Papà come al solito, dopo la scopata crolla, mamma evidentemente, aveva ancora una carica da far esplodere. Mi sono avvicinata a lei, prima mentre ero supino, poi delicatamente mi sono girato dalla sua parte. Cazzo perso per perso, ora ci provo, succeda quel che succeda ma sto per scoppiare, ho pensato.
Ha percepito la durezza del mio cazzo, anche se non grande come quello di papà, la troia, ha sollevato la camicia da notte che indossava, facendomi sentire la pelle e la forma del suo culo. Io avevo le mutande, papà intanto già russava, lei spingeva il culo verso il mio cazzo, ho abbassato le mutande ed ho puntato direttamente al culo, lei si è ancora incurvata offrendomi la figa. Il cazzo è scivolato dentro facilmente, era piena di sborra di papà. Ho sborrato subito, impossibile resistere. Inspiegabilmente lei è stata zitta, certo se avesse capito papà quello che stavamo facendo, sarebbe diventata una scena raccapricciante. Subito dopo mi sono immedesimato in papà, Se avesse finto di dormire?
scritto il
2025-04-20
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