L' amica geniale
di
Pegy
genere
orge
Serata in famiglia con album di vecchie foto e annuari scolastici.
Io e i miei figli guardiamo le foto di mamma e papà quando erano giovani, mio figlio Giacomo dice "mamma, eri tu quella?" e scoppia in una risata fragorosa.
Sì, sono io. Allora andavano di moda. Mi riguardo e mi rendo conto che non ha torto.
Ma erano gli anni '60, pensavamo di aver capito il vero senso della vita. Eravamo spensierati, irriverenti, liberi da inibizioni. Tanti ricordi riaffiorano da quelle foto ingiallite dal passare del tempo.
Passo all'annuario, guardo le foto e penso: "Ma sono io quella? Non mi riconosco con quei capelli biondi cotonati."
Giro la pagina e sono lì, le prede più ambite da noi ragazze: le foto della squadra di basket. Tutti belli, alti, con corpi modellati dalla palestra. Un sospiro e giro la pagina.
Mio Dio, Lilli, Liliana, ma per gli amici Lilli.
Lei era la mia migliore amica, eravamo inseparabili.
Mi ritornano in mente tanti momenti felici passati con lei. Era una forza della natura: capelli neri a boccoli, occhi verdi. Aveva preso la carnagione olivastra del padre, cubano, e gli occhi dalla madre. I più maliziosi dicevano anche il culo, rotondo e sodo.
Tutti i maschitti della classe gli sbavavano a dosso come cani in calore.
Giro la testa e vedo mio figlio sbadigliare. "È ora di andare a letto", gli dico. Domani c'è scuola. Lui un po' imbronciato mi saluta, un bacio e va a letto.
Io rimango lì sul divano con i miei ricordi.
Lilli era tanto tempo che non pensavo a lei.
Fu lei a farmi fare la prima scopata, un ragazzo un po' impacciato, capelli rossi e cazzo grosso, era l'unica sua virtù.
Lilli ne aveva sentito parlare e mi disse "il primo deve essere grosso". Ridendo di gusto, mi trascinò nel bagno degli uomini. Lì c'era lui, me lo scopai e così persi la verginità.
Sentivo i racconti delle mie amiche di chiavate fenomenali con quei orgasmi
dolci e intensi.
Io avevo già avuto le mie esperienze, dopo il prima incontro con il coniglietto rosso, così soprannominato da me e Lilli dopo la mia prima volta, sinceramente non esaltante.
Nonostante ciò, non ero ancora riuscita ad avere un orgasmo. Questi racconti mi rattristavano e iniziò a insinuarsi in me un dubbio: "Sarò normale?".
Avevo già provato di tutto mi ero fatta anche rompere il culo, una sensazione appagante ma nient'altro.
Arrivò il giorno della gita scolastica, ultimo anno di liceo, a Parigi.
Io e Lilli condividevamo la camera.
Eran le due di notte e stavamo ancora lì a parlare, lei mi raccontava di un ragazzo e io presi coraggio e mi confidai con lei.
Lei disse " No! Dobbiamo assolutamente risolvere il problema".
Il giorno dopo la vedi intenta ad organizzare la serata, le chiesi " cosa hai in mente?" lei risponse " stasera ci divertiamo".
Durante il giorno girammo per i musei con la classe la sera cenammo poi tutti in camera.
Arrivata in camera dopo un po, arrivarono 4 ragazzi della squadra di basket con un paio di bottiglie di champagne, Lilli li accolse dicendo, finalmente: "Un pò di bollicine per tirarci sù il morale ".
Iniziamo a bere, la prima bottiglia era finita.
Lilli la prende e dice " ora facciamo un bel gioco, inizia a farla girare.
Io un po brilla rido e le domando "le regole".
Lei risponde " le regole, semplice, chi verrà indicato dal collo della bottiglia paga pegno.
Tutti d'accordo, si inizia.
Come al solito, la fortuna non mi aiuta e tocca a me, Lilli non si fa scappare l'occasione vogliamo vedere le tette.
Tutti in coro: tette, tette.
Mi tolgo la maglia, e metto in mostra i miei seni piccoli ma ben fatti.
Prossimo giro, tocca ad Andrea e ancora lei, Lilli dice "prendile in bocca, succhiale ", tutti ridono.
Lui apre la bocca e inizia a succhiarmi i capezzoli.
Poi arriva il turno di Lilli.
Tutti i maschietti già eccitati dalla scena precedente gridano in coro: baciala, baciala.
Lei si avvicina mi sposta i capelli e poggia le sue labbra morbide e calde sulle mie. Sento la sua lingua che cerca la mia.
Io mi lascio andare, ci interrompe il rumore della bottiglia che gira.
Tocca di nuovo a me.
Tutti in coro: nuda, nuda.
Rimango in mutandine.
La bottiglia gira ancora è il turno di Luca. Lilli dice " Togli via le mutande vogliamo vederlo" e tutti ridono.
Luca si abbassa i pantaloni e poi le mutande, il suo cazzo penzola tra le gambe e si inrigidisce lentamente.
La bottiglia gira di nuovo, e tocca a me.
E Lilli imperterrita dice " nuda, nuda alla finestra".
Mi bendano, nel frattempo lei mi prepara uno scherzetto, mentre Andrea si siede sotto la finestra.
Io vengo accompagnata alla finestra.
Era autunno inoltrato, l'aria frizzante della sera faceva si che i capezzoli mi facessero quasi male da quando erano duri.
Mi sentivo a disagio, non sapevo se c'era qualcuno lì a godersi lo spettacolo, poi all'improvviso sento mordicchiarmi la fica.
Io bendata, con le gambe aperte davanti alla finestra, non mi ero resa conto che tra le mie gambe c'era Andrea.
Una strana sensazione mi pervase, disagio per la mia nudità mostrata così in pubblico ma allo stesso tempo eccitata da quel pensiero. Andrea continuava a mordicchiarmi, all'inizio mi ritrassi, poi mi lasciai andare, posai le mani sulla finestra, gambe aperte e mi godevo quel momento.
Lilli, soddisfatta del risultato, guardava e iniziava a toccarsi, arrapata.
Si avvicinò e mi sussurrò all' orecchio: "Ti piace questo? è solo l'inizio".
Andrea ci aveva preso gusto sentiva l'odore del mio sesso.
Io spingevo vogliosa la fica contro la sua faccia, lui spostò la mutandina ormai zuppa di saliva e la leccò come fosse un leccalecca.
Io sentivo le mani di Andrea che mi cingevano le cosce.
Labbra calde mi baciavano la schiena mentre due mani grandi e morbide mi iniziarono ad accarezzare il seno.
La voce calda di Lilli mi sussurrava all' orecchio: ti piace?
Io siii, lei: lo so mia piccola troia e mi baciava la nuca poi l' orecchio e ancora mi sussurrava: ti piace essere toccata!
Due mani mi accarezzavano i fianchi.
Non capino sentivo le mani di Andrea sulle mie cosce, altre mi accarezzavano i fianchi, altre due così grandi da riuscire ad avere lel palmo della mano tutta la mia tetta.
Io bendata alla finestra, sentii fischiare, c'era qualcuno! non mi interessava, sentivo la voce di Lilli che mi diceva " Sono tutti tuoi, prendili".
Io, siiii, li voglio, li voglio tutti, siiii, datemelooo.
Andrea accarezzava la mia fica rasata con due dita apri le labbra, poggio la lingua sul mio clitoide e con movimenti lenti lo massaggiava.
Sentivo il calore e il pulsare di un cazzo poggiato tra le mie natiche, mentre una lingua calda mi leccava le labbra per poi infilarsi nella mia bocca.
E Lilli, ancora lei : ora ti scopano, fai la brava prendilo tutto, ti voglio vedere, ecco ora ti sta penetrando.
In quel momento lo sentii entrare, un spasimo, mi spinsi all' indietro facendo leva sulle mani appoggiate sul davanzale della finestra, quella lingua nella mia bocca che cercava la mia, Andrea seduto tra le mie gambe mi leccava, e poi c'era Lilli mi aveva messo le braccia attorno al mio collo, con la testa china sulla spalla, ansimava gemeva: siiii, fammi gooodere, siiii, haaa, mi piace così".
Si stava facendo scopare a pecora.
Io inebriata dai suoi gemiti mi eccitavo ancora di più mentre lui mi penetrava. Sento il suo cazzo pulsare, ecco sta arrivando.
Lo tira fuori e il suo seme schizza sulla mia schiena scivolando tra mezzo le mie natiche.
Andrea tira fuori il cazzo mi prende per i fianchi e mi spinge giù.
Io mi siedo sul suo cazzo che è piu grosso di quello di prima, e lo godo tutto.
Lilli: mio dio, coooosiiii foootttimiii! haaaa, siiii, siiii, goooodooo!
La sento godere.
Andrea mi prende la testa e mi sussurra" Ti piace il mio cazzo?".
Io rispondo" siii, fammelooo sentire tutto dentro, lui si inarca e io mi sento come se avessi un palo tra le gambe.
Andrea mi tiene la testa tra le mani e mi sussurra : si cosi ,Troia prendilo, prendilo.
Il mio culo rivolto al cielo, mi sento massaggiare l' ano, lo sperma che era scivolato tra le chiappe fa sì che il dito entri senza alcuna resistenza, poi sento un bruciore, mi inculano.
Col cazzo di Andrea dentro fino alle palle muovo il bacino.
Sento quell palo ricurvo dentro di me, mentre la capella nel mio culo entra e esce.
Non riesco più a fermarmi, grido " scopami, scopami, lui spinge sento il suo cazzo entrare nel mio culo.
Un calore improvviso mi assale, non riesco neanche a emettere un qualsiasi suono, rimango con la bocca aperta. Una sensazione di piacere mai provata, il mio corpo inizia a fremere, spruzzi di gioia
(squirting) .
Lui mi arriva nel culo, lo sento vibrare tra le mia chiappe.
Andrea mi sussurra: sei arrivata, Troia, ora me lo succhi voglio riempirti la bocca.
Quelle parole, il cazzo che pulsava nel culo.
Mio dio: siiii, siii, haaaa, siiii, mmm goodooo, un altro orgasmo.
Lilli si avvicina e dice " ci voleva solo una bella scopata".
Io e i miei figli guardiamo le foto di mamma e papà quando erano giovani, mio figlio Giacomo dice "mamma, eri tu quella?" e scoppia in una risata fragorosa.
Sì, sono io. Allora andavano di moda. Mi riguardo e mi rendo conto che non ha torto.
Ma erano gli anni '60, pensavamo di aver capito il vero senso della vita. Eravamo spensierati, irriverenti, liberi da inibizioni. Tanti ricordi riaffiorano da quelle foto ingiallite dal passare del tempo.
Passo all'annuario, guardo le foto e penso: "Ma sono io quella? Non mi riconosco con quei capelli biondi cotonati."
Giro la pagina e sono lì, le prede più ambite da noi ragazze: le foto della squadra di basket. Tutti belli, alti, con corpi modellati dalla palestra. Un sospiro e giro la pagina.
Mio Dio, Lilli, Liliana, ma per gli amici Lilli.
Lei era la mia migliore amica, eravamo inseparabili.
Mi ritornano in mente tanti momenti felici passati con lei. Era una forza della natura: capelli neri a boccoli, occhi verdi. Aveva preso la carnagione olivastra del padre, cubano, e gli occhi dalla madre. I più maliziosi dicevano anche il culo, rotondo e sodo.
Tutti i maschitti della classe gli sbavavano a dosso come cani in calore.
Giro la testa e vedo mio figlio sbadigliare. "È ora di andare a letto", gli dico. Domani c'è scuola. Lui un po' imbronciato mi saluta, un bacio e va a letto.
Io rimango lì sul divano con i miei ricordi.
Lilli era tanto tempo che non pensavo a lei.
Fu lei a farmi fare la prima scopata, un ragazzo un po' impacciato, capelli rossi e cazzo grosso, era l'unica sua virtù.
Lilli ne aveva sentito parlare e mi disse "il primo deve essere grosso". Ridendo di gusto, mi trascinò nel bagno degli uomini. Lì c'era lui, me lo scopai e così persi la verginità.
Sentivo i racconti delle mie amiche di chiavate fenomenali con quei orgasmi
dolci e intensi.
Io avevo già avuto le mie esperienze, dopo il prima incontro con il coniglietto rosso, così soprannominato da me e Lilli dopo la mia prima volta, sinceramente non esaltante.
Nonostante ciò, non ero ancora riuscita ad avere un orgasmo. Questi racconti mi rattristavano e iniziò a insinuarsi in me un dubbio: "Sarò normale?".
Avevo già provato di tutto mi ero fatta anche rompere il culo, una sensazione appagante ma nient'altro.
Arrivò il giorno della gita scolastica, ultimo anno di liceo, a Parigi.
Io e Lilli condividevamo la camera.
Eran le due di notte e stavamo ancora lì a parlare, lei mi raccontava di un ragazzo e io presi coraggio e mi confidai con lei.
Lei disse " No! Dobbiamo assolutamente risolvere il problema".
Il giorno dopo la vedi intenta ad organizzare la serata, le chiesi " cosa hai in mente?" lei risponse " stasera ci divertiamo".
Durante il giorno girammo per i musei con la classe la sera cenammo poi tutti in camera.
Arrivata in camera dopo un po, arrivarono 4 ragazzi della squadra di basket con un paio di bottiglie di champagne, Lilli li accolse dicendo, finalmente: "Un pò di bollicine per tirarci sù il morale ".
Iniziamo a bere, la prima bottiglia era finita.
Lilli la prende e dice " ora facciamo un bel gioco, inizia a farla girare.
Io un po brilla rido e le domando "le regole".
Lei risponde " le regole, semplice, chi verrà indicato dal collo della bottiglia paga pegno.
Tutti d'accordo, si inizia.
Come al solito, la fortuna non mi aiuta e tocca a me, Lilli non si fa scappare l'occasione vogliamo vedere le tette.
Tutti in coro: tette, tette.
Mi tolgo la maglia, e metto in mostra i miei seni piccoli ma ben fatti.
Prossimo giro, tocca ad Andrea e ancora lei, Lilli dice "prendile in bocca, succhiale ", tutti ridono.
Lui apre la bocca e inizia a succhiarmi i capezzoli.
Poi arriva il turno di Lilli.
Tutti i maschietti già eccitati dalla scena precedente gridano in coro: baciala, baciala.
Lei si avvicina mi sposta i capelli e poggia le sue labbra morbide e calde sulle mie. Sento la sua lingua che cerca la mia.
Io mi lascio andare, ci interrompe il rumore della bottiglia che gira.
Tocca di nuovo a me.
Tutti in coro: nuda, nuda.
Rimango in mutandine.
La bottiglia gira ancora è il turno di Luca. Lilli dice " Togli via le mutande vogliamo vederlo" e tutti ridono.
Luca si abbassa i pantaloni e poi le mutande, il suo cazzo penzola tra le gambe e si inrigidisce lentamente.
La bottiglia gira di nuovo, e tocca a me.
E Lilli imperterrita dice " nuda, nuda alla finestra".
Mi bendano, nel frattempo lei mi prepara uno scherzetto, mentre Andrea si siede sotto la finestra.
Io vengo accompagnata alla finestra.
Era autunno inoltrato, l'aria frizzante della sera faceva si che i capezzoli mi facessero quasi male da quando erano duri.
Mi sentivo a disagio, non sapevo se c'era qualcuno lì a godersi lo spettacolo, poi all'improvviso sento mordicchiarmi la fica.
Io bendata, con le gambe aperte davanti alla finestra, non mi ero resa conto che tra le mie gambe c'era Andrea.
Una strana sensazione mi pervase, disagio per la mia nudità mostrata così in pubblico ma allo stesso tempo eccitata da quel pensiero. Andrea continuava a mordicchiarmi, all'inizio mi ritrassi, poi mi lasciai andare, posai le mani sulla finestra, gambe aperte e mi godevo quel momento.
Lilli, soddisfatta del risultato, guardava e iniziava a toccarsi, arrapata.
Si avvicinò e mi sussurrò all' orecchio: "Ti piace questo? è solo l'inizio".
Andrea ci aveva preso gusto sentiva l'odore del mio sesso.
Io spingevo vogliosa la fica contro la sua faccia, lui spostò la mutandina ormai zuppa di saliva e la leccò come fosse un leccalecca.
Io sentivo le mani di Andrea che mi cingevano le cosce.
Labbra calde mi baciavano la schiena mentre due mani grandi e morbide mi iniziarono ad accarezzare il seno.
La voce calda di Lilli mi sussurrava all' orecchio: ti piace?
Io siii, lei: lo so mia piccola troia e mi baciava la nuca poi l' orecchio e ancora mi sussurrava: ti piace essere toccata!
Due mani mi accarezzavano i fianchi.
Non capino sentivo le mani di Andrea sulle mie cosce, altre mi accarezzavano i fianchi, altre due così grandi da riuscire ad avere lel palmo della mano tutta la mia tetta.
Io bendata alla finestra, sentii fischiare, c'era qualcuno! non mi interessava, sentivo la voce di Lilli che mi diceva " Sono tutti tuoi, prendili".
Io, siiii, li voglio, li voglio tutti, siiii, datemelooo.
Andrea accarezzava la mia fica rasata con due dita apri le labbra, poggio la lingua sul mio clitoide e con movimenti lenti lo massaggiava.
Sentivo il calore e il pulsare di un cazzo poggiato tra le mie natiche, mentre una lingua calda mi leccava le labbra per poi infilarsi nella mia bocca.
E Lilli, ancora lei : ora ti scopano, fai la brava prendilo tutto, ti voglio vedere, ecco ora ti sta penetrando.
In quel momento lo sentii entrare, un spasimo, mi spinsi all' indietro facendo leva sulle mani appoggiate sul davanzale della finestra, quella lingua nella mia bocca che cercava la mia, Andrea seduto tra le mie gambe mi leccava, e poi c'era Lilli mi aveva messo le braccia attorno al mio collo, con la testa china sulla spalla, ansimava gemeva: siiii, fammi gooodere, siiii, haaa, mi piace così".
Si stava facendo scopare a pecora.
Io inebriata dai suoi gemiti mi eccitavo ancora di più mentre lui mi penetrava. Sento il suo cazzo pulsare, ecco sta arrivando.
Lo tira fuori e il suo seme schizza sulla mia schiena scivolando tra mezzo le mie natiche.
Andrea tira fuori il cazzo mi prende per i fianchi e mi spinge giù.
Io mi siedo sul suo cazzo che è piu grosso di quello di prima, e lo godo tutto.
Lilli: mio dio, coooosiiii foootttimiii! haaaa, siiii, siiii, goooodooo!
La sento godere.
Andrea mi prende la testa e mi sussurra" Ti piace il mio cazzo?".
Io rispondo" siii, fammelooo sentire tutto dentro, lui si inarca e io mi sento come se avessi un palo tra le gambe.
Andrea mi tiene la testa tra le mani e mi sussurra : si cosi ,Troia prendilo, prendilo.
Il mio culo rivolto al cielo, mi sento massaggiare l' ano, lo sperma che era scivolato tra le chiappe fa sì che il dito entri senza alcuna resistenza, poi sento un bruciore, mi inculano.
Col cazzo di Andrea dentro fino alle palle muovo il bacino.
Sento quell palo ricurvo dentro di me, mentre la capella nel mio culo entra e esce.
Non riesco più a fermarmi, grido " scopami, scopami, lui spinge sento il suo cazzo entrare nel mio culo.
Un calore improvviso mi assale, non riesco neanche a emettere un qualsiasi suono, rimango con la bocca aperta. Una sensazione di piacere mai provata, il mio corpo inizia a fremere, spruzzi di gioia
(squirting) .
Lui mi arriva nel culo, lo sento vibrare tra le mia chiappe.
Andrea mi sussurra: sei arrivata, Troia, ora me lo succhi voglio riempirti la bocca.
Quelle parole, il cazzo che pulsava nel culo.
Mio dio: siiii, siii, haaaa, siiii, mmm goodooo, un altro orgasmo.
Lilli si avvicina e dice " ci voleva solo una bella scopata".
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