Racconti di H - 3
di
la_salope
genere
dominazione
Continuano le mie avventure con H
***4
Quella sera avevamo iniziato facendo l’amore “normalmente” ma H aveva molta voglia di sottomettermi e a me l’idea non mi dispiaceva affatto.
Ho indossato il mio solito completino sexy, lei ha indossato lo strap-on, mi sono messo sul letto e ha iniziato a scoparmi. Ripensandoci dopo direi che lo stava facendo con molta dedizione, ora lenta, ora veloce… mi stava sfondando il culo con cura e io mi sono goduto tutta la lunga inculata.
Lunga sì, sarà andata avanti venti minuti. Poi smette di incularmi e mi infila due dita nel culo, che diventano subito tre e, dopo poco, quattro. Spinge dentro quelle quattro dita e poi ruota più volte la mano, in modo da allargarmi bene il culo. Mi piace sentirla così dentro di me e mi piace quello che sta facendo…
Poi finalmente capisco che tutto questo aveva uno scopo ben preciso. “Ho una sorpresa per te!” mi dice. E dalla sua valigia tira fuori un cazzo gigantesco… A confronto con quello, già ragguardevole, con cui mi ha appena scopato sembra enorme. “E’ solo un centimetro in più… vedrai che lo prenderai bene.”
Riempie il cazzo nuovo di lubrificante, ne aggiunge un po’ anche al mio culo e poi lo appoggia sul mio buco… spinge, ma vengo spinto in avanti anche io e non otteniamo niente, non sarà facile. Dopo alcuni tentativi non fruttuosi mi azzardo a proporre una soluzione alla mia padrona: mettiamo il cazzo per terra, aderisce bene alle piastrelle grazie alla ventosa e io mi accuccio su di lui.
Ora ho la punta del cazzo contro il mio culo. Fa male, ma al tempo stesso sento che potrei farcela. Mi lascio andare un po’ di più… sento la carne che si dilata… H è di fronte a me e mi bacia… sento un male cane ma sento che l’enorme giocattolo sta facendosi strada dentro di me.
Poi il mio sfintere cede… mugolo mentre il cazzo mi apre in due e il dolore si trasforma in piacere… resto così, lascio che il mio retto si adatti al nuovo ospite. H si fa succhiare i capezzoli e poi si sdraia sotto di me per guardare da vicino.
Torno su, il cazzo scorre nel mio culo e poi riscendo… “hai visto padrona? Ce l’ho fatta!”.
“Sei stato molto bravo, ora comando io… torna sul letto”
Eseguo e ora è H a muovere l’enorme cazzo nel mio culo… e, molto crudelmente, dopo ogni affondo lo estrae completamente… è decisa a sfondarmi per bene stanotte…
Dopo aver insistito per bene mi fa mettere a pancia in su, mi dà ancora due colpi col cazzo, poi lo mette da parte e mi infila di nuovo la mano nel culo. Le quattro dita ora non sono più un problema: le ruota facilmente. E’ il momento di andare oltre.
Chiude il pollice e spinge di nuovo dentro la mano, ora non riesce ad avanzare più di tanto ma la ruota ancora, e con piccole spinte e poco alla volta sento che si fa strada anche quella.
Poi il punto più largo passa e la sua mano scompare dentro di me fino al polso. E’ una sensazione pazzesca, mi sento pienissimo mentre lei mi scopa dolcemente con la mano.
Dopo qualche minuto toglie la mano, gocciola un misto di lubrificante e del contenuto del mio culo… “leccala troia” e me la porge per farmela leccare… e io obbedisco e assaporo tutto. Poi riprende il cazzo gigante e mi scopa di nuovo con quello… ora entra agevolmente… prende il telefono e fotografa il mio buco del culo sfondato…
Quando ne ha abbastanza mi fa alzare, mi fa sedere nella doccia e mi piscia addosso, senza farmi prima spogliare…
*** 5
Quella sera dovevo andare a prendere H all’aeroporto e poi avremmo proseguito assieme per il luogo in cui sarei dovuto andare per lavoro… Ma il suo aereo era in gran ritardo: la stavano imbarcando mentre io ero già fuori dall’aeroporto.
H mi scrive:
“Ora che non hai nulla da fare la tua padrona ti dà un compito”
“Cosa posso fare per la mia padrona?”
“Hai tutto il tuo equipaggiamento in auto?”
“Certo, nei bagagli” (Incomincio a chiedermi cosa si stia inventando)
“Vatti a cambiare, solo le tue bellissime scarpe rosse, le tue bellissime calze nere, perizoma e reggiseno. Devi essere vestito così quando arrivo.”
Sono senza parole. Non rispondo.
“Devo scendere dall’aereo?” Mi chiede lei.
“No padrona, ti prego, vieni. Mi troverai come vuoi tu”.
“Solo in auto, non c’è bisogno che tu scenda ad aspettarmi”
“Grazie padrona”
“Vedrai come è difficile guidare coi tacchi. Ora spengo il telefono, a presto. Bisou”
Mi allontano di qualche km dall’aeroporto fino a che non trovo uno spiazzo buio. Cerco nei bagagli quello che devo indossare e mi cambio in auto.
Quando mi scrive che è atterrata mi avvio verso l’aeroporto. E’ davvero difficile guidare coi tacchi… Ho il riscaldamento a manetta, visto che sono praticamente nudo.
“Sono alla porta 15”
“Arrivo”
Guido nel confuso traffico di gente che parte e gente che va. Mi sembra che tutti mi possano vedere ma probabilmente nessuno mi nota, tra il buio e i riflessi dei vetri.
Vedo H sul marciapiede che mi fa segno. I suoi occhi brillano da lontano e sotto il giaccone vedo che indossa gonna e stivali neri.
E’ in mezzo a un sacco di gente, cazzo. Mi fermo. Apre la portiera posteriore e butta dentro la borsa, poi apre la anteriore, le persone che sono vicino a lei mi vedono sicuramente… intravedo delle facce stralunate… poi lei sale, mi dà un bacio e ripartiamo velocemente. Mi sto vergognando come un ladro.
“Sei bellissima stasera, mia piccola salope” mi dice lei.
“Grazie… sei bellissima anche tu… mi hanno visto tutti…”
“Solo qualcuno, non ti preoccupare. E poi non ti devi vergognare… Sono sicura che ti avrebbero scopato tutti. C’era quel bel ragazzo di colore vicino a me… chissà che bel cazzo ha”.
Mi sento avvampare di vergogna e lussuria al pensiero. Pensiero che è presto interrotto da H che, toltasi il giaccone, decide di ricompensarmi con un pompino mentre sto guidando. Non deve faticare molto per fare uscire il mio cazzo dal piccolo perizoma di pizzo rosso che sto indossando.
Non si fermerà più fino al mio orgasmo, che arriva dopo molti km di autostrada. Mi succhia fino all’ultima goccia di sperma e poi tirandosi su esclama “Ma saucisse italiene… Mi mancava proprio!”
Durante il viaggio H mi stuzzica più volte, mentre passiamo a fianco a un’area di servizio piena di camion mi dice che sono così troia che dovrei essere portata lì in mezzo a farmi scopare da tutti i camionisti. Ma siccome questa non sarebbe una punizione per me, ma un premio, per ora non lo fa.
Quando usciamo dall’autostrada mancano pochi km all’albergo.
“Devo fare la pipì” mi dice H.
“Tra poco siamo arrivati” rispondo io.
“Voglio farla adesso”
“Non puoi aspettare? In albergo posso berla tutta io…”
“Ma tu la devi bere tutta. Solo che non in albergo ma qua” e per farmi premura mi inizia a stringere le palle con la mano.
Oh cazzo. Individuo una strada laterale buia e giro. Sono fortunato, dopo qualche decina di metri c’è uno slargo con alcune auto parcheggiate.
H mi fa scendere e girare attorno all’auto per andare dalla sua parte. Ho freddo, tremo, ma so che sto tremando anche per l’eccitazione. Mi sdraio sul gelido asfalto, H si accuccia sopra di me e lì mi accorgo che le sue calze sono senza cavallo, che non sta indossando mutandine e che ha un plug nel culo. Poi inizia a pisciare e io mi affanno a berla tutta, un po’ mi sfugge dalla bocca e mi scivola lungo il collo.
Quando ha finito di fare pipì si alza e mi concede di rivestirmi prima dell’arrivo in albergo. Sarà una lunga notte…
***4
Quella sera avevamo iniziato facendo l’amore “normalmente” ma H aveva molta voglia di sottomettermi e a me l’idea non mi dispiaceva affatto.
Ho indossato il mio solito completino sexy, lei ha indossato lo strap-on, mi sono messo sul letto e ha iniziato a scoparmi. Ripensandoci dopo direi che lo stava facendo con molta dedizione, ora lenta, ora veloce… mi stava sfondando il culo con cura e io mi sono goduto tutta la lunga inculata.
Lunga sì, sarà andata avanti venti minuti. Poi smette di incularmi e mi infila due dita nel culo, che diventano subito tre e, dopo poco, quattro. Spinge dentro quelle quattro dita e poi ruota più volte la mano, in modo da allargarmi bene il culo. Mi piace sentirla così dentro di me e mi piace quello che sta facendo…
Poi finalmente capisco che tutto questo aveva uno scopo ben preciso. “Ho una sorpresa per te!” mi dice. E dalla sua valigia tira fuori un cazzo gigantesco… A confronto con quello, già ragguardevole, con cui mi ha appena scopato sembra enorme. “E’ solo un centimetro in più… vedrai che lo prenderai bene.”
Riempie il cazzo nuovo di lubrificante, ne aggiunge un po’ anche al mio culo e poi lo appoggia sul mio buco… spinge, ma vengo spinto in avanti anche io e non otteniamo niente, non sarà facile. Dopo alcuni tentativi non fruttuosi mi azzardo a proporre una soluzione alla mia padrona: mettiamo il cazzo per terra, aderisce bene alle piastrelle grazie alla ventosa e io mi accuccio su di lui.
Ora ho la punta del cazzo contro il mio culo. Fa male, ma al tempo stesso sento che potrei farcela. Mi lascio andare un po’ di più… sento la carne che si dilata… H è di fronte a me e mi bacia… sento un male cane ma sento che l’enorme giocattolo sta facendosi strada dentro di me.
Poi il mio sfintere cede… mugolo mentre il cazzo mi apre in due e il dolore si trasforma in piacere… resto così, lascio che il mio retto si adatti al nuovo ospite. H si fa succhiare i capezzoli e poi si sdraia sotto di me per guardare da vicino.
Torno su, il cazzo scorre nel mio culo e poi riscendo… “hai visto padrona? Ce l’ho fatta!”.
“Sei stato molto bravo, ora comando io… torna sul letto”
Eseguo e ora è H a muovere l’enorme cazzo nel mio culo… e, molto crudelmente, dopo ogni affondo lo estrae completamente… è decisa a sfondarmi per bene stanotte…
Dopo aver insistito per bene mi fa mettere a pancia in su, mi dà ancora due colpi col cazzo, poi lo mette da parte e mi infila di nuovo la mano nel culo. Le quattro dita ora non sono più un problema: le ruota facilmente. E’ il momento di andare oltre.
Chiude il pollice e spinge di nuovo dentro la mano, ora non riesce ad avanzare più di tanto ma la ruota ancora, e con piccole spinte e poco alla volta sento che si fa strada anche quella.
Poi il punto più largo passa e la sua mano scompare dentro di me fino al polso. E’ una sensazione pazzesca, mi sento pienissimo mentre lei mi scopa dolcemente con la mano.
Dopo qualche minuto toglie la mano, gocciola un misto di lubrificante e del contenuto del mio culo… “leccala troia” e me la porge per farmela leccare… e io obbedisco e assaporo tutto. Poi riprende il cazzo gigante e mi scopa di nuovo con quello… ora entra agevolmente… prende il telefono e fotografa il mio buco del culo sfondato…
Quando ne ha abbastanza mi fa alzare, mi fa sedere nella doccia e mi piscia addosso, senza farmi prima spogliare…
*** 5
Quella sera dovevo andare a prendere H all’aeroporto e poi avremmo proseguito assieme per il luogo in cui sarei dovuto andare per lavoro… Ma il suo aereo era in gran ritardo: la stavano imbarcando mentre io ero già fuori dall’aeroporto.
H mi scrive:
“Ora che non hai nulla da fare la tua padrona ti dà un compito”
“Cosa posso fare per la mia padrona?”
“Hai tutto il tuo equipaggiamento in auto?”
“Certo, nei bagagli” (Incomincio a chiedermi cosa si stia inventando)
“Vatti a cambiare, solo le tue bellissime scarpe rosse, le tue bellissime calze nere, perizoma e reggiseno. Devi essere vestito così quando arrivo.”
Sono senza parole. Non rispondo.
“Devo scendere dall’aereo?” Mi chiede lei.
“No padrona, ti prego, vieni. Mi troverai come vuoi tu”.
“Solo in auto, non c’è bisogno che tu scenda ad aspettarmi”
“Grazie padrona”
“Vedrai come è difficile guidare coi tacchi. Ora spengo il telefono, a presto. Bisou”
Mi allontano di qualche km dall’aeroporto fino a che non trovo uno spiazzo buio. Cerco nei bagagli quello che devo indossare e mi cambio in auto.
Quando mi scrive che è atterrata mi avvio verso l’aeroporto. E’ davvero difficile guidare coi tacchi… Ho il riscaldamento a manetta, visto che sono praticamente nudo.
“Sono alla porta 15”
“Arrivo”
Guido nel confuso traffico di gente che parte e gente che va. Mi sembra che tutti mi possano vedere ma probabilmente nessuno mi nota, tra il buio e i riflessi dei vetri.
Vedo H sul marciapiede che mi fa segno. I suoi occhi brillano da lontano e sotto il giaccone vedo che indossa gonna e stivali neri.
E’ in mezzo a un sacco di gente, cazzo. Mi fermo. Apre la portiera posteriore e butta dentro la borsa, poi apre la anteriore, le persone che sono vicino a lei mi vedono sicuramente… intravedo delle facce stralunate… poi lei sale, mi dà un bacio e ripartiamo velocemente. Mi sto vergognando come un ladro.
“Sei bellissima stasera, mia piccola salope” mi dice lei.
“Grazie… sei bellissima anche tu… mi hanno visto tutti…”
“Solo qualcuno, non ti preoccupare. E poi non ti devi vergognare… Sono sicura che ti avrebbero scopato tutti. C’era quel bel ragazzo di colore vicino a me… chissà che bel cazzo ha”.
Mi sento avvampare di vergogna e lussuria al pensiero. Pensiero che è presto interrotto da H che, toltasi il giaccone, decide di ricompensarmi con un pompino mentre sto guidando. Non deve faticare molto per fare uscire il mio cazzo dal piccolo perizoma di pizzo rosso che sto indossando.
Non si fermerà più fino al mio orgasmo, che arriva dopo molti km di autostrada. Mi succhia fino all’ultima goccia di sperma e poi tirandosi su esclama “Ma saucisse italiene… Mi mancava proprio!”
Durante il viaggio H mi stuzzica più volte, mentre passiamo a fianco a un’area di servizio piena di camion mi dice che sono così troia che dovrei essere portata lì in mezzo a farmi scopare da tutti i camionisti. Ma siccome questa non sarebbe una punizione per me, ma un premio, per ora non lo fa.
Quando usciamo dall’autostrada mancano pochi km all’albergo.
“Devo fare la pipì” mi dice H.
“Tra poco siamo arrivati” rispondo io.
“Voglio farla adesso”
“Non puoi aspettare? In albergo posso berla tutta io…”
“Ma tu la devi bere tutta. Solo che non in albergo ma qua” e per farmi premura mi inizia a stringere le palle con la mano.
Oh cazzo. Individuo una strada laterale buia e giro. Sono fortunato, dopo qualche decina di metri c’è uno slargo con alcune auto parcheggiate.
H mi fa scendere e girare attorno all’auto per andare dalla sua parte. Ho freddo, tremo, ma so che sto tremando anche per l’eccitazione. Mi sdraio sul gelido asfalto, H si accuccia sopra di me e lì mi accorgo che le sue calze sono senza cavallo, che non sta indossando mutandine e che ha un plug nel culo. Poi inizia a pisciare e io mi affanno a berla tutta, un po’ mi sfugge dalla bocca e mi scivola lungo il collo.
Quando ha finito di fare pipì si alza e mi concede di rivestirmi prima dell’arrivo in albergo. Sarà una lunga notte…
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