Storie di H - 8
di
la_salope
genere
dominazione
Un paio di giorni a Roma per lavoro. Un’ottima occasione per chiedere ad H di seguirmi e passare con lei qualche notte infuocata…
Sia io che lei mettiamo in valigia tutta la nostra attrezzatura, che ormai comincia a essere piuttosto ingombrante, e ci troviamo sul Frecciarossa che va verso la capitale.
Arriviamo a Roma Sabato sera e la prima nottata è già molto interessante ma non è di questa che voglio raccontare ma di quello che è successo Domenica.
Sabato sera, mentre cerchiamo un ristorante in cui cenare, H mi chiede di guardare se ci sia un sexy shop da visitare. Chiedo a Google la cui risposta non è molto incoraggiante da questo punto di vista: sono tutti abbastanza lontani da dove siamo, però a poche centinaia di metri dal nostro hotel c’è un cinema porno… pensavo non ne esistessero più!
L’idea di farci un salto mi attizza parecchio e anche H è interessata. Dovete sapere che quando ero ragazzo sognavo di prendere una minigonna nera di mia mamma, particolarmente corta, un paio di calze a rete che teneva appallottolate nel cassetto (ci sono rimaste per anni, probabilmente le ho indossate più io di lei…) e un paio delle sue scarpe col tacco, per poi andare in uno dei cinema porno del centro e lì cambiarmi e mettermi a guardare lo spettacolo aspettando quello che sarebbe successo. Non ho mai messo in pratica questa mia fantasia, i cinema porno sono spariti e a me è rimasto questo desiderio irrisolto. I racconti che si trovano online di avventure nei cinema porno sono spesso molto interessanti e aumentano il mio rammarico per non aver osato a suo tempo.
Ma torniamo al presente: il cinema, scopriamo, chiude presto alla sera e quindi decidiamo di andarci l’indomani, domenica. Una parte del mio lavoro sarà già al mattino ma poi avrò il pomeriggio libero mentre nei giorni successivi sarà più complicato trovare momenti liberi nell’orario di apertura.
Domenica mattina vado a fare il mio lavoro mentre H va a spasso per Roma. Quando rientro in albergo, subito dopo pranzo, avviso H che sono disponibile e lei decide di non perdere tempo e mi invia una serie di istruzioni: sotto i vestiti normali devo vestirmi da troia, con perizoma e reggiseno di pizzo rosso, le calze nere ricamate, mettermi il plug grosso in culo e portare in una borsa il mio vestitino rosso aderente e le mie decolté rosse tacco 12. Inoltre devo portare per lei una minigonna (è uscita coi pantaloni e ora ha caldo) e le sue scarpe sexy: decolté di vernice con tacco alto e suola rossa.
Ci troviamo tra l’hotel e il cinema e ci incamminiamo verso l’avventura.
Sono molto emozionato quando varchiamo la soglia del cinema, paghiamo alla cassa, scostiamo i pesanti tendoni ed entriamo.
La sala è ampia e ci sono una ventina di uomini sparsi qua e là, qualcuno seduto, qualcuno si aggira tra le file di poltrone, qualcuno resta in piedi verso il fondo della sala. Quello che mi lascia interdetto è che c’è molta più luce di quanto mi aspettassi… soprattutto verso il fondo della sala, dove sono i bagni.
Avanziamo e ci sediamo a metà platea, un po’ lontani dalla luce più forte. Pensavo che mi sarei travestito da donna per stare nell’oscurità ma così mi sento piuttosto inibito, e anche le facce di alcuni dei personaggi che si aggirano nel cinema non contribuiscono a farmi rilassare. Ci abbracciamo e ci sbaciucchiamo e intanto guardiamo il film, vecchissimo. Qualcuno viene a sedersi dietro di noi. Qualcuno si siede davanti e mi sfiora una gamba per vedere se siamo disponibili a qualche gioco spinto. Nessuno ci infastidisce.
A ridurre ulteriormente il mio desiderio di essere en femme arriva, dopo pochi minuti, l’intervallo. Per il quale le luci in sala vengono accese a giorno. Sono contento di non essermi cambiato ma non era così che immaginavo la visita al cinema…
Quando riprende il film riprendiamo a baciarci, più appassionatamente, sempre contornati da un certo viavai di persone che ci osserva. H ha caldo e si mette la gonna sopra ai pantaloni che poi sfila… ora mentre ci baciamo palpo le sue gambe nude e risalgo fin verso la figa. Un tizio si siede dietro di noi e un altro si siede a fianco ad H. H mi palpa il cazzo e io lo tiro fuori, lei me lo masturba dolcemente per un poco poi le sussurro “succhia” e sembra che lei non aspettasse altro e inizia a farmi un pompino dei suoi. Il tizio seduto alla sua destra si tira fuori il cazzo ormai duro e inizia a masturbarsi, ha un cazzo veramente lungo, sono colpito. Il tizio poi accarezza la gamba di H che lo prega di smettere due o tre volte, non troppo ascoltata in verità. Nella fila davanti a noi uno si siede e rimane girato a osservarci (e siamo senz’altro più interessanti del vetusto film che appare sullo schermo). Io avrei voglia di succhiare quel bellissimo cazzo del nostro vicino o, in alternativa, di vedere H all’opera ma lei non ne vuole sapere e improvvisamente smette di succhiarmi il cazzo, mi bacia e sento il sapore del mio cazzo sulla sua lingua e mi dice “Da adesso io sono la tua padrona, ti accompagno in bagno e voglio vederti uscire vestita da troia”. Sono fortemente combattuto da questo ordine, la situazione mi piace ma, appunto, tutta questa gente e tutta questa luce mi disturbano. H si alza in piedi “Su, andiamo. Ti manderei da solo ma non voglio restare qua senza di te”. Mi alzo, rimettendomi il cazzo nei pantaloni e prendiamo la direzione del bagno.
Qualcuno sembra volerci seguire, entriamo nei bagni, non c’è distinzione tra uomini e donne e i bagni non sono particolarmente puliti. C’è un ragazzo di colore che sta facendo succhiare il suo grosso cazzo a un uomo anziano inginocchiato in un angolo, vicino ai pisciatoi. Ci infiliamo in uno dei cessi e chiudiamo la porta. H mi ordina sbrigativamente di cambiarmi, lei stessa indossa le scarpe col tacco. Io eseguo malvolentieri l’ordine, destreggiandomi nello spazio ridotto e sporco, tolgo pantaloni, felpa e scarpe per indossare vestito corto e tacchi, poi H mi bacia appassionatamente e mi rassicura “sei proprio la mia salope e sei bellissima”. Poi mi mette il rossetto che ha in borsetta e infine sblocca la serratura della porta ed usciamo. I bagni ora sono vuoti ma ci sono alcuni fuori dalla porta che aspettavano di vederci rientrare in sala… non credo si aspettassero di vedermi uscire così e mentre gli passo accanto mi toccano.
Torniamo a sederci nei nostri posti e riprendiamo a baciarci e prontamente allungo le mie mani tra le cosce di H a toccare la sua figa mentre lei alza il mio vestitino e, dai collant, fa emergere il mio cazzo duro.
*** (il significato di questi tre asterischi vi verrà chiaro più avanti nel racconto)
Il viavai attorno a noi aumenta, qualcuno si siede nella fila davanti, qualcuno in quella dietro. H mi succhia il cazzo mentre il tizio col cazzo lungo ora viene a sedersi a fianco a me e inizia ad accarezzarmi la gamba con una mano mentre con l’altra ha ripreso a masturbare quel suo bellissimo cazzo eretto.
Ora H, mentre lecca il mio cazzo, si gira a guardarmi e vedo la sua lingua su di me e i suoi occhi scintillanti. La mano del tizio ora le accarezza i capelli e quando H se ne accorge gli ripete “non mi toccare” e gli sposta la mano sulla mia gamba… un segnale molto chiaro per entrambi. Il tipo mi accarezza la gamba ancora un poco, poi mette la mano sulla mia nuca e, dolcemente, mi tira a sé. Dopo pochi secondi ho in bocca il suo cazzo e sto passando la lingua sulla sua cappella mentre H continua a spompinarmi.
Qualcun altro mi accarezza la schiena, e qualcuno tocca di nuovo H che sbotta ad alta voce “Non toccatemi o ce ne andiamo! La troia è lei!” autorizzando così praticamente tutto il cinema a saltarmi addosso.
Quello che mi stava accarezzando la schiena ora mi tira a sé e mi pianta in bocca il suo cazzo, piuttosto piccolo e poco interessante, ma da brava troia eseguo. Il mio vicino di posto si alza in piedi così posso succhiare alternativamente i due cazzi ma, ahimé, mi trovo in una posizione in cui H non riesce più a succhiare il mio. Mentre spompino i due vedo altri attorno a noi col cazzo di fuori che si masturbano mentre aspettano il loro turno.
H decide di offrire spettacolo al gruppo, mi fa mettere in ginocchio sulla sedia, scopre il mio culo, che resta esposto all’aria, e inizia a togliere e rimettere dentro il plug. Ora sento altre mani che mi toccano il culo. Mi sento eccitato oltre ogni limite e lo dico alla padrona. “Padrona, vorrei un cazzo vero, anzi li vorrei tutti, a cominciare da questo” riferendomi al bel cazzo che sto spompinando da un po’. “Sei proprio una troia” mi dice H e poi ad alta voce “Chi ha un preservativo può scopare questa puttana, gli altri si mettano in fila per un pompino” e poi, rivolgendosi al mio amico “Tu hai un preservativo? Puoi essere il primo…” e lui, deluso “No…” ma poi si illumina “Dammi qualche minuto”, mette via il cazzo e se ne va, mi resta il cazzetto da succhiare mentre un altro di quelli attorno mi porge il suo…
Sento movimento dietro di me, non vedo neanche chi sia ma sento che vengo afferrato per i fianchi mentre un cazzo mi si infila in culo. I due tizi a cui sto succhiando il cazzo vengono quasi contemporaneamente e mi sborrano uno in faccia e l’altro in bocca. Vengono subito rimpiazzati da un altro tizio, visibilmente straniero, che ci girava attorno fin da quando siamo entrati. Ha un cazzo piuttosto storto, questo farò fatica a prenderlo in gola e mi dedico subito a leccare la capella.
Si accendono le luci in sala, il film è finito, non c’è più neanche la poca penombra di prima ma ormai siamo tutti lanciati e proseguiamo. Quello che mi sta inculando ora mi scopa sempre più forte e faccio fatica a tenere fermo il cazzo, così lo prendo in bocca. Un grugnito e lo stop improvviso delle spinte nel mio culo mi fanno capire che il tizio sta svuotando il suo carico di sborra nel preservativo. Non appena si toglie un altro mi si mette dietro “Ora tocca a me questa troia” e mi pianta il suo cazzo in culo, dove entra senza alcuna difficoltà. Posso tornare a concentrarmi sul succhiare il cazzo che ho davanti che non regge a lungo, mi arriva in bocca una sborrata veramente abbondante e ingoio con gusto tutto mentre continuo a leccare la sua cappella e sento il cazzo che si ammoscia nella mia bocca.
Le luci nel frattempo si sono spente nuovamente. Andiamo avanti così per un po’, altra sborra scivola nella mia gola, si deposita sul mio viso o viene scaricata nei preservativi. Finalmente mi appare davanti di nuovo il tipo col cazzo lungo che avevo succhiato per primo: è andato a cercare una farmacia per comprare dei preservativi!
H ordina a quelli che aspettano di incularmi che lo lascino passare e così finalmente ho dentro di me quel cazzo che bramavo dalla prima volta che l’ho visto. Sono abituato a oggetti ben grandi, come sapete, ma la lunghezza di questo è comunque importante e lo sento bene fino in fondo. Mi godo l’inculata e sono meno concentrato sul cazzo che ho davanti alla bocca, appartiene a un signore anziano dall’aspetto piuttosto elegante. Indispettito dal mio poco impegno ci pensa lui a darsi da fare pigiandomi la testa contro il suo cazzo per scoparmi la gola, proprio mentre l’uomo dal cazzo lungo aumenta il ritmo dell’inculata. Mi trovo così preso con violenza da entrambi e dopo alcuni minuti vengono quasi contemporaneamente, la sborra dell’uomo anziano è proprio poca ma l’uomo dal cazzo lungo si toglie il preservativo e me lo porge alle labbra… capisco subito cosa vuole fare e spalanco la bocca e tiro fuori la lingua mentre lui vuota la sborra dal preservativo alla mia bocca. Assaporo con molto piacere l’abbondante succo del mio amico (che mi riempie di complimenti per la mia troiaggine) mentre il primo della fila si mette a incularmi e subito dopo un nuovo cazzo mi viene porto da succhiare.
Ora, trascinati dall’esempio dell’uomo dal cazzo lungo, quelli che mi inculano si sentono in dovere di svuotare il loro preservativo nella mia bocca e io diligentemente lascio che lo facciano. Si accumulano sapori e densità di sborra molto diverse tra loro…
Si accendono ancora le luci in sala per la nuova fine del primo tempo proprio mentre porto all’orgasmo l’ultimo cazzo e vengo ricompensato con una sborrata su viso e collo. L’ultima inculata è già terminata da qualche minuto e nel cinema non c’è più nessuno che possa scoparmi. H mi bacia, incurante della sborra che ho sulla faccia, mi rimette il plug e mi fa rivestire coi miei abiti da uomo lì in mezzo alla sala “Ma non ti ripulire la faccia”. Usciamo, salutati e ringraziati da diversi dei miei amanti, e siamo fuori nelle vie di Roma, poco affollate. Ormai è buio e le sborrate che ho addosso non possono essere notate da nessuno. Quando entriamo in albergo tremo al pensiero che qualcuno possa salire in ascensore con noi ma non succede ed entriamo finalmente in camera. “Ora che la mia troia si è divertita tutto il pomeriggio è il momento di pensare a me!” mi dice H mentre si toglie i vestiti. Faccio lo stesso anche io mentre sento l’erezione crescere e mi preparo a far l’amore con lei. H col dito raccoglie la sborra dal mio viso e dal mio collo e me la fa leccare…
*** come vi ho detto in precedenza questi tre asterischi hanno un ruolo importante nella storia. Rappresentano il punto in cui la mia fantasia ha preso il via e quello che vi ho raccontato è solo il mio sogno… Come forse ricorderete dalle storie precedenti H è gelosa e non ha piacere che qualcuno mi scopi… quindi quel nostro pomeriggio al cinema è vero solo fino ai tre asterischi di sopra ma quello che è veramente accaduto dopo che siamo usciti dal bagno del cinema è riportato qua di seguito.
Il viavai attorno a noi aumenta, qualcuno si siede nella fila davanti, qualcuno in quella dietro. H mi succhia il cazzo mentre il tizio col cazzo lungo ora viene a sedersi a fianco a me e inizia ad accarezzarmi la gamba con una mano mentre con l’altra ha ripreso a masturbare quel suo bellissimo cazzo eretto.
H ora mentre lecca il mio cazzo si gira a guardarmi e vedo la sua lingua su di me e i suoi occhi scintillanti. La mano del tizio ora le accarezza i capelli e quando H se ne accorge gli ripete “non toccare né me né lui” e si toglie la mano di dosso. Il tipo prova di nuovo ad accarezzarmi la gamba ancora un poco, poi mette la mano sulla mia nuca e prova a tirarmi verso di sé perché gli succhi il cazzo, cosa che farei molto volentieri. Inevitabilmente H si arrabbia e ad alta voce, annuncia che se ci toccano ancora ce ne andremo, se invece si comportano bene possono godersi lo spettacolo.
Il tizio bofonchia delle scuse e si ritrae, gli altri capiscono l’andazzo e si mettono tutti attorno a noi per godersi lo spettacolo promesso. H riprende a succhiarmi il cazzo, mi sembra strano avere tutti questi spettatori ma il mio cazzo non patisce e resta ben eretto nella bocca di H. La mia mano risale le sue cosce e le allarga in modo da arrivare a giocare con la sua figa e, al tempo stesso, offrire un poco di visione ai nostri spettatori. “Allarga bene le gambe” le dico in un orecchio e lei non si fa pregare, mette la gamba destra sul bracciolo e ora tutti possono vedere la sua figa quando le scosto il perizoma. E’ bagnatissima, la situazione la eccita parecchio e il mio cazzo ne beneficia venendo ingoiato dalla sua gola vorace. Attorno a noi in molti hanno il cazzo in mano e si masturbano lentamente.
Andiamo avanti così a lungo, con le mie dita che un po’ la sgrillettano e un po’ la penetrano mentre lei mi spompina in maniera fantastica. Poi improvvisamente smette, si alza in piedi e si mette in ginocchio sulla sedia rivolta verso la fila posteriore… un chiaro invito per me, mi alzo in piedi sui tacchi, sollevo la gonna, le abbasso il perizoma e infilo il mio cazzo nella sua figa, tra mormorii di approvazione del nostro pubblico. Scopiamo un po’ ma qualcuno ricomincia a dare fastidio avvicinando un po’ troppo il cazzo al viso di H e così ci fermiamo.
Ora H mette me nella stessa posizione, mi scopre il culo e mette bene in mostra a tutti il plug. Poi lo toglie, lo rimette, lo toglie e lo rimette. Inizia proprio a scoparmi con il plug, il mio buco del culo diventa sempre più cedevole e il plug entra ed esce facilmente… ci sono nuovi segni di approvazione del nostro gruppo di spettatori, ma il segno più eclatante è lo schizzo di sborra di uno di quelli davanti a me che mi arriva sulla spalla. Mi sento molto gratificato e capisco dai versi dietro di me che anche qualcun altro è venuto.
Poi H rallenta la scopata col plug fino a terminarla. Inizia a infilarmi le dita in culo, poi poco a poco cerca di scoparmi con la mano… non riesce a infilarla completamente, ma lo fa a sufficienza per darmi piacere e per portare all’orgasmo qualcun altro dei nostri spettatori: uno di questi, avvicinatosi particolarmente, mi sborra su una gamba e su una scarpa… vorrei tantissimo togliermi la scarpa per leccare la sborrata e lo chiedo alla mia padrona ma H è categorica “No!” e mi spinge dentro la mano con più forza facendomi sussultare…
Dopo qualche minuto di questo trattamento mi porge la mano per farmela ripulire con la lingua e mi rimette il plug. Poi mi bacia e mi fa rivestire coi miei abiti da uomo lì in mezzo alla sala. Usciamo, salutati e ringraziati da parte degli spettatori, e siamo fuori nelle vie di Roma, poco affollate e ormai buie. Torniamo all’albergo ed entriamo in camera.
“Sei solo mio non dimenticartelo, non puoi fare la troia con tutti quelli che incontri. Più tardi ti punirò per i due che ti hanno sborrato addosso e per aver desiderato di leccare la sborra del tizio. Ma ora è il momento di pensare a me!” mi dice H mentre si toglie i vestiti. Faccio lo stesso anche io mentre sento l’erezione crescere e mi preparo a far l’amore con lei.
Sia io che lei mettiamo in valigia tutta la nostra attrezzatura, che ormai comincia a essere piuttosto ingombrante, e ci troviamo sul Frecciarossa che va verso la capitale.
Arriviamo a Roma Sabato sera e la prima nottata è già molto interessante ma non è di questa che voglio raccontare ma di quello che è successo Domenica.
Sabato sera, mentre cerchiamo un ristorante in cui cenare, H mi chiede di guardare se ci sia un sexy shop da visitare. Chiedo a Google la cui risposta non è molto incoraggiante da questo punto di vista: sono tutti abbastanza lontani da dove siamo, però a poche centinaia di metri dal nostro hotel c’è un cinema porno… pensavo non ne esistessero più!
L’idea di farci un salto mi attizza parecchio e anche H è interessata. Dovete sapere che quando ero ragazzo sognavo di prendere una minigonna nera di mia mamma, particolarmente corta, un paio di calze a rete che teneva appallottolate nel cassetto (ci sono rimaste per anni, probabilmente le ho indossate più io di lei…) e un paio delle sue scarpe col tacco, per poi andare in uno dei cinema porno del centro e lì cambiarmi e mettermi a guardare lo spettacolo aspettando quello che sarebbe successo. Non ho mai messo in pratica questa mia fantasia, i cinema porno sono spariti e a me è rimasto questo desiderio irrisolto. I racconti che si trovano online di avventure nei cinema porno sono spesso molto interessanti e aumentano il mio rammarico per non aver osato a suo tempo.
Ma torniamo al presente: il cinema, scopriamo, chiude presto alla sera e quindi decidiamo di andarci l’indomani, domenica. Una parte del mio lavoro sarà già al mattino ma poi avrò il pomeriggio libero mentre nei giorni successivi sarà più complicato trovare momenti liberi nell’orario di apertura.
Domenica mattina vado a fare il mio lavoro mentre H va a spasso per Roma. Quando rientro in albergo, subito dopo pranzo, avviso H che sono disponibile e lei decide di non perdere tempo e mi invia una serie di istruzioni: sotto i vestiti normali devo vestirmi da troia, con perizoma e reggiseno di pizzo rosso, le calze nere ricamate, mettermi il plug grosso in culo e portare in una borsa il mio vestitino rosso aderente e le mie decolté rosse tacco 12. Inoltre devo portare per lei una minigonna (è uscita coi pantaloni e ora ha caldo) e le sue scarpe sexy: decolté di vernice con tacco alto e suola rossa.
Ci troviamo tra l’hotel e il cinema e ci incamminiamo verso l’avventura.
Sono molto emozionato quando varchiamo la soglia del cinema, paghiamo alla cassa, scostiamo i pesanti tendoni ed entriamo.
La sala è ampia e ci sono una ventina di uomini sparsi qua e là, qualcuno seduto, qualcuno si aggira tra le file di poltrone, qualcuno resta in piedi verso il fondo della sala. Quello che mi lascia interdetto è che c’è molta più luce di quanto mi aspettassi… soprattutto verso il fondo della sala, dove sono i bagni.
Avanziamo e ci sediamo a metà platea, un po’ lontani dalla luce più forte. Pensavo che mi sarei travestito da donna per stare nell’oscurità ma così mi sento piuttosto inibito, e anche le facce di alcuni dei personaggi che si aggirano nel cinema non contribuiscono a farmi rilassare. Ci abbracciamo e ci sbaciucchiamo e intanto guardiamo il film, vecchissimo. Qualcuno viene a sedersi dietro di noi. Qualcuno si siede davanti e mi sfiora una gamba per vedere se siamo disponibili a qualche gioco spinto. Nessuno ci infastidisce.
A ridurre ulteriormente il mio desiderio di essere en femme arriva, dopo pochi minuti, l’intervallo. Per il quale le luci in sala vengono accese a giorno. Sono contento di non essermi cambiato ma non era così che immaginavo la visita al cinema…
Quando riprende il film riprendiamo a baciarci, più appassionatamente, sempre contornati da un certo viavai di persone che ci osserva. H ha caldo e si mette la gonna sopra ai pantaloni che poi sfila… ora mentre ci baciamo palpo le sue gambe nude e risalgo fin verso la figa. Un tizio si siede dietro di noi e un altro si siede a fianco ad H. H mi palpa il cazzo e io lo tiro fuori, lei me lo masturba dolcemente per un poco poi le sussurro “succhia” e sembra che lei non aspettasse altro e inizia a farmi un pompino dei suoi. Il tizio seduto alla sua destra si tira fuori il cazzo ormai duro e inizia a masturbarsi, ha un cazzo veramente lungo, sono colpito. Il tizio poi accarezza la gamba di H che lo prega di smettere due o tre volte, non troppo ascoltata in verità. Nella fila davanti a noi uno si siede e rimane girato a osservarci (e siamo senz’altro più interessanti del vetusto film che appare sullo schermo). Io avrei voglia di succhiare quel bellissimo cazzo del nostro vicino o, in alternativa, di vedere H all’opera ma lei non ne vuole sapere e improvvisamente smette di succhiarmi il cazzo, mi bacia e sento il sapore del mio cazzo sulla sua lingua e mi dice “Da adesso io sono la tua padrona, ti accompagno in bagno e voglio vederti uscire vestita da troia”. Sono fortemente combattuto da questo ordine, la situazione mi piace ma, appunto, tutta questa gente e tutta questa luce mi disturbano. H si alza in piedi “Su, andiamo. Ti manderei da solo ma non voglio restare qua senza di te”. Mi alzo, rimettendomi il cazzo nei pantaloni e prendiamo la direzione del bagno.
Qualcuno sembra volerci seguire, entriamo nei bagni, non c’è distinzione tra uomini e donne e i bagni non sono particolarmente puliti. C’è un ragazzo di colore che sta facendo succhiare il suo grosso cazzo a un uomo anziano inginocchiato in un angolo, vicino ai pisciatoi. Ci infiliamo in uno dei cessi e chiudiamo la porta. H mi ordina sbrigativamente di cambiarmi, lei stessa indossa le scarpe col tacco. Io eseguo malvolentieri l’ordine, destreggiandomi nello spazio ridotto e sporco, tolgo pantaloni, felpa e scarpe per indossare vestito corto e tacchi, poi H mi bacia appassionatamente e mi rassicura “sei proprio la mia salope e sei bellissima”. Poi mi mette il rossetto che ha in borsetta e infine sblocca la serratura della porta ed usciamo. I bagni ora sono vuoti ma ci sono alcuni fuori dalla porta che aspettavano di vederci rientrare in sala… non credo si aspettassero di vedermi uscire così e mentre gli passo accanto mi toccano.
Torniamo a sederci nei nostri posti e riprendiamo a baciarci e prontamente allungo le mie mani tra le cosce di H a toccare la sua figa mentre lei alza il mio vestitino e, dai collant, fa emergere il mio cazzo duro.
*** (il significato di questi tre asterischi vi verrà chiaro più avanti nel racconto)
Il viavai attorno a noi aumenta, qualcuno si siede nella fila davanti, qualcuno in quella dietro. H mi succhia il cazzo mentre il tizio col cazzo lungo ora viene a sedersi a fianco a me e inizia ad accarezzarmi la gamba con una mano mentre con l’altra ha ripreso a masturbare quel suo bellissimo cazzo eretto.
Ora H, mentre lecca il mio cazzo, si gira a guardarmi e vedo la sua lingua su di me e i suoi occhi scintillanti. La mano del tizio ora le accarezza i capelli e quando H se ne accorge gli ripete “non mi toccare” e gli sposta la mano sulla mia gamba… un segnale molto chiaro per entrambi. Il tipo mi accarezza la gamba ancora un poco, poi mette la mano sulla mia nuca e, dolcemente, mi tira a sé. Dopo pochi secondi ho in bocca il suo cazzo e sto passando la lingua sulla sua cappella mentre H continua a spompinarmi.
Qualcun altro mi accarezza la schiena, e qualcuno tocca di nuovo H che sbotta ad alta voce “Non toccatemi o ce ne andiamo! La troia è lei!” autorizzando così praticamente tutto il cinema a saltarmi addosso.
Quello che mi stava accarezzando la schiena ora mi tira a sé e mi pianta in bocca il suo cazzo, piuttosto piccolo e poco interessante, ma da brava troia eseguo. Il mio vicino di posto si alza in piedi così posso succhiare alternativamente i due cazzi ma, ahimé, mi trovo in una posizione in cui H non riesce più a succhiare il mio. Mentre spompino i due vedo altri attorno a noi col cazzo di fuori che si masturbano mentre aspettano il loro turno.
H decide di offrire spettacolo al gruppo, mi fa mettere in ginocchio sulla sedia, scopre il mio culo, che resta esposto all’aria, e inizia a togliere e rimettere dentro il plug. Ora sento altre mani che mi toccano il culo. Mi sento eccitato oltre ogni limite e lo dico alla padrona. “Padrona, vorrei un cazzo vero, anzi li vorrei tutti, a cominciare da questo” riferendomi al bel cazzo che sto spompinando da un po’. “Sei proprio una troia” mi dice H e poi ad alta voce “Chi ha un preservativo può scopare questa puttana, gli altri si mettano in fila per un pompino” e poi, rivolgendosi al mio amico “Tu hai un preservativo? Puoi essere il primo…” e lui, deluso “No…” ma poi si illumina “Dammi qualche minuto”, mette via il cazzo e se ne va, mi resta il cazzetto da succhiare mentre un altro di quelli attorno mi porge il suo…
Sento movimento dietro di me, non vedo neanche chi sia ma sento che vengo afferrato per i fianchi mentre un cazzo mi si infila in culo. I due tizi a cui sto succhiando il cazzo vengono quasi contemporaneamente e mi sborrano uno in faccia e l’altro in bocca. Vengono subito rimpiazzati da un altro tizio, visibilmente straniero, che ci girava attorno fin da quando siamo entrati. Ha un cazzo piuttosto storto, questo farò fatica a prenderlo in gola e mi dedico subito a leccare la capella.
Si accendono le luci in sala, il film è finito, non c’è più neanche la poca penombra di prima ma ormai siamo tutti lanciati e proseguiamo. Quello che mi sta inculando ora mi scopa sempre più forte e faccio fatica a tenere fermo il cazzo, così lo prendo in bocca. Un grugnito e lo stop improvviso delle spinte nel mio culo mi fanno capire che il tizio sta svuotando il suo carico di sborra nel preservativo. Non appena si toglie un altro mi si mette dietro “Ora tocca a me questa troia” e mi pianta il suo cazzo in culo, dove entra senza alcuna difficoltà. Posso tornare a concentrarmi sul succhiare il cazzo che ho davanti che non regge a lungo, mi arriva in bocca una sborrata veramente abbondante e ingoio con gusto tutto mentre continuo a leccare la sua cappella e sento il cazzo che si ammoscia nella mia bocca.
Le luci nel frattempo si sono spente nuovamente. Andiamo avanti così per un po’, altra sborra scivola nella mia gola, si deposita sul mio viso o viene scaricata nei preservativi. Finalmente mi appare davanti di nuovo il tipo col cazzo lungo che avevo succhiato per primo: è andato a cercare una farmacia per comprare dei preservativi!
H ordina a quelli che aspettano di incularmi che lo lascino passare e così finalmente ho dentro di me quel cazzo che bramavo dalla prima volta che l’ho visto. Sono abituato a oggetti ben grandi, come sapete, ma la lunghezza di questo è comunque importante e lo sento bene fino in fondo. Mi godo l’inculata e sono meno concentrato sul cazzo che ho davanti alla bocca, appartiene a un signore anziano dall’aspetto piuttosto elegante. Indispettito dal mio poco impegno ci pensa lui a darsi da fare pigiandomi la testa contro il suo cazzo per scoparmi la gola, proprio mentre l’uomo dal cazzo lungo aumenta il ritmo dell’inculata. Mi trovo così preso con violenza da entrambi e dopo alcuni minuti vengono quasi contemporaneamente, la sborra dell’uomo anziano è proprio poca ma l’uomo dal cazzo lungo si toglie il preservativo e me lo porge alle labbra… capisco subito cosa vuole fare e spalanco la bocca e tiro fuori la lingua mentre lui vuota la sborra dal preservativo alla mia bocca. Assaporo con molto piacere l’abbondante succo del mio amico (che mi riempie di complimenti per la mia troiaggine) mentre il primo della fila si mette a incularmi e subito dopo un nuovo cazzo mi viene porto da succhiare.
Ora, trascinati dall’esempio dell’uomo dal cazzo lungo, quelli che mi inculano si sentono in dovere di svuotare il loro preservativo nella mia bocca e io diligentemente lascio che lo facciano. Si accumulano sapori e densità di sborra molto diverse tra loro…
Si accendono ancora le luci in sala per la nuova fine del primo tempo proprio mentre porto all’orgasmo l’ultimo cazzo e vengo ricompensato con una sborrata su viso e collo. L’ultima inculata è già terminata da qualche minuto e nel cinema non c’è più nessuno che possa scoparmi. H mi bacia, incurante della sborra che ho sulla faccia, mi rimette il plug e mi fa rivestire coi miei abiti da uomo lì in mezzo alla sala “Ma non ti ripulire la faccia”. Usciamo, salutati e ringraziati da diversi dei miei amanti, e siamo fuori nelle vie di Roma, poco affollate. Ormai è buio e le sborrate che ho addosso non possono essere notate da nessuno. Quando entriamo in albergo tremo al pensiero che qualcuno possa salire in ascensore con noi ma non succede ed entriamo finalmente in camera. “Ora che la mia troia si è divertita tutto il pomeriggio è il momento di pensare a me!” mi dice H mentre si toglie i vestiti. Faccio lo stesso anche io mentre sento l’erezione crescere e mi preparo a far l’amore con lei. H col dito raccoglie la sborra dal mio viso e dal mio collo e me la fa leccare…
*** come vi ho detto in precedenza questi tre asterischi hanno un ruolo importante nella storia. Rappresentano il punto in cui la mia fantasia ha preso il via e quello che vi ho raccontato è solo il mio sogno… Come forse ricorderete dalle storie precedenti H è gelosa e non ha piacere che qualcuno mi scopi… quindi quel nostro pomeriggio al cinema è vero solo fino ai tre asterischi di sopra ma quello che è veramente accaduto dopo che siamo usciti dal bagno del cinema è riportato qua di seguito.
Il viavai attorno a noi aumenta, qualcuno si siede nella fila davanti, qualcuno in quella dietro. H mi succhia il cazzo mentre il tizio col cazzo lungo ora viene a sedersi a fianco a me e inizia ad accarezzarmi la gamba con una mano mentre con l’altra ha ripreso a masturbare quel suo bellissimo cazzo eretto.
H ora mentre lecca il mio cazzo si gira a guardarmi e vedo la sua lingua su di me e i suoi occhi scintillanti. La mano del tizio ora le accarezza i capelli e quando H se ne accorge gli ripete “non toccare né me né lui” e si toglie la mano di dosso. Il tipo prova di nuovo ad accarezzarmi la gamba ancora un poco, poi mette la mano sulla mia nuca e prova a tirarmi verso di sé perché gli succhi il cazzo, cosa che farei molto volentieri. Inevitabilmente H si arrabbia e ad alta voce, annuncia che se ci toccano ancora ce ne andremo, se invece si comportano bene possono godersi lo spettacolo.
Il tizio bofonchia delle scuse e si ritrae, gli altri capiscono l’andazzo e si mettono tutti attorno a noi per godersi lo spettacolo promesso. H riprende a succhiarmi il cazzo, mi sembra strano avere tutti questi spettatori ma il mio cazzo non patisce e resta ben eretto nella bocca di H. La mia mano risale le sue cosce e le allarga in modo da arrivare a giocare con la sua figa e, al tempo stesso, offrire un poco di visione ai nostri spettatori. “Allarga bene le gambe” le dico in un orecchio e lei non si fa pregare, mette la gamba destra sul bracciolo e ora tutti possono vedere la sua figa quando le scosto il perizoma. E’ bagnatissima, la situazione la eccita parecchio e il mio cazzo ne beneficia venendo ingoiato dalla sua gola vorace. Attorno a noi in molti hanno il cazzo in mano e si masturbano lentamente.
Andiamo avanti così a lungo, con le mie dita che un po’ la sgrillettano e un po’ la penetrano mentre lei mi spompina in maniera fantastica. Poi improvvisamente smette, si alza in piedi e si mette in ginocchio sulla sedia rivolta verso la fila posteriore… un chiaro invito per me, mi alzo in piedi sui tacchi, sollevo la gonna, le abbasso il perizoma e infilo il mio cazzo nella sua figa, tra mormorii di approvazione del nostro pubblico. Scopiamo un po’ ma qualcuno ricomincia a dare fastidio avvicinando un po’ troppo il cazzo al viso di H e così ci fermiamo.
Ora H mette me nella stessa posizione, mi scopre il culo e mette bene in mostra a tutti il plug. Poi lo toglie, lo rimette, lo toglie e lo rimette. Inizia proprio a scoparmi con il plug, il mio buco del culo diventa sempre più cedevole e il plug entra ed esce facilmente… ci sono nuovi segni di approvazione del nostro gruppo di spettatori, ma il segno più eclatante è lo schizzo di sborra di uno di quelli davanti a me che mi arriva sulla spalla. Mi sento molto gratificato e capisco dai versi dietro di me che anche qualcun altro è venuto.
Poi H rallenta la scopata col plug fino a terminarla. Inizia a infilarmi le dita in culo, poi poco a poco cerca di scoparmi con la mano… non riesce a infilarla completamente, ma lo fa a sufficienza per darmi piacere e per portare all’orgasmo qualcun altro dei nostri spettatori: uno di questi, avvicinatosi particolarmente, mi sborra su una gamba e su una scarpa… vorrei tantissimo togliermi la scarpa per leccare la sborrata e lo chiedo alla mia padrona ma H è categorica “No!” e mi spinge dentro la mano con più forza facendomi sussultare…
Dopo qualche minuto di questo trattamento mi porge la mano per farmela ripulire con la lingua e mi rimette il plug. Poi mi bacia e mi fa rivestire coi miei abiti da uomo lì in mezzo alla sala. Usciamo, salutati e ringraziati da parte degli spettatori, e siamo fuori nelle vie di Roma, poco affollate e ormai buie. Torniamo all’albergo ed entriamo in camera.
“Sei solo mio non dimenticartelo, non puoi fare la troia con tutti quelli che incontri. Più tardi ti punirò per i due che ti hanno sborrato addosso e per aver desiderato di leccare la sborra del tizio. Ma ora è il momento di pensare a me!” mi dice H mentre si toglie i vestiti. Faccio lo stesso anche io mentre sento l’erezione crescere e mi preparo a far l’amore con lei.
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