Storie di H - 6
di
la_salope
genere
dominazione
Avevo in programma di passare a casa di H, in Francia, in occasione del mio prossimo viaggio di lavoro. Avremmo avuto 24 ore a disposizione tutte per noi ed eravamo entrambi abbastanza elettrizzati per la cosa.
“Sai, l’ultima volta che ci siamo visti forse ho esagerato” mi scrive H, con riferimento all’episodio 5 di questa storia, in cui aveva veramente abusato di me e del mio culo…
“Ma cosa dici? A me è piaciuto tantissimo!” era vero. Ho avuto dolori per alcuni giorni ma era stato veramente eccitante.
“No davvero, voglio rimediare e ti sto preparando una sorpresa… vedrai che ti piacerà!”
“Oh bello, mi piacciono le sorprese, ma non devi davvero sentirti in dovere di farti perdonare perché non c’è nulla di cui essere perdonata”.
E via così, in alcune occasioni. Il giorno stabilito quindi arrivo sotto casa sua nel tardo pomeriggio, parcheggio l’auto a noleggio e, elettrizzato all’idea della sorpresa così lungamente annunciata, con la mia borsa salgo le scale della palazzina.
E’ felice di vedermi, mi aspetta sulla soglia, è vestita normalmente, un vestitino corto e nulla più. Ci baciamo appassionatamente appena chiusa la porta. Sento già la mia erezione che inizia a pulsare ma lei è categorica “Forza, dobbiamo darci da fare per la tua sorpresa! Apri la tua borsa”
Eseguo rapidamente, H mi fa spogliare completamente e prende la peretta dalla mia borsa. Il mio cazzo è già eretto e lei lo afferra con la mano e mi trascina in bagno tirandomi …
Mi fa mettere a quattro zampe e inizia a praticarmi un clistere, operazione che ripetiamo più volte fino a che il mio culo non è perfettamente pulito.
Si toglie il vestitino anche lei e scopro che sotto non porta nulla… è così bella… ora le salterei volentieri addosso ma lei mi respinge: “Prima la tua sorpresa. Vieni, sdraiati qua”.
Mi sdraio a terra in camera sua, ci sono di nuovo delle corde… come la volta scorsa… “Ma sei sicura che sia una sorpresa bella? L’ultima volta che mi hai legato così ho passato la notte sul pavimento…”
“Non ti preoccupare chérie… fidati!”
Mi faccio legare: gambe e braccia sono aperte, distese e quasi totalmente bloccate… il pavimento è freddo sotto la schiena e rabbrividisco. H prende una benda e mi rende completamente cieco.
Non viene subito sopra di me, sento che traffica con qualcosa e la mia curiosità e la mia eccitazione crescono.
Infine si mette sopra di me a 69 (non vedo ma si capisce bene) e inizia a succhiarmi il cazzo e mi invita a leccarle la figa. Non vedo nulla ma la trovo facilmente e mi dedico all’opera meglio che posso mentre la mia asta viene risucchiata nella sua gola vorace.
Poi sento una sensazione di fresco su una gamba prima e sull’altra poi, non ci bado più di tanto, distratto come sono dalla situazione, dopo alcuni minuti però mi rendo conto che il suo succhiare rallenta e, contemporaneamente, la sostanza applicata alla mia gamba viene tolta, spatolata via e solo allora capisco… “Ma… mi stai depilando???”
“Su tesoro, non ti preoccupare… è parte della sorpresa”
“Ma no, no!! Cosa stai facendo cosa racconto a casa?” Cerco di divincolarmi ma sono legato troppo bene e lei ora, avendo smesso di succhiarmi il cazzo, spalma la crema depilatoria sulla mia pancia.
“Da bravo, non ti agitare, non serve” dice mentre mi spalma la crema sull’inguine e su tutto il petto.
“NO, FERMATI!” alzo la voce mentre sento che sta rimuovendo la crema depilatoria anche dall’altra gamba.
“Su, su… ormai ho iniziato… ed è inutile protestare” e mi infila in bocca quello che sembra uno straccio “Queste sono le mutandine che avevo addosso fino al tuo arrivo, puoi gustartele finché vuoi mentre io lavoro”.
Non mi resta che mugolare per esprimere la mia insoddisfazione… soprattutto sono preoccupato… cosa racconto a mia moglie? H sembra leggermi nel pensiero “Puoi raccontare che hai perso una scommessa… che ti sei ubriacato o qualcosa del genere”.
Mugolo per dire che non mi sembra un granché ma forse è l’unica soluzione.
H mi rifinisce per bene… sento che con molta cura toglie i peli dalle ascelle, dalle braccia, tutti quelli a cui riesce ad arrivare “Ora ti devi voltare perché devo fare la parte posteriore… Ormai ho già fatto più di metà del lavoro, quindi è inutile che cerchi di non farmelo fare… Hai capito?”
Mugolo per dire che ho capito… mi libera dalle corde e mi fa girare pancia a terra… ormai che senso ha ribellarsi?
La lascio completare l’opera… la schiena, il retro delle gambe, il mio culo… tutto è perfettamente depilato…
“Ora puoi alzarti” sono incerto nei movimenti mentre mi tiro su. Mi tocco per sentire l’effetto che fa la pelle liscia sotto le mie mani… e per sentire se mi ha davvero depilato… ma purtroppo è tutto vero.
Mi toglie le mutandine dalla bocca e, prima che io possa dire qualcosa, mi bacia appassionatamente. La sua lingua contro la mia mi eccita moltissimo e sento già affluire sangue verso il mio cazzo… La sensazione di contatto con la sua pelle è diversissima ora che non ho più peli.
Poi H mi toglie la benda, la luce mi abbaglia ma poco a poco riprendo l’uso della vista… è stranissimo vedersi così…
“Ora doccia, forza!” non ho neanche la forza di ribellarmi… sono preoccupato per le conseguenze di questo gesto… vado sotto la doccia come un automa e mi lavo per bene.
“Fatti la barba con molta cura” H mi aspetta all’uscita della doccia col mio beauty in mano… eseguo con molta attenzione anche se il mio sguardo continua a cadere su quel tizio depilato nello specchio.
Terminata la rasatura torno da H. Mi ha preparato il mio abbigliamento da “salope”, da troia, da mettere. Prima però mi infila in culo un plug, e abbonda parecchio col lubrificante. Indosso le calze a rete nere aperte sul cavallo, indosso il perizoma di pizzo rosso, indosso il mio reggiseno, per il quale H mi ha preparato due belle imbottiture che mi fanno sembrare decisamente più donna.
Mentre indosso questi capi ora apprezzo maggiormente la mia condizione di depilato… la vestizione sembra quella di una donna.. apprezzo le gambe lisce, le braccia affusolate, la sensazione del perizoma tra le chiappe nude…
Poi H mi fa indossare un abito rosso aderente e cortissimo, con la schiena aperta… mi guardo nello specchio e mi trovo fighissima.. mi sto quasi eccitando a vedermi… il pensiero di cosa raccontare per giustificare la mia depilazione inizia ad allontanarsi e ad essere percepito come non più importante.
Poi H mi trucca con cura (“vietato guardare lo specchio fino a che non ho finito!” l’avvertimento è chiaro). Una bella mano di fondotinta, ombretto, mascara e un rossetto molto vivace (“da vera troia”, dice lei..). Poi mi fa indossare la parrucca nera che avevo già indossato in passato, ma me la mette con molta cura, fissandola bene perché non si muova. Infine, a sorpresa, estrae da un cassetto delle unghie finte adesive: rosse e lunghissime. Con un po’ di pazienza me le applica. Poi finalmente posso guardarmi allo specchio e resto senza parole… sembro davvero una donna.. e mi piaccio molto … mi scoperei subito se potessi!
Infine H mi fa indossare le scarpe… le mie decolleté rosse con tacco 12 che mi hanno accompagnato in tutte le mie avventure con lei. Mi riguardo allo specchio, ora con la gamba slanciata dal tacco sono davvero figa e il pensiero di cosa raccontare a casa svanisce definitivamente e non tornerà più per tutta la serata.
H si veste mentre io aspetto con impazienza di poter uscire di casa nel mio nuovo look. Sì, strano a dirsi, ma sono davvero impaziente di uscire “en femme”, come si dice.
H indossa un tubino nero, piuttosto corto, niente calze e decolleté nere con un buon tacco. E’ molto bella, anche se sembra meno troia di me… Sembra che mi legga nel pensiero quando mi dice “Stasera devono guardare tutti te!” poi prende le chiavi di casa e della macchina e usciamo.
Le scale coi tacchi sono sempre un’impresa difficile ma in qualche modo ce la faccio, grazie al corrimano e al sostegno di H. Poi usciamo per strada, ormai sta venendo buio, la mia trasformazione ha portato via diverse ore. Camminiamo fino alla macchina di H, il mio passo sul marciapiede diventa rapidamente più deciso e i ragazzi e gli uomini che incontriamo mi guardano con desiderio… mi sento avvampare.
Con la macchina guidiamo per alcuni isolati e ci fermiamo nei pressi di un locale in cui possiamo andare a cenare e bere qualcosa.
Entriamo, il locale è abbastanza affollato. Qualcuno dei clienti si gira a guardarci e non distoglie subito lo sguardo… Ci accomodiamo, ordiniamo da bere. H mi fa ordinare un gin tonic, dice che questa è la mia serata e devo bere per festeggiarla, per lei solo una birra piccola perché deve guidare. Mangiamo anche un piatto di pollo fritto, prendo un secondo gin tonic, dietro l’insistenza di H che, capirò poi, voleva avermi al massimo della disinibizione.
Mi alzo per andare in bagno e all’ultimo istante mi accorgo che sto entrando nel bagno degli uomini… per questa sera è più appropriato quello delle donne.
Quando esco incrocio nello stretto passaggio un signore attempato che mi tocca il culo… non è stato un errore, lo ha fatto apposta… sono molto fiero di questa cosa e ritorno al tavolo con il sorriso. Racconto l’episodio a H che mi guarda male dicendomi che sono proprio una gran troia… così troia che avrei succhiato il cazzo a quel signore lì nei cessi. Non era forse vero?
Probabilmente ha ragione… bevo ancora uno shot di Tequila prima di uscire, sempre per l’insistenza di H, e torniamo verso l’auto. Prima di salire io e H ci baciamo a lungo, la sua mano mi stringe il culo con ardore, il mio cazzo si raddrizza subito e vengo sgridato “Non puoi avere il cazzo duro, sei una donna! Uff… dovevo prenderti una gabbia di castità!”.
Saliamo in auto, guidiamo un po’ mentre io accarezzo le gambe di H e lei accarezza le mie. Un po’ per colpa dell’alcool e un po’ per il mio desiderio non mi rendo subito conto del fatto che non stiamo andando verso casa sua ma stiamo uscendo dalla cittadina. Quando chiedo che strada facciamo H mi dice di non preoccuparmi. Penso che voglia far l’amore all’aperto: so che è una cosa che la eccita e che, ricorderete, avevamo già fatto tempo fa.
Dopo pochissimo ci fermiamo davanti a una casetta bassa lungo la strada. H mi fa scendere e non risponde alle mie domande di che posto sia mai quello e cosa ci facciamo lì. Mi bacia solo ancora appassionatamente e poi spinge la porta di casa, socchiusa.
La porta si apre, entriamo in un salotto ampio. Ci sono quattro ragazzi di colore che ci aspettano e H mi presenta a tutti “Et voilà, votre salope!” accolta da esclamazioni ammirate. E poi rivolta a me “Ecco la tua sorpresa tesoro… so che ci tieni tanto e quindi ti ho organizzato questa cosa, ma sappi che sono gelosa!” e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi mi aiuta a togliere il vestito rosso mentre vedo che i ragazzi si stanno levando pantaloni e magliette a loro volta…
Sono confuso e basito … ho sempre sognato di trovarmi in una situazione così ma ora che ci sono mi sento un po’ spaventato. “Hanno tutti fatto un test aids nei giorni scorsi, puoi goderti la loro sborra” mi dice ancora H mentre si va a sedere da una parte e uno dei ragazzi, nudo a parte una maglietta gialla che terrà per il resto della serata, mi afferra per un braccio e mi porta in mezzo agli amici.
Iniziano ad accarezzarmi il corpo e a palparmi il culo mentre finiscono di spogliarsi. In mezzo ai quattro mi resta solo una cosa da fare, come ho visto in tanti film porno, ed è inginocchiarmi e portare la mia bocca all’altezza dei loro cazzi.
Incomincio dal primo ragazzo che ho davanti, il più magro dei quattro, e mi metto a leccare e succhiare il suo cazzo mentre lo sento crescere dentro la mia bocca. Maglietta-gialla mi strappa da quel cazzo e mi porge il suo, già pienamente eretto… succhio ma nel frattempo continuo a smanettare il primo cazzo e con la mano libera cerco un altro cazzo da lavorare, lo trovo senza problemi e tastandolo resto sorpreso dalla dimensione… mi giro a guardarlo e vedo un cazzo decisamente notevole, poi il proprietario del cazzo che sto succhiando reclama la mia attenzione e torno a concentrarmi su di lui.
Inizio a fare il giro, succhiando e masturbando un po’ tutti, poi i ragazzi prendono confidenza e smettono di farmi condurre il gioco. A turno afferrano la mia testa e iniziano a scoparmi la gola… cerco di stare tranquillo e non farmi venire da vomitare… per ultimo tocca a quello col cazzo più grosso, sono preoccupato ma riesco a gestirlo lo stesso, sempre senza smettere di menare i cazzi dei suoi amici. Estrae il suo cazzo, cosparso della mia saliva collosa e dice qualcosa su quanto sia una brava puttana.
Poi mi prendono, mi strappano il perizoma, trovano il plug, cosa che li fa ridere parecchio e me lo levano senza alcun riguardo, mi mettono a 90 gradi sul divano e iniziano a scopare il mio culo. Il primo a entrare è proprio quello col cazzo grosso, sono abituato a giocattoli più grandi ma è comunque impegnativo sentirlo entrare.. non ci mette molto ad infilare tutto il suo pitone nel mio retto e poi inizia a scoparmi selvaggiamente… quando arriva a fine corsa mi fa sussultare e mugolare ma nel frattempo sono impegnato a spompinare i suoi amici rimasti davanti alla mia bocca che continuano ad alternarsi. Poi maglietta-gialla chiede a cazzo-grosso di fare cambio e ora il cazzo grosso è davanti alla mia bocca mentre l’amico mi incula agevolmente, ora che il buco è stato aperto dal calibro più grosso. Il tipo col cazzo grosso ride e dice qualcosa a proposito del fatto se è buono il suo cazzo dopo che è stato nel mio culo, annuisco mentre dietro si danno già il cambio e un altro cazzo entra dentro di me.
Continuiamo a rotazione così: un cazzo nel culo, uno in bocca e gli altri nelle mani o in attesa. Poi è ancora cazzo-grosso ad avere l’idea: si sdraia sul tappeto, così posso cavalcarlo impalandomi sul suo cazzo gigante mentre continuo a spompinare e a masturbare i tre in piedi. Poi quello che sto leccando inizia a masturbarsi furiosamente il cazzo e capisco che vuole venire; non ci mette molto a riempirmi di sborra la bocca e il viso. A questo punto anche i suoi amici decidono che è un bel momento per godere e mi vengono in faccia con lunghi schizzi che, solo in parte, riesco a far finire sulla mia lingua, assetata di sborra.
Impegnato da tutto questo rallento il ritmo del mio su e giù sul palo che cazzo-grosso affonda nel mio culo, così è lui stesso ad afferrare i miei fianchi e a muovermi a suo piacimento. Poi mi mette ancora a 90 gradi con la testa sul divano e mi scopa da dietro con grande foga facendomi eccitare tantissimo… poi lo sento rallentare e grugnire qualcosa e capisco che, quando si ferma, sta riempiendo il mio culo di sborra…
“Salope” mi dice uscendo. Mi ficca in culo due sue dita, tirando fuori un mix della sua sborra e dei miei succhi, e me lo porta alla bocca. Succhio con piacere le sue dita, assaporando quel nettare a lungo sognato.
Ma non abbiamo finito: il ragazzo magro, pur essendo venuto poco fa, mi porta alla bocca il suo cazzo… è molliccio ma non completamente e, leccata dopo leccata, riesco a farlo riprendere. Ora è pronto per scoparmi di nuovo ed è subito dentro il mio culo, mentre spompino gli altri due, maglietta gialla reagisce bene e in breve tempo è ben eretto.
Quasi non sento quello che mi scopa, tanto sono concentrato dal succhiare i cazzi che ho davanti e tanto cazzo-grosso mi ha sfondato, ma sento bene quando H, fino a quel momento muta, dice “Cette salope aime bien deux bites dans le cul. Essayez!” gli ha detto che mi piace prendere due cazzi in culo! I ragazzi ridono e non si fanno ripetere la cosa…
Il ragazzo magro che mi sta scopando si sdraia sul divano e mi dice di salire su di lui, lo faccio, mi pianto il suo cazzo in culo e mi piego verso di lui, guardandolo in faccia probabilmente per la prima volta dall’inizio della serata. Nel frattempo maglietta gialla sale sul divano, viene dietro di me, spinge il suo cazzo nel mio buco, già occupato dall’altro cazzo. Sembra faticare ma a un certo punto sento che i suoi tentativi hanno successo e improvvisamente mi sprofonda dentro. Mi sento riempire anche dal secondo cazzo, mi sento davvero troia e godo interiormente mentre i due cazzi mi scopano alternativamente…
Nel frattempo lo spompinamento del terzo amico, un ragazzo pelato molto muscoloso, lo ha risvegliato e ora anche lui è pronto ad alternarsi con gli altri nella doppia inculata. Andiamo avanti così per un po’ e anche cazzo-grosso, tornato in piena erezione, vuole provare. Ho abbastanza paura della cosa ma non posso certo impedirglielo.
Fa uscire il suo amico e, mentre ho sempre il cazzo del ragazzo magro dentro, spinge il suo cazzone nel mio buco. Fatica a entrare ancora per un po’ poi anche in questo caso si fa strada improvvisamente dentro di me e mi entra tutto dentro. Mi sento pienissimo, mi manca il fiato e poi sento solo i due che mi scopano alternativamente… vorrei godermi il momento o urlare di dolore, ma maglietta gialla mi porge ancora il suo cazzo da succhiare e ricomincio a spompinarlo mentre gli altri due mi distruggono il culo.
Poi maglietta gialla sborra di nuovo… questa volta ho il suo cazzo ben in gola quando succede e assaporo avidamente tutto il suo sperma. Smetto di succhiare il suo cazzo solo quando è diventato di nuovo totalmente mollo.
Gli altri tre però devono ancora venire: mi mettono sul tavolo, di schiena, con le gambe per aria. Vedo le mie bellissime scarpe e le mie gambe così lisce e sexy, fasciate dalle calze a rete, appoggiate sulle spalle di cazzo grosso che mi scopa con la solita selvaggia violenza. Sto masturbando il ragazzo pelato mentre quello magro osserva e si mena il cazzo da solo. I colpi di cazzo grosso si fanno sempre più violenti e ravvicinati fino a quando non mi sborra in culo per una seconda volta. Come si toglie è il ragazzo magro a prendere il suo posto e a infilare il suo cazzo nel mio culo, incurante della sborra dell’amico. La sua scopata è meno selvaggia ma lui sembra godersi il mio buco comunque perché, abbastanza presto, anche lui mi riempie il culo di sborra.
Non resta che il ragazzo pelato da portare al secondo orgasmo, e anche lui mostra di essere interessato al mio culo… ora scarpe e gambe sexy poggiano sulle sue spalle e lo vedo bene mentre mi scopa e si gode il mio sfintere, o quello che ne resta.
“Il y avait encore une chose a faire” gli dice H. Manca qualcosa da fare? Cosa?
“Oui c’est vraie, c’est a moi!” il tizio annuisce e dopo qualche altro colpo si ferma. Non capisco cosa faccia fino a che non sento una sensazione di caldo pervadermi il ventre e capisco che mi sta pisciando in culo!
Mi sembra di esplodere da tanto mi riempie e quando si toglie non riesco a trattenere e gran parte della pisciata schizza fuori dal mio culo e va per terra. Tra le risate degli altri tre il tizio mi tira giù dal tavolo e mi fa mettere in ginocchio davanti a lui, mi porge il cazzo da succhiare mentre si masturba velocemente e dopo poco mi sborra in bocca e in viso. Poi mi fa capire che devo ripulire per terra… mi accuccio e inizio a leccare la piscia, mista alla sborra e ai succhi del mio culo… mentre lo faccio il ragazzo magrino viene dietro di me e mi infila delle dita in culo (credo 4) divertendosi a ruotarle per allargarmi ulteriormente il culo. Prima che decida di fistarmi, e prima che io abbia leccato tutta la piscia dal pavimento, H mi salva: dice ai ragazzi che il tempo è scaduto e li ringrazia molto. Sono un po’ impacciato… cosa si dice in questi casi? “Merci?” “Au revoir?” “C’etait un plaisir?”. H mi aiuta a rivestirmi e nel giro di pochissimo siamo già fuori dalla porta e poi in macchina.
Sono abbastanza frastornato e ci metterò un po’ a metabolizzare quello che è successo e l’esperienza da vera troia che ho vissuto. Ringrazio H per la sorpresa fantastica e lei mi dice di non abituarmi perché è stata molto dura per lei vedermi scopare con altri. “Questa sera dovrai scoparmi molto bene per consolarmi. E sarà interessante scopare con te senza peli… sarà come fare l’amore con una donna col cazzo!”.
Contemplo il mio abbigliamento… il perizoma non c’è più, le calze hanno un paio di strappi, una buona metà delle unghie si è staccata. Mentre siamo fermi a un semaforo H mi bacia e poi mi osserva un po’ e mi dice “Hai ancora sborra in viso” mentre col dito la raccoglie e me la porta alla bocca da succhiare.
Rientriamo verso il quartiere giusto, parcheggiamo la macchina e ci dirigiamo verso casa. Ormai cammino con disinvoltura sui tacchi e sculetto sul marciapiede. Prima di arrivare al portone H mi bacia e restiamo a lungo stretti, una lingua contro l’altra, lì sulla pubblica via.
Saliamo le scale, entriamo in casa, H si spoglia completamente ma mi chiede di restare così per quella che sarà la sua notte di fuoco con una donna “speciale”.
“Ah, ho ancora un regalo per la mia salope preferita… mettiti in ginocchio” eseguo incuriosito e lei si gira, allarga le chiappe e mi fa vedere che ha il plug nel culo. Lo ha tenuto tutta la sera.
“Non sei obbligato a prenderlo” mi dice “Ma ho visto quanto ti ha eccitato l’altra volta e credo ti farà piacere” sorrido e le do ragione. H estrae il plug, non è pulito, c’è della merda sopra ed è più di quella della volta scorsa. Apro la bocca mentre sento il mio cazzo che si drizza e H mi mette il plug in bocca. Con la lingua lo ripulisco con cura… sento i pezzi che si staccano e diligentemente ingoio tutto. Quando ho terminato estraggo il plug perfettamente pulito. H mi bacia appassionatamente, mi aiuta ad alzarmi e poi la butto sul letto e in un attimo il mio cazzo è dentro la sua figa, per la notte di fuoco che lei (e io) sognavamo tanto.
“Sai, l’ultima volta che ci siamo visti forse ho esagerato” mi scrive H, con riferimento all’episodio 5 di questa storia, in cui aveva veramente abusato di me e del mio culo…
“Ma cosa dici? A me è piaciuto tantissimo!” era vero. Ho avuto dolori per alcuni giorni ma era stato veramente eccitante.
“No davvero, voglio rimediare e ti sto preparando una sorpresa… vedrai che ti piacerà!”
“Oh bello, mi piacciono le sorprese, ma non devi davvero sentirti in dovere di farti perdonare perché non c’è nulla di cui essere perdonata”.
E via così, in alcune occasioni. Il giorno stabilito quindi arrivo sotto casa sua nel tardo pomeriggio, parcheggio l’auto a noleggio e, elettrizzato all’idea della sorpresa così lungamente annunciata, con la mia borsa salgo le scale della palazzina.
E’ felice di vedermi, mi aspetta sulla soglia, è vestita normalmente, un vestitino corto e nulla più. Ci baciamo appassionatamente appena chiusa la porta. Sento già la mia erezione che inizia a pulsare ma lei è categorica “Forza, dobbiamo darci da fare per la tua sorpresa! Apri la tua borsa”
Eseguo rapidamente, H mi fa spogliare completamente e prende la peretta dalla mia borsa. Il mio cazzo è già eretto e lei lo afferra con la mano e mi trascina in bagno tirandomi …
Mi fa mettere a quattro zampe e inizia a praticarmi un clistere, operazione che ripetiamo più volte fino a che il mio culo non è perfettamente pulito.
Si toglie il vestitino anche lei e scopro che sotto non porta nulla… è così bella… ora le salterei volentieri addosso ma lei mi respinge: “Prima la tua sorpresa. Vieni, sdraiati qua”.
Mi sdraio a terra in camera sua, ci sono di nuovo delle corde… come la volta scorsa… “Ma sei sicura che sia una sorpresa bella? L’ultima volta che mi hai legato così ho passato la notte sul pavimento…”
“Non ti preoccupare chérie… fidati!”
Mi faccio legare: gambe e braccia sono aperte, distese e quasi totalmente bloccate… il pavimento è freddo sotto la schiena e rabbrividisco. H prende una benda e mi rende completamente cieco.
Non viene subito sopra di me, sento che traffica con qualcosa e la mia curiosità e la mia eccitazione crescono.
Infine si mette sopra di me a 69 (non vedo ma si capisce bene) e inizia a succhiarmi il cazzo e mi invita a leccarle la figa. Non vedo nulla ma la trovo facilmente e mi dedico all’opera meglio che posso mentre la mia asta viene risucchiata nella sua gola vorace.
Poi sento una sensazione di fresco su una gamba prima e sull’altra poi, non ci bado più di tanto, distratto come sono dalla situazione, dopo alcuni minuti però mi rendo conto che il suo succhiare rallenta e, contemporaneamente, la sostanza applicata alla mia gamba viene tolta, spatolata via e solo allora capisco… “Ma… mi stai depilando???”
“Su tesoro, non ti preoccupare… è parte della sorpresa”
“Ma no, no!! Cosa stai facendo cosa racconto a casa?” Cerco di divincolarmi ma sono legato troppo bene e lei ora, avendo smesso di succhiarmi il cazzo, spalma la crema depilatoria sulla mia pancia.
“Da bravo, non ti agitare, non serve” dice mentre mi spalma la crema sull’inguine e su tutto il petto.
“NO, FERMATI!” alzo la voce mentre sento che sta rimuovendo la crema depilatoria anche dall’altra gamba.
“Su, su… ormai ho iniziato… ed è inutile protestare” e mi infila in bocca quello che sembra uno straccio “Queste sono le mutandine che avevo addosso fino al tuo arrivo, puoi gustartele finché vuoi mentre io lavoro”.
Non mi resta che mugolare per esprimere la mia insoddisfazione… soprattutto sono preoccupato… cosa racconto a mia moglie? H sembra leggermi nel pensiero “Puoi raccontare che hai perso una scommessa… che ti sei ubriacato o qualcosa del genere”.
Mugolo per dire che non mi sembra un granché ma forse è l’unica soluzione.
H mi rifinisce per bene… sento che con molta cura toglie i peli dalle ascelle, dalle braccia, tutti quelli a cui riesce ad arrivare “Ora ti devi voltare perché devo fare la parte posteriore… Ormai ho già fatto più di metà del lavoro, quindi è inutile che cerchi di non farmelo fare… Hai capito?”
Mugolo per dire che ho capito… mi libera dalle corde e mi fa girare pancia a terra… ormai che senso ha ribellarsi?
La lascio completare l’opera… la schiena, il retro delle gambe, il mio culo… tutto è perfettamente depilato…
“Ora puoi alzarti” sono incerto nei movimenti mentre mi tiro su. Mi tocco per sentire l’effetto che fa la pelle liscia sotto le mie mani… e per sentire se mi ha davvero depilato… ma purtroppo è tutto vero.
Mi toglie le mutandine dalla bocca e, prima che io possa dire qualcosa, mi bacia appassionatamente. La sua lingua contro la mia mi eccita moltissimo e sento già affluire sangue verso il mio cazzo… La sensazione di contatto con la sua pelle è diversissima ora che non ho più peli.
Poi H mi toglie la benda, la luce mi abbaglia ma poco a poco riprendo l’uso della vista… è stranissimo vedersi così…
“Ora doccia, forza!” non ho neanche la forza di ribellarmi… sono preoccupato per le conseguenze di questo gesto… vado sotto la doccia come un automa e mi lavo per bene.
“Fatti la barba con molta cura” H mi aspetta all’uscita della doccia col mio beauty in mano… eseguo con molta attenzione anche se il mio sguardo continua a cadere su quel tizio depilato nello specchio.
Terminata la rasatura torno da H. Mi ha preparato il mio abbigliamento da “salope”, da troia, da mettere. Prima però mi infila in culo un plug, e abbonda parecchio col lubrificante. Indosso le calze a rete nere aperte sul cavallo, indosso il perizoma di pizzo rosso, indosso il mio reggiseno, per il quale H mi ha preparato due belle imbottiture che mi fanno sembrare decisamente più donna.
Mentre indosso questi capi ora apprezzo maggiormente la mia condizione di depilato… la vestizione sembra quella di una donna.. apprezzo le gambe lisce, le braccia affusolate, la sensazione del perizoma tra le chiappe nude…
Poi H mi fa indossare un abito rosso aderente e cortissimo, con la schiena aperta… mi guardo nello specchio e mi trovo fighissima.. mi sto quasi eccitando a vedermi… il pensiero di cosa raccontare per giustificare la mia depilazione inizia ad allontanarsi e ad essere percepito come non più importante.
Poi H mi trucca con cura (“vietato guardare lo specchio fino a che non ho finito!” l’avvertimento è chiaro). Una bella mano di fondotinta, ombretto, mascara e un rossetto molto vivace (“da vera troia”, dice lei..). Poi mi fa indossare la parrucca nera che avevo già indossato in passato, ma me la mette con molta cura, fissandola bene perché non si muova. Infine, a sorpresa, estrae da un cassetto delle unghie finte adesive: rosse e lunghissime. Con un po’ di pazienza me le applica. Poi finalmente posso guardarmi allo specchio e resto senza parole… sembro davvero una donna.. e mi piaccio molto … mi scoperei subito se potessi!
Infine H mi fa indossare le scarpe… le mie decolleté rosse con tacco 12 che mi hanno accompagnato in tutte le mie avventure con lei. Mi riguardo allo specchio, ora con la gamba slanciata dal tacco sono davvero figa e il pensiero di cosa raccontare a casa svanisce definitivamente e non tornerà più per tutta la serata.
H si veste mentre io aspetto con impazienza di poter uscire di casa nel mio nuovo look. Sì, strano a dirsi, ma sono davvero impaziente di uscire “en femme”, come si dice.
H indossa un tubino nero, piuttosto corto, niente calze e decolleté nere con un buon tacco. E’ molto bella, anche se sembra meno troia di me… Sembra che mi legga nel pensiero quando mi dice “Stasera devono guardare tutti te!” poi prende le chiavi di casa e della macchina e usciamo.
Le scale coi tacchi sono sempre un’impresa difficile ma in qualche modo ce la faccio, grazie al corrimano e al sostegno di H. Poi usciamo per strada, ormai sta venendo buio, la mia trasformazione ha portato via diverse ore. Camminiamo fino alla macchina di H, il mio passo sul marciapiede diventa rapidamente più deciso e i ragazzi e gli uomini che incontriamo mi guardano con desiderio… mi sento avvampare.
Con la macchina guidiamo per alcuni isolati e ci fermiamo nei pressi di un locale in cui possiamo andare a cenare e bere qualcosa.
Entriamo, il locale è abbastanza affollato. Qualcuno dei clienti si gira a guardarci e non distoglie subito lo sguardo… Ci accomodiamo, ordiniamo da bere. H mi fa ordinare un gin tonic, dice che questa è la mia serata e devo bere per festeggiarla, per lei solo una birra piccola perché deve guidare. Mangiamo anche un piatto di pollo fritto, prendo un secondo gin tonic, dietro l’insistenza di H che, capirò poi, voleva avermi al massimo della disinibizione.
Mi alzo per andare in bagno e all’ultimo istante mi accorgo che sto entrando nel bagno degli uomini… per questa sera è più appropriato quello delle donne.
Quando esco incrocio nello stretto passaggio un signore attempato che mi tocca il culo… non è stato un errore, lo ha fatto apposta… sono molto fiero di questa cosa e ritorno al tavolo con il sorriso. Racconto l’episodio a H che mi guarda male dicendomi che sono proprio una gran troia… così troia che avrei succhiato il cazzo a quel signore lì nei cessi. Non era forse vero?
Probabilmente ha ragione… bevo ancora uno shot di Tequila prima di uscire, sempre per l’insistenza di H, e torniamo verso l’auto. Prima di salire io e H ci baciamo a lungo, la sua mano mi stringe il culo con ardore, il mio cazzo si raddrizza subito e vengo sgridato “Non puoi avere il cazzo duro, sei una donna! Uff… dovevo prenderti una gabbia di castità!”.
Saliamo in auto, guidiamo un po’ mentre io accarezzo le gambe di H e lei accarezza le mie. Un po’ per colpa dell’alcool e un po’ per il mio desiderio non mi rendo subito conto del fatto che non stiamo andando verso casa sua ma stiamo uscendo dalla cittadina. Quando chiedo che strada facciamo H mi dice di non preoccuparmi. Penso che voglia far l’amore all’aperto: so che è una cosa che la eccita e che, ricorderete, avevamo già fatto tempo fa.
Dopo pochissimo ci fermiamo davanti a una casetta bassa lungo la strada. H mi fa scendere e non risponde alle mie domande di che posto sia mai quello e cosa ci facciamo lì. Mi bacia solo ancora appassionatamente e poi spinge la porta di casa, socchiusa.
La porta si apre, entriamo in un salotto ampio. Ci sono quattro ragazzi di colore che ci aspettano e H mi presenta a tutti “Et voilà, votre salope!” accolta da esclamazioni ammirate. E poi rivolta a me “Ecco la tua sorpresa tesoro… so che ci tieni tanto e quindi ti ho organizzato questa cosa, ma sappi che sono gelosa!” e mi stampa un bacio sulla guancia. Poi mi aiuta a togliere il vestito rosso mentre vedo che i ragazzi si stanno levando pantaloni e magliette a loro volta…
Sono confuso e basito … ho sempre sognato di trovarmi in una situazione così ma ora che ci sono mi sento un po’ spaventato. “Hanno tutti fatto un test aids nei giorni scorsi, puoi goderti la loro sborra” mi dice ancora H mentre si va a sedere da una parte e uno dei ragazzi, nudo a parte una maglietta gialla che terrà per il resto della serata, mi afferra per un braccio e mi porta in mezzo agli amici.
Iniziano ad accarezzarmi il corpo e a palparmi il culo mentre finiscono di spogliarsi. In mezzo ai quattro mi resta solo una cosa da fare, come ho visto in tanti film porno, ed è inginocchiarmi e portare la mia bocca all’altezza dei loro cazzi.
Incomincio dal primo ragazzo che ho davanti, il più magro dei quattro, e mi metto a leccare e succhiare il suo cazzo mentre lo sento crescere dentro la mia bocca. Maglietta-gialla mi strappa da quel cazzo e mi porge il suo, già pienamente eretto… succhio ma nel frattempo continuo a smanettare il primo cazzo e con la mano libera cerco un altro cazzo da lavorare, lo trovo senza problemi e tastandolo resto sorpreso dalla dimensione… mi giro a guardarlo e vedo un cazzo decisamente notevole, poi il proprietario del cazzo che sto succhiando reclama la mia attenzione e torno a concentrarmi su di lui.
Inizio a fare il giro, succhiando e masturbando un po’ tutti, poi i ragazzi prendono confidenza e smettono di farmi condurre il gioco. A turno afferrano la mia testa e iniziano a scoparmi la gola… cerco di stare tranquillo e non farmi venire da vomitare… per ultimo tocca a quello col cazzo più grosso, sono preoccupato ma riesco a gestirlo lo stesso, sempre senza smettere di menare i cazzi dei suoi amici. Estrae il suo cazzo, cosparso della mia saliva collosa e dice qualcosa su quanto sia una brava puttana.
Poi mi prendono, mi strappano il perizoma, trovano il plug, cosa che li fa ridere parecchio e me lo levano senza alcun riguardo, mi mettono a 90 gradi sul divano e iniziano a scopare il mio culo. Il primo a entrare è proprio quello col cazzo grosso, sono abituato a giocattoli più grandi ma è comunque impegnativo sentirlo entrare.. non ci mette molto ad infilare tutto il suo pitone nel mio retto e poi inizia a scoparmi selvaggiamente… quando arriva a fine corsa mi fa sussultare e mugolare ma nel frattempo sono impegnato a spompinare i suoi amici rimasti davanti alla mia bocca che continuano ad alternarsi. Poi maglietta-gialla chiede a cazzo-grosso di fare cambio e ora il cazzo grosso è davanti alla mia bocca mentre l’amico mi incula agevolmente, ora che il buco è stato aperto dal calibro più grosso. Il tipo col cazzo grosso ride e dice qualcosa a proposito del fatto se è buono il suo cazzo dopo che è stato nel mio culo, annuisco mentre dietro si danno già il cambio e un altro cazzo entra dentro di me.
Continuiamo a rotazione così: un cazzo nel culo, uno in bocca e gli altri nelle mani o in attesa. Poi è ancora cazzo-grosso ad avere l’idea: si sdraia sul tappeto, così posso cavalcarlo impalandomi sul suo cazzo gigante mentre continuo a spompinare e a masturbare i tre in piedi. Poi quello che sto leccando inizia a masturbarsi furiosamente il cazzo e capisco che vuole venire; non ci mette molto a riempirmi di sborra la bocca e il viso. A questo punto anche i suoi amici decidono che è un bel momento per godere e mi vengono in faccia con lunghi schizzi che, solo in parte, riesco a far finire sulla mia lingua, assetata di sborra.
Impegnato da tutto questo rallento il ritmo del mio su e giù sul palo che cazzo-grosso affonda nel mio culo, così è lui stesso ad afferrare i miei fianchi e a muovermi a suo piacimento. Poi mi mette ancora a 90 gradi con la testa sul divano e mi scopa da dietro con grande foga facendomi eccitare tantissimo… poi lo sento rallentare e grugnire qualcosa e capisco che, quando si ferma, sta riempiendo il mio culo di sborra…
“Salope” mi dice uscendo. Mi ficca in culo due sue dita, tirando fuori un mix della sua sborra e dei miei succhi, e me lo porta alla bocca. Succhio con piacere le sue dita, assaporando quel nettare a lungo sognato.
Ma non abbiamo finito: il ragazzo magro, pur essendo venuto poco fa, mi porta alla bocca il suo cazzo… è molliccio ma non completamente e, leccata dopo leccata, riesco a farlo riprendere. Ora è pronto per scoparmi di nuovo ed è subito dentro il mio culo, mentre spompino gli altri due, maglietta gialla reagisce bene e in breve tempo è ben eretto.
Quasi non sento quello che mi scopa, tanto sono concentrato dal succhiare i cazzi che ho davanti e tanto cazzo-grosso mi ha sfondato, ma sento bene quando H, fino a quel momento muta, dice “Cette salope aime bien deux bites dans le cul. Essayez!” gli ha detto che mi piace prendere due cazzi in culo! I ragazzi ridono e non si fanno ripetere la cosa…
Il ragazzo magro che mi sta scopando si sdraia sul divano e mi dice di salire su di lui, lo faccio, mi pianto il suo cazzo in culo e mi piego verso di lui, guardandolo in faccia probabilmente per la prima volta dall’inizio della serata. Nel frattempo maglietta gialla sale sul divano, viene dietro di me, spinge il suo cazzo nel mio buco, già occupato dall’altro cazzo. Sembra faticare ma a un certo punto sento che i suoi tentativi hanno successo e improvvisamente mi sprofonda dentro. Mi sento riempire anche dal secondo cazzo, mi sento davvero troia e godo interiormente mentre i due cazzi mi scopano alternativamente…
Nel frattempo lo spompinamento del terzo amico, un ragazzo pelato molto muscoloso, lo ha risvegliato e ora anche lui è pronto ad alternarsi con gli altri nella doppia inculata. Andiamo avanti così per un po’ e anche cazzo-grosso, tornato in piena erezione, vuole provare. Ho abbastanza paura della cosa ma non posso certo impedirglielo.
Fa uscire il suo amico e, mentre ho sempre il cazzo del ragazzo magro dentro, spinge il suo cazzone nel mio buco. Fatica a entrare ancora per un po’ poi anche in questo caso si fa strada improvvisamente dentro di me e mi entra tutto dentro. Mi sento pienissimo, mi manca il fiato e poi sento solo i due che mi scopano alternativamente… vorrei godermi il momento o urlare di dolore, ma maglietta gialla mi porge ancora il suo cazzo da succhiare e ricomincio a spompinarlo mentre gli altri due mi distruggono il culo.
Poi maglietta gialla sborra di nuovo… questa volta ho il suo cazzo ben in gola quando succede e assaporo avidamente tutto il suo sperma. Smetto di succhiare il suo cazzo solo quando è diventato di nuovo totalmente mollo.
Gli altri tre però devono ancora venire: mi mettono sul tavolo, di schiena, con le gambe per aria. Vedo le mie bellissime scarpe e le mie gambe così lisce e sexy, fasciate dalle calze a rete, appoggiate sulle spalle di cazzo grosso che mi scopa con la solita selvaggia violenza. Sto masturbando il ragazzo pelato mentre quello magro osserva e si mena il cazzo da solo. I colpi di cazzo grosso si fanno sempre più violenti e ravvicinati fino a quando non mi sborra in culo per una seconda volta. Come si toglie è il ragazzo magro a prendere il suo posto e a infilare il suo cazzo nel mio culo, incurante della sborra dell’amico. La sua scopata è meno selvaggia ma lui sembra godersi il mio buco comunque perché, abbastanza presto, anche lui mi riempie il culo di sborra.
Non resta che il ragazzo pelato da portare al secondo orgasmo, e anche lui mostra di essere interessato al mio culo… ora scarpe e gambe sexy poggiano sulle sue spalle e lo vedo bene mentre mi scopa e si gode il mio sfintere, o quello che ne resta.
“Il y avait encore une chose a faire” gli dice H. Manca qualcosa da fare? Cosa?
“Oui c’est vraie, c’est a moi!” il tizio annuisce e dopo qualche altro colpo si ferma. Non capisco cosa faccia fino a che non sento una sensazione di caldo pervadermi il ventre e capisco che mi sta pisciando in culo!
Mi sembra di esplodere da tanto mi riempie e quando si toglie non riesco a trattenere e gran parte della pisciata schizza fuori dal mio culo e va per terra. Tra le risate degli altri tre il tizio mi tira giù dal tavolo e mi fa mettere in ginocchio davanti a lui, mi porge il cazzo da succhiare mentre si masturba velocemente e dopo poco mi sborra in bocca e in viso. Poi mi fa capire che devo ripulire per terra… mi accuccio e inizio a leccare la piscia, mista alla sborra e ai succhi del mio culo… mentre lo faccio il ragazzo magrino viene dietro di me e mi infila delle dita in culo (credo 4) divertendosi a ruotarle per allargarmi ulteriormente il culo. Prima che decida di fistarmi, e prima che io abbia leccato tutta la piscia dal pavimento, H mi salva: dice ai ragazzi che il tempo è scaduto e li ringrazia molto. Sono un po’ impacciato… cosa si dice in questi casi? “Merci?” “Au revoir?” “C’etait un plaisir?”. H mi aiuta a rivestirmi e nel giro di pochissimo siamo già fuori dalla porta e poi in macchina.
Sono abbastanza frastornato e ci metterò un po’ a metabolizzare quello che è successo e l’esperienza da vera troia che ho vissuto. Ringrazio H per la sorpresa fantastica e lei mi dice di non abituarmi perché è stata molto dura per lei vedermi scopare con altri. “Questa sera dovrai scoparmi molto bene per consolarmi. E sarà interessante scopare con te senza peli… sarà come fare l’amore con una donna col cazzo!”.
Contemplo il mio abbigliamento… il perizoma non c’è più, le calze hanno un paio di strappi, una buona metà delle unghie si è staccata. Mentre siamo fermi a un semaforo H mi bacia e poi mi osserva un po’ e mi dice “Hai ancora sborra in viso” mentre col dito la raccoglie e me la porta alla bocca da succhiare.
Rientriamo verso il quartiere giusto, parcheggiamo la macchina e ci dirigiamo verso casa. Ormai cammino con disinvoltura sui tacchi e sculetto sul marciapiede. Prima di arrivare al portone H mi bacia e restiamo a lungo stretti, una lingua contro l’altra, lì sulla pubblica via.
Saliamo le scale, entriamo in casa, H si spoglia completamente ma mi chiede di restare così per quella che sarà la sua notte di fuoco con una donna “speciale”.
“Ah, ho ancora un regalo per la mia salope preferita… mettiti in ginocchio” eseguo incuriosito e lei si gira, allarga le chiappe e mi fa vedere che ha il plug nel culo. Lo ha tenuto tutta la sera.
“Non sei obbligato a prenderlo” mi dice “Ma ho visto quanto ti ha eccitato l’altra volta e credo ti farà piacere” sorrido e le do ragione. H estrae il plug, non è pulito, c’è della merda sopra ed è più di quella della volta scorsa. Apro la bocca mentre sento il mio cazzo che si drizza e H mi mette il plug in bocca. Con la lingua lo ripulisco con cura… sento i pezzi che si staccano e diligentemente ingoio tutto. Quando ho terminato estraggo il plug perfettamente pulito. H mi bacia appassionatamente, mi aiuta ad alzarmi e poi la butto sul letto e in un attimo il mio cazzo è dentro la sua figa, per la notte di fuoco che lei (e io) sognavamo tanto.
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