Le fantasie erotiche di una anziana signora (Primo racconto)
di
pino di messina
genere
tradimenti
Sono alle soglie dei sessant'anni, abito in provincia di Milano e sono in pensione dall'anno scorso. Con mia moglie, siamo una coppia trasgressiva, io sono un marito cuckold, ma mi piacciono anche altre forme di erotismo. Il mio racconto risale a qualche mese fa, era un giovedì mattina, mia moglie era andata a lavorare ed io, dopo la doccia mi ero ricoricato nudo sul letto e poltrivo pigramente. La mia fantasia galoppava tra varie situazioni vissute con mia moglie nei privé, mi stavo beatamente menando l'uccello al buio della camera, quando un rumore assordante, proveniente dal piano superiore mi aveva fatto trasalire. Doveva essere caduto qualcuno, mi ero spaventato, avevo pensato ai coniugi anziani che ci abitano. La signora Rosa, una donna cicciona, sicuramente una ex bella donna ma oggi una comune donna di settantasette anni e suo marito Giuseppe di ottantacinque. Avevo indossato una tuta leggera ed ero salito immediatamente al terzo piano. Avevo suonato e poco dopo la Rosa aveva aperto spaventata, avevo chiesto se era successo qualcosa di grave e se avesse avuto bisogno di aiuto. Lei mi aveva ringraziato e chiesto scusa per il rumore, poi mi aveva spiegato: " Stavo spostando leggermente la libreria per togliere la polvere dietro, il ripiano più alto è caduto con i libri sul pavimento. Quel coglione di mio marito lo ha comperato in sostituzione di un altro ripiano che si era rotto, ma poichè era un po' più lungo dell'altro, lo ha solo appoggiato senza avvitarlo, stò cretino!!" Mi ero tranquillizzato e le avevo chiesto:" Rosa, ti sei fatta male? C'é tuo marito che ti aiuta o posso aiutarti io?" Lei aveva risposto subito:" Mio marito è andato dalla sorella, tornerà nel pomeriggio...se mi dai una mano a risistemare il ripiano con i libri mi fai un grosso favore." Ero salito sulla scala ed avevo visto subito la precarietà del ripiano, che anzichè appoggiare sulle mensoline degli assi verticali, appoggiava sulla sommità diventando pericoloso. Sarebbe bastato accorciarlo di dieci centimetri e fissarlo con due viti, lo avevo spiegato a Rosa:" Vedi? Bisogna tagliarne un pezzo, se vuoi lo posso segare io, poi te lo fisso con due viti." Lei aveva risposto guardandomi:" Le viti le ho, hai bisogno di una sega? Ti posso aiutare?" Avevo sorriso, pensavo alla sega che avevo interrotto a causa del frastuono ed avevo risposto con un mezzo sorriso:" Eeehh si... ho bisogno di una sega... ma faccio da solo, scendo in garage e mi arrangio da solo, dieci minuti e torno." Lei aveva risposto con un sorriso:" Eh già, certe cose si fanno da soli... ah ah ah" Avevo riso anch'io e le avevo fatto l'occhiolino. Dieci minuti dopo ero risalito, avevo sistemato il ripiano ed avevo chiesto a Rosa di tenerlo mentre io avrei messo le viti. Ero finito aderente alla sua schiena per poter arrivare alla cima della libreria, il suo sedere grosso e pronunciato era a contatto con il mio pube, l'effetto non era tardato e una leggera erezione mi stava prendendo. Mi piaceva spingere il mio pube tra quelle chiappe, lavoravo lentamente per poter prolungare quel contatto. Il mio viso era molto vicino alla faccia di lei e non facevo niente per allontanarlo, il mio cazzo era ormai completamente duro, lei aveva voltato il suo viso verso di me e sorridendo mi aveva scoccato un bacio a fior di labbra dicendomi:" Grazie gioia, se fossi più giovane saprei come compensarti." Il lavoro era finito, avevo abbracciato quella donna anziana e l'avevo baciata nella bocca. Aveva risposto al bacio con la sua lingua grossa e carnosa, il mio cazzo puntava sulla tela della tuta evidenziandosi nella sua lunghezza. Avevo infilato una mano tra quelle tette che indovinavo della sesta misura, erano molli e grandi, questo non faceva altro che eccitarmi di più. Le avevo alzato il vestito insinuando una mano tra le cosce grosse e ciccione, lei a quel punto mi aveva fermato e mi aveva detto:" Gioia... sei eccitatissimo... andiamo in camera che ti do il premio..." In camera ni ero tolto la tuta rimanendo nudo, lei si era spogliata, si era sdraiata a cosce aperte, aveva preso del gel dal comodino, si era unta la figa e mi aveva fatto adagiare, aveva ingoiato il mio cazzo per tutta la sua lunghezza. Era il pompino più dolche che avevo ricevuto in vita mia, avevamo fatto sesso nel modo più porco che avessi mai provato. Nella posizione alla pecorina, la sbattevo rumorosamente battendo il mio pube su quelle chiappe grosse e ciccione, dopo mezz'ora di sesso sfrenato mi aveva fatto di nuovo adagiare ed aveva detto:" Ti faccio provare la mia specialità... il pompino alla Rosa ah ah ah." Aveva di nuovo ingoiato completamente il cazzo e infilandomi un dito nel culo mi toccava la prostata, l'eiaculazione era stata quasi istantanea e involontaria, lei succhiava con energia lo sperma e io avevo provato un orgasmo diverso e più sconvolgente della mia vita. Eravamo rimasti nudi abbracciati immersi nei nostri pensieri, poi io le avevo chiesto:" A che ora arriva tuo marito? Dimmi quando devo andare... sei stata bravissima, non ho mai provato nulla di simile. Dove hai imparato a fare i pompini in quel modo?" Lei ridendo aveva risposto:" Non da mio marito ah ah ah... lui è sempre stato moscio ed io... ero una donna molto fantasiosa, ho avuto altri uomini... sai com'è la fantasia ti porta a sperimentare e ad imparare ah ah ah." Aveva ripreso il mio uccello molle in mano, faceva una leggera pressione e accarezzava lo scroto contemporaneamente, le avevo chiesto:" Dai, confessami le tue fantasie erotiche..." Lei aveva risposto ridendo:" La mia fantasia ricorrente, è il tradimento... mi piace da impazzire tradire mio marito... poi mi piacciono gli uomini più giovani di me... mi piace masturbare i cazzi e guardare lo sperma sgorgare dal cazzo, mi piace vedere l'uomo durante l'eiaculazione guardarlo in viso, vedere i suoi spasmi e sentirlo in mio potere, poi mi piace succhiare e sentire il suo sperma finire nella mia gola... un giorno un mio amante mi aveva battezzata golosona, ingoio i cazzi fino in gola ah ah ah ah...poi mi piace quando sento il cazzo rinascere tra le mie mani... lo senti che è di nuovo duro gioia?" Mi era salita sopra e si era impalata sul mio uccello in erezione. Mi aveva cavalcato e infine mi aveva rifatto il pompino alla Rosa. Da quel giorno la signora Rosa, ogni tanto mi riceve in casa sua e mi spompa letteralmente. Io sono il suo amante segreto e l'oggetto delle sue fantasie erotiche.
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