La vacanza dei diciotto anni
di
pino di messina
genere
prime esperienze
Le vacanze che non posso dimenticare, sono quelle della mia adolescenza. Erano gli anni settanta, dopo la scuola a Milano, i miei genitori mi spedivano in vacanza dalla zia Rosa. Avevo capito presto il perchè volevano liberarsi di me nel periodo estivo per poter essere liberi di fare i loro porci comodi. Avevo scoperto alcuni anni prima che a mio padre piaceva essere un cornuto consenziente, mia madre si trovava a scopare con altri entrando nel suo ruolo di puttana. Una sera origliando dalla porta della loro camera, avevo sentito mio padre che diceva a mia madre: "Quando è giugno, spediamo Pino da mia sorella, così la sera ti faccio fottere tutte le notti come una troia, già ho parlato con Mario, lui viene due giorni la settimana e dorme quì, Vittorio lo facciamo venire a dormire altre due notti e le altre se non viene qualcuno altro ti fotto io, ti va la situazione, troia?" Mia madre rideva e con falso pudore rispondeva:" Boh? Che so io? non so se sono capace, ah ah ah penso di si." A quelle risposte mio padre si eccitava e la scopava violentemente facendola sospirare e poi godere, mi eccitavo anch'io sentendo mia madre e mi chiudevo in bagno per sfogare le mie voglie con una sega. Ormai mi ero rassegnato, ed anche quell'anno sarei partito per la Sicilia. Solitamente rimanevo un mese e mezzo, poi i miei arrivavano e dopo quindici giorni di ferie tornavo con loro finalmente nella mia Milano a fine agosto. Il quindici di giugno ero partito in treno, dopo un viaggio di dodici o quattordici ore che mi sembrava interminabile, arrivavo nella stazione di Palermo dove la zia mi aspettava con la sua cinquecento sgangherata. Il viaggio per il paese di zia era di circa mezz'ora, le chiedevo di poter guidare, e lei mi lasciava la guida pur essendo ancora senza patente, quello era l'unico mio divertimento, poi in quel paesino isolato dal mondo, avrei avuto solo giornate di noia con chiacchierate tra me e zia Rosa, e qualche lettura di giornali porno che compravo dalla tabaccaia del paese. Quell'anno però, le cose sarebbero andate diversamente, vedevo la zia con occhi diversi, la sua stazza cicciona di oltre un quintale, mi sembrava a volte quasi eccitante, quando si abbassava, guardavo le sue tette con bramosia e fantasticavo di scoparla nel suo letto nella solitudine di quella casa. Da sempre, fin da piccolo, quando ero ospite della zia dormivo in un lettino in camera con lei affiancato al letto matrimoniale. Una sera, quando era salita in camera, mi ero lasciato sorprendere con il giornale Le Ore a letto, lei mi aveva sorriso comprensiva e mi aveva detto:" Non preoccuparti... non lo dico a tua mamma che leggi quei giornali... Fai pure, io dormo e non ti sento:" Mi ero tranquillizzato ed avevo tenuto la luce accesa, avevo sfogliato il giornale ed il mio giovane cazzo era nella massima erezione. L'estate torrida, costringeva tutti a dormire con il minimo dei vestiti, io ero con gli slip, mia zia era con la sottoveste trasparente che ogni donna usava in quegli anni. Poichè lei era girata di schiena, guardavo le sue grosse coscione ed avevo iniziato una leggera e silenziosa masturbazione, la giovane età e le immagini eccitanti però, mi avevano fatto raggiungere l'eiaculazione improvvisa, mi ero preoccupato, avevo preso un fazzoletto ed avevo iniziato ad asciugare la macchia sul lenzuolo. La zia sentendo quei fruscii si era voltata ed aveva capito la situazione. Era scoppiata a ridere, mi aveva detto di andare a lavarmi e a cambiare le mutande, quando ero tornato dal bagno mi aveva detto che per quella notte avrei potuto dormire con lei nel lettone matrimoniale. Ero imbarazzato dalla situazione, ma lei, si era voltata verso di me ed aveva iniziato un discorso serio e pacato:" Vedi piccolino, io ti capisco perchè sono grande, i turbamenti dei giovani li hanno passati tutti, ti sembrerà strano, ma anche io nonostante sia donna. da quando è mancato tuo zio, mio marito, non ho avuto altre storie d'amore, la solitudine spesso ti fa desiderare certe cose anche senza necessariamente provare amore. Fintanto che sei quì con me, puoi sentirti libero di sfogarti come e quando vuoi, io ti capisco e non ti giudico, ora se vuoi possiamo dormire, se ti va di leggere, fai pure, buona notte." Avevo lasciato la luce del comodino accesa, ed avevo ripreso a leggere un racconto porno. Il mio giovane cazzo, aveva preso vigore subito, ora però ero ancora più eccitato, guardavo la schiena e le coscione della zia ed avevo ripreso a segarmi cercando di fare piano per non essere scoperto. Il cazzo era duro da farmi male, lo avevo appoggiato delicatamente nel sedere della zia, le contrazioni l'avevano fatta voltare verso di me, l'avevo abbracciata spingendo il cazzo contro lei, lei mi aveva baciato con la lingua e toccandomi il cazzo . Forse per lei era una situazione eccitante come per me, i nostri corpi non volevano altro che il piacere, ci eravamo denudati ed ero salito su di lei, in quel corpo soffice e voglioso di sesso. avevamo fatto l'amore per la prima volta, lo avevamo rifatto poco dopo e ci eravamo scatenati per metà della notte. Il giorno dopo e i giorni seguenti, avevamo fatto sesso ogni giorno, non avevo più nessuna voglia di rivedere i miei, mi trovavo bene con quella zia ciccione e vecchia per me, da quella volta, ogni anno le vacanze le ho passate da lei, fino all'età di ventitre anni, poi ho trovato una ragazza e l'amore e la passione per la zia è finito, ma quella esperienza non l'ho mai dimenticata, neanche oggi che sono trascorsi tanti anni.
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