La vera natura di mia madre Prima parte

di
genere
incesti

Doveva essere un sabato sera come tanti altri e invece fu il giorno che mi cambiò la vita. La giornata era cominciata come tutti i sabati. Non dovendo andare a scuola avevo poltrito sul letto fino a tardi, mi ero poi alzato quando mia madre mi aveva portato il solito caffè a letto e mi ero andato a fare la doccia dopodiché mi ero vestito. Prima di scendere ero andato a salutare mia madre
“ Esco con gli amici, mamma, ci vediamo a pranzo”
“ Ok Manuel. Fammi uno squillo così ti faccio trovare il pranzo pronto” Annuii e le diedi un bacino sulla guancia. Saremmo stati da soli io e lei perché il marito di mia madre, Luigi, era fuori città per lavoro per tutto il week end e sarebbe tornato solamente lunedì. Mio padre non lo avevo mai conosciuto. Mamma mi concepì durante una notte d’amore in una trasferta che faceva con la sua squadra quando aveva appena 18 anni compiuti, esattamente l’età che avevo io in quel momento. Mamma era stata infatti per oltre una decina d’anni una pallavolista di eccezionale talento che era arrivata fino in A2. E probabilmente la gravidanza aveva interrotto il suo momento migliore in quanto era dovuta stare ferma per oltre due anni. Poi aveva ripreso l’attività anche se con un figlio piccolo aveva dovuto chiedere spesso l’aiuto ai nonni ma non mi aveva mai fatto mancare il suo affetto. Aveva avuto poi qualche relazione di scarsa importanza fino all’arrivo di Luigi, circa cinque anni fa, nella sua vita. Mi ero molto meravigliato di quella scelta perché Luigi non era certo alla sua altezza. E non solo per quanto riguardava la statura. Mia madre Vittoria era infatti una gran bella donna. Tanto per cominciare, era molto alta e non poteva essere altrimenti visto che il suo ruolo era proprio quello di schiacciatrice e con il suo metro e 84 guardava quasi sempre tutti dall’alto in basso, compreso appunto il suo compagno con il quale c’erano circa 10 centimetri di differenza. Il suo corpo poi era ovviamente da atleta e quindi gambe lunghissime e tornite, magra ma tonica e aveva anche un gran bel viso contornato da capelli castani che però ultimamente aveva tinto di biondo e che portava a caschetto. D’altronde, era ancora giovane coi suoi 37 anni. Comunque, forse proprio per questo aspetto fisico notevole, difficilmente si vestiva sexy. Sempre pulita, a posto ma con un look che non lasciava trapelare il suo fisico esplosivo. Forse lo faceva proprio per me considerando che ormai mi potevo considerare un uomo e le dava fastidio di apparire troppo sensuale come sarebbe stata se avesse puntato di più sul suo sex appeal e infatti io la vedevo soltanto come una giovane madre affettuosa e sempre pronta a starmi vicina.
Ad ogni modo, mi vidi al bar con i miei amici e poco prima delle 13 telefonai a mamma dicendole che entro dieci minuti sarei giunto a casa. Mangiammo parlando del più e del meno e poi mi andai a cambiare in quanto da lì a poco sarei andato a prendere Giorgia, la mia ragazza.
Prima di uscire mia madre mi venne vicino
“ A che ora hai intenzione di rientrare, Manuel?” La osservai. Era vestita come al solito quando rimaneva in casa ovvero con una tuta piuttosto comoda e pantofole ai piedi
“ Come al solito mamma. Entro l’una di notte starò a casa”
“ Mi raccomando, non un minuto di più altrimenti mi fai stare in pensiero” Le sorrisi
“ Mamma, non sono più un bambino, ho compiuto diciotto anni” Mi baciò sulla guancia
“ Lo sai che per me sei sempre un bambino, il mio bambino”
“ Sì, mi dovrai cambiare i pannolini. Dai mamma. Tu piuttosto? Rimani in casa?”
“ Sì tesoro. Luigi è fuori città e non mi va di andare in giro. Mi guarderò una bella serie in televisione”
“ Ok, rilassati allora” conclusi uscendo di casa. Giorgia, la mia ragazza, abitava poco lontano e col mio scooter ero da lei dopo pochi minuti ma le cose non andarono come avevo immaginato. Litigammo di brutto per una cosa banale e, preso dalla rabbia, alle otto di sera la riaccompagnai a casa. Avevo preventivato di andare in pizzeria con altri amici ma quella litigata mi fece passare la voglia. Non avevo voglia di vedere nessuno. Gironzolai un po’ con lo scooter, mi fermai a mangiare un panino e dopo decisi di tornare a casa. Male che sarebbe andata avrei fatto compagnia a mia madre. Posai lo scooter in garage e mi diressi verso casa ancora più incazzato. Non erano ancora le nove e di sabato sera, invece di divertirmi come tutti i miei coetanei, me ne stavo tornando a casa. Presi le chiavi ed entrai ma non feci nemmeno in tempo a fare un passo dentro casa che fui paralizzato da alcuni rumori provenienti dalla camera da letto di mia madre. Anzi, più che di rumori si trattava di sospiri di due persone che stavano facendo sesso. Cercai di tendere le orecchie per sentire meglio e non c’erano dubbi. Mia madre stava scopando o comunque stava facendo sesso. Strano considerando che Luigi era fuori città. Forse era tornato prima dal lavoro. Non c’erano altre possibilità. Forse era meglio tornare indietro visto che non mi avevano sentito. Però quei sospiri, quelle voci smozzicate mi stavano facendo eccitare. Poi sentii una voce maschile più nitida
“ Dio che troiona che sei. Mi stai facendo impazzire” Cazzo! Non era la voce di Luigi, mi ci sarei scommesso casa. Non potevo far finta di niente. Avanzai lentamente dopo aver chiuso delicatamente la porta di casa e mi diressi verso la camera da letto di mia madre. E la scena era sconvolgente. Mia madre stava facendo un pompino a un uomo per me sconosciuto. Anzi, per meglio dire a un ragazzo. Poteva avere la mia età, forse un paio d’anni di più ma era giovanissimo. E mamma lo stava spompinando con passione.

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jonathan1957@tiscali.it

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scritto il
2023-07-03
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