La proprietaria dell' hotel ...

di
genere
tradimenti

Sto raggruppando i miei racconti qu questo sito, quindi non stupitevi se lo avete letto già su un'altro sito di racconti:

Sono la moglie del prorietario di un Hotel sulla Riviera di Ponente in Liguria. Io e mio marito gestiamo l'hotel da poco e siamo una coppia felice. 40 anni da poco compiuti, mora, un bel corpo, con un compagno che amo e che mi ama. Era Maggio e, nel primo pomeriggio, stavo controllando una camera. La stanza era vuota, quando entrò il cliente, un uomo meridionale sulla cinquantina, grassoccio, pancia prominente, quasi calvo, molto peloso e piuttosto normale.
Gli dissi che di li a poco avrei tolto il disturbo, dovevo ancora controllare la terrazza e lui rispose educatamente di non preoccuparmi, di fare con calma e che nel frattempo lui sedette su una poltrona mettendosi a suo agio in accappatoio. Quando terminai mentre uscivo gli augurai il buon pomeriggio.
Con mia grossa sorpresa, mi invitò a fare quattro chiacchiere perché sarebbe rimasto solo sino al giorno seguente, visto che la moglie era dovuta rientrare per motivi di lavoro. Io, infastidita da questo suo atteggiamento alquanto sospetto e non vedendo l'ora di tornare ad altre faccende, accettai un pò seccata sedendomi su una poltroncina, un pò in imbarazzo non sapendo in realtà cosa dire perché era praticamente uno sconosciuto visto solo qualche volta di sfuggita nell'hotel.
Lui si sedette di fronte a me e non potei non notare, attraverso l'accappatoio semi aperto, la pancia prominente ed il suo "attrezzo" in posizione relax. Fui colta da una sorta di divertita curiosità, mi veniva da ridere oltre che sentirmi piuttosto imbarazzata e fuori luogo.
Mi stavo annoiando, poi però, mentre parlavamo del più e del meno, capii che lo stavo eccitando. Infatti ora il suo cazzo non era più in posizione di riposo, ma si stava ingrandendo.
Maliziosamente mi ritrovai a pensare che, nonostante l'età, fosse comunque ben dotato, con un bel cazzo noduloso e scuro. Il cliente notò queste mie occhiatine maliziose e cominciò a parlarmi del suo rapporto con la moglie, dicendomi che non era affatto appagato dalla sua vita sessuale e che aveva tanta voglia di fare sesso in maniera extra coniugale. Cominciò sempre più a stuzzicarmi passando alle lusinghe dicendo che mi aveva notato da subito, dal suo arrivo in albergo, che mi trovava molto carina e sexy e chiedendomi se avessi mai tradito, se avessi mai pensato di farlo, visto che con il mio lavoro di certo non mancavano le occasioni, fino ad arrivare a chiedermi senza alcun pudore, se mi piacesse e se praticassi il sesso orale. A questo punto mi alzai e, con aria offesa e infastidita, dissi che era meglio terminare la conversazione, al che lui si scusò per avermi imbarazzata ed essere stato troppo intraprendente e mi esortò a calmarmi e di rimanere ancora un pò, cosa che io feci piuttosto volentieri perché, inutile negarlo, la cosa cominciava ad eccitarmi non poco, oltre al fatto che mi intrigava un casino la situazione trasgressiva e decisamente molto erotica che si stava creando.
Non so cosa mi stesse accadendo, ma mi sentivo fortemente attratta, non tanto da quell'uomo, ma dalla situazione che mi portava a sentirmi una grande porca e poi il pensiero di tradire il mio amato compagno che in questo momento era nell'ufficio dell'hotel a solo due piani più in basso, la trasgressione, fecero il resto e così, sentendomi sempre più eccitata, gli dissi di avere caldo e che intendevo mettermi un pò più a mio agio togliendomi la giacca del tailleur.
Lui, capita l'antifona, felice e consapevole di poter raggiungere il suo scopo, mi disse che non c'erano problemi. Così rimasi in pantaloni attillati e top scollata, con le mani incrociate in grembo.
Anche se mi sentivo piuttosto imbarazzata, con l'impulso razionale di uscire immediatamente da quella sordida situazione, mi stavo eccitando sempre di più, ed infatti iniziavo a bagnarmi. Lui, visibilmente attratto dalle mie forme ora ben visibili, si toccava il cazzo con sempre maggior insistenza fino a scappellarlo completamente. Rimasi letteralmente rapita dalla visione della sua cappella enorme, violacea, dura, non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo cazzo ed intenzionata ad andare fino in fondo. Anzi, sentendomi una gran troia già per il fatto di aver lasciato che la situazione arrivasse a questo punto di non ritorno, mi ritrovai a desiderare fortemente di toccare e addirittura prendere in bocca il grosso cazzo del cliente, in una situazione squallida ma eccitante, in una camera d'albergo che dirigevo, consapevole di star tradendo mio marito, e mi resi conto di aver perso completamente il controllo di me stessa, di essere alla sua mercé e che sarebbe bastato il suo più piccolo approccio ed io sarei capitolata senza più indugi.
Mentre un vortice di pensieri osceni mi riempiva la mente, quasi avesse letto il mio pensiero, il gran porco mise il cartello "non disturbare" e chiuse la porta a chiave, poi senza ritegno lasciò cadere l'accappatoio rimanendo completamente nudo di fronte a me. Fu in quel momento che capii che ero completamente sottomessa a lui, che desideravo soddisfare il suo lurido piacere e di non potere, ma soprattutto, non volere tornare indietro. Non potevo negarlo a me stessa. Avevo voglia del suo cazzo, volevo la sua sborra, volevo ingoiarla golosamente, mi sentii troia e porca al pensiero di fargli un pompino con ingoio da favola, ritrovandomi con la figa incredibilmente bagnata.
Mi si avvicinò, mi tolse il top ed il reggiseno scoprendomi le tette ancora sode. Si piegò a leccarmele, a mordicchiare e succhiare i capezzoli e a palparmele in maniera oscena e indecorosa. Lo sentivo ansimare, eccitato.
Una parte di me tendeva ancora a ribellarsi, provavo vergogna con me stessa, continuavo a pensare al tradimento, al mio compagno, all'oscenità della situazione, sentendomi tremendamente in colpa, ma non avevo la forza di scappare via, anzi godevo, stavo godendo come una troia, con gli occhi chiusi mi godevo quel trattamento incredibilmente eccitante, in attesa impaziente di beccarmi il suo cazzo in bocca.
Pian piano, il cliente mi denudò completamente tirandomi via pantaloni tel tailleur. Rimanemmo così ambedue nudi e subito ricominciò a leccarmi tutto il corpo, ficcandomi due dita in figa e cominciando a sditalinarmi senza ritegno, in maniera violenta e veloce. Con la testa riversa all'indietro, mi mordicchiavo le labbra e mugolavo di piacere, mentre lui scendeva a leccarmi prima l'ombelico per poi giungere all'interno delle cosce fino ad arrivare alla mia figa. Allargandomi le cosce, leccava le labbra, mordicchiava il clitoride succhiandolo, ficcava la lingua dentro alternandola alle dita, poi risalì e ci baciammo in un intreccio di lingue e saliva incredibile.
Ci mordicchiammo labbra e lingue per un pò, poi mi chiese, senza tanti giri di parole, di fargli un pompino! Senza una parola, come in trance e non desiderando altro, adagiai un cuscino per terra, mi ci inginocchiai davanti e lui prese a strusciarmi la cappella sul viso, imbrattandomelo di filamentoso liquido seminale. Mi arrivò pungente l'odore della sua cappella turgida e dura e, persa completamente la testa, iniziai a leccare dapprima i coglioni, poi l'intera asta e la grossa cappella con voluttà e passione.
Dallo specchio dell'armadio vedevo l'incredibile scena: completamente nudi, inginocchiata davanti al cliente mentre mugolante gli facevo un pompino con passione incredibile, le mie mani appoggiate alle sue cosce ed il cazzo ben piantato in bocca, con la sua mano dietro la mia nuca a dettarmi il ritmo della pompa. Lui, da gran porco qual era, mi prese la testa all'altezza delle tempie con ambedue le mani e cominciò a scoparmi velocemente in bocca, ficcandomi il cazzo fino in gola portandomi a sbavare copiosamente, con rivoli di saliva che mi fuoriuscivano dalla bocca colandomi sulle tette e poi sui suoi coglioni duri, senza respiro, ma mi piaceva, a parte una forte sensazione di conati subito passata, cavolo se mi piaceva.
Eccitata all'inverosimile e pronta a tutto, mugolavo sonoramente mentre, oramai in visibilio, succhiavo e pompavo con gli occhi chiusi ed in maniera indecorosa il bel cazzo del cliente. Mi doleva la mandibola talmente era grande la foga con cui mi stavo lavorando il grosso cazzo che, nel tentativo di contenere tutto in bocca, mi deformava le guance. Mi dedicavo in particolare alla cappella, passandoci sopra l'intera lingua, stringendola tra le labbra, ciucciandola e ritrovandomi a pensare che amavo quel cappellone umido, duro e grosso, idolo di piacere intenso. Lo veneravo, volevo letteralmente ingoiarlo.
Continuavo a pompare quel cazzo duro guardando dritto negli occhi il cliente, accarezzandogli i grossi coglioni, con sguardo da gran porca e come a sfidarlo, quasi a volergli dire: "porco, non era questo che volevi? Tua moglie te li fa così bene i pompini? Guarda come la proprietaria porca te lo succhia, come ti ciuccia la cappella, ti sta piacendo vero, ti faccio impazzire con la mia bocca e la mia lingua vero"?
Lui, come in risposta al mio pompare, godeva tantissimo e mentre mi guardava mugolava, col cazzo che sembrava volesse scoppiare tanto era duro, dicendomi che ero bravissima a succhiarlo e dandomi della troia, pompinara, succhiacazzi, creatrice di sborra. Una pompa fantastica che sarà durata circa 10 minuti; quando capivo che stava per venire rallentavo, stringevo la testa del cazzo tra due dita per poi riprendere a pompare fino a che mi disse che non resisteva più e di volermi venire in bocca.
E così, tirato fuori il grosso uccello dalla mia bocca, iniziò una sega velocissima a pochi millimetri dalla mia faccia mentre io, fissandolo negli occhi, attendevo avidamente la sua sborra, accarezzandogli i coglioni, quasi a volerli mungere. Vedevo la cappella che entrava ed usciva dal prepuzio, ne avvertivo la puzza a bocca spalancata e con la lingua pronta ad accogliere quella enorme ed infinita esplosione di sborra che improvvisa mi inondò la bocca con fiotti abbondanti, densi, dal colore giallognolo che mi colpirono il palato e si adagiarono sulla lingua. Una quantità incredibile di sperma caldo si era accumulato sulla mia lingua a formare degli archi di crema densa e perlacea. Lo assaporai avvertendo un sapore acidulo, poi sempre guardandolo negli occhi, eccitatissima, ingoiai la sua grande sborrata in un sol colpo, giù dritto nello stomaco.
Soddisfatta e sazia, mentre lui, sudatissimo ansimava ancora, continuai a leccare la cappella ripulendola degli ultimi residui di sborra, guardandolo sempre dritto negli occhi, fino a che il cazzo del cliente rimase pulito e cominciò ad afflosciarsi. Avevo fatto una indigestione di sborra calda.
Lui avrebbe anche voluto chiavarmi e farmi il culo, ma gli risposi che per ora bastava così, che non me la sentivo di tradire il mio compagno - come se l'incredibile pompino appena fatto non fosse già un grande tradimento - poi chissà, gli dissi tanto so che ritornerà...

Corsi in bagno, mi sciacquai il viso e la bocca impastati di sperma, mi rivestii e scappai via senza neanche salutarlo, sentendomi in colpa per aver tradito il mio lui, ma con una sorda soddisfazione per la porcata che avevo appena fatto e che mi era piaciuta tantissimo.
Fu la prima volta che tradii mio marito, e quell’esperienza mi è rimasta in mente, e da allora l'ho tradito e lo tradisco sistematicamente, appena un maschio mi piace me lo faccio senza pensarci sopra troppo.
scritto il
2023-06-14
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