Il ritorno della figlia americana Undicesimo episodio
di
Valerio sissy
genere
incesti
Facemmo solo quattro passi respirando l’aria frizzante della sera quando vedemmo dietro di noi quei quattro. E non avevano l’aria amichevole. Uno di loro ci raggiunse mettendosi di fronte a mia figlia
“ Ehi, ma mica ci lasci così da soli?” Nicole se lo squadrò a lungo
“ Vi do un consiglio, non mi rompete i coglioni e ve ne tornerete a casa con tutte le ossa sane” Poi si rivolse a me “ Dai, andiamo a casa” Mi guardai intorno. Non c’era nessuno a quell’ora tarda e iniziai ad essere seriamente preoccupato. Mia figlia si accorse della mia preoccupazione e mi sorrise
“ Credo che tu ancora non mi conosca bene se pensi che questi coglioni mi possano impensierire”
“ Sono quattro padrona” Ero seriamente preoccupato sia per me che per la mia padrona
“ Lo so, sono troppo pochi. Forse sarebbe il caso che si facessero aiutare da qualcuno” Oh mio Dio, possibile che fosse così sicura dei propri mezzi? Anche gli altri tre giovani intanto avanzavano verso di noi. Nicole si era fermata e li osservava tranquillamente. Uno di loro si staccò dal gruppetto
“ Ehi puttanella. Non penserai mica di andartene così senza soddisfarci? Ce lo hai fatto venire duro e adesso ci soddisferai. E di’ al tipo che ti sta vicino di non fare l’eroe” Mia figlia sorrise guardandomi
“ Credo proprio di aver trovato il divertimento della serata” Vidi però quel tipo che l’afferrò per un braccio cercando di baciarla. Fu allora che scattò. Con il braccio libero afferrò il polso del ragazzo torcendoglielo. Il giovane naturalmente lasciò la presa su mia figlia che fece partire un pugno terrificante che si abbatté sulla faccia del malcapitato mandandolo a diversi metri di distanza. I restanti tre si guardarono tra di loro perplessi ma ormai Nicole aveva deciso di dare loro una dura lezione e dimostrare quale fosse la sua potenza e la sua bravura eccezionale e quindi proseguì il suo show. Due di loro non fecero nemmeno in tempo ad abbozzare una reazione perché furono colpiti con dei calci al volto dati con maestria. Anche loro volarono a diversi metri di distanza. L’ultimo aveva ormai compreso che chi aveva di fronte era una vera divinità e cercò di darsi alla fuga ma la mia bellissima figlia padrona fu più veloce di lui e, girando su sé stessa, colpì con un calcio al volto anche lui. Non riuscivo a credere a ciò che avevo visto. In una manciata di secondi li aveva distrutti e ridicolizzati. Per un attimo temetti addirittura che potessero spirare da un momento all’altro visto che erano tutti con la faccia insanguinata e incapaci di rialzarsi. Nicole però sembrò leggere nei miei pensieri
“ Tranquillo paparino. Non li ho colpiti per ucciderli” In effetti erano tutti e quattro a terra ma sembravano svegli seppur completamente intontiti e impossibilitati ad alzarsi. Guardai mia figlia con gli occhi di fuori e non potei fare a meno di inginocchiarmi ai suoi piedi letali
“ Padrona, lei è incredibile. E’ impressionante quello cha ha fatto” Mi accarezzò i capelli come se fossi un cane
“ Sono solo quattro coglioni e hanno scelto la persona sbagliata” Si diresse verso uno di loro, semisvenuto come gli altri e lo afferrò per un braccio per poi sollevarlo sopra la sua testa. Era una scena incredibile. Vedevo il terrore negli occhi di quel giovane che urlò
“ Mettimi giù, ti prego” Mia foglia aveva una forza spaventosa e teneva quel ragazzo sopra la sua testa come se fosse un fuscello. Dopo alcuni secondi lo gettò addosso al muro
“ Eccoti accontentato. Si rivolse poi a me “Prendimi una sigaretta” Obbedii immediatamente all’ordine di mia figlia e le accesi la sigaretta. Mi afferrò per il mento gettandomi addosso il fumo “Hai capito cosa succede a chi mi fa incazzare?”
“ Sì padrona” balbettai “Nessun uomo deve andare contro i suoi voleri perché sono i voleri di una dea” Sorrise compiaciuta ma non aveva ancora terminato. Afferrò un altro dei malcapitati che provò a ribellarsi col risultato di prendersi due tremendi schiaffi che ridussero la sua faccia a una maschera di sangue. Lo riprese un’altra volta e il ragazzo tremando non accennò ad alcuna reazione
“ Apri la bocca coglione” gli ordinò
“ No, no, ti prego” si lamentò il ragazzo ma la mano d’acciaio di Nicole si strinse sul suo mento e il giovane piangendo fu costretto ad obbedire. Mia figlia, la mia sadica e dominante figlia si mise la sigaretta tra le sue labbra rosse e poi gettò la cenere all’interno della bocca del ragazzo ripetendo l’operazione fino a quando spense la sua sigaretta sopra la sua lingua. Andò poi verso gli altri due malcapitati che se la stavano facendo sotto dalla paura. E non per modo di dire in quanto chiazze di urina erano ben visibili sui loro pantaloni. Pensai che fosse la cosa più normale del mondo. Di fronte a mia figlia tutti dovevano tremare di paura. La vidi scoppiare a ridere
“ Ma che cazzo di maschi siete? Vi siete fatti battere da una ragazza e ve la siete fatta sotto dalla paura. Beh allora visto che ormai siete sporchi di piscio, aprite la bocca” Vidi con stupore mia figlia tirarsi giù i suoi sensuali pantaloni rossi aderentissimi per poi iniziare a pisciare in bocca ai due che si trovavano vicini. Era una scena surreale ma che decretava il potere di mia figlia nei confronti di qualunque altro essere umano. Poi venne da me “Tira fuori il cazzo e piscia addosso a quegli altri due” Era assurdo ma un ordine di mia figlia non si doveva discutere. Lo tirai fuori. Quella visione di lei che aveva steso quattro maschi con una facilità impressionante mi aveva eccitato e ce l’avevo dritto come un palo. Feci quindi quanto mi aveva ordinato mia figlia e orinai in faccia agli altri due sotto il sorriso compiaciuto di Nicole che venne vicino a me “Come mai col cazzo dritto?”
“ Perché quando sto vicino a lei sono sempre eccitato, padrona. E poi questa scena… Vedere come lei in pochi secondi ha distrutto quattro ragazzoni è stato incredibilmente sensuale”
“ Bene perché io queste situazioni mi eccito e mi viene voglia di scopare” Avrei dovuto dirle che ci trovavamo in mezzo alla strada ma naturalmente non dissi nulla e accettai il meraviglioso bacio di mia figlia che prese le mie mani e li mise sul suo culo strizzato nel latice. Come ogni volta che mi trovavo a stretto contatto con lei, a contatto con quel corpo forte ed esplosivo, la mia mente non riusciva più a ragionare in modo coerente. Eravamo in mezzo alla strada e benché non passasse anima viva c’erano quei quattro che erano ancora intontiti grazie ai colpi che Nicole aveva inferto loro. Io però non capivo più niente. Mia figlia aveva una sensualità animalesca alla quale era impossibile resistere. I suoi baci erano deliziosi e non avrei più voluto staccare la mia bocca dalla sua. Lei però mi sorrise “Ho un’idea migliore. Ti scoperò quando torneremo a casa. Prendiamo la macchina” Ci risistemammo e andammo a prendere la vettura. Aveva detto che mi avrebbe scopato e aspettavo che la mia padrona lo facesse. La desideravo, la bramavo, la adoravo. Avrei fatto tutto per lei perché lei era davvero speciale e io mi sentivo minuscolo al suo confronto e felice che lei mi avesse scelto per essere il suo schiavo e per soddisfare le sue voglie. Era per me un grande onore che dovevo meritarmi.
“ Ehi, ma mica ci lasci così da soli?” Nicole se lo squadrò a lungo
“ Vi do un consiglio, non mi rompete i coglioni e ve ne tornerete a casa con tutte le ossa sane” Poi si rivolse a me “ Dai, andiamo a casa” Mi guardai intorno. Non c’era nessuno a quell’ora tarda e iniziai ad essere seriamente preoccupato. Mia figlia si accorse della mia preoccupazione e mi sorrise
“ Credo che tu ancora non mi conosca bene se pensi che questi coglioni mi possano impensierire”
“ Sono quattro padrona” Ero seriamente preoccupato sia per me che per la mia padrona
“ Lo so, sono troppo pochi. Forse sarebbe il caso che si facessero aiutare da qualcuno” Oh mio Dio, possibile che fosse così sicura dei propri mezzi? Anche gli altri tre giovani intanto avanzavano verso di noi. Nicole si era fermata e li osservava tranquillamente. Uno di loro si staccò dal gruppetto
“ Ehi puttanella. Non penserai mica di andartene così senza soddisfarci? Ce lo hai fatto venire duro e adesso ci soddisferai. E di’ al tipo che ti sta vicino di non fare l’eroe” Mia figlia sorrise guardandomi
“ Credo proprio di aver trovato il divertimento della serata” Vidi però quel tipo che l’afferrò per un braccio cercando di baciarla. Fu allora che scattò. Con il braccio libero afferrò il polso del ragazzo torcendoglielo. Il giovane naturalmente lasciò la presa su mia figlia che fece partire un pugno terrificante che si abbatté sulla faccia del malcapitato mandandolo a diversi metri di distanza. I restanti tre si guardarono tra di loro perplessi ma ormai Nicole aveva deciso di dare loro una dura lezione e dimostrare quale fosse la sua potenza e la sua bravura eccezionale e quindi proseguì il suo show. Due di loro non fecero nemmeno in tempo ad abbozzare una reazione perché furono colpiti con dei calci al volto dati con maestria. Anche loro volarono a diversi metri di distanza. L’ultimo aveva ormai compreso che chi aveva di fronte era una vera divinità e cercò di darsi alla fuga ma la mia bellissima figlia padrona fu più veloce di lui e, girando su sé stessa, colpì con un calcio al volto anche lui. Non riuscivo a credere a ciò che avevo visto. In una manciata di secondi li aveva distrutti e ridicolizzati. Per un attimo temetti addirittura che potessero spirare da un momento all’altro visto che erano tutti con la faccia insanguinata e incapaci di rialzarsi. Nicole però sembrò leggere nei miei pensieri
“ Tranquillo paparino. Non li ho colpiti per ucciderli” In effetti erano tutti e quattro a terra ma sembravano svegli seppur completamente intontiti e impossibilitati ad alzarsi. Guardai mia figlia con gli occhi di fuori e non potei fare a meno di inginocchiarmi ai suoi piedi letali
“ Padrona, lei è incredibile. E’ impressionante quello cha ha fatto” Mi accarezzò i capelli come se fossi un cane
“ Sono solo quattro coglioni e hanno scelto la persona sbagliata” Si diresse verso uno di loro, semisvenuto come gli altri e lo afferrò per un braccio per poi sollevarlo sopra la sua testa. Era una scena incredibile. Vedevo il terrore negli occhi di quel giovane che urlò
“ Mettimi giù, ti prego” Mia foglia aveva una forza spaventosa e teneva quel ragazzo sopra la sua testa come se fosse un fuscello. Dopo alcuni secondi lo gettò addosso al muro
“ Eccoti accontentato. Si rivolse poi a me “Prendimi una sigaretta” Obbedii immediatamente all’ordine di mia figlia e le accesi la sigaretta. Mi afferrò per il mento gettandomi addosso il fumo “Hai capito cosa succede a chi mi fa incazzare?”
“ Sì padrona” balbettai “Nessun uomo deve andare contro i suoi voleri perché sono i voleri di una dea” Sorrise compiaciuta ma non aveva ancora terminato. Afferrò un altro dei malcapitati che provò a ribellarsi col risultato di prendersi due tremendi schiaffi che ridussero la sua faccia a una maschera di sangue. Lo riprese un’altra volta e il ragazzo tremando non accennò ad alcuna reazione
“ Apri la bocca coglione” gli ordinò
“ No, no, ti prego” si lamentò il ragazzo ma la mano d’acciaio di Nicole si strinse sul suo mento e il giovane piangendo fu costretto ad obbedire. Mia figlia, la mia sadica e dominante figlia si mise la sigaretta tra le sue labbra rosse e poi gettò la cenere all’interno della bocca del ragazzo ripetendo l’operazione fino a quando spense la sua sigaretta sopra la sua lingua. Andò poi verso gli altri due malcapitati che se la stavano facendo sotto dalla paura. E non per modo di dire in quanto chiazze di urina erano ben visibili sui loro pantaloni. Pensai che fosse la cosa più normale del mondo. Di fronte a mia figlia tutti dovevano tremare di paura. La vidi scoppiare a ridere
“ Ma che cazzo di maschi siete? Vi siete fatti battere da una ragazza e ve la siete fatta sotto dalla paura. Beh allora visto che ormai siete sporchi di piscio, aprite la bocca” Vidi con stupore mia figlia tirarsi giù i suoi sensuali pantaloni rossi aderentissimi per poi iniziare a pisciare in bocca ai due che si trovavano vicini. Era una scena surreale ma che decretava il potere di mia figlia nei confronti di qualunque altro essere umano. Poi venne da me “Tira fuori il cazzo e piscia addosso a quegli altri due” Era assurdo ma un ordine di mia figlia non si doveva discutere. Lo tirai fuori. Quella visione di lei che aveva steso quattro maschi con una facilità impressionante mi aveva eccitato e ce l’avevo dritto come un palo. Feci quindi quanto mi aveva ordinato mia figlia e orinai in faccia agli altri due sotto il sorriso compiaciuto di Nicole che venne vicino a me “Come mai col cazzo dritto?”
“ Perché quando sto vicino a lei sono sempre eccitato, padrona. E poi questa scena… Vedere come lei in pochi secondi ha distrutto quattro ragazzoni è stato incredibilmente sensuale”
“ Bene perché io queste situazioni mi eccito e mi viene voglia di scopare” Avrei dovuto dirle che ci trovavamo in mezzo alla strada ma naturalmente non dissi nulla e accettai il meraviglioso bacio di mia figlia che prese le mie mani e li mise sul suo culo strizzato nel latice. Come ogni volta che mi trovavo a stretto contatto con lei, a contatto con quel corpo forte ed esplosivo, la mia mente non riusciva più a ragionare in modo coerente. Eravamo in mezzo alla strada e benché non passasse anima viva c’erano quei quattro che erano ancora intontiti grazie ai colpi che Nicole aveva inferto loro. Io però non capivo più niente. Mia figlia aveva una sensualità animalesca alla quale era impossibile resistere. I suoi baci erano deliziosi e non avrei più voluto staccare la mia bocca dalla sua. Lei però mi sorrise “Ho un’idea migliore. Ti scoperò quando torneremo a casa. Prendiamo la macchina” Ci risistemammo e andammo a prendere la vettura. Aveva detto che mi avrebbe scopato e aspettavo che la mia padrona lo facesse. La desideravo, la bramavo, la adoravo. Avrei fatto tutto per lei perché lei era davvero speciale e io mi sentivo minuscolo al suo confronto e felice che lei mi avesse scelto per essere il suo schiavo e per soddisfare le sue voglie. Era per me un grande onore che dovevo meritarmi.
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