Il ritorno della figlia americana Quarto episodio
di
Valerio sissy
genere
incesti
La mattina seguente mi svegliai prima del solito. Non era stata una notte tranquilla. Avevo scopato con mia figlia e mi era piaciuto enormemente anche se avevo fatto del tutto pur di non farlo. Ero confuso, coi sensi di colpa. Mi dicevo che non era stata colpa mia, che ero stato violentato da mia figlia, da una ragazzona bellissima e dotata di una forza incredibile ma il piacere che avevo provato era ancora impresso dentro di me e stava a testimoniare di quanto il sesso con Nicole mi fosse piaciuto. Lei era ancora sul letto che sonnecchiava completamente nuda. Era una meraviglia della natura ma cercai di voltare lo sguardo per non osservarla. Senza riuscirci perché quel corpo perfetto sembrava una calamita. Decisi comunque di andarmi a fare una doccia ma dopo pochi secondi sentii un rumore e la vidi sulla porta del bagno
“ Adesso ci facciamo una bella doccia insieme” esordì con quel piglio sicuro che avevo imparato a conoscere
“ Nicole, non mi sembra il caso” obiettai ma lei, come se le mie parole fossero state al vento entrò lo stesso
“ Ficcati bene in testa che tu stai ai miei ordini. E se io decido una cosa tu la fai”
“ Non è giusto. Tu non puoi…” Mi arrivò uno schiaffo violentissimo che mi aprì una ferita sul labbro
“ Io posso tutto. Ora mettiti in ginocchio” Le obbedii tra le lacrime. Non potevo fare altro “Bravo papà. Adesso baciami i piedi” Dovevo obbedirle. Baciai i suoi piedi per alcuni minuti poi sentii la sua mano afferrarmi per i capelli
“ Ti prego, non farmi male” la implorai. Ormai avevo capito che non potevo competere con lei. Se avessi continuato ad obiettare ad ogni sua direttiva mi avrebbe riempito di botte. La sentii ridere di gusto
“ Bene, vedo che hai capito come funzionano le cose tra noi due. Comincia a leccarmi la fica. E fallo bene”
“ Sì Nicole” Feci entrare la mia lingua nella sua passerina bagnata fradicia. Era eccitata
“ Bravo paparino. Continua così, mi stai facendo godere. Oh sì, oh sì, muovi quella cazzo di lingua, infilala tutta dentro, succhia tutti i miei umori” Proseguii a leccargliela senza soste e non potevo non pensare che mi piaceva molto. Il mio cazzo ormai era diventato duro come il marmo. Finalmente la sentii esplodere “Oh cazzo che bella lingua che hai. Mi hai procurato un orgasmo stupendo” Provai a rialzarmi ma la mano di Nicole premeva sulla mia testa
“ Ti prego, fammi rialzare”
“ Ti alzerai quando ti darò il permesso. L’hai capito che sono io a comandare?”
“ Sì, l’ho capito”
“ E hai capito il perché?”
“ Perché sei più forte di me”
“ Esatto. Quindi rimani in ginocchio che è una posizione adatta a te” Si voltò mettendomi in faccia il suo culetto perfetto “Sai che devi fare papà?”
“ No ti prego, quello no”
“ Invece quello sì. E lo farai con le buone o lo dovrai fare con le cattive” Tentennai alcuni secondi ma tanto bastò a mia figlia di voltarsi, di chinarsi verso di me e di afferrarmi per il collo sollevandomi
“ Ascoltami bene stronzetto. Tu dovrai stare alle mie regole. E le mie regole sono semplici. Io comando e tu obbedisci. E’ chiaro?” Sentivo la sua mano stringere sul mio collo. Provai con le mie mani a togliere quella presa che mi stava soffocando ma non riuscivo a spostare di un millimetro quella presa d’acciaio. Il terrore si era ormai impadronito completamente di me
“ Ti… Ti prego. Mi stai soffocando, non respiro” la implorai col risultato di farla ridere di gusto”
“ E’ inutile che provi a divincolarti. Non puoi fare niente contro di me. Allora papà? Hai recepito il messaggio?”
“ Sì, sì. Tu comandi e io obbedisco” Sentii finalmente la sua mano rilassarsi e tornai a respirare in modo normale
“ Vedi che con le buone maniere si ottiene tutto?” disse ironicamente “Adeso leccami il culo e fallo bene, come se da quello dipendesse la tua vita. E in fondo è proprio così” Si voltò di nuovo e mi rimise in faccia il suo culo straordinario. Non potevo fare altro e, allargandole le cosce feci entrare la mia lingua nel suo buchetto. E se leccare la fica era una pratica che mi piaceva, leccare il culo non mi entusiasmava. Ma dovevo farlo. Era la prima volta che lo facevo e dovetti ammettere che non era sgradevole. Certo, lo stavo facendo con una ragazza bellissima ma la pratica non mi dispiaceva, quasi come se leccare il culo a una ragazza straordinaria come mia figlia fosse giusto, fosse un dovere. Leccai avidamente mentre lei si masturbava davanti fino a che fece uscire del liquido denso dalla sua bella fichetta. Sembrava un misto tra piscio e umori. Aveva squirtato “Oh sì paparino, mi hai fatto godere come Dio comanda. Sei un ottimo leccatore di culo e credo che ti costringerò spesso a farlo. Ora insaponami” Le obbedii. Le insaponai quel corpo perfetto, direi scolpito. Quei seni meravigliosi, quelle braccia che erano dotate di una forza spaventosa eppure così femminili, l’addome che era diviso in otto cubetti e le davano la forma di una tartaruga, a testimonianza di quanto si allenasse intensamente, cosa che avevo scoperto sulla mia pelle. E poi le gambe, lunghe, quasi infinite. E il contatto con quel corpo atletico e perfetto era per me un potente afrodisiaco. Avevo un’erezione che aveva ormai raggiunto il massimo. Cercavo di pensare che quella splendida femmina fosse mia figlia ma il mio lato inconscio era più forte di quello conscio e il mio cazzo duro premeva su suo corpo, cosa che Nicole sembrava apprezzare particolarmente perché mi scansò e lo prese in mano
“ No, no” blaterai mentre lei me lo stringeva nella sua mano
“ Tu zitto. So io cosa fare” Stavolta fu lei a inginocchiarsi per prendermelo in bocca. Leccò avidamente la cappella e tutta l’asta per poi ingoiarlo completamente. Era evidente che fosse esperta malgrado l’età. Oddio, mia figlia era una troia che amava fare i pompini. Ma io stavo godendo come un pazzo
“ Oddio, me ne fai venire subito” Si tolse per un secondo il cazzo dalla bocca
“ Vienimi in bocca. Sborrami tutto quello che hai” mi disse per poi riprendermelo in bocca e condurmi con maestria all’eiaculazione. Sussultai diverse volte, quasi in preda a degli spasmi portentosi mentre Nicole non smetteva di succhiarmelo. Dovetti appoggiarmi al muro di quella cabina doccia per quanto ero spossato. Ma poi la guardai, con quel suo sorriso spavaldo, sicura di sé stessa e della sua strepitosa bellezza e mi venne in mente quando era bambina e mi sentii una merda.
“ Adesso ci facciamo una bella doccia insieme” esordì con quel piglio sicuro che avevo imparato a conoscere
“ Nicole, non mi sembra il caso” obiettai ma lei, come se le mie parole fossero state al vento entrò lo stesso
“ Ficcati bene in testa che tu stai ai miei ordini. E se io decido una cosa tu la fai”
“ Non è giusto. Tu non puoi…” Mi arrivò uno schiaffo violentissimo che mi aprì una ferita sul labbro
“ Io posso tutto. Ora mettiti in ginocchio” Le obbedii tra le lacrime. Non potevo fare altro “Bravo papà. Adesso baciami i piedi” Dovevo obbedirle. Baciai i suoi piedi per alcuni minuti poi sentii la sua mano afferrarmi per i capelli
“ Ti prego, non farmi male” la implorai. Ormai avevo capito che non potevo competere con lei. Se avessi continuato ad obiettare ad ogni sua direttiva mi avrebbe riempito di botte. La sentii ridere di gusto
“ Bene, vedo che hai capito come funzionano le cose tra noi due. Comincia a leccarmi la fica. E fallo bene”
“ Sì Nicole” Feci entrare la mia lingua nella sua passerina bagnata fradicia. Era eccitata
“ Bravo paparino. Continua così, mi stai facendo godere. Oh sì, oh sì, muovi quella cazzo di lingua, infilala tutta dentro, succhia tutti i miei umori” Proseguii a leccargliela senza soste e non potevo non pensare che mi piaceva molto. Il mio cazzo ormai era diventato duro come il marmo. Finalmente la sentii esplodere “Oh cazzo che bella lingua che hai. Mi hai procurato un orgasmo stupendo” Provai a rialzarmi ma la mano di Nicole premeva sulla mia testa
“ Ti prego, fammi rialzare”
“ Ti alzerai quando ti darò il permesso. L’hai capito che sono io a comandare?”
“ Sì, l’ho capito”
“ E hai capito il perché?”
“ Perché sei più forte di me”
“ Esatto. Quindi rimani in ginocchio che è una posizione adatta a te” Si voltò mettendomi in faccia il suo culetto perfetto “Sai che devi fare papà?”
“ No ti prego, quello no”
“ Invece quello sì. E lo farai con le buone o lo dovrai fare con le cattive” Tentennai alcuni secondi ma tanto bastò a mia figlia di voltarsi, di chinarsi verso di me e di afferrarmi per il collo sollevandomi
“ Ascoltami bene stronzetto. Tu dovrai stare alle mie regole. E le mie regole sono semplici. Io comando e tu obbedisci. E’ chiaro?” Sentivo la sua mano stringere sul mio collo. Provai con le mie mani a togliere quella presa che mi stava soffocando ma non riuscivo a spostare di un millimetro quella presa d’acciaio. Il terrore si era ormai impadronito completamente di me
“ Ti… Ti prego. Mi stai soffocando, non respiro” la implorai col risultato di farla ridere di gusto”
“ E’ inutile che provi a divincolarti. Non puoi fare niente contro di me. Allora papà? Hai recepito il messaggio?”
“ Sì, sì. Tu comandi e io obbedisco” Sentii finalmente la sua mano rilassarsi e tornai a respirare in modo normale
“ Vedi che con le buone maniere si ottiene tutto?” disse ironicamente “Adeso leccami il culo e fallo bene, come se da quello dipendesse la tua vita. E in fondo è proprio così” Si voltò di nuovo e mi rimise in faccia il suo culo straordinario. Non potevo fare altro e, allargandole le cosce feci entrare la mia lingua nel suo buchetto. E se leccare la fica era una pratica che mi piaceva, leccare il culo non mi entusiasmava. Ma dovevo farlo. Era la prima volta che lo facevo e dovetti ammettere che non era sgradevole. Certo, lo stavo facendo con una ragazza bellissima ma la pratica non mi dispiaceva, quasi come se leccare il culo a una ragazza straordinaria come mia figlia fosse giusto, fosse un dovere. Leccai avidamente mentre lei si masturbava davanti fino a che fece uscire del liquido denso dalla sua bella fichetta. Sembrava un misto tra piscio e umori. Aveva squirtato “Oh sì paparino, mi hai fatto godere come Dio comanda. Sei un ottimo leccatore di culo e credo che ti costringerò spesso a farlo. Ora insaponami” Le obbedii. Le insaponai quel corpo perfetto, direi scolpito. Quei seni meravigliosi, quelle braccia che erano dotate di una forza spaventosa eppure così femminili, l’addome che era diviso in otto cubetti e le davano la forma di una tartaruga, a testimonianza di quanto si allenasse intensamente, cosa che avevo scoperto sulla mia pelle. E poi le gambe, lunghe, quasi infinite. E il contatto con quel corpo atletico e perfetto era per me un potente afrodisiaco. Avevo un’erezione che aveva ormai raggiunto il massimo. Cercavo di pensare che quella splendida femmina fosse mia figlia ma il mio lato inconscio era più forte di quello conscio e il mio cazzo duro premeva su suo corpo, cosa che Nicole sembrava apprezzare particolarmente perché mi scansò e lo prese in mano
“ No, no” blaterai mentre lei me lo stringeva nella sua mano
“ Tu zitto. So io cosa fare” Stavolta fu lei a inginocchiarsi per prendermelo in bocca. Leccò avidamente la cappella e tutta l’asta per poi ingoiarlo completamente. Era evidente che fosse esperta malgrado l’età. Oddio, mia figlia era una troia che amava fare i pompini. Ma io stavo godendo come un pazzo
“ Oddio, me ne fai venire subito” Si tolse per un secondo il cazzo dalla bocca
“ Vienimi in bocca. Sborrami tutto quello che hai” mi disse per poi riprendermelo in bocca e condurmi con maestria all’eiaculazione. Sussultai diverse volte, quasi in preda a degli spasmi portentosi mentre Nicole non smetteva di succhiarmelo. Dovetti appoggiarmi al muro di quella cabina doccia per quanto ero spossato. Ma poi la guardai, con quel suo sorriso spavaldo, sicura di sé stessa e della sua strepitosa bellezza e mi venne in mente quando era bambina e mi sentii una merda.
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