Il gioco di mia moglie 2. Con Giulia nella camera dei giochi

di
genere
dominazione

Dopo averci accompagnato alla camera dei giochi Carla si commiata con un bacio all’amica. "Eccoti cara, è tutto tuo. Stavo per aggiungere di trattarlo bene, il cornutello, ma naturalmente puoi fargli tutto ciò che ti va. Vedrai, è molto docile, non avrai alcun problema a farti ubbidire."
"Grazie Carla, è magnifico qua, c'è davvero di tutto!"
Quando Carla ci lascia Giulia si guarda intorno. L'occhio le cade sulla collezione di dildo, plugs e strap-ons, di vari colori e dimensioni, facendole nascere un sorriso a 32 denti. Poi esamina fruste e frustini, guanti, manette, e poi le ball gag, le mollette, le anal beads.
"Ti tratta davvero bene, tua moglie."
Non so cosa risponderle, così mi limito ad un "Sì, signora."
"Non mi piacciono le formalità, chiamami semplicemente Giulia. E cominciamo subito ad aprire quella ridicola gabbietta. Levati le mutandine, voglio vederti completamente nudo.
Così, non è meglio?"
In un attimo Giulia mi ha liberato. Evidentemente sa quello che sta facendo, deve avere una certa pratica con le gabbie di castità, forse proprio col modello che mia moglie ha scelto per me, la Holy Trainer.
Giulia prende il mio cazzo in mano e lo accarezza. Ci mette solo un secondo ad andare in tiro dopo lo stimolo castrato dalla gabbietta dalla mattina. La pronta erezione sembra soddisfarla.
"Mmhh, hai un bel cazzo, non è certo il pisellino di cui parla tua moglie. Ma Silvia ha scelto bene di farti depilare tutto, anche a me piacciono di piu’ cosi, gli uomini."
"Grazie Giulia."
Mentre parla continua ad accarezzarmi il cazzo, un movimento delicato e gentile a cui non sono più abituato.
"Giulia…"
Mi guarda negli occhi e capisce all’istante, si ferma. Mi sorride. "Non dirmi che stai già venendo."
"Scusami. È diverso tempo che Silvia non mi tocca e mi succede così dopo una lunga astinenza. E’ tutta la giornata che sono molto eccitato, e poi la tua mano…"
"Siii?"
"Sei molto brava, ecco."
Giulia continua a sorridermi. Prende una sedia e la porta in mezzo alla stanza. Solleva il tubino nero arrotolandolo sui fianchi, lasciando le cosce scoperte. Si siede, accavallando le gambe.
"Ho notato che ti piace stare ai piedi delle donne."
"Si… molto."
"E allora mettiti in ginocchio qua davanti a me. Puoi guardarmi i piedi e le gambe quanto vuoi. Continua tu con la sega visto che la mia mano ti fa tutto quell'effetto. Toccati, ma senza venire, mi raccomando."
Mi inginocchio, guardo Giulia negli occhi. Fa un gesto d'assenso. Abbasso lo sguardo sulle sue cosce, e comincio a masturbarmi.
"Immagino tu sia felice di come ti tratta tua moglie."
"Si. Mi eccita starle sottomesso. Mi piace l'autorità che ha su di me."
"E le corna?"
"Beh… Silvia mi racconta delle scopate con il suo capo. Dice che gli piace di più scopare con lui, che la fa sentire più donna, la fa godere di più, che io al confronto non duro niente."
"E tu ti ecciti ad ascoltare queste cose."
"Si… a volte mi fa masturbare quando me le racconta, o mi fa leccare la farfallina. L'idea che ci è appena passato il cazzo di un altro mi fa impazzire."
"Sei un vero Cuckold allora."
"Penso di sì."
"Ma lo sai che Silvia è una vera troia?"
Mi blocco un istante. Guardo Giulia negli occhi. "Che cosa intendi dire?"
"Che tua moglie non si limita a scoparsi il suo capo. L'ho vista in azione ad Ibiza, dove torna così spesso con Carla. Le ho accompagnate, un weekend. Ha una certa reputazione tua moglie, in quel resort. L'ho vista coi miei occhi prendere tre cazzi tutti alla volta. Nel culo, nella passera, ed in bocca. Una vera troia."
Non so bene cosa rispondere. "Immaginavo si divertisse, durante i suoi viaggi con Carla."
"E allora fattele raccontare, le orge che organizza con i bagnini del resort, se ti eccita ascoltare quando Silvia ti mette le corna. Sono orge molto popolari, fra i bagnini e gli ospiti a cui è permesso guardare, e a volte partecipare."
Mentre racconta Giulia fa dondolare il piede, staccando la scarpa dalla pianta. Quando si ferma le posso ammirare le cosce, le curve delle gambe accavallate.
"Non dici niente? E degli istruttori di kickboxing, lo sapevi? Se li passa volentieri tutti e due, da quello che mi dice Carla."
"No, non lo sapevo. A volte torna tardi, mi dice che si ferma a chiacchierare con le amiche, dopo la lezione."
"Ora lo sai. La prossima volta che fa tardi chiedile di poterle leccare la figa, prima che si faccia la doccia. Troverai la sorpresa. Magari ti piace, leccare lo sperma di altri uomini dalla figa di tua moglie."
Giulia scavalla e riaccavalla le gambe, mostrandomi per un secondo le mutandine.
"Ora basta parlare della troia. Baciami i piedi, mentre ti masturbi. Leccami le scarpe. Le voglio vedere brillare, sarà la tua punizione."
Le bacio i piedi, glieli lecco, sul dorso, il lato, poi la pianta, ha un odore forte alla fine della giornata, prima l'uno, poi l'altro. Lecco le scarpe, le faccio brillare, bacio anche quelle.
"Ti eccita leccarmi i piedi? Stai per venire?"
"Appena mi dai il permesso."
Giulia si sfila le stiletto. "Ora. Sui piedi. Poi li pulisci per bene con la lingua."
Partono i fiotti si sperma, finiscono sui suoi piedi, sulle caviglie, sul pavimento, sperma dappertutto.
"Che produzione, cornutello. Complimenti! Ora ce la fai a leccare via tutto?"
"Si, sono abituato. Silvia me la fa mangiare spesso."
"Voglio che la lecchi ma senza mandarla giù. Fammi vedere… ecco, perfetto, raccoglila tutta in questa ciotolina."
Faccio come vuole lei. Succhio lo sperma dai suoi piedi e da terra, lo tengo sulla lingua un attimo, apro la bocca per mostrarlo a Giulia per poi farlo ricadere nella scodella ad un suo cenno.
"Un buon lavoro. Bravo Marco. Ora quando saliamo vai a fare un caffè per tutte, ed in quello delle troiette ci aggiungi il tuo sperma. Intesi?"
"Mah…"
"Niente ma. Farai così. Non si accorgeranno di niente, probabilmente, se versi abbastanza caffè e mescoli bene."
"D'accordo, farò come dici."
"Ora vieni qua. Ti riporto su con il guinzaglio. Mi seguirai ad un metro, lo sguardo a terra. O se vuoi puoi ammirarmi il culetto mentre camminiamo. Posa per terra la scodella, prima d'entrare in sala. Ti voglio da me sabato mattina. Dammi il tuo numero, che ti mando l'indirizzo."
"Ma sabato mattina Silvia mi ha lasciato delle faccende domestiche da sbrigare."
"Non m'importa. Se mi vuoi rivedere ancora, devi esserci sabato. Inventati una scusa. Il tuo numero?"
"333…."
Giulia lo salva nei contatti del cellulare.
"Perfetto, grazie. Ti sei meritato il premio.”
Giulia appoggia una mano alla porta piegando le gambe e sfilandosi le mutandine. Me le porge, io rimango a bocca aperta.
“Per la tua collezione, un pezzo pregiato, la nostra prima volta. Fanne buon uso stanotte. E ora seguimi, cagnolino."
Giulia si aggiusta la gonna ed esce dalla stanza.
Io le vado dietro al guinzaglio, ammirando il su e giù del suo culo mentre cammina ancheggiante.

(Continua. Il racconto è da un'idea di Giulia, che mi suggeriva di riprendere a narrare le avventure della prima storia che ho pubblicato su ER. Giulia, l’avevi in mente cosi’ la ‘seconda stagione’?

iosonoimmaginario @ protonmail.me

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scritto il
2023-01-24
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