La vera storia di mia nipote - 2 (e sua cugina insieme)

Scritto da , il 2023-01-20, genere incesti

Ogni tanto, quando insoddisfatta delle prestazioni dei molti ragazzotti che ha attorno, la figlia di mia sorella, una vera diavola in un corpo angelico, viene a trovarmi per godere delle premurose attenzioni dello zio. Sin dalla prima volta Eva ha assaporato quanto di meglio sapessi offrirle e, se da allora continua a tornare, significa che le piace. Col tempo ci siamo affinati nel soddisfare le reciproche voglie: lei sa cosa mi piace mentre le faccio fare le fusa a lungo. Insieme stiamo divinamente.
Proprio mentre ci stiamo rivestendo, dopo una lunga e assai soddisfacente galoppata, mi telefona la mia adorata cugina, con la quale da giovane ho avuto dei succulenti trascorsi, e mi chiede se posso ospitare per poco sua figlia, visto che le cominciano le lezioni all’università e l’appartamento che hanno affittato per lei sarà disponibile solo tra qualche giorno.
Non vedo sua figlia Lucia da qualche anno e non ricordavo che fosse tanto grande da andare all’università.
Eva conosce Lucia, perché sono esattamente coetanee e da piccole hanno fatto molte vacanze insieme ai genitori ed io, qualche volta, con tutti loro.
Eva mi stuzzica dicendomi che sono un uomo fortunato che tra poco avrà in casa un’altra nipote da soddisfare. Mi dice con eccessiva malizia, che per fortuna non è un tipo geloso! Mi fa i versi e ridiamo alle sue battute un po’ sceme. Uscendo Eva mi saluta stampandomi, come sempre, un bacio umido sulle labbra.
In realtà mi ricordo poco di Lucia, una ragazza bruna, paffuta e un po’ goffa, dalla pelle scura, con una risaputa voglia perenne di gelato che assecondava appena possibile, incurante delle conseguenze sul suo fisico. Lei ci scherzava sopra facendo ballare il rotolo di pancia.
Il mio contatto passa da mia cugina a sua figlia ed ecco che lei mi scrive: “Ciao zio, a che piano stai?”
Rispondo, le apro il portone e l’aspetto sulla porta.
Una bruna dai capelli lucidissimi sciolti sulle spalle e due occhi raggianti neri, d’ossidiana. Ha un sorriso largo e coinvolgente. Porta maglioncino bianco che aderisce ad un seno prosperoso ed una pancia completamente piatta. Sono confuso: ma dov’è finita la grassottella di mia nipote? Ho appena in tempo di lanciare un’occhiata ai pantaloni neri attillati le disegnano le curve accentuate dei fianchi, che Lucia appoggia un’enorme valigia rosa e mi abbraccia, baciandomi calorosamente sulle guance.
Ha un profumo dolce e la pelle calda ed io non riesco a sovrapporre le due immagini di lei: quella assolutamente insignificante che ricordavo con quella estremamente attraente di adesso.
Come un flash mi tornano in mente le parole di Eva sulla seconda nipote e mi trovo a pensare immediatamente a come sarebbe Lucia nuda: sarebbe bellissima!
La faccio entrare facendole lasciare nell’ingresso il mostruoso bagaglio. Preparo il caffè e ci sediamo sul divano. Le chiedo di sua madre (ah, sua madre, che meravigliosa e sensuale cugina!), di suo padre dentista e della sua facoltà e ascolto la sua bella voce squillante entusiasta. Le sue labbra scoprono i denti mentre alterna i suoi bei sorrisi alle parole: sono perfettamente allineati (ovviamente da apparecchio ortodontico) grandi, bianchi.
Gli occhi sono spettacolari così neri, vivaci, irrequieti, talmente magnetici da sembrare magici. Sembra appunto che un incantesimo non mi consenta di distogliere lo sguardo dalle sue pupille nere che sembrano senza fondo.
Parlottiamo per un po’ finché non l’accompagno nella stanza un po’ defilata che dedico agli ospiti, perché, oltretutto, ha il bagno in camera.
La lascio e le dico di accomodarsi e usare tutta la casa come vuole, mentre io me ne vado in ufficio.
Durante il tragitto in macchina mi rimbalzano le allusioni di Eva su sua cugina Lucia e mi diverto al pensiero che potrebbero essere plausibili. Con una giornata dura i miei turbolenti pensieri si azzerano lasciando spazio alle problematiche di lavoro. Torno a casa stanco, ma curioso di incontrare di nuovo mia nipote.
Mi sono fermato a comprare due hamburger con patitine e cocacola, sperando di incontrare i gusti di una ragazza della sua età.
Entro in casa e, con una certa curiosità, la chiamo. Lucia è in camera sua e mi dice di entrare. Mi racconta che è stata in facoltà e che ha cominciato da poco a sistemarsi. Una quantità inverosimile di vestiti è sparpagliata sul letto: pantaloni e maglioncini, vestitini e minigonne, cumuli di perizomi e reggiseni, calzini e collant si ammassano sopra il piumone mentre a terra nel grande spazio tra il letto e l’armadio, una legione di scarpe alte col tacco fronteggiano sneakers di ogni tipo. Perché disfare la valigia se tra qualche giorno deve rispostare questo incontenibile guardaroba?
Ha i capelli raccolti sulla testa in una forma indistinta trattenuta da una matita gialla e noto che, sotto il maglione slargato, si muovono, liberi e disinvolti, due seni generosi che cominciano a solleticare la mia curiosità. Le chiedo se ha fame e lei in risposta annuisce con gli occhi che brillano.
Sfodero gli hamburger e le patatine dicendole, trionfante, che ho preso pure la salsina barbeque. Lucia sorride e si avventa con evidente appetito sul cibo, spazzolando tutto con giovanile voracità. Mi folgora poi con un rutto sonoro, balza in piedi e mi chiede con un sorriso solare se la vado ad aiutarla a sistemare la sua roba così, nel frattempo, possiamo parlare un po’, così lei può portare a compimento l’ardua impresa.
La seguo e cerco, senza riuscirci, di individuare la forma del suo sedere sotto ai pantaloni slargati della tuta che indossa.
Mi chiede di passarle la roba che è sul letto e così comincio a sollevare dal piumone maglioncini di ogni colore e pantaloni prevalentemente neri. Nel frattempo, scruto con interesse i perizomi neri di pizzo affianco alle brasiliane più sportive o i tanga dai riflessi metallici accanto a mutande bianche dai fianchi alti.
Poi mi trovo tra le mani vestitini attillati e minigonne mini, che mi sembrano proprio tanto corte: forse mi stupisco perché le donne che frequento non le portano più.
Torno a ripensare alla sua pancia che un tempo sembrava un grosso budino ed ora pare una tavola di legno.
Lucia mi chiede a che penso ed io la faccio partecipe alla riflessione su come si modifica rapidamente il fisico delle ragazze alla sua età e di come mi abbia stupito il suo cambiamento. Le dico che ora è proprio una ragazza stupenda con un bel fisico curato che nulla ha più a vedere con quello di qualche anno fa. Sorride e mi ringrazia educatamente per i complimenti abbassando i suoi occhioni vivaci.
Poi comincia a descrivere com’era prima ed inizia a ridere a crepapelle, ricordando insieme a me le buffonate che inscenava con la sua pancia ballonzolante. Poi mi racconta di come i primi amori e la palestra l’abbiamo cambiata. Condivido con lei i miei ricordi di adolescente alle prese con il fisico e le ragazze, rammentando quanto i due temi si intersechino completamente quando si è giovani.
Sorride, sta per dire qualcosa, ma non parla. La sollecito con una serie di sorrisi cordiali, finché lei mi dice che sua madre le ha raccontato delle mie attitudini giovanili a relazionarmi con le ragazze, anche quelle troppo vicine … Il mio sguardo interrogativo la fa continuare e mi riferisce di quando sua madre le ha raccontato del feeling che si era instaurato tra di noi ed io mi chiedo se quella matta di mia cugina le abbia raccontato di quando abbiamo scopato.
Nei racconti di sua madre sono un giovane irresistibile che fa colpo su molte ragazze, e che anche lei si era tolta parecchie soddisfazioni, anni addietro, durante le calde estati passate al mare insieme.
Sa tutto!
“Sei proprio uno zio bello!”
Me la butta lì, come se niente fosse, e poi continua dicendo che, rispetto alle foto che ha sua madre di me da giovane, adesso sono pure più interessante “Molto più figo”.
Ma senti, senti, la nipotina che discorsi sta imbastendo mentre gli ultimi calzini scompaiono nel cassetto.
Lucia sbadiglia e mi dice che le scarpe le sistemerà domani, perché ora è stanca e sta crollando dal sonno.
Vorrei continuare a parlarle, ma li sbadiglia vistosamente. Le do la buonanotte con due baci sulle guance ed ho la netta impressione che lei mi trattenga un po’ troppo in un abbraccio stretto. “Grazie zio”
Non riesco a dormire e ripenso a quando mi sono scopato e riscopato mia cugina mentre drizzava il sedere per farsi penetrare a fondo. Gratificante che lei ne abbia parlato alla figlia, annoverandoli come i migliori ricordi di gioventù.
Sono stati incontri intensi, grondanti di una prorompente sessualità giovanile che ora mia nipote sta risvegliando dopo anni di oblio, facendomi ritrovare ricordi eccitanti. Ups, qualcosa nel pigiama ha cominciato a muoversi. Ma pensa te la nipote.
Che c’è di strano: l’altra mia nipote, Eva, si è rivelata una nipote con le idee chiare e, una volta superate le mie iniziali incertezze, ha sfoderato una insospettabile carica sessuale inesauribile.
Mi addormento dopo essermi segato dolcemente pensando al culo di Eva che si fonde con la memoria di quello di mia cugina e l’immaginario culo di Lucia.
La mattina esco preso con ancora ricordi annebbiati dell’ultima volta che abbiamo scopato con Eva. La storia di Lucia che sa di me e mia cugina, mi solletica l’uccello e i pensieri.
Grazie al cielo oggi vado in palestra e mi scarico un po’. Sto facendo conoscenza con una tipa nuova in palestra, una quarantenne dal fisico ben calibrato e gli occhi che sono un tripudio di sguardi obliqui.
Mi faccio una lunga doccia per calmare i bollori ed infine torno a casa.
Lucia è in cucina che, contrariamente a quanto avrei mai immaginato da una ragazza della sua età, sta manovrando, con assoluta padronanza, una quantità indescrivibile di pentole e tegami per una cena a dir poco pantagruelica. Ha fatto la spesa e si è messa al lavoro. Leggermente interdetto, accantono più che volentieri l’idea di portarla a mangiare una pizza e, ringraziandola della premura, mi informo su quanto di buono abbia preparato. La descrizione appassionata rivela una propensione alla buona cucina: mangiare bene le è rimasto innato. Chissà che ha pensato di me che ieri ho portato a casa due hamburger!
La quantità non è poi così esagerata come mi era parso, ma la qualità dei piatti che ha preparato è da proporre a Masterchef.
Lei descrive le pietanze muovendosi agilmente con indosso la solita tuta ed una maglietta scolorita.
Mi dice che le ha scritto Eva per incontrarla e così, l’ha invitata a cena: “Non ti dispiace vero?”
Eva è una bomba ad orologeria che può esplodere da un momento all’altro, ma con la cugina ha un feeling speciale e grosse figure di merda non si dovrebbero fare.
Lucia mi lascia un mestolo in mano ordinandomi di non smettere di mescolare il sugo mentre lei va a mettersi qualcosa per la “cenetta”.
Eva arriva e mi trova col mestolo in mano: mi prende subito per il culo visto che sono un cuoco veramente scarso mentre mi bacia di soppiatto sulla bocca.
Io le faccio gli occhiacci, ma lei sorride come una bambina dispettosa. Porta il solito profumo che mi risveglia sensazioni forti.
Ha portato del vino che appoggia sul tavolo prima di togliersi il giubbotto. Per fortuna non si è messa nulla di troppo succinto: jeans e sneakers con una maglia nera con maniche a tre quarti che finiscono sull’avambraccio, poco sotto il gomito.
Lucia si è ricomposta levandosi di dosso quegli stracci informi e si è vestita con un maglioncino a collo alto nero ed un paio di pantaloni militari cargo, con le tascone, larghi in basso, ma che le fasciano il sedere evidenziandone la notevole bellezza ostentando dei glutei di forma spettacolare.
Le cugine si abbracciano strette e si baciano schioccando tanti baci sulle guance.
Eva, dalla pelle chiarissima, è appena più alta e slanciata di Lucia che invece, dalla pelle scura, è più curvilinea con una vistosa vita sottile ed un seno evidente e i fianchi rotondi.
Le osservo mentre chiacchierano tra di loro degli argomenti più disparati: dalla musica all’università, ma molte cose mi sembrano scemenze neanche degne di ascolto, segno evidente che sto invecchiando.
Lucia ci chiede aiuto per portare tutto in tavola. Stappiamo il vino e cominciamo ad assaporare le prelibatezze che ha preparato Lucia.
Eva è entusiasta di ogni piatto ed io sono senza parole da quanto è buono tutto.
Apro un’altra bottiglia di vino per dissetare le nipoti che bevono senza freno e ridono come pazze.
Mentre parlano le scruto e penso quanto siano affiatate, allegre e belle.
La conversazione vira su temi personali dai risvolti molto intimi e, sembra, che le due cugine raccontino eventi della loro vita in tono liberatorio, descrivendo situazioni ed eventi della loro adolescenza o del loro giovane, recente passato. Lucia confessa che da quando ha saputo da sua madre che da giovani scopavamo insieme, mi ha guardato con occhi diversi, elucubrando sui racconti, guardando le vecchie foto dello “zio bello” al mare attorniato dalle amiche, che l’hanno solleticata sempre più fino a procurarle svariate fantasie sessuali. Alcune notti si toccava immaginando che fossi io a farlo. Eva sbotta in un “Davveroooo? Anch’io!”. E figuriamoci se non doveva essere da meno.
Eppure, non avrei mai pensato di avere un ascendente erotico sulle mie nipoti. Loro scherzano della cosa e, tra un bicchiere e l’altro, mi stuzzicano con la storia dello zio bello che ha un sacco di donne: mi chiedono racconti, storie e dettagli scabrosi. Sorrido e mentre racconto le osservo. Eva tiene i capelli in una coda di cavallo alta mentre Lucia li ha sciolti e vaporosi. Guardo il mascara pesante di Eva, gli occhi neri come il catrame di Lucia e, mentre descrivo vecchi amori, mi si forma un pensiero piccante che coltivo nell’intimo, in silenzio, mentre loro ridono forte e si divertono un botto ascoltando e commentando di aneddoti piccanti.
Eva fa le smorfie e trova chissà quale spunto per lamentarsi ancora delle sue tette, che sono troppo piccole e che le vorrebbe come quelle di Lucia, che sono grandi e belle.
Si alza e, da dietro, infilando le mani sotto le ascelle della cugina, le afferra i seni gonfi e li soppesa dicendo che sarebbero perfetti anche su di lei.
Lucia ride e l’asseconda alzando le braccia come per arrendersi.
“Non pensi zio, che le tette di Lucia siano più belle delle mie?”
Ecco, che la troietta si è messa in moto.
Le belle tette della cugina tra le sue mani: sento il sangue scaldarsi nelle mie vene.
Cerco di assecondarla, ma considerando i loro fisici diversi, provo con un’aria di autoironica autorevolezza, ad esprimere il concetto di un giudizio più globale sulla persona intera. Lucia ha un bel seno in rapporto al suo fisico accogliente mentre Eva ha un seno adeguato alla sua presenza slanciata.
Guardo le dita di Eva posate sul seno di Lucia e mi scorre un altro brivido caldo sulla schiena.
Eva fa una cosa inaspettata: si toglie di scatto la maglia e, lasciando nudi i suoi bei seni prominenti a cono dice: “Non mi dirai che queste…” spingendo le tette sode in fuori “sono uguali a queste!” e con uno scatto repentino solleva e sfila il maglioncino di Lucia facendo sobbalzare nude le due bocce pesanti della cugina.
Lucia lancia un gridolino divertito mentre si alza scuotendo la folta capigliatura e, con foga, cerca di recuperare la maglia cominciando a rincorre Eva che, ridendo, le sfugge girando intorno al tavolo con la maglia in mano, lanciando acuti urletti di aiuto. Questa turbinosa giostra di risate e di tette nude che mi girano intorno diverte soprattutto me che le guardo.
Eva si nasconde dietro di me trascinandomi, insieme alla sedia, ed usandomi come scudo mentre Lucia, tentando di prenderla, mi sbatte addosso e mi spinge.
Mi ritrovo tra le due nipoti che litigano scherzosamente, nude dalla vita in su, che si rincorrono come forsennate. Ridendo come pazze, accaldate e rosse in volto, mi si siedono ansanti sulle gambe, una per parte, e all’unisono mi chiedono il verdetto, ovvero chi di loro ha le tette più belle.
“Dai zio, tu che sei un esperto, osservale bene, toccale un po’ e dicci quali ti piacciono di più”.
Eva è una troietta perversa e mi prende le mani e le appoggia sui loro seni caldi.
“Sono belle … siete belle tutt’e due!”
Tocco, quasi con seriosa deferenza professionale, i seni procaci delle due ninfe che profumano di entusiasmo.
Le tasto con dovizia e mi attardo maliziosamente a verificarne la consistenza per poi azzardare a sfiorarle con le guance e poi baciarle delicatamente fino a gustare il sapore sulla superficie delicata dei seni.
Bacio quest’abbondanza di tette girandomi, ora a destra, ora a sinistra, per baciare le tette sode dell’una e poi quelle soffici e gonfie dell’altra che Eva comincia a toccare insieme a me.
Sono già in paradiso.
Eva mi carezza la nuca mentre si sporge e bacia sulla bocca la cugina che, intanto, mi porge le grosse tette stringendole tra le mani, così che possa baciargliele.
Abbraccio contemporaneamente le mie nipoti carezzando le loro schiene nude mentre Eva ha cominciato ad infilare la lingua in bocca alla cugina. Come sa attizzarmi questa ragazza!
Le mie labbra danzano sulla pelle delle tette di Lucia lasciando presto spazio alla prima ballerina della lingua che si sbizzarrisce in rapide giravolte intorno ai grossi capezzoli scuri di Lucia.
Mentre glieli succhio con irrefrenabile entusiasmo, la mia autostima si gonfia di pari passo al mio uccello, mentre il cuore scoppia in fuochi d’artificio di felicità: due splendide ragazze, giovani e disinibite, mi stanno seducendo.
Il motore è come sempre la spregiudicata Eva, intraprendente egocentrica affetta da protagonismo cronico, ma Lucia si rivela immediatamente una gregaria appassionata e disponibile che asseconda le iniziative della cugina con plateale entusiasmo.
La mano di Eva abbandona la mia nuca e mi solletica il lobo dell’orecchio mentre continua a baciarsi con sua cugina. Ho la mente in panne e resto bloccato, abbarbicato alle tette di mia nipote succhiandole i capezzoli ormai eretti: inaspettatamente non so che fare, come comportarmi in una situazione che mi è nuova.
Grazie al cielo c’è Eva che sembra esattamente cosa fare: si alza, facendo alzare anche Lucia, e si china a leccare lei i capezzoli della cugina mentre, abilmente, le slaccia e abbassa i pantaloni lasciandola alla mia vista attonita, che la contempla nel suo tanga di pizzo nero. La lingua di Eva raccoglie la mia saliva, che bagna ancora i capezzoli di Lucia, con movimenti ampi e sensuali che fanno sospirare la cugina ed arrapare me. Mi guarda di soppiatto sapendo che la sto osservando e rallenta per farmi guardare bene quello che sta facendo: una ammaliatrice di altissima caratura.
Eva si leva agilmente anche i suoi pantaloni e, leggendomi nel pensiero, urla divertita: “Dai, spogliami lo zio!”
Con giocosa allegria fanno di me un pupazzo che alzano spogliano e muovono a loro piacimento mentre io inebriato dalla vista dei loro corpi mi faccio trascinare a loro piacimento, carezzando a casaccio un seno o una chiappa. Il mio eccitamento mentale crescente ancora non ha consolidato ciò che mi sarei aspettato già ben solido. Abbraccio le nipoti, una per lato, posando le mie mani sui loro culi solidi e compatti mentre loro mi sbaciucchiano le guance ridendo e scherzando sul vecchio zio che non ce la fa nemmeno a drizzarsi.
In effetti questo ritardo inopportuno nel prendere posizione, mi sta facendo fare la figura del babbeo.
Eva soprattutto è caustica più del dovuto, ma poi incita Luisa ad aiutarla nel risvegliare la mia passione non troppo evidente.
Anche se nel cervello sono eccitatissimo quanto una fusione nucleare, presento alle nipotine fameliche un pisello barzotto.
Luisa mi stupisce con il suo atteggiamento aperto e diretto che non avrei sperato: mi bacia la guancia schioccando le labbra sempre più aperte e umide scivolando poi sulla mia bocca per schiudermi le labbra con la sua lingua curiosa. Continuo a tastare il culo generoso di Lucia mentre mi bacia roteando la lingua intorno alla mia alternando sonori succhiotti alle labbra e alla lingua mentre mi carezza la nuca e il collo. Eva si scosta leggermente lasciandomi l’altra mano libera di toccare il seno di Luisa che soppeso delicatamente come se ne volessi valutare il peso e la consistenza. Ecco che una pulsazione generosa fa fare un guizzo al mio uccello pigro.
Le tette così grosse hanno un effetto notevolmente positivo sulla consistenza del mio uccello ed io le plasmo con delicatezza consapevole che ad ogni strizzata contemporanea di una tetta e di una chiappa, corrisponde un o scalino in più nel raggiungimento di un’erezione degna di tale nome.
Luisa risponde alle mie palpate generose con una maggiore foga nell’infilarmi la lingua nella bocca innescando un processo virtuoso di reciproco eccitamento, che verifico subito trovando il tessuto del suo perizoma bagnato. Infilo la mano nelle sue mutandine e trovo un cespuglietto folto e morbido, sul quale mi dilungo infilandoci le dita, prima di scendere a conoscere la gattina e cominciare magari a farla miagolare.
Lucia ed io siamo in piedi, l’uno di a fianco all’altra, mentre Eva si accovaccia e dispensa baci sui nostri addomi.
Eva sfila il perizoma di Luisa lasciandomi un campo d’azione libero e invitante, cominciando subito dopo a leccarmi le dita di una mano e dell’altra, mentre carezzo la passera ed il culo di Luisa, facendo eccitare la ragazza con quattro mani che l’accarezzano dovunque e due lingue che la baciano in bocca e dappertutto.
Luisa si è avviata in un turbine di piacere che esprime con brevi sorrisi e lunghi mugolii, mentre io, come un vecchio diesel, mi sono scaldato e presento una bella erezione pulsante, subito catturata dalle sapienti mani di Eva che cala la sua bocca vorace sulla mia cappella ingrossata, senza lasciarmi scampo e cominciando a succhiarmelo con la sua graditissima perizia.
Con Luisa saliamo di giri succhiandoci la lingua a vicenda. Le mie mani le plasmano le chiappe e le carezzano la micia alternandosi alla lingua di Eva che, dopo essersi destreggiata sul mio glande, ora si infila prima nel culo e poi nella figa di Lucia, facendo vibrare la cugina di piacere.
Dopo aver sentito nuovamente la bocca di Eva sul mio cazzo, mi si è accesa una voglia pazzesca corroborata dalla situazione torbida, a dir poco, in cui lo zio si sta trastullando con le sue nipotine troie che, tra di loro, da brave cugine porcelline, si sditalinano a vicenda. Che trip mentale!
Luisa gronda di piacere ed io ho l’uccello che pulsa sentendo il suo godimento crescere mentre le infilo le dita nel culo, facendole fare le fusa, e la cugina le lecca il clitoride con tale dedizione da farla venire in pochissimo tempo. Come godono facilmente queste giovani nipoti!
Piloto Eva nuovamente su di me tenendole la nuca con una mano e accompagnandola delicatamente a riprendere il ritmo del pompino interrotto. Baciare Luisa succhiandole la lingua mentre ho contemporaneamente il cazzo nella bocca di Eva, ed un dito nel culo di sua cugina, mi fa veramente godere da pazzi.
Luisa ormai è completamente coinvolta in questa situazione e si lascia penetrare da lingue e dita mugolando. Forse il mio dito, nella foga, le strapazza troppo ruvidamente il delicato buchetto del culo ed emette un mugolio più accentuato. Ora che è venuta si stacca e si accuccia accanto alla cugina baciandomi gli addominali tesi e leccandomi la pelle dell’inguine fino a leccarmi con la lingua larga le palle che si stanno gonfiando di desiderio. Eva e Luisa si guardano e sorridono per poi dedicarsi, ognuna alla sua parte, a darmi piacere succhiandomi e laccandomi contemporaneamente la cappella e le palle. Io le guardo e non posso che ringraziare la mia mia buona stella che mi fa scopare insieme queste delizie ricche di iniziative goduriose.
Eva affonda e si prende tutto il cazzo in fondo alla gola mentre Luisa mi succhia entrambe le palle. Hanno le mani tutte su di me e, carezzandomi gli addominali, le cosce e le chiappe, mi stanno rapidamente portando a un piacere elevatissimo. La cappella mi pulsa nella bocca di Eva che mi allieta con affondi profondi scanditi dall’emissione di suoni gutturali quasi animaleschi; nel frattempo Lucia si è infilata entrambe le palle in bocca strizzandomele un po’ e le succhia muovendo la lingua sullo scoto. Io le guardo e le osservo beato dall’alto mentre decidono di scambiarsi i ruoli. Lucia è meno decisa nell’infilarsi il mio uccello in bocca e predilige una dedizione più apicale, lavorandomi la cappella con diligenza, ciucciandomela intensamente, gonfiandomela di piacere.
Eva è decisamente più porca: enfatizza i movimenti e sta attenta a mettere la testa in modo che io possa sempre vedere quello che fa. Anche adesso che mi lecca le palle, parte dal basso, iniziando dall’ano e risalendo con la lingua allargata per bene per farmela sentire tutta sullo scroto.
Il mio uccello freme sotto le lingue delle mie nipoti che mi stanno leccando il cazzo. Guardo negli occhi lascivi Eva che mi ipnotizza con il suo sguardo da troietta mentre sento le lingue che scorrono distinte sui lati dell’asta.
Socchiudo per un attimo gli occhi per assaporate la beatitudine della situazione e mi ritrovo nuovamente in balia delle nipoti infervorate che mi sospingono, quasi sollevandomi, fino al divano dove crollo seduto nuovamente tra loro che in ginocchio sul divano, una per lato, si riappropriano solidali della mia erezione divertendosi a spartirsi la cappella gonfia o le palle pulsanti.
Nella mia libidinosa propensione a guardare ciò che avviene, non so più dove volgere gli occhi se sulle loro bocche voraci che si ingozzano di cazzo oppure sulle schiene perfette ed i culi innalzati che ho subito preso tra le mani scivolando poi con le dita nelle loro fighe bagnate. Ora posso anche morire.
Mi sbizzarrisco a infilare le dita bagnate dei loro umori nei loro culi stretti mentre Luisa mi succhia ora i capezzoli ed Eva mi stantuffa il cazzo come una se fosse un pistone e se lo infila in gola con una foga da oscar. Con le carezze della mano delicata di Eva, le mie palle si preparano al loro momento che sento sempre più vicino ad arrivare visti i brividi sempre più intensi che dai capezzoli mi scorrono fino al culo passando per il mio uccello pulsante, ma il mio destino appare presto un altro: Lusia si erge e lancia una gamba oltre di me mettendosi a cavalcioni e, afferrandomi la base dell’asta, si cala lentamente su di me indirizzando con precisione il mio sesso duro dentro la sua micia fradicia. Ohhhh che delizia!
Mi cavalca con una abilità inverosimile facendomi scuotere subito di piacere, ruotando il bacino e calando fino in fondo lasciandomi stupefatto per la goduriosa varietà di movimenti.
Le due grosse tette sobbalzano davanti al mio viso invitandomi ad afferrarle e tirarle verso di me per succhiarle i capezzoli. La foga, nuovamente, mi fa agire con una certa irruenza che però non dispiace affatto a mia nipote la quale accoglie i miei succhiotti e mordicchiamenti con emissioni sonore di varia natura, ma di assoluto piacere.
Le stringo i capezzoli duri tra le labbra mentre, palpandole forte le chiappe accoglienti, l’accompagno nei suoi ritmi ammirando compiaciuto l’assoluto controllo della gran scopata che sta facendo: sarà anche più timida di Eva, ma come gatta sta miagolando forte.
Intanto sua cugina ha cominciato a fare le fusa toccandosi la patatina che già gronda di desiderio facendole luccicare le dita che si alternano dentro di lei e in una nuvola di palpeggiamenti sul clitoride e dintorni.
Guarda Lucia con un lampo d’invidia fugace e la istiga: “Fuck him bitch!”.
Lucia non ha certo bisogno di esortazioni, perché concentratissima, sta per venire ancora ansimando.
Eva le lecca la schiena carezzandole i fianchi e le cosce facendola sciogliere in un lungo e succoso orgasmo che le fa vibrare il ventre e le tette.
Sono quasi arrivato anch’io e così l’afferro più saldamente per il culo e comincio a scoparla velocemente, ma Eva mi distrae e, con una lamentela felina, chiede il cambio alla cugina che, appagata, si fa da parte.
Mi ritrovo con il cazzo duro e dritto con tanta voglia di esprimere la propria virilità per cui mi alzo ingrifato come non mai e accompagno Eva a chinarsi in avanti ed appoggiare il viso sul cuscino del divano sollevandole il culo in alto. Eva allarga le gambe e sistema bene le ginocchia divaricate in una posizione a pecorina adatta ad incassare tutta l’irruenza della tempesta di cazzo che sa già che le si sta per abbattere nella fica eccitata.
“Scopala zio! Scopala bene questa troia!” sussurra Lucia con una voce alterata, irriconoscibile come posseduta da un demone sessuale.
Non ho certo bisogno del suo incitamento, ma la cristallina evidenza di avere due nipoti così troie, mi procura una libidine inimmaginabile.
Anche stavolta non mi voglio privare del piccolo rituale di infilarle la lingua nel culo strizzandole le chiappe sode, scorrendole dentro e spingendola bene fino in fondo, a più non posso nel buco mentre le accarezzo e le penetro la figa con le dita. Non so se ecciti più me o Eva visto che geme forte di piacere.
“Oh zio!”
Quando, ormai soddisfatto ed eccitato, mi accorgo che la figa di Eva è un lago, mi ergo e, tenendole ben saldo il culo, infilo fulmineo il mio cazzo turgido nella fica bollente di mia nipote: finalmente!
Mi ha confessato che le piace l’irruenza con cui la prendo da dietro, la fa eccitare oltremodo la foga dei miei affondi, e così godo di questa affinità elettiva per la quale io adoro scoparmela con una sequenza di affondi profondi, guardandole la schiena e il culo allargato, mentre il cazzo le scorre nella fica.
“Oh zio, scopami, sì!”
Quasi mi stavo dimenticando di Luisa che mi abbraccia ora da dietro e preme il suo corpo sulla mia schiena spingendo i suoi fianchi sul mio culo come per aiutarmi a scopare la cugina. Mi carezza l’addome e il petto titillandomi i capezzoli e leccandomi il collo.
Stringo il culo di Eva e spingo forte il cazzo bene in fondo facendola godere come piace a lei.
“Oh zio, sì!”
“Oh zio spingi, sfondami, cazzo, sì, così!”
Benedetta figliola, che forza della natura!
Il suo splendido corpo si scuote e vibra.
Luisa, già estasiata dalla cugina sempre più troia, si sorprende al primo schizzo di Eva che comincia a squirtare godendo come mai. La guarda godere e scuotersi nel suo orgasmo e si china per guardare gli schizzi copiosi che la bagnano leggermente.
Eva gode e geme e schizza ed io non reggo più, ho le palle gonfie e l’uccello in fiamme che non mi consentono di trattenermi, Luisa eccitata mi abbraccia e mi bacia con una lingua indiavolata, dandomi il colpo di grazia.
L’orgasmo imponente mi scuote le palle e comincio a sborrare mentre Eva ancora squirta irrefrenabile, schizzandole sperma bollente in fondo alla fica che vibra di piacere. Aggrappato al suo culo, lo tiro verso di me a ripetizione e spingo gemendo il cazzo con forza crescente mentre godo ininterrottamente.
Luisa ci guarda esterrefatta: “Voglio venire anch’io così!”

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