Vienimi dentro papà 6° - Che sborrata!

Scritto da , il 2023-01-17, genere incesti

"Che sborrata papà!"

Lo so, qualcuno si scandalizzerà per il fatto che una ragazza da poco maggiorenne (io!)di buona famiglia e studi elevati per di più fidanzata in casa con un bravo ragazzo, usi termini così crudi e per certi versi volgari.

Il fatto poi di averla pronunciata guardando negli occhi mio padre dopo che lui stesso godendo, si era scaricato nella mia bocca, mi farà sicuramente giudicare da troietta incestuosa.

Ebbene si, capisco le critiche dei benpensanti, capisco il riferimento all'incesto ma non condivido l'epiteto di troietta.

Non sono una troietta ma semplicemente una ragazza innamorata di suo padre col quale, senza alcuna premeditazione stava scoprendo un affetto nuovo, non convenzionale e di sfida contro ogni pregiudizio e ottuso tabù.

Quando mio padre senza dire una parola, si era alzato di scatto lasciandomi sola per andare a dormire sul divano nel suo studio, la mia delusione si era subito trasformata in frustrazione e poi in angoscia e sgomento per ciò che era accaduto con incredibile naturalezza e di cui stentavo ad accettare il traumatico ed ingiusto epilogo.

Ingiusto!

Ecco, sentivo che tutto ciò che stava accadendo era ingiusto e sciogliendomi in lacrime e vinta dalla spossatezza delle mie membra, mi ero addormentata vincendo l'angoscia con un incredibile e bellissimo sogno.

Verso le tre di notte proseguendo da sveglia nel mio sogno, mi ero fatta una doccia calda e poi, davanti allo specchio mi ero truccata e pettinata con la coda di cavallo che tanto piaceva a mio padre.

Mi ero profumata con l'essenza che tanto adorava sentirmi addosso.

Avevo messo un perizoma rosa con dei piccoli ricami blu che lui stesso mi aveva regalato e senza reggiseno e con aria spavalda, mi ero diretta verso il suo studio.

Avevo aperto la porta senza bussare e con mia grande sorpresa, avevo visto la figura di mio padre che, alla fioca luce di un abatjour, seduto completamente nudo sul cuscinone, fissava qualcosa di improbabile davanti a se.

-Ciao papà.. che fai ancora sveglio?-

La domanda, come caduta nel vuoto, era rimasta senza risposta.

-Papà!-

Avevo ripetuto come a volerlo risvegliare da quella specie di catalessi.

Improvvisamente, girando la testa verso di me, mi aveva sorriso e poi:

-Cucciola!-

-Papà!-

-Cucciola, tesoro, credo di essere stato ingiusto con te stasera, tu volevi ricambiarmi il piacere che ti avevo dato ed io da stupido egoista, te l'ho impedito.. scusami tesoro.. scusami!-

-Papà.. papà non ti devi scurare di niente, mi hai regalato dei momenti meravigliosi ed io sono qui per restituirtene solo una piccola parte.-

Dopo quello scambio di parole con la voce incerta di entrambi, mi ero avvicinata a lui e dopo avergli sfiorato le labbra con la bocca, mi ero inginocchiata tra le sue gambe.

Dio! Dio che sensazione!

Per qualche istante mi ero sentita mancare dall'olezzo di maschio che ancora fluiva dal suo sesso che sicuramente non si era lavato dopo avermi lasciata sola.

Il suo sesso pendeva come addormentato tra le sue gambe con lo scroto che da dietro pareva sorreggerlo come un guanto di pelliccia nera.

Prendendolo con la mano a mo' di coppa, un brivido aveva attraversato il mio corpo sentendolo caldo e vivo tra le dita.

La mia lieve carezza aveva sortito davvero il miracolo di risvegliarlo se subito aveva cominciato a gonfiarsi ed indurirsi sino ad ergersi come uno scettro tra le mie dita.

Che meraviglia!

Che meraviglia quando accostando le labbra e la lingua al suo glande, l'avevo trovato già umido mentre un nuovo e più eccitante effluvio di maschio stimolava le mie narici procurandomi una nuova sensazione di ebrezza.

Era la prima volta in cui mi trovavo davvero vicina a tanta potente virilità.

Dopo averne esplorato con la lingua umida il gambo scolpito da vene violacee a rilievo scendendo in basso per saggiarne la consistenza dei testicoli, ero risalita per imboccarne finalmente la gonfia, livida cappella.

Avevo dovuto spalancare completamente la bocca per poterla far scivolare dentro e, per quanti sforzi facessi, non riuscivo ad andare oltre.

A quel punto, avevo sentito una mano di mio padre che mi teneva la coda di cavallo mentre l'altra dietro la nuca, seguiva i miei movimenti che divenivano più decisi e sicuri via via che adattavo l'aperture delle mie labbra a quella gradita intrusione.

Avevo il glande dentro completamente e mentre con la lingua gli titillavo il frenulo, con la mano lo segavo scappellandolo aiutata (Per quanto potessi) dal movimento avanti-dietro della testa.

Faticavo non poco a stringere con le dita la verga oramai durissima (con le vene sempre più gonfie e calde) che si contraeva ad ogni mio movimento.

Le mani di mio padre, mi accompagnavano con fare sempre più deciso mentre i suoi ansimi accompagnavano lo schiocco della mia lingua e della saliva che colava copiosa scivolando sulle mie tette.

Il respiro di mio padre era oramai più simile ad un rantolo mentre dalla mia bocca lo sciacquio diveniva sempre più rumoroso quando una pressione incredibile sulla mia nuca, aveva spinto il cazzo più dentro causando un soffocato grido di dolore di mio padre che nello stesso istante aveva cominciato a spruzzarmi in gola potenti fiotti di sperma che provocandomi conati di vomito, mi avevano costretta a ritrarmi e spruzzare una quantità incredibile di sperma e saliva che avevano inzozzato ogni cosa.

Mentre io tossivo e dalla mia bocca colava ogni genere di fluido, dalla sua cappella continuavano a spruzzare fiotti di sperma che finivano sul mio viso.

In quei momenti di trambusto, neanch'io mi rendevo conto di quanto seme avessi ingoiato e quanto sputato sul cazzo di mio padre, sulla sua pancia, sui miei seni e tutto il corpo.

Quando finalmente ero riuscita a prendere fiato, avevo alzato la testa e fissando negli occhi mio padre gli aveva detto: "Che sborrata papà!"

Alle mie parole mi aveva sorriso.

Un sorriso, dolce, sensuale, e perverso al tempo stesso che mi aveva aperto il cuore rendendomi finalmente felice di aver dato piacere io stessa a mio padre.

A quel punto lui, con incredibile delicatezza, aveva preso il mio viso tra le sue mani e lo aveva fatto scorrere sul suo sesso e sulla sua pancia bagnati poi, abbassandosi su di me, mi aveva leccata il viso ed il seno sino a renderli perfettamente puliti poi, dopo esserci uniti in un bacio umido, lussurioso e carico di amore, era sceso ancora più in basso per regalarmi con la sua lingua nuovi e più sconvolgenti orgasmi prima di prendermi per mano e portarmi sul suo lettone per il meritato riposo dei due guerrieri.

segue

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