A - Capitolo 3, Ai piedi di A

Scritto da , il 2022-10-12, genere dominazione

Arrivo da te di corsa, sono un po' in ritardo.
"Finalmente! Lo sai che non mi piace quando mi fai aspettare."
"Scusami Billie. Ho trovato l'Albe e non riuscivo più a smollarlo."
"Scuse, scuse, io vengo prima di tutto. Non sono la tua fidanzatina?"
"Non saprei, ad A hai detto che non stiamo assieme."
"Che c'entra? Voglio farmela Micky, mi piace troppo, non ci possono essere impedimenti inutili come un fidanzatino in mezzo, no? Sono sempre stata chiara con te, ti voglio bene e mi piace giocare ai fidanzatini ma voglio mani libere. Piuttosto, Albe aveva un po' di fumo? Bravo, perfetto, lasciamolo qua però, non portarlo da A, non si sa mai."
"Sai che forse è la prima volta che ti vedo con un vestito lungo? Niente microgonna oggi?"
"L'hai vista che donna sofisticata è A, non voglio sembrare una quindicenne ai suoi occhi. Dici che mi sta bene?"
"Sei molto elegante Billie, ti sta da Dio, hai un corpo perfetto per un vestito, dovresti metterli più spesso."
"Grazie Micky. Comunque le gambe le posso mostrare lo stesso se voglio, guarda."
"Che spacco! Si apre fino alle mutandine!"
"È un costume, ti sei ricordato che ci ha inviato in piscina a prendere il sole?"
"Cazzo! Nella fretta non ho portato il mio!"
"Sei il solito imbranato. Ma non importa, vorrà dire che il bagnetto lo facciamo noi, e tu ci porti da bere. Non dirmi che non ti piacerebbe servire due belle ragazze come me ed A."
"Sarà un onore."
"Appunto, immaginavo. Guarda il lato B invece."
Ti volti facendo svolazzare il vestito, hai la schiena completamente scoperta, proprio fino a dove parte la riga del culetto.
"Sei fantastica Billie, ottima scelta. Niente reggiseno quindi?"
"Certo che no. A prende il sole in topless, non posso essere da meno. Piuttosto, non farmi fare ancora figuracce, non passare tutto il tempo a fissarle il seno. Quante seghe ti sei fatto ieri sera fantasticando sulle sue tette?"
Arrossisco. "Beh…"
"Immaginavo. Ma non c'è bisogno che mi racconti come ti sei masturbato, ti conosco. Ma vedi che brava fidanzatina che sono? Non sono gelosa, se vuoi segarti pensando ad A o a qualche nostra compagna di classe fai pure. Chi ti piace, Daniela con le sue tettazze? Non rimanere lì a bocca aperta tutto rosso, te l'ho detto che ti conosco, sei un libro aperto su queste cose, e ti fai sempre beccare a fissargliele. Dai forza, andiamo adesso, non farmi perdere altro tempo. Prima arriviamo e più tempo passiamo con lei."

"Che carini! Prego, entrate, anche A è appena tornata, venite."
Ad aprirci a sorpresa non è A ma una ragazza tutta curve che ci accoglie con un micro bikini, due triangolini a coprire i capezzoli ed una striscia sottile di tessuto a coprire lì davanti. Ad una prima impressione sembra essere di qualche anno più grande di noi, ma è più bassa di te e si deve allungarsi sulle punte quando ti dà tre bacini sulle guance.
"Ciao ragazzi, io sono Pam, e tu dovresti essere Billie, giusto?"
Poi si porta verso di me, e quando mi dà i tre bacini non fa nulla per non appoggiarsi con le tettone al mio petto. "E tu sei Micky, piacere ragazzi. Andiamo, dai."
Pam si volta e ci fa strada. Il bikini dietro è invisibile, lascia completamente scoperto il formoso culetto tutto tondo. Tu mi lanci un'occhiataccia. "Non incominciamo eh, ti è già andato in tiro? Cerca di evitarmi altre figuracce, mi raccomando, devo fare una bella impressione su A."
"Sarò bravissimo e servizievole, promesso."
"Dai, andiamo."
Quando raggiungiamo Pam ed A in giardino c'è con loro un ragazzo di colore, anche lui in costume da bagno, un fisico asciutto da atleta, seduto a bordo piscina, i piedi a mollo. A indossa un vestito corto completamente bianco che contrasta con la pelle già perfettamente abbronzata, i lunghi capelli sciolti sulle spalle, è una vera dea.
"Ciao ragazzi, ben arrivati! Prego, accomodatevi, ci sono sdraio per tutti. Vi aspettavamo.”
“Mi scusi, e’ colpa mia, avevo un impegno e non sono riuscito a liberarmi prima.”
“Oh, non c’e’ problema, non c’e’ bisogno di scuse. Avete già incontrato Pamela, e lui è Julian."
“Ciao fratelli.”
"Io faccio un tuffo!" Pam si toglie il top del bikini, lo lancia a Julian ed entra in acqua schizzando dappertutto."
"Pam, sei la solita! Mi hai lavato. Ora te la faccio pagare."
Anche Julian si butta e presto raggiunge Pam che si mette ad urlare e lo spruzza divertita.
"Pam e Julian sono pazzi, perdonateli.”
Tu ti mostri divertita. “Ma no, sono simpatici.”
A ti guarda e ti sorride. “Billie, ti dona davvero quel vestito, hai degli ottimi gusti."
"Oh, grazie."
"Ma mettiti pure comoda, avrai caldo qua al sole, e la piscina è a vostra disposizione naturalmente. Scusatemi, torno fra un attimo, ho dimenticato la crema solare."
Quando A entra in casa non riesco a trattenermi e la seguo con lo sguardo. Si muove come una modella, le lunghe gambe ad un ritmo sinuoso spostando il peso da un fianco all'altro, ondeggiando, il culo va su e giù, in modo ipnotico. Mi tolgo le scarpe e mi siedo su una bella sedia di vimini, tu ti accomodi sulla sdraio, lanciandomi l'ennesima occhiataccia.
"Dai, entrate anche voi in acqua?"
Pam è appena uscita e ci invita a tuffarci con lei. In topless, le tettone che sembrano scolpite, tutta bagnata, è una bomba di sesso.
"Entriamo fra un attimo, aspettiamo che torna A."

Quando A ci raggiunge di nuovo non si è cambiata, indossa ancora il vestitino bianco.
"Micky, ti dispiace spalmarmi la crema sulle gambe mentre faccio due chiacchere con la tua fidanzatina?"
Non aspetta la risposta, A mi passa la crema e comincia a chiederti di tutto. Non sono mai domande banali, tiene facilmente la conversione su un tono allegro e confidenziale. A me intanto non pare vero di poterle toccare le gambe, le spalmo la crema partendo dal dorso dei piedi ed arrivando qualche centimetro più in basso dell'orlo della gonna.
"Micky, non fare il timido! Così mi lasci la pelle scoperta, coprimi bene, sciocchino!"
"Micky è un po' timido con le ragazze, con te poi…"
"Davvero, Micky? Ti intimorisco? Ho solo qualche anno più di te. Coraggio, non avere paura. Ma Billie, mi dicevi? Hai mai posato? Col tuo fisico non ci credo che qualche fotografo non ti abbia notato!"
"Ecco… me l'ha chiesto una volta un fotografo che ho conosciuto in vacanza, al mare. Mi ha chiesto se poteva farmi delle foto li, in spiaggia, in bikini, ma ero imbarazzata… Allora mi ha detto di andare in studio ma non me la sentivo, avevo solo 15 anni…"
"Se te ne facessi alcune io più tardi, fra di noi? Non sono una professionista, ma frequento l'ambiente da anni, la conosco un po' la luce."
Tu arrossisci un po'. "Si, mi farebbe piacere se fossi tu a farmele."
"Fantastico! Vedrai come verrai bene, naturalmente sono solo per te. Lasciami l'indirizzo email e ti manderò il link privato dove le carico. Micky, penso tu sia arrivato abbastanza in alto con la crema, non c'è bisogno di mettermela sulle grandi labbra, maialino. Corri dentro a prepararci dei drinks. Cara, cosa prendi?"
Tu mi guardi malissimo "Un G&T grazie"
"Fanne quattro allora, trovi tutto in cucina."
Io sono diventato tutto rosso dopo il commento di A ed entro in casa di corsa. Sono un po' confuso sulla sua richiesta, perché solo 4 drinks se siamo in cinque? Non posso prepararne uno anche per me?
La cucina è molto grande, è un open plan con un salotto che dà sulla terrazza. Inizio ad aprire cassetti alla ricerca dei bicchieri da cocktail, e finalmente li trovo nell'ultimo posto in cui provo a cercare. I drinks in compenso sono in bella vista, scelgo una marca di Gin che so che ti piace. Quando apro il frigo però non trovo l'acqua tonica, e torno a guardarmi in giro, alla ricerca di un secondo frigo.
In quell'attimo sento aprire la porta finestra e vedo A entrare "Hai bisogno di una mano? Stiamo tutti aspettando i nostri drinks là fuori."
"Mi scusi A. Non trovo la tonica."
"Guarda più in basso, li, alla tua destra."
Apro un'antina che nasconde una specie di minibar con drinks per i cocktail..
"Allora, Micky, ti è piaciuto toccarmi le gambe?"
Io divento di nuovo tutto rosso. "Mi scusi…"
"Non mi sembravi molto dispiaciuto prima, quando spingevi le tue mani così vicino alla mia figa."
"Io…"
"Su, su, non è niente, stai più attento a dove metti le mani la prossima volta. Non rischi di fare ingelosire Billie? Dicevate che non siete fidanzati, ma allora che rapporto c'è fra di voi? Sembrate molto in confidenza."
Io sono lieto di tornare ad un argomento apparentemente meno scivoloso, le racconto che siamo cresciuti in paese assieme, gli anni da compagni di classe, i compiti assieme, i concerti e così via, tenendomi sul vago.
"Allora il vostro è solo un rapporto platonico? Solo amici? Niente sesso?"
"Ecco…"
"Ah, mi sembrava! Diciamo che Billie ti concede qualche benefit, quando le va? Sono molto lontana dalla realtà?"
Ha capito perfettamente come vanno le cose fra di noi, non mi resta che annuire.
"E allora forse dovresti stare più attento a non farla indispettire, no? Non dovresti essere più discreto quando mi guardi il culo? O trattenerti un po' quando mi metti la crema?"
"Ma lei…"
"Vedo che sei tornato a darmi del lei. La cosa non mi dispiace. Potrai darmi del tu quando siamo in compagnia, ma quando siamo soli voglio che ti rivolgi a me dandomi del lei, capito Micky?"
"Si, come desidera lei."
"Bravo. E allora non pensi di doverti scusare con me per avermi fissato le tette di continuo ieri? Pensi che noi donne non ci accorgiamo di queste cose?"
Sono totalmente in imbarazzo. "Mi scusi, non succedera’ piu’. Per favore non lo dica a Billie, ci tiene a fare bella figura con lei…"
"Billie e’ perfetta. Sei tu quello impertinente, ma d'accordo. Non le dico niente ed accetto le tue scuse se ti metti in ginocchio di fronte a me."
Sono confuso, non so cosa fare. Ma A continua a guardarmi negli occhi, lo sguardo fisso, non sta scherzando. So quanto ci tieni a fare bella figura con A e non voglio creare problemi e contrariati.
"Vuoi un incentivo?"
A si apre il vestito, mostrandomi lo splendido seno fin quasi ai capezzoli. "Avrai una bella visione dal basso. Dai, veloce in ginocchio a chiedere scusa."
Alla fine obbedisco, mettendomi ai suoi piedi, inginocchiato, come vuole lei.
"Sguardo a terra e chiedi perdono."
"Mi scusi."
"Per cosa?"
"Mi scusi per averle guardato le tette di nascosto."
"Bravo cameriere. Scuse accettate. Ora rialzati e portaci i drinks, non farci aspettare."
Mentre mi rialzo si sente un rumore dalla terrazza, e come dei passi che si allontanano. C'era qualcuno dietro la finestra ad assistere alla scena?
Guardo A tornarsene in giardino. "E non guardarmi il culo mentre me ne vado, maiale."
Subito abbasso lo sguardo, imbarazzato ancora una volta.

Una volta che A e’ uscita mi metto a prepararvi i cocktails, ne preparo solo 4, come mi e’ stato detto, per evitare di fare un altro errore. Mi accorgo che manca il ghiaccio, e finisco per perdere altro tempo finche’ capisco che il frigo ha una macchinetta per produrre il ghiaccio al momento. Poi mi metto a cercare un vassoio per evitare di fare due volte avanti ed indietro. Quando e’ finalmente tutto pronto e vi raggiungo a bordo piscina quasi faccio cadere tutto. Non avete perso tempo, tu e Pam siete tutte bagnate, in topless, abbracciate, ed accarezzate Julian, le tette schiacciate contro le sue braccia e la sua schiena. A vi dirige, suggerendo dove mettervi, come piegarvi, dove guardare, vi incoraggia, vi chiede di baciarvi, tu e Pam, Pam e Julian, poi tu e Julian, mentre lei continua a scattare.
“Pausa! Finalmente Micky ce l’ha fatta, ecco i nostri drinks!”
Prendete ognuno un bicchiere, io rimango un po’ in imbarazzo senza niente da bere ma A mi dice di sedermi con voi su una sdraio libera. Commentate le foto, ridendo fra di voi.
“Billie, sei una modella nata! Ti muovi con una tale naturalezza, come se fosse una vita che sei davanti ad una macchina fotografica. Vedrai, le foto saranno bellissime.”
A ti passa la macchina digitale dove sul minischermo si possono ammirare le foto in anteprima. Ne sfogli qualcuna, sorridente. Sembri contenta del risultato.
“Marco!”
Un uomo molto elegante, alto, capelli tenuti molto corti, in giacca sportiva, ci ha appena raggiunti a bordo piscina. Si avvicina ad A, e le sussurra qualcosa che noi non sentiamo. Il volto di A si irrigidisce per un attimo, poi torna ad un sorriso che appare un po’ forzato. “Ragazzi, mi dispiace, contrattempo di lavoro. Una piccola emergenza, continueremo col servizio fotografico un’altra volta ma ora devo chiedervi di lasciarci.”
Ci siamo gia’ alzati, l’uomo fa passare lo sguardo su ciascuno di noi, soffermandosi un poco piu’ a lungo su di te. Hai le guance arrossate, sei in leggero imbarazzo in topless davanti ad uno sconosciuto, ma non ti copri, forse pensando che tale gesto potrebbe apparire poco maturo. Ci rivestiamo in un attimo e salutiamo e ringraziamo A per l’ospitalita’. Lei ti si avvicina, ti dice qualcosa nell’orecchio, sembra stringerti la mano con discrezione, mi sembra proprio che ti abbia passato qualcosa, forse un bigliettino.
“Ci rivediamo presto ragazzi, mi faccio sentire io.”

(Continua. Fa sempre piacere ricevere commenti ed idee, mi trovate qui
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