Rocco il mandingo -1-

Scritto da , il 2022-07-10, genere trio

Sonia, la mia amica, mi ha fatto contattare da Carmela, che come lei, dopo aver incontrato Rocco ne è diventata la sua schiava sessuale.

Già dal primo incontro, l'uomo di colore ha letteralmente stravolto la vita delle due donne, trasformandole da mogli fedeli e senza trasgressioni in due oggetti sessuali con cui giocare, e da offrire ai suoi amici.

Il magnetismo quasi animalesco di Rocco, la sua straordinaria capacità amatoria e il suo membro di dimensioni notevoli, hanno portato le donne a sottostare ad ogni genere di abuso sessuale, essendo consenzienti ed appagate di quanto stava loro capitando.

Paradossalmente i mariti di Sonia e Carmela, pur innamoratissimi e gelosi delle mogli, non hanno potuto fare altro che accettare il loro destino, sicuri che in caso di opposizione avrebbero perso per sempre le loro consorti, legate da un vincolo indissolubile con il nero.

A volte hanno dovuto assistere alle prestazioni delle consorti sia con Rocco sia con più uomini.

Carmela e il marito Turi mi hanno pregato di scrivere la loro storia.

Ho immaginato di scriverlo come un racconto a quattro mani, dove Turi (Salvatore) e Carmela narrano ciascuno la propria verità.


Turi.
Mi vergogno un poco a raccontarvi la mia storia.

La nostra storia, mia e di Carmela, mia moglie.

Sono nato nel sud, e appena ho potuto sono scappato al nord, qui a Torino.

Sono diplomato, ma ho trovato solo un lavoro da operaio, e guadagno quattro soldi spaccandomi la schiena tutti i giorni.

Carmela la conosco da sempre.

A dieci anni eravamo già amichetti, a quindici fidanzati in casa, a diciotto, sei mesi fa, ci siamo sposati nel suo paese.

Abito bianco, pranzo di nozze coi parenti, luna di miele solo nella fantasia.

È allora che ci siamo trasferiti qui, nella periferia. A Settimo Torinese.

E qui c’è nebbia e lavoro, lavoro e nebbia.

… E tanto amore.

Io e Carmela ci amiamo, e facciamo, anzi facevamo l’amore tutte le sere.

Era l’unica cosa bella.

Per il resto, casetta decadente in affitto, e una guerra spietata con i centesimi per arrivare a fine mese.

Poi, cinque anni fa la follia.

Era il compleanno di Carmela, ventinove anni.

Ho tirato la cinghia, niente caffè, niente sigarette, per due mesi, per offrirle una serata in discoteca.

Lei era felice.

Aveva rispolverato per l’occasione quell’abitino sexy che le sta tanto bene.

Sexy perché è lei ad essere bella, il vestito l’ha comprato ai grandi magazzini, di finta seta, solo un poco più corto di quello di tutti i giorni, con qualche strass economico sparso qua e là.

Ma lei illumina quegli straccetti così tanto, che sembrano diamanti, stelle brillanti nel cielo della notte.

Non voglio annoiarvi, ma debbo farvi capire.

Io sono un tipo moderatamente geloso, non molto aperto o fantasioso, non ho mai aspirato ad una vita sessuale trasgressiva.

Sono anche timido.

Anche lei è timida, puritana, forse anche moralista, casa e chiesa.

Mai un film a luci rosse, neanche piccante, mai una maglietta o una gonna provocante, mai uno sguardo… beh avete capito.

Per spiegarmi bene vi confesso che il primo rapporto sessuale lo abbiamo avuto la notte delle nostre nozze.

Lascio raccontare lei ora, è meglio.


Carmela.
Mi ha fatto promettere che avrei narrato questa… avventura, e lo faccio.

Non riesco a non mantenere la parola data… ma sapeste quanto mi costa.

Perdonatemi se non sarà molto intrigante.

Intanto una cosa.

Amo Turi. Lo amerò sempre.

Questa brutta cosa è successa ma, dovessi morire, non succederà mai più.

Non chiedetemi come è potuta succedere, non lo so, non lo capisco, non lo giustifico.

Ma anche se quello che sto per scrivere nel prossimo rigo farà male al mio adorato Turi, devo confessare che non posso giurare che non mi è piaciuto.

Anzi mi è piaciuto tanto.

Turi mi ha portata a ballare. Sono felice.

È la prima volta da quando ci siamo sposati sei mesi fa che usciamo di sera.

Il locale è bellissimo, tutto mi sembra bellissimo.

Siamo arrivati presto, quasi per primi e da allora mi sono persa nelle sue braccia.

Sono felice, sono innamorata.

Ho ballato quasi sempre con lui, solo qualche sporadico ballo con qualche sconosciuto che mi ha invitata.

Io cerco di evitarlo, finisce sempre che mi stringono troppo, ne approfittano per strusciarsi contro di me e appoggiarmi il sesso eccitato sul ventre e farmi sentire il loro coso duro sul pancino.

Da brava meridionale educata all’antica, mi vergogno quando succede, non so che fare e me ne sto remissiva e docile tra le loro braccia mentre loro me lo strofinano contro.

CONTINUA ...

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