Sottomesso a mia sorella lesbica extralarge e la sua compagna (2) Le pulisco l'ano dopo aver defecato

di
genere
incesti

Un giorno mi disse che la prima volta che prese il mio cazzo tutto dentro l'ha segnata per sempre, crescendo ne provò altri ma nessuno le diede le sensazioni del piacere e del proibito che le diede l'incesto. Intorno ai trent'anni fece coming out e ci presentò la sua attuale compagna, una ragazza con cui, oltre all'amore, condivide la passione per il cibo (anche se Alice è bene in carne ma non esageratamente) e per il BDSM...

Si conobbero proprio in un consesso di appassionati del genere. Mia sorella è una mistress, una dominatrice, e Alice una slave, sottomessa. Il loro legame è iniziato nelle sessioni organizzate tramite i forum a tema su internet. In questi incontri si presenta gente sposata o comunque impegnata, e che nasconde questa passione al proprio compagno, inventando scuse ogni volta ci si deve allontanare per una sessione di bondage, una cosa un po' triste. Carmen e Alice invece, oltre ai giochi sadomaso, hanno visto sbocciare un sentimento ed essendo entrambe libere non hanno esitato a renderlo un impegno anche nel reale. Certo, questi loro giochi sessuali non li sbandierano in giro e neanche alla loro cerchia di conoscenti, però fra di loro non si raccontano bugie, cosa che invece faccio io con mia moglie quando devo correre da loro e obbedirgli come un cagnolino....

Carmen è più piccola di me di quattro anni, io ho un debole per lei da sempre. Dopo la passione giovanile tra noi la misi da parte, dedicandomi a costruire una vita di coppia con mia moglie, pensavo fosse giusto così. Quando invece abbiamo fatto sesso il giorno del matrimonio (quando lei mi ha costretto a farlo) è riesplosa in me tutta la passione sopita, ho capito che ero innamorato di lei e che la desideravo più di ogni altra persona; più della mia stessa moglie che mi ha dato tre splendidi figli!...

Ho accettato con estrema felicità la mia sottomissione a lei, e di conseguenza alla sua compagna, e l'obbedienza alle loro più depravate e degeneri imposizioni. Una di queste è l'obbligo di andare a casa loro ogni mattina dei giorni feriali e assistere alle loro defecazioni!...

Questa pratica rivela la paurosa predilezione di Carmen e Alice per l'esibizionismo... Mia sorella ama in maniera spudorata l'essere guardata, ammirata e adorata perfino quando espleta le sue funzioni corporali. Così, per cinque giorni alla settimana, prima di andare al lavoro devo eseguire il suo ordine e seguirla nel bagno. Siccome indosso giacca, camicia e cravatta ho avuto la concessione di poterle levare e assistere in canottiera. Accovacciato ai suoi piedi resto in religioso silenzio mentre lei divarica le gambe e non si siede sulla tazza del wc ma resta sollevata, piegando le ginocchia, dandomi modo di cogliere gli eccitanti momenti in cui gli stronzi le escono dall'ano e precipitano giù, tuffati nell'acqua del cesso. Il silenzio è carico di eccitazione; è un'attesa adorante, un silenzio palpabile, accentuato dai suoi sbuffi e dai rumori delle spinte dell'intestino. Mi sento in adorazione di quel culo... immenso... generoso... di quelle natiche lisce, soffici e rotonde e di quel buco che vedo pulsare e gonfiarsi prima di... espellere merda!

È uno spettacolo sordido e morboso che mi eccita in modo pazzesco, ho il cazzo duro che mi gonfia i pantaloni e scalpito dalla voglia di una sega, magari con sborrata sulle chiappe grasse di Carmen, ma il suo ordine è perentorio: guai se mi prendo in mano la fava, guai se venissi nei pantaloni, crudele com'è mi obbligherebbe a presentarmi in ufficio con una vistosa e imbarazzante chiazza in mezzo alle gambe...

Finito di espletare le esigenze corporali Carmen si alza e mi ordina di pulirle il culo, mi munisco di carta igienica e con delicatezza e perizia la passo più volte sopra e intorno all'ano. È elastico e segnato da grinze tutt'intorno, averlo a pochi centimetri mi mette addosso una voglia insana ma irresistibile. Le chiedo se posso...

"Se mi implori, sì." Risponde facendo la preziosa...

Mi prostro faccia a terra e lo faccio, lei acconsente con distacco e aria di superiorità, fingendo che la cosa non le interessi...

Premo sulle natiche divaricandole, chiudo gli occhi e mi metto a leccarle l'ano, spingo la lingua lì dentro dapprima timidamente poi con sempre maggiore avidità. È una sensazione di sublime, straniante piacere sentire la lingua scivolarle nel retto. Vorrei scoparla così, infilandogliela tutta dentro, e dai suoi sospiri capisco quanto le piaccia ma abbassa lo sguardo e vede il mio cazzo teso fino allo spasimo, sa che impazzisco quando ho il suo sedere a disposizione e, cattiva com'è, mi impone di fermarmi e mi lascia andare al lavoro con addosso una voglia matta e insoddisfatta...

Che crudelissima troia!...

(Continua... e per commenti o contatti: roscoporcellone@hotmail.com
di
scritto il
2022-06-15
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