La famiglia: Una storia ingarbugliata

Scritto da , il 2022-05-26, genere incesti

-Dov'è papà?-

Aveva chiesto il giovane a sua madre:

-Dove vuoi che sia quel cornuto, è in camera mia a scopare con quella troia di tua sorella!-

-Ma come parli mamma?-

Le aveva risposto il ragazzo in ginocchio davanti a lei intento a sfilarle il perizoma.

-In che senso come parlo?

Parlo come si deve parlare di un pervertito che mi mette le corna scopandosi nostra figlia e di una troietta che con tutti i giovanotti che ci sono in giro va a farsi sbattere proprio da suo padre.

E poi, non ci sei anche tu, non le basta il tuo cazzo?!-

Il ragazzo bloccandosi davanti alla fica pelosa della mamma, dopo una breve pausa le aveva risposto:

-Ma mamma, anche tu gli metti le corna con me e con tutti gli altri amanti coi quali vai a letto.-

-Ma cosa cazzo dici?

Come ti viene in mente di paragonare la nostra situazione con il loro insano rapporto incestuoso!

Io vado a letto con chi mi pare da sempre e la cosa gli è sempre piaciuta al punto che quando tornavo a casa voleva sapere tutto per poi chiavarmi anche lui per godere dentro la mia fica ancora gocciolante dello sperma dell'ultimo o degli ultimi dai quali mi ero fatta sbattere.-

-Ma mamma..-

La donna con un tono seccato nella voce, con un gesto brusco, aveva afferrato la testa del figlio con entrambe le mani e se l'era spinta tra le cosce:

-Mi hai stufato coi tuoi stupidi confronti, adesso smettila di parlare e leccami la fica e fammi godere altrimenti me ne vado a cercare un altro e per un mese te la scordi!-

A quel punto il ragazzo conoscendo certe reazioni impulsive e irrazionali della mamma, l'aveva spinta sul divano e portandosi le sue gambe sulle spalle, le aveva leccato la fica portandola ad un primo orgasmo dopo circa dieci minuti seguito poi da un altro ancora più devastante accompagnato da uno spruzzo di umori talmente abbondanti da imbrattargli il viso, i capelli ed ogni cosa intorno incluso il divano completamente zuppo di saliva e umori vaginali.

Quando finalmente la donna aveva ripreso un respiro normale, aveva fatto sedere il figlio accanto a se ed accarezzandogli il viso, con toni dolci gli aveva detto:

-Scusami per prima cucciolo ma ero davvero fuori dai gangheri.

Non avrai mica creduto davvero che avrei potuto privarmi delle tue carezze, della tua bocca, della tua lingua e del tuo cazzo per un mese.. sappi che questo non potrà mai accadere anche se a volte discutiamo e non siamo d'accordo.

Vorrei ricordarti a proposito del discorso di prima che tu sei stato sverginato da tua sorella e solo dopo sei entrato anche nel mio nido dal quale hai preso il volo verso la tua meravigliosa vita.

Quel porco di tuo padre invece, ha sverginato tua sorella proprio il giorno del suo diciottesimo compleanno e per di più aveva preteso che fossi io a prepararli entrambi con la bocca per poi accompagnarlo, arrapato come una bestia con le mie stesse mani dentro la fichetta implume e ancora chiusa di tua sorella.

Non sto neanche a descriverti le sue urla quando, con la furia di un animale, il padre, senza nessuna delicatezza e grugnendo come un maiale, l'aveva deflorata godendole dentro e lasciandola in una pozza di sborra e di sangue.

Fortunatamente c'ero anch'io a soccorrerla, medicarla e consolarla per il dolore e la violenza subita.

Nonostante quell'approccio così traumatico, da quel momento tua sorella si era attaccata ancora più di quanto non lo fosse già a suo padre e d'altra parte è anche comprensibile visto la frustrante attesa in cui hanno dovuto reprimere un desiderio così forte.

Lo sai anche tu che da quel momento tuo padre non ne ha più voluto sapere di me mentre tua sorella dopo aver perso la verginità, si è concessa anche a te anche col quale sin da bambini, giocando al dottore ne avevate combinato di tutti i colori tranne quello: "La mia verginità è per il papà e poi vieni tu fratellino.

Certo, non ti farò mai mancare la mia bocca e la rosellina segreta che è una tua esclusiva già da tempo!" continuava a ripetere la troietta anche in mia presenza.

Ricordi?

-Certo che me lo ricordo mamma e ricordo anche che il giorno dopo l'avevi subito portata dal tuo ginecologo per un controllo e farle dare la pillola e ricordo anche quei terribili venti giorni vissuti nel terrore che il papà l'avesse potuta mettere incinta già quella prima volta.-

-Sccc... cucciolo.. ascolta.. i porci incestuosi hanno finito di scopare e si sono chiusi in bagno.

Adesso andiamo noi sul letto ancora caldo e bagnato.

Voglio che mi scopi con forza facendomi godere e gridare come sai fare tu col tuo bel cazzone!

Li voglio vedere comparire davanti alla porta attirati dalle mie grida e dai tuoi rantoli proprio mentre mi riempi coi tuoi bollenti fiotti di sborra!-

A quel punto, tutti i discorsi alquanto sconclusionati erano stati accantonati e mamma e figlio si erano trasferiti sul lettone matrimoniale dove sino a pochi minuti prima padre e figlia stavano consumando la loro passione incestuosa.

segue

Questo racconto di è stato letto 8 9 3 0 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.