La Befana vien di notte
di
Vandal
genere
comici
I
La Befana vien di notte…
Cappello alto con la punta all’indietro, mantello lacero posto sulle spalle, con la scopa di saggina in una mano e la calza con i dolci nell’altra. Mi appare così, come una ragazza dal fisico asciutto, sui venticinque anni, con un bikini da urlo, vietato ai minori.
Io, disteso contro la tastiera del letto, con i boxer rossi che mi aveva regalato alla vigilia. Elastico bianco e disegno della renna in corrispondenza del pacco. Lei avanza e sale sul letto muovendosi con le ginocchia. Ho paura che usi la scopa di saggina per frustarmi ma, per mia fortuna, le getta di lato e mi sventola davanti al naso la calza rossa “Sei stato un bambino cattivo?”
“No,no, buono buono”
“Adesso vediamo” e si mette cavalcioni proprio lì, con il sesso che si risveglia subito e grida in preda alla claustrofobia. Lei non si è ancora tolta nulla di quel poco che ha, scopa a parte. Comincia a muoversi sopra di me, ancheggiando sinuosa. E io che allungo le mani per afferrarle i fianchi e “Eh no” indice sventolato in aria “Su le mani, o vuoi che ti leghi?”
Alzo le mani e la lascio fare. Che sofferenza con quel movimento da cavalcata sinuosa, lady Godiva versione Befana. E lui, sotto, che geme e sfrega sotto il tessuto “Me lo stai spelando” ansimo dolorante
“bene così” dice lei
Credo di esplodere. Lei sembra capirlo perché scivola via e me lo estrae. Ho la punta esposta e pulsa come un palloncino pronto ad esplodere. Lei si abbassa e comincia a succhiare. Il cappello da befana mi frusta la faccia e si infila nel naso. Cerco di togliermelo ma, mi si infila prepotente all’interno. Naso e cazzo stimolati in maniera diversa e..uno starnuto prepotente, un boato, il cappello da befana che libera finalmente la mia cavità natale e vola via. Lei che si spaventa e scatta all’indietro, arandomi coi denti la cappella mentre un getto di sperma fuoriesce descrivendo un arco perfetto e finisce sul centrino di Natale che mamma mi ha regalato l’anno prima.
“Ma che cazz!” fa lei a metà tra la sorpresa e la spaventata
“E che cazz” dico io afferrando il cappello da befana “Mi stavi scovolando la soffitta con sto coso”
Lei mi guarda per un po’, serie e imbronciata. Prima me, poi il mio cazzo umido di sperma stillante. Poi ancora me e scoppia a ridere. Una risata a crepapelle, di quelle che si reggono la pancia e si piega in due, con le lacrime agli occhi e i singulti per la mancanza d’aria.
C’è poco da ridere ma, alla fine, cedo e rido anche io. E rimaniamo così, come due scemi, per un bel po’.
Poi, ripresasi un po’, lei si toglie mutandine e reggiseno, scivola su di me e mi fa entrare. Ecco che ricomincia la sua danza, ora più piacevole, le mani poggiate sul mio petto “La Befana vien di notte e di tutti se ne fotte”
Mi bacia “Niente carbone per quest’anno”
“Buon per me”
((In ritardo per le feste appena passate.. Mi è venuto da metterlo in comici poi, magari, non vi ispira ilarità))
La Befana vien di notte…
Cappello alto con la punta all’indietro, mantello lacero posto sulle spalle, con la scopa di saggina in una mano e la calza con i dolci nell’altra. Mi appare così, come una ragazza dal fisico asciutto, sui venticinque anni, con un bikini da urlo, vietato ai minori.
Io, disteso contro la tastiera del letto, con i boxer rossi che mi aveva regalato alla vigilia. Elastico bianco e disegno della renna in corrispondenza del pacco. Lei avanza e sale sul letto muovendosi con le ginocchia. Ho paura che usi la scopa di saggina per frustarmi ma, per mia fortuna, le getta di lato e mi sventola davanti al naso la calza rossa “Sei stato un bambino cattivo?”
“No,no, buono buono”
“Adesso vediamo” e si mette cavalcioni proprio lì, con il sesso che si risveglia subito e grida in preda alla claustrofobia. Lei non si è ancora tolta nulla di quel poco che ha, scopa a parte. Comincia a muoversi sopra di me, ancheggiando sinuosa. E io che allungo le mani per afferrarle i fianchi e “Eh no” indice sventolato in aria “Su le mani, o vuoi che ti leghi?”
Alzo le mani e la lascio fare. Che sofferenza con quel movimento da cavalcata sinuosa, lady Godiva versione Befana. E lui, sotto, che geme e sfrega sotto il tessuto “Me lo stai spelando” ansimo dolorante
“bene così” dice lei
Credo di esplodere. Lei sembra capirlo perché scivola via e me lo estrae. Ho la punta esposta e pulsa come un palloncino pronto ad esplodere. Lei si abbassa e comincia a succhiare. Il cappello da befana mi frusta la faccia e si infila nel naso. Cerco di togliermelo ma, mi si infila prepotente all’interno. Naso e cazzo stimolati in maniera diversa e..uno starnuto prepotente, un boato, il cappello da befana che libera finalmente la mia cavità natale e vola via. Lei che si spaventa e scatta all’indietro, arandomi coi denti la cappella mentre un getto di sperma fuoriesce descrivendo un arco perfetto e finisce sul centrino di Natale che mamma mi ha regalato l’anno prima.
“Ma che cazz!” fa lei a metà tra la sorpresa e la spaventata
“E che cazz” dico io afferrando il cappello da befana “Mi stavi scovolando la soffitta con sto coso”
Lei mi guarda per un po’, serie e imbronciata. Prima me, poi il mio cazzo umido di sperma stillante. Poi ancora me e scoppia a ridere. Una risata a crepapelle, di quelle che si reggono la pancia e si piega in due, con le lacrime agli occhi e i singulti per la mancanza d’aria.
C’è poco da ridere ma, alla fine, cedo e rido anche io. E rimaniamo così, come due scemi, per un bel po’.
Poi, ripresasi un po’, lei si toglie mutandine e reggiseno, scivola su di me e mi fa entrare. Ecco che ricomincia la sua danza, ora più piacevole, le mani poggiate sul mio petto “La Befana vien di notte e di tutti se ne fotte”
Mi bacia “Niente carbone per quest’anno”
“Buon per me”
((In ritardo per le feste appena passate.. Mi è venuto da metterlo in comici poi, magari, non vi ispira ilarità))
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