La mia mamma è una troia 8 - Devastata in bocca e nella fica dai due stalloni.

Scritto da , il 2022-01-05, genere incesti

Al mattino Clara, eccitata dall'attesa dell'arrivo di Aziz col suo amico, si era svegliata presto ed aveva iniziato tutti i preparativi per farsi bella e sexi ed accoglierli nel migliore dei modi.

Tra l'altro, aveva passato una notte di sogni bellissimi scaldata per di più dai due maschi (il figlio e lo zio) che le dormivano accanto e questo la eccitava e la metteva in uno stato d'animo assai positivo.

Lo zio che si era alzato poco dopo di lei le stava vicino suggerendole il modo migliore di truccarsi e di vestirsi.

Il figlio invece, come tutti i giovani si era attardato a letto ed al suo risveglio, "i giochi" erano già iniziati.

Infatti, non appena i due stalloni attesi avevano varcato la soglia di casa, Clara gli aveva lasciato appena il tempo di posare il piccolo bagaglio che Aziz aveva con se per saltargli subito addosso e serrargli le braccia intorno al collo e le gambe dietro la schiena.

Il bacio col quale avevano unito le loro bocche aveva avuto un non so che di spettacolare tanto erano serrate le labbra ed il tempo trascorso prima che si sciogliessero con uno schiocco di saliva, accompagnato da un lungo respiro per riprendere fiato.

-Ben tornato Aziz!-

-Ben trovata Clara!-

Entrambi erano arrapati come bestie e Aziz, senza neanche spogliarsi o degnare di un saluto lo zio che assisteva alla scena, si era slacciato i pantaloni sfoderando la spettacolare proboscide che spuntava nero e minaccioso dai pantaloni e adagiando Clara sul divano e trovandola già bagnata e senza mutande, le aveva allargato le gambe e l'aveva subito infilzata dando l'avvio ad una tumultuosa cavalcata che strappava dalla bocca della donna grida talmente forti e acuti da svegliare il figlio che dormiva al piano di sopra.

Lo spettacolo che di era presentato ai suoi occhi aveva un non so che di epico e sconvolgente al tempo stesso.

La mamma giaceva con la schiena adagiata sul cuscino del divano mentre lo stallone tenendola con le mani sotto le cosce, la sollevava all'altezza del suo cazzo aprendole le gambe in modo osceno e muovendo le sue chiappe nude, nere e muscolose, alternava le sue spinte pelviche in un incredibile dentro fuori del suo pistone nella fica della mamma che ad ogni affondo lanciava un grido e schizzava succhi vaginali.

Nello stesso tempo l'altro stallone, che si era già spogliato completamente mettendo in mostra un corpo scultoreo, si era inginocchiato sul divano e giocava con le sue labbra e la bocca col suo cazzone meno impressionante di quello di Aziz ma più tozzo, più spesso, ricoperto di vene sporgenti e con una enorme cappella violacea.

Che chiavata!

Che monta!

Che pompino!

Mai il ragazzo aveva immaginato che la mamma potesse ricevere simili pistoni in corpo e in bocca e reggere alla violenza di quegli affondi.

Aziz pompava e sbuffava come un treno mentre la donna rispondeva gemendo come una cagna e gridando di piacere e di dolore ad ogni contatto della cappella con la sua cervice uterina.

I suoi ansimi e le sue grida erano caratterizzati dal gorgoglio della saliva e dai conati di vomito che le procurava il cazzo dell'altro quando affondava nella sua bocca sino in gola.

La donna sotto quelle sferzate, urlava, si dibatteva, tremava e godeva di orgasmi ripetuti in sequenza sino al momento in cui il mandingo in un urlo di vittoria, aveva cominciato a tempestarle l'utero coi suoi potenti fiotti di sborra che schizzando fuori dai lati della fica imbrattavano il divano ed i pantaloni che il nero aveva ancora addosso.

A quel punto l'amico che le ravanava la bocca, aveva cambiato postura e sollevandole il busto e tenendole la testa con le mani dietro ai capelli aveva cominciato a chiavarla davvero in bocca sino a che, stringendola a se non aveva cominciato a sborrarle direttamente in gola provocandole veri conati di vomito coi quali aveva imbrattato i suoi vestiti e il divano.

Benvenuto Aziz!

La donna giaceva sfinita sul divano col corpo completamente abbandonato, la fica grondante di sborra ed il respiro corto che non riusciva a recuperare.

A quel punto il ragazzo si era precipitato in aiuto della mamma e tenendola sotto braccio l'aveva accompagnata in bagno per farla riprendere e rimettersi in ordine.

I due stalloni completamente nudi, erano rimasti in soggiorno a conversare con lo zio mentre bevevano un caffè.

segue

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