Cecilia 2/5

Scritto da , il 2021-12-08, genere etero

Alb - "Buongiorno Tesoro! Hai una tutina Luis Vuitton sulla poltrona. Indossala e scendi. Ti aspettano la massaggiatrice, l'estetista e la parrucchiera. Sono tutte qui per te. Io sbrigo alcune faccende e ci vediamo più tardi. Questa sera ho una sorpresa per te!"
C - "non ho niente da mettere stasera!"
Alb - "non preoccuparti. Ho pensato a tutto io."
Dopo essersi goduta un completo massaggio rilassante arrivò l'estetista.
Questa la mise al corrente che aveva avuto ordine da Alberto di eliminare anche il piccolo ciuffetto triangolare di peluria che coronava la sua vagina. Cecilia rimase perplessa, si vedeva un po' troppo bimba così rasata, ma in fondo perché no? Se a lui piaceva così! Si lasciò depilare.
Infine la parrucchiera le sitemò e le lisciò i capelli.
Cecilia si sentiva una principessa. Nel tardo pomeriggio risalí in camera e trovò sul letto un vestito di quella nota boutique di classe e osé appena aperta in centro.
Lo indossò. Dietro il collo si annodavano due lembi di tessuto che, scendendo, lasciavano aperta sul davanti un'ampia scollatura. La schiena è completamente scoperta fino all'attaccatura delle natiche. Su di un fianco l'abito è legato, lasciando ampi buchi che non permettono l'utilizzo di nessun genere di intimo.
Le Chanel, come solito tacco 12, l'aspettavano in fondo al letto.
Si sentiva, ed era, 'figa da paura!'
L'aria che passava sotto il vestito sfiorava il suo sesso nudo e rasato dandole una sensazione di piacere nuovo e inaspettato.

Alberto, rientrato, ne ammirò ogni dettaglio ed ammirato la ricoprì di complimenti.
Seguimi, ti mostro cos'ho organizzato per te.
La cena fu servita in un salone della villa, cucinata sul posto da uno chef stellato chiamato per l'occasione.
Portate sopraffine servite da una coppia di camerieri in uniforme che raccontavano minuziosamente ogni piatto.
Vini preziosissimi versati dal decanter in un mare di bicchieri di cristallo dalle abili mani del sommelier.

Alberto, una volta terminato, congedò lo Staf, si avvicinò a Cecilia sussurrandole: - "adesso procediamo."
Si tolse la cravatta, la bendò girandola un paio di volte intorno alla sua testa e si accertò anmodandola che non vedesse niente.
Cecilia era curiosa ed eccitata.
Alberto la prese delicatamente per le spalle e la guidò nella stanza adiacente.
Aromi diversi, dolci e pungenti si propagavano nell'aria.
C - "è ora? Che succede?"
Alb (sottovoce da dietro all'orecchio) - "ssssh, rilassati, non muoverti, pensa solo a godere."
Il respiro di Cecilia divenne piú lungo.
Un bacio dietro sul collo le fece inturgidire istantaneamente i capezzoli mentre il nodo veniva slegato. Il vestito si adagiò sul pavimento arrotolandosi. Un passo in avanti e rimase sui tacchi completamente nuda e bendata.
Il suo respiro si fece ancora più profondo, i suoi capezzoli esternavano tutta la sua eccitazione.
I baci la percorsero lungo tutto il corpo. Dal collo alla schiena, poi sui glutei. Passando dal fianco su fino al seno per poi riscendere fino alla punta del clitoride che sbucava timidamente dal suo sesso glabro.
Le appoggio i palmi sulle anche, e con i pollici sul monte di venere tirava piano la pelle verso l'alto costringendo il grillettino a mostrarsi diventando più alto e più sensibile. Le slinguatine rapide e costanti le stavano facendo piegare le gambe dal piacere. Fece per appoggiare le mani sulla sua testa ma lui la redarguì.
Alb - "Ferma! Non muoverti! Lo farai solo quando e se te lo dirò io!"
Le gambe le tremavano mentre continuava a leccarlgliela. Gocce del suo succo iniziavano a luccicare lungo tutta la fessura.
Lui la guidò alla poltrona lì davanti. La fece posizionare in ginocchio a gambe larghe sulla seduta, piegata in avanti con mani e viso sullo schienale. A mano aperta diede le uno schiaffetto su clitoride e figa. Cecilia sobbalzò è si lascio scappare un urletto di piacere che sorprese anche lei. Appoggiò la cappella e la spinse dentro. Lei inarcò la schiena offrendosi ad una penetrazione più profonda e decisa. L'affondo fu deciso, tutto, fino alle palle. Si soffermò qualche secondo. Poi iniziò a scoparla estraendolo lentamente. Cecilia aveva ancora in mente la foga con la quale l'aveva riempita con il suo splendido cazzo la sera precedente, e, dopo qualche secondo disse: - "dai! Più forte! Ne voglio di più! Ancora!"
Alb - "sei proprio un splendida porca! Non ti basta mai! Ora ti sistemo! "
Cecilia sentì estrarre l'uccello dalla sua figa e puntarlo sul buco del culo.
C - "no! Che fai? È troppo grosso! Me lo ro...! "
Non fece in tempo a finire la frase che la cappella era già entrata. Fu sorpresa della facilità con la quale il suo culo aveva accolto un palo di tale dimensioni, e ne era anche un po' orgogliosa.
Allargandole i glutei con le mani prese a stantuffarle il culo.
Fiera di accogliere tutto il cazzo si godeva ogni affondo e spingeva indietro i fianchi andandgli incontro.
Era completamente bagnata e sentiva l'orgasmo che stava per arrivare.
Lui se ne accorse e decise di cambiare posizione.
Si sedette sulla poltrona, Cecilia girata di schiena con gambe di lui in mezzo alle sue. La fece scendere piano piano allargandole con le mani le natiche e rimettendole il palo nel culo. Lei saliva e scendeva piegando e distendendo le gambe. Si sedeva su di lui e si rialzava, lo sfilava fino alla cappella e poi di nuovo giù.
Alb - "ti piace eh?"
C - "oh siii, tanto!"
Alb - "ne vuoi ancora? Ne nuoi di più? Dillo quanto sei porca e quanto ti piace!"
C - "da impazzire, mi piace prenderlo ne culo! Sono una gran mailala! Spaccamelo!"
Lui le allargò le gambe allargando le sue. Lei si appoggiò con la schiena sul suo petto. Lui le mise una mano intorno al collo. Stringeva soffocandola per 4/5 secondi per poi lasciarla e ricominciare dopo poco. Questo soffocamento aumentava ulteriormente la sua sensazione di piacere. Con l'altra mano iniziò a schiaffeggiare clitoride e figa aperta e gocciolante. Scattava e si contorceva bloccata dal cazzo nel culo, dalla mano sulla gola e dall'altra sulla vagina.
Sentiva cresere il piacere dentro di lei. Lui smise di darle i colpetti sul bottoncino, ma, senza smettere di incularla, infilò medio e anulare nella sua vagina già completamente allagata e la masturbò velocemente.
Cecilia non resistete, dimenandosi e urlando squirtò più volte godendo come mai prima e annaffiando tutto quello che aveva davanti. Contemporaneamente sentì l'urlo strozzato in gola di lui mentre le veniva dentro riempiendole il culo. Dopo un secondo sentì un secondo verso e un getto di liquido le inzuppava seno e ventre.
Cecilia si sfilò immediatamente la benda dagli occhi.
Alberto davanti a lei con il cazzo in mano le aveva appena sborrato addosso, mentre un'altro uomo era ancora dentro di lei. Poco più in là Alex, la sua amica, aveva ripreso tutto.
Alb - "sei stata splendida Tesoro, ci hai fatto godere da pazzi. Io non ho resistito e mi sono dovuto masturbare. Alex ha ripreso e registrato ogni tua parola.
Ci divertiremo tanto insieme."
Cecilia non riusciva neanche ad alzarsi da quel membro che aveva ancora dentro. Era sconvolta ma non disse niente. Dopo qualche attimo per capì di essere in trappola, aveva bisogno di tempo per ragionare sul da farsi. Si fece forza e riuscì ad alzarsi.
Albero le si avvicinò, le diede un bacio sulla guancia e disse:
- " riprendi il vestito e vai a fare una doccia. Le serata è appena cominciata!"




Dedicato a B. e M.

maxborns4u@gmail.com

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