Cecilia 3/5
di
Maxborns4u
genere
etero
Cecilia uscì dalla doccia, si asciugò e si fermò alla specchio.
Era rimasta sconvolta, è vero, ma questo è il mondo che aveva sempre desiderato. Si sentiva capace di gestire tutto e se lo sarebbe goduta fino in fondo.
- "cavalcherò l'onda!" esclamò e riprese a prepararsi.
Si infilò di nuovo il vestito osé regalatole quella sera e lo legò dietro il collo. Poi le Chanel.
Si girò e sul comó vide un cofanetto. Lo aprì. All'interno una collana di perle ed un biglietto - "indossala! È tua!".
Tornò al piano inferiore e trovò Alberto, Alex e l'altro uomo che stavano bevendo Ballantine. Sul bancone di cristallo dell'angolo bar alcune strisce di neve.
C - "Posso averne uno anch'io?"
Alberto le versò il whisky e le presentò l'uomo. Giorgio era il figlio di un Senatore al governo in quel momento e possedeva la villa vicina a quella di Alberto. Quella di fronte alla grande vetrata della camera da letto.
G - "è stato un vero piacere conoscerti." disse guardandola dritto negli occhi.
C - "lo è stato anche per me, credimi!" rispose con un sorriso furbo e malizioso.
Alb - "andiamo a recuperare alcuni amici e ci vediamo da te." disse rivolto a Giorgio.
Alberto si fece un'altro tiro offrendone poi una anche a Cecilia che, con estrema decisione ne approfittò scolandosi a seguire il suo bicchiere. Abbracciati, uscirono.
Arrivati dopo pochi minuti al "MiRò", uno dei locali nuovi di tendenza della Versilia, Alberto fermò la Lamborghini proprio davanti all'entrata. Cecilia nel dover allargare le gambe per scendere dalla macchina si rese conto che stava mettendo in mostra tutta la sua nudità. Davanti a lei l'uomo che stava passando per entrare, vide chiaramente tutto il suo sesso rasato e, piacevolmente sorpreso le fece un leggero cenno di gradimento e un saluto.
Davanti alla ripida scalainata che dall'ingresso portava al piano principale del locale l'uomo si fermò a salutare amichevolmente i ragazzi della sicurezza lasciando passare Cecilia e Alberto, ma, a distanza di 5/6 scalini, li seguì. Dal quel punto di vista poteva godersi a pieno il suo splendido culo e la sua figa. Lei, conscia del fatto, si mise a sculettare e salire muovendosi come la più provocante e sexy delle soubrette. Provava gusto nel farlo. Sentirsi ammirata è desiderata la eccitava molto. Aveva persino il timore che si vedesse luccicare il piacere che la stava bagnando. "Ma si! .... Chi se ne frega" pensò.
Alberto si rese conto di tutto e rimase compiaciuto.
Una volta al piano entrarono nella sala "Privé", si sedettero al tavolo dove Franco, produttore vinicolo di livello internazionale da generazioni, insieme a due amiche, modelle emergenti per giornali di moda, lo stavano già aspettando e ordinarono champagne.
Anche l'uomo di prima si era seduto al bancone del "prive" e, chiacchierando col barista, sorseggiava un whisky.
Lei lo osservò. Un uomo discreto, ben vestito, pochi anni più di lei.
Alb - "ho visto, sai, il tuo comportamento prima, sei stata divina. Lo facciamo accomodare con noi? Giochiamo ancora un po'?"
Si presentarono. Max era il proprietario di un ristorante rinomato in zona. Parlando scoprirono di condividere "divertimenti" e desideri.
Cecilia, seduta sui divanetti, ad ogni movimento faceva salire II vestito, monopolizzando lo sguardo di tutti, anche di Franco e delle ragazze. Era completamente a proprio agio nel mostrarsi e l'alcool e il 'resto' avevano diminuito le sue inibizioni. Il suo sesso liscio e lucido rimase alla vista di Max per tutto il tempo. Gli occhi di lui sostavano spesso su quella dolce visione e al momento dei saluti fece i complimenti a lei per la disinvoltura e ad Alberto per la scelta della compagna.
Alb - "ci aspettano in villa da un nostro amico, ti unisci a noi? Seguici."
Appena entrati in villa, iniziarono una partitina a carte, gratificata dallo stappo di qualche bottiglia di Veuve Cliquot, qualche bicchiere di Chivas, sigarette e qualche "stappo" che il vincente della 'mano' si godeva.
Durò poco.
Alb - "ragazze! Gioco della bottiglia! Chi perde si leva un indumento!"
Le ragazze rimasero velocemente in topless. Quando toccò a Cecilia, avendo addosso solo il vestito, si fece aiutare a salire sul bancone bar e, messa un po di musica di sottofondo, si cimentò in uno strip.
Movimenti sensuali, ancheggiamenti sexy e carezze intime sul tacco 12 fecero rizzare l'uccello agli uomini e inumidire le passere delle ragazze. Quando Cecilia con un movimento rapido e sensuale slacciò il nodo del vestito dietro il collo, questo cadde morbidamente ai suoi piedi. Il corpo statuario apparve integralmente in tutta la sua eleganza. Il fisico longilineo, ben proporzionato e levigato era sotto gli occhi di tutti e Cecilia, grazie anche ad alcool e 'additivi' vari, non si sentiva assolutamente imbarazzata. Anzi provava piacere nell'essere ammirata e desiderata da tutti.
Alex scattò sul bancone, anche lei in tacchi e perizoma, e baciò sensualmente Cecilia che ricambiò immediatamente.
Le due ragazze si abbracciavano, baciavano e toccavano intensamente, con leccatine su viso, collo e capezzoli.
La temperatura si alzò immediatamente.
Alberto si avvicinò, fece sedere Cecilia sul bancone, che non smetteva di baciarsi e toccarsi con Alex, prese la bottiglia dello champagne e, versandogliela lentamente sulla figa, iniziò a bere dal suo sesso. Ne versò un po' in bocca alle ragazze facendolo fuoriuscire dalle loro labbra. Poi finì di bersi gli ultimi sorsi dalla sua passera. Le bollicine si mischiavano ai suoi umori densi mentre anche la vagina di Alex accarezzata e stimolata dalla mano di Cecilia bagnava il bancone.
Franco mise una mano sulla patata di Gaia, una delle due modelle, sopra il perizoma, mentre Max da dietro la baciava sul collo stuzzicandole i capezzoli e strusciandole il pacco sul culo. Poi la sollevarono di peso e la misero di mezzo sul divano.
L'altra modella, Eva, era già in ginocchio in mezzo alle gambe di Giorgio, seduto su una poltrona, a pomparlo.
Vuotata la bottiglia, Alberto prima la strusciò lungo la fessura grondante della figa di Cecilia e poi la penetrò con il collo scopandola dolcemente. La sfilava e la infilava dentro roteandola leggermente.
Con la testa riversata indietro Cecilia grondava di piacere e champagne mentre Alex la baciava e le leccava seno e capezzoli.
Alberto aveva il suo 'palo' turgido e nodoso in una mano e la bottiglia nell'altra.
Alb - "voglio sentire la tua bocca. Vieni a succhiarlo."
Alex scese dal bancone, s'inginocchiò davanti a quel meraviglioso membro e aprendo la bocca riuscì ad inserirci poco più della cappella. Con la bocca piena succhiava con grande passione. Si dedicava a quel cazzo come meglio non poteva. Sbavava muovendo avanti e indietro la sua testa e leccando ogni singola goccia uscisse dalla punta di quel glande.
Alb - "succhia, pompami l'uccello come sai fare tu. Sei sempre una bocchinara fantastica!"
Alberto guardò Cecilia che continuava a godere e colare con le gambe oscenamente divaricate davanti a lui. La disinvoltura con la quale si era mostrata tutta la sera meritava un premio. Aumentò il movimento con la bottiglia arrivando più a fondo possibile e dilatando notevolmente la sua vagina.
C - "oddio! Me la sfondi! Non fermarti! Godo, godoooo!"
Ansimando e tremando gli schizzò addosso una pioggia di umori.
Sfilò la bottiglia si accertò che anche il culo fosse inzuppato e ben lubrificato.
La fece sedere su di uno sgabello con il sedere ben fuori dalla seduta. Tolse il suo cazzo dalla bocca di Alex e, premendo sulla schiena di Cecilia per farla piegare in avanti, glielo puntò sul buco. Lei si sentì pervadere dalla preoccupazione per le dimensioni della 'bestia', ma l'eccitatazione di poterlo ricevere tutto era maggiore. Rilassò il suo buchino mentre lui con una spinta inserì la cappella.
C - "mio dio com'è grosso! Me lo slabbri tutto! Piano, ti prego!"
Lentamente ma inesorabmente Alberto, aspettato 2 secondi che il culo si abituasse e tornasse a rilassarsi, arrivò a farlo sparire dentro fino alla base del suo cazzo.
C - "mi hai Impalata! Lo sento in gola!"
Prese a stantuffarle il culo prima lentamente, poi sempre più velocemente.
Alex, anche lei su di uno sgabello davanti alla faccia di Cecilia, con una gamba sul bancone si sgrillettava ferocemente. Cecilia, colpi permettendo, riusciva ogni tanto a darle qualche leccatina sullo spacco.
Il movimento e la posizione piegata sullo sgabello le facevano strusciare figa e clitoride sulla seduta, provocandole ulteriore piacere e macchiando tutta l'imbottituracol suo succo.
Con il culo sfondato da quel pilone e la passera stimolata dal velluto in cashmere dello sgabello Cecilia era in estasi, sentiva crescere l'orgasmo lentamente dentro di sé. Improvvisamente uno schiocco e poi un'altro. Un leggero bruciore prima sulla chiappa destra e poi quella sinistra. Alberto la percuoteva con un frustino in pelle. Un'ulteriore piacere si stava impossessando di lei.
Invasa e percorsa da tante sensazioni, stimoli e piaceri diversi scoppiò in un orgasmo multiplo. Aveva la sensazione che tutti i suoi orifizi spruzzassero liquido contemporaneamente. Scossa da tremendi spasmi muscolari si accasciò in mezzo alle gambe di Alex che, venendo anche lei, le annaffiò viso e bocca.
Alberto a tale vista non resistette oltre, e affondando ulteriori colpi decisi, tanto da staccarla dallo sgabello, le riepì il culo di sperma.
Quando lui le sfilò il membro dal buco, lei si accasciò sugli sgabelli spossata e colando sperma e umori da ogni buco dilatato, si guardò intorno e vide che tutti avevano goduto o stavano godendo. La stanza era pregna di profumo di sesso, sborra e alcool.
Dopo aver bevuto ancora un po', tutti tornarono al proprio domicilio e Cecilia in villa con Alberto.
La 'gita' al forte volgeva alla fine, ma una volta tornati a Milano lei avrebbe frequentato l'ambiente che aveva sempre desiderato.
Dopo poco crollò tra le lenzuola.
Dedicato a B. e M.
maxborns4u@gmail.com
Era rimasta sconvolta, è vero, ma questo è il mondo che aveva sempre desiderato. Si sentiva capace di gestire tutto e se lo sarebbe goduta fino in fondo.
- "cavalcherò l'onda!" esclamò e riprese a prepararsi.
Si infilò di nuovo il vestito osé regalatole quella sera e lo legò dietro il collo. Poi le Chanel.
Si girò e sul comó vide un cofanetto. Lo aprì. All'interno una collana di perle ed un biglietto - "indossala! È tua!".
Tornò al piano inferiore e trovò Alberto, Alex e l'altro uomo che stavano bevendo Ballantine. Sul bancone di cristallo dell'angolo bar alcune strisce di neve.
C - "Posso averne uno anch'io?"
Alberto le versò il whisky e le presentò l'uomo. Giorgio era il figlio di un Senatore al governo in quel momento e possedeva la villa vicina a quella di Alberto. Quella di fronte alla grande vetrata della camera da letto.
G - "è stato un vero piacere conoscerti." disse guardandola dritto negli occhi.
C - "lo è stato anche per me, credimi!" rispose con un sorriso furbo e malizioso.
Alb - "andiamo a recuperare alcuni amici e ci vediamo da te." disse rivolto a Giorgio.
Alberto si fece un'altro tiro offrendone poi una anche a Cecilia che, con estrema decisione ne approfittò scolandosi a seguire il suo bicchiere. Abbracciati, uscirono.
Arrivati dopo pochi minuti al "MiRò", uno dei locali nuovi di tendenza della Versilia, Alberto fermò la Lamborghini proprio davanti all'entrata. Cecilia nel dover allargare le gambe per scendere dalla macchina si rese conto che stava mettendo in mostra tutta la sua nudità. Davanti a lei l'uomo che stava passando per entrare, vide chiaramente tutto il suo sesso rasato e, piacevolmente sorpreso le fece un leggero cenno di gradimento e un saluto.
Davanti alla ripida scalainata che dall'ingresso portava al piano principale del locale l'uomo si fermò a salutare amichevolmente i ragazzi della sicurezza lasciando passare Cecilia e Alberto, ma, a distanza di 5/6 scalini, li seguì. Dal quel punto di vista poteva godersi a pieno il suo splendido culo e la sua figa. Lei, conscia del fatto, si mise a sculettare e salire muovendosi come la più provocante e sexy delle soubrette. Provava gusto nel farlo. Sentirsi ammirata è desiderata la eccitava molto. Aveva persino il timore che si vedesse luccicare il piacere che la stava bagnando. "Ma si! .... Chi se ne frega" pensò.
Alberto si rese conto di tutto e rimase compiaciuto.
Una volta al piano entrarono nella sala "Privé", si sedettero al tavolo dove Franco, produttore vinicolo di livello internazionale da generazioni, insieme a due amiche, modelle emergenti per giornali di moda, lo stavano già aspettando e ordinarono champagne.
Anche l'uomo di prima si era seduto al bancone del "prive" e, chiacchierando col barista, sorseggiava un whisky.
Lei lo osservò. Un uomo discreto, ben vestito, pochi anni più di lei.
Alb - "ho visto, sai, il tuo comportamento prima, sei stata divina. Lo facciamo accomodare con noi? Giochiamo ancora un po'?"
Si presentarono. Max era il proprietario di un ristorante rinomato in zona. Parlando scoprirono di condividere "divertimenti" e desideri.
Cecilia, seduta sui divanetti, ad ogni movimento faceva salire II vestito, monopolizzando lo sguardo di tutti, anche di Franco e delle ragazze. Era completamente a proprio agio nel mostrarsi e l'alcool e il 'resto' avevano diminuito le sue inibizioni. Il suo sesso liscio e lucido rimase alla vista di Max per tutto il tempo. Gli occhi di lui sostavano spesso su quella dolce visione e al momento dei saluti fece i complimenti a lei per la disinvoltura e ad Alberto per la scelta della compagna.
Alb - "ci aspettano in villa da un nostro amico, ti unisci a noi? Seguici."
Appena entrati in villa, iniziarono una partitina a carte, gratificata dallo stappo di qualche bottiglia di Veuve Cliquot, qualche bicchiere di Chivas, sigarette e qualche "stappo" che il vincente della 'mano' si godeva.
Durò poco.
Alb - "ragazze! Gioco della bottiglia! Chi perde si leva un indumento!"
Le ragazze rimasero velocemente in topless. Quando toccò a Cecilia, avendo addosso solo il vestito, si fece aiutare a salire sul bancone bar e, messa un po di musica di sottofondo, si cimentò in uno strip.
Movimenti sensuali, ancheggiamenti sexy e carezze intime sul tacco 12 fecero rizzare l'uccello agli uomini e inumidire le passere delle ragazze. Quando Cecilia con un movimento rapido e sensuale slacciò il nodo del vestito dietro il collo, questo cadde morbidamente ai suoi piedi. Il corpo statuario apparve integralmente in tutta la sua eleganza. Il fisico longilineo, ben proporzionato e levigato era sotto gli occhi di tutti e Cecilia, grazie anche ad alcool e 'additivi' vari, non si sentiva assolutamente imbarazzata. Anzi provava piacere nell'essere ammirata e desiderata da tutti.
Alex scattò sul bancone, anche lei in tacchi e perizoma, e baciò sensualmente Cecilia che ricambiò immediatamente.
Le due ragazze si abbracciavano, baciavano e toccavano intensamente, con leccatine su viso, collo e capezzoli.
La temperatura si alzò immediatamente.
Alberto si avvicinò, fece sedere Cecilia sul bancone, che non smetteva di baciarsi e toccarsi con Alex, prese la bottiglia dello champagne e, versandogliela lentamente sulla figa, iniziò a bere dal suo sesso. Ne versò un po' in bocca alle ragazze facendolo fuoriuscire dalle loro labbra. Poi finì di bersi gli ultimi sorsi dalla sua passera. Le bollicine si mischiavano ai suoi umori densi mentre anche la vagina di Alex accarezzata e stimolata dalla mano di Cecilia bagnava il bancone.
Franco mise una mano sulla patata di Gaia, una delle due modelle, sopra il perizoma, mentre Max da dietro la baciava sul collo stuzzicandole i capezzoli e strusciandole il pacco sul culo. Poi la sollevarono di peso e la misero di mezzo sul divano.
L'altra modella, Eva, era già in ginocchio in mezzo alle gambe di Giorgio, seduto su una poltrona, a pomparlo.
Vuotata la bottiglia, Alberto prima la strusciò lungo la fessura grondante della figa di Cecilia e poi la penetrò con il collo scopandola dolcemente. La sfilava e la infilava dentro roteandola leggermente.
Con la testa riversata indietro Cecilia grondava di piacere e champagne mentre Alex la baciava e le leccava seno e capezzoli.
Alberto aveva il suo 'palo' turgido e nodoso in una mano e la bottiglia nell'altra.
Alb - "voglio sentire la tua bocca. Vieni a succhiarlo."
Alex scese dal bancone, s'inginocchiò davanti a quel meraviglioso membro e aprendo la bocca riuscì ad inserirci poco più della cappella. Con la bocca piena succhiava con grande passione. Si dedicava a quel cazzo come meglio non poteva. Sbavava muovendo avanti e indietro la sua testa e leccando ogni singola goccia uscisse dalla punta di quel glande.
Alb - "succhia, pompami l'uccello come sai fare tu. Sei sempre una bocchinara fantastica!"
Alberto guardò Cecilia che continuava a godere e colare con le gambe oscenamente divaricate davanti a lui. La disinvoltura con la quale si era mostrata tutta la sera meritava un premio. Aumentò il movimento con la bottiglia arrivando più a fondo possibile e dilatando notevolmente la sua vagina.
C - "oddio! Me la sfondi! Non fermarti! Godo, godoooo!"
Ansimando e tremando gli schizzò addosso una pioggia di umori.
Sfilò la bottiglia si accertò che anche il culo fosse inzuppato e ben lubrificato.
La fece sedere su di uno sgabello con il sedere ben fuori dalla seduta. Tolse il suo cazzo dalla bocca di Alex e, premendo sulla schiena di Cecilia per farla piegare in avanti, glielo puntò sul buco. Lei si sentì pervadere dalla preoccupazione per le dimensioni della 'bestia', ma l'eccitatazione di poterlo ricevere tutto era maggiore. Rilassò il suo buchino mentre lui con una spinta inserì la cappella.
C - "mio dio com'è grosso! Me lo slabbri tutto! Piano, ti prego!"
Lentamente ma inesorabmente Alberto, aspettato 2 secondi che il culo si abituasse e tornasse a rilassarsi, arrivò a farlo sparire dentro fino alla base del suo cazzo.
C - "mi hai Impalata! Lo sento in gola!"
Prese a stantuffarle il culo prima lentamente, poi sempre più velocemente.
Alex, anche lei su di uno sgabello davanti alla faccia di Cecilia, con una gamba sul bancone si sgrillettava ferocemente. Cecilia, colpi permettendo, riusciva ogni tanto a darle qualche leccatina sullo spacco.
Il movimento e la posizione piegata sullo sgabello le facevano strusciare figa e clitoride sulla seduta, provocandole ulteriore piacere e macchiando tutta l'imbottituracol suo succo.
Con il culo sfondato da quel pilone e la passera stimolata dal velluto in cashmere dello sgabello Cecilia era in estasi, sentiva crescere l'orgasmo lentamente dentro di sé. Improvvisamente uno schiocco e poi un'altro. Un leggero bruciore prima sulla chiappa destra e poi quella sinistra. Alberto la percuoteva con un frustino in pelle. Un'ulteriore piacere si stava impossessando di lei.
Invasa e percorsa da tante sensazioni, stimoli e piaceri diversi scoppiò in un orgasmo multiplo. Aveva la sensazione che tutti i suoi orifizi spruzzassero liquido contemporaneamente. Scossa da tremendi spasmi muscolari si accasciò in mezzo alle gambe di Alex che, venendo anche lei, le annaffiò viso e bocca.
Alberto a tale vista non resistette oltre, e affondando ulteriori colpi decisi, tanto da staccarla dallo sgabello, le riepì il culo di sperma.
Quando lui le sfilò il membro dal buco, lei si accasciò sugli sgabelli spossata e colando sperma e umori da ogni buco dilatato, si guardò intorno e vide che tutti avevano goduto o stavano godendo. La stanza era pregna di profumo di sesso, sborra e alcool.
Dopo aver bevuto ancora un po', tutti tornarono al proprio domicilio e Cecilia in villa con Alberto.
La 'gita' al forte volgeva alla fine, ma una volta tornati a Milano lei avrebbe frequentato l'ambiente che aveva sempre desiderato.
Dopo poco crollò tra le lenzuola.
Dedicato a B. e M.
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