Cecilia 4/5

Scritto da , il 2021-12-08, genere etero

Tornati a Milano la sua vita era cambiata. O meglio, aveva cambiato la sua vita.
Tutte le sere in giro nei locali più 'IN' con le sue 'amiche' che poi tanto amiche non erano. Ormai faceva parte della 'scuderia' di Alberto, e anche se lui non c'era, loro erano invitate ovunque. Anzi lei era la numero uno, la prima, la regina, la preferita di Alberto e di tutto il gruppo. E a giusta ragione. Nessuna aveva la sua eleganza, il suo portamento, il suo fisico e soprattutto la sua disinvoltura nel muoversi tra quelle persone e personaggi, affascinarli ed eccitarli.
Quella sera si era vista al Charly Max con Gaia. Avevano appuntamento con due amici di Alberto, Giulio e Luca, i quali dopo la cena le avrebbero accompagnate a casa di Pier Giorgio, detto PiGi, proprietario di una catena di negozi di abbigliamento sportivo dislocati in tutto il nord Italia e loro 'vecchio' conoscente.
Aveva organizzato una serata per il suo decimo negozio aperto, ma ogni scusa era buona per fare festa.
Minigonna 'paripassera', solito tacco 12 e canotta senza reggiseno, tutto di marca. Non passava certo inosservata. Ma Cecilia sapeva di essere quella "invidiata", ma non gliene fregava niente, perché lei era LEI , e le altre non erano niente.
Dopo aver cenato a Don Perignon e aver visto il fondo di una bottiglia di 'Jack', lasciarono il locale e si diressero verso casa di PiGi.
Durante il tragitto partirono anche un paio di grammi di neve che alzò ulteriormente l'adrenalina ed abbassò le inibizioni di tutti.
Alla festa c'era già un po di gente. Tutti rampolli della 'buona società', qualche vip locale e modaioli, ma tutti molto 'danarosi'. Naturalmente le belle ragazze non mancavano. Tutte coperte di tanti gioielli e pochi vestiti.
Cecilia, col bicchiere in mano, conosceva e salutò la maggior parte degli ospiti. Qualcuno al tavolo da gioco, qualcuno a parlare sui divani o al bancone bar, altri già intenti in effusioni, ma tutti con il whisky in mano o la bottiglia di champagne sul tavolo. Alcool e bamba in queste feste non sono mai mancate.
Dopo circa un'oretta erano tutti già ben 'carburati'.
Attimo di silenzio. Parte 'Joe Cocker' con 'you can leave your het on'.
È un segnale. Barcollando una ragazza sale sul tavolo e seguendo il ritmo, inizia uno spogliarello. Piano piano, un indumento alla volta, volano camicetta e gonna. Il reggiseno cadde dopo poco liberando un meraviglioso paio di tette alte e sode rimanendo con il perizoma nero come il décolleté a spillo.
Bello spettacolo e bellissima ragazza, ma nulla a che vedere con 'lei', la 'regina', che invitata dal padrone di casa, si apprestò a mostrare le sue doti.
Avvicinarono una sedia al tavolo e accompagnata per mano, da una parte Luca e dall'altra Gaia, salì con estrema eleganza.
Le sue gambe lunghe e i movimenti sinuosi puntualizzarono inequivocabilmente la differenza con la ragazza precedente. Sfilò la canotta mostrando il suo seno piccolo ma perfetto, capezzoli dritti su due areole rosate, rialzate e tese.
Ancheggiando aprì la cerniera dalla minigonna facendola adagiare sul tavolo.
Gli sguardi di tutti erano solo per lei.
Il micro perizoma le copriva a malapena la fessura della passera.
Si girò di schiena mostrando a tutti le forme alte e tonde delle sue natiche. Dopo qualche altra mossa e movimenti sexy, passò i pollici sotto i nastrini sui suoi fianchi, e a mani aperte e gambe perfettamente tese e leggermente divaricate, abbassò quel minuscolo pezzettino di stoffa fino alle caviglie.
La visione che si prospettò fece bagnare in mezzo alle gambe alle donne e indurire il pacco agli uomini. La figa, divinamente divaricata, evidenziava la rasatura integrale, e il rosato interno delle labbra era suvrastato dal tenue colore più scuro del buco del culo.
Cecilia si raddrizzó molto lentamente. Poi alzò prima una gamba sfilando da una parte il perizoma, e con un movimento repentino dell'altra gamba, lo lanciò addosso ai presenti.
Rimasero tutti a bocca aperta e col fiato sospeso.
Scese dal tavolo si fece versare due bicchieri di whisky e, sculettando sul tacco 12 e con estrema naturalezza, passò in mezzo a tutti gli ospiti e, porgendo il bicchiere a Luca, si sedette su uno sgabello mettendosi a chiacchierare con noncuranza.
La serata proseguì tra musica, alcool, tette e bamba.
Qualcuno si era già defilato e stava facendo sesso, altri continuavano a giocare a carte serviti e accompagnati da alcune ragazze nude o quasi.
Ad una ragazza stavano colando cera bollente su schiena e seno. Era una punizione dolorosa per non so quale 'crimine'. Lei stringeva i denti mentre gli uomini se la ridevano compiaciuti. Era diventata una pratica usuale a queste feste, come usare il frustino in cuoio sulle natiche delle ragazze, penetrarle con bottiglie o altri oggetti vari o legarle in varie posizioni per poi trombarsele a turno. Trattamenti riservati a quelle non più "prima donna" nelle grazie dell'Alberto di turno o dei suoi amici 'vip'.
Passando nell'ampio corridoio Cecilia senti dei gemiti provenire dalla stanza in fondo. Si avvicinò e guardò dalla porta aperta.
Gaia nuda sul divano a gambe larghe gemeva mentre Luca, con il viso immerso nella sua figa, leccava intensamente. Rimase immobile mentre un brivido la scosse. Dopo qualche secondo, con non poca fatica, decise di lasciali divertire, ma due mani le si appoggiarono sulle spalle. Sorpresa si girò di scatto. PiGi sorridendo la baciò sul collo e piano piano la accompagnò vicino a Gaia.
Luca si spostò e Cecilia, inginocchiandosi, prese il suo posto. Ammirò la bellezza e la delicatezza di quella fessura coronata da un preciso triangolino di 3 cm circa di peli rasi scuri.
Le grandi labbra, già inumidite dalla lingua di Luca, leggermente divaricate mostravano un clitoride gonfio ed invitante. Posò le sue mani ai lati di esse allargandole ulteriormente. La fessura rosata luccicava dell'eccitazione di Gaia.
Con la punta della lingua toccò quel frutto delizioso. Tutto intorno all'apertura delicatamente prima e a quel turgido bottoncino subito dopo.
Si soffermò a succhiarlo. Il respiro affannoso di Gaia aumentava.
Poi, inserendo la lingua dal punto più in basso, risaliva trascinando gli umori fino al clitoride. La leccava come avrebbe voluto la leccassero a lei.
Un brivido scosse Gaia che ansimando riversò il suo dolce nettare sulle labbra di Cecilia.
PiGi intanto aveva tirato fuori il suo uccello e se lo stava facendo succhiare da Gaia.
Luca, dietro Cecilia, puntò il suo membro tra le labbra della sua figa bagnata ed iniziò a scoparla con ardore.
Cecilia, inserì due dita nella figa di Gaia che così copiosamente bagnata quasi non se ne accorse. Allora inserì il terzo e poi il quarto.
G - "oh si bello! Ancora!"
Con quattro dita dentro e il pollice che giocava con il clitoride ricominciò immediatamente a godere. Era sempre più bagnata ed eccitata.
G - "di più! Dai, più forteeee!"
Cecilia inserì anche il pollice è spinse tutta la mano dentro Gaia.
Bagnata com'era non fece poi molta fatica a inserila. La estraeva e la reinseriva roteandola e scopandola con lo stesso ritmo con cui Luca stava scopando lei.
L - " sfonda questa zoccola! Più forte! Guarda come le piace!"
Gaia con la figa riempita dalla mano e la bocca dal cazzo, mugolava e godeva.
G - "si! Dai! Non fermarti! Ancora! Godo! Non smetto più di godere! Non finisce più!!!"
Luca aumentava continuamente il ritmo.
Cecilia per le spinte ricevute si accasciò con il viso sul corpo di Gaia e, trovandosi nuovamente il clitoride a portata di lingua, ricomincio a leccarlo e succhiarlo con foga.
PiGi stava per godere. Prese a menarselo velocemente sul viso di Gaia mentre questa continuava a leccargli la cappella. La visione del pompino, di tutta la mano fino al polso nella figa del culo davanti a lui e dalla figa che stava sfondando erano veramente troppo.
Cecilia comincio a venire inzuppando ulteriormente il cazzo di Luca che, non resistendo più, lo tirò fuori fradicio e tesissimo. Lo appoggiò tra le chiappe di Cecilia e avvolgendocele intorno, le scopò in una specie di spagnola col culo, riversandole sulla schiena un fiume di sperma.
Gaia ancora piena della mano e così leccata, fremendo schizzò sul viso di Cecilia che leccò tutto il suo nettare.
Anche PiGi stava sborrando sul viso sorridente e godurioso di Gaia che con la sua lingua non smise mai di leccargli il glande gocciolante, assaporando e gustando il sapore del suo piacere.
Felici e soddisfatte le ragazze si adagiarono abbracciate sul divano.
Gli uomini, seduti sulla poltrone di fronte ne ammiravano la bellezza
L - "incredible quanta spregiudicatezza e troiaggine scaturisce da tanta bellezza e delicatezza! Io le amo!"

E la festa era giunta solo a metà serata.



Dedicato a B. e M.

maxborns4u@gmail.com

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