Christine, la prof. di Francese -3- (continua)

Scritto da , il 2021-08-28, genere etero

Un pomeriggio di circa un anno dopo, sono a casa a correggere i compiti in classe, quando sento squillare il telefono.

Sono Anna, la mamma di Francesco”.

Quando sento queste parole per telefono, non posso non pensare a un anno prima quando, dietro ordine del mio padrone, avevo fatto un servizietto orale proprio a Francesco.

Ci si era limitati a quello, e in quel frangente il ragazzo aveva dimostrato una maturità insolita, ma per me rimaneva un momento decisamente borderline della mia vita.

Non sono una moglie infedele e quell’episodio mi ci aveva portato ad esserlo.

Cosa voleva ora questa donna?

Il ragazzo era poi stato promosso a settembre, segno che, al di là di ogni facile battuta, avevo fatto bene il mio lavoro.

“Buongiorno - rispondo - Come sta? E Francesco?”.

“Stiamo tutti bene, grazie. Francesco quest’anno è stato promosso, passerà un’estate più serena.

Le telefono, però, per l’altro mio figlio, Giacomo”.

“Mi dica”.

“Nulla di nuovo, solo che questa volta è stato rimandato lui. Avrei piacere di fargli fare qualche lezione, se lei nel frattempo non ha smesso”.

La tranquillizzo: non ho smesso e ho sicuramente tempo da dedicare a suo figlio.

Ci mettiamo d’accordo per la settimana dopo.

Metto giù il telefono.

Era stato decisamente un rischio quello che era capitato con Francesco.

Lui era stato veramente maturo e non aveva più provato nessun approccio con me, tranne toccarmi le tette una volta.

Gli avevo detto che non era più il caso, ed era finita lì.

Nel frattempo, a distanza di un anno, non ho più il padrone, e questo mi risparmierà il dubbio.

Non gli dirò nulla e non farò nulla.

Semplice.

Giacomo ha un anno in più di Francesco.

È più bello ma è anche più sveglio.

Durante la lezione devo impormi affinché spenga il telefonino e quando finalmente lo fa ha un atteggiamento decisamente insolente.

Dopo un’ora, decido di dargli un ultimo esercizio, poi faremo una pausa.

Gli dico cosa deve fare e sbuffa.

Mi giro per prendere una penna, e gli sento mormorare qualcosa tipo:

”Adesso devo anche prendere ordini da questa qui”.

Mi incazzo e sbatto una mano sul tavolo.

“Giacomo, guarda che tu sei qui perché me l’ha chiesto tua madre, non sono venuta io a cercarti.

E visto che hai due materie da riparare a settembre, ti conviene prendere atto che almeno questa estate dovrai studiare.

CONTINUA ...

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