Donare il piacere in un’altra dimensione 12 (continua)

Infatti . . .”

"Tutto ciò che sappiamo è ciò che è autorizzato su questo documento dal comandante della scorta", ha detto uno dei sollevatori di pesi.

"Ci assicuriamo solo che gli uomini siano dove sono assegnati".

Il PS e io abbiamo continuato a obiettare, ma i sollevatori di pesi hanno fatto il loro lavoro pesante, e sono stata trascinata nel corridoio, con il PS che ha dichiarato, che sarebbe sicuramente arrivato in fondo a questa faccenda.

Non avevo bisogno di andare a fondo di questa cosa.

Avevo visto gli occhi di Lucius quando ho lasciato le stanze del capitano.

Sapevo chi c'era in fondo a tutto questo.

La pattuglia era appena andata oltre la vista dell'Esploratore dell'Universo 132, quando fummo circondati da un gruppo prepotente di ominoidi alti due metri e muscolosi con armi dall'aspetto sgradevole.

Quello che sembrava essere il loro capo entrò nel cerchio in cui era stato ammassato il gruppo di pattuglia, mentre gli altri ci giravano intorno, afferrandoci e tirando via tutto ciò che potevamo usare in nostra difesa.

Sembravano particolarmente abili nel discernere di cosa avremmo dovuto essere privati.

Il capobanda stava tirando su col naso, con me che non mi perdevo l'allarmante affare all'inguine, quando aveva isolato la fonte del profumo che cercava per me.

Mi spinse in una direzione con quattro ominoidi di scorta, e gli altri del mio gruppo sono stati spinti via in un'altra direzione.

Dall'altra parte di una duna di sabbia, i miei accompagnatori si sono fermati e io sono stata spinta a terra.

I miei pantaloni sono stati strappati via, e ognuno della scorta, a sua volta, mi ha scopata con un cazzo robusto.

Facevano ogni sorta di schiamazzi, soddisfatti tra di loro, mentre mi prendevano, specialmente quando facevo ondeggiare i miei muscoli del canale sui loro cazzi nel disperato tentativo di fargli desiderare di tenermi in vita.

Ho avuto l'impressione di aver superato una sorta di prova, perché quando ebbero finito, uno di loro mi prese e mi gettò in spalla.

Spostandosi verso un ingresso, abilmente nascosto nel fianco di una collina, mi portarono con loro giù nel sottosuolo.

CONTINUA ...