Autogestione erotica

di
genere
comici

Lo confesso sono un tantino egocentrica, ma che posso farci, sono perfetta così!
Qualche giorno fa’ è stato il mio onomastico e indovinate un po’? Il mio ragazzo l’ha dimenticato!
Ovviamente non ho mancato di sottolineare la sua enorme e incauta malefatta, ma per fortuna si è fatto perdonare, anche se non come avrei voluto.
Uffa! Odio le relazioni a distanza e tutta la maledetta autogestione erotica che ne comportano.
Nel disperato tentativo di non pensare troppo alla profonda desolazione di una vita senza sesso, decido di provare alcuni vestiti che mi sono regalata; del resto si sa, lo shopping è il balsamo che allevia ogni tipo di ferita.
Vabbè lasciamo perdere le stupidaggini e torniamo a noi.
Ebbene, stavo provando un paio di jeans bianchi attillati, indiscutibilmente capaci di esaltare il mio culo da urlo, quando sento vibrare il telefonino.
Era un messaggio di un vecchio amico di università.
Lui è un tipo divertente, sufficientemente intelligente e di grande sensibilità; un buon amico.
Dopo aver rimproverato anche lui per la sconsiderata imprudenza di aver dimenticato il mio onomastico, iniziamo a chiacchierare e, considerato che ha disturbato le mie prove, decido di sfruttare la sua opinione di maschietto per chiedergli un parere sui Jeans.
Ricevuta la mia foto, il cretino risponde che senza vedere il lato B non può darmi una ponderata opinione e così, senza pensarci, lo accontento.
Inutile dire che i jeans ottengono immediatamente la sua piena approvazione; anche se credo il suo entusiasmo fosse rivolto più al mio culo che ai pantaloni.
Leggermente lusingata dai suoi audaci complimenti - l’astinenza fa davvero bruttissimi scherzi - gli mando una foto per chiedere la sua opinione anche su una camicetta.
La sua reazione, questa volta, è però un pochino più fredda.
L’imbecille sostiene che la camicia sembra grande e non scende benissimo.
Non posso davvero accettare cotanto ardire. Doveva solo dirmi che sono bella, non volevo mica la sua opinione per davvero.
Come diavolo si permette.
Apro un po la camicetta e faccio un’altra foto per mostrargli meglio come scende, ma a quel punto l’attenzione del deficiente è immediatamente catalizzata dalla canotta senza reggiseno, cornice perfetta delle mie tettine che fanno capolino dalla maliziosa scollatura.
Neanche a dirlo la sua opinione sulla camicia diventa d’improvviso arditamente entusiasta.
In realtà, a leggere bene tra le righe, direi che apprezza moltissimo il seno e decisamente meno la camicia.
Che stronzo.
Merita una severa punizione.
Vado in camera da letto e dal cassetto della biancheria tiro fuori un completino intimo molto sexy che ho comprato insieme a tutto il resto; lo stendo per benino sul letto, scatto una fotografia e la mando al beota.
Inutile raccontare la sua reazione.
Il cretino, con parole un tantino più sgrammaticate del solito, si professa un esperto intenditore di intimo femminile e, udite udite, si rende addirittura disponibile e fornire il suo inestimabile giudizio qualora volessi indossarlo.
Il pesce ha abboccato all’amo.
Con perfida malizia gli scrivo che anche oggi mi vede nuda domani e che, se proprio non riesce a farne a meno, può continuare a sognare.
Infine, ancora un tantino non paga, gli comunico che devo lasciarlo perché per la serata ho in programma un bel bagno caldo, con tanto di candele e schiuma voluminosa.
Disperato mi saluta e se ne torna al suo triste lavoro, anche se probabilmente immaginando me mezza nuda che cammino verso il bagno sorridendo compiaciuta della mia vendetta.
Fine.

Anzi no.
Confesso che un po di eccitazione è salita anche a me. Per fortuna il doccino il suo sporco lavoro lo fa…e in fondo non è così male come autogestione.
Fine Fine
di
scritto il
2021-07-18
1 . 6 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.