Luciano e Maria 9

Scritto da , il 2021-07-15, genere trans

Mi scuso se nel testo ci sono poche scene di sesso, ma la storia è vera, mi è stata raccontata dal protagonista.

ma io non ci vengo.
Maria ora racconta.
So di aver fatto troppe cose sbagliate, ho sposato un uomo fantastico, poi con le mie voglie, prima l'ho voluto femminizzare, così la sua virilità si è dimezzata, poi gli ho comprato lingerie per lui (per me era un gioco, non ho capito che lo stavo demolendo sessualmente e virilmente). Quando me ne sono accorta, avevo fatto un danno talmente grande che non era possibile metterci una toppa.
Il nostro medico lo aveva detto e io ho fatto spallucce.

Adesso l'ho davanti, ha già detto ai suoi e al lavoro, tutto della sua vita, ed io dov'ero? Con un cazzo nella pancia nei cessi della birreria, non ero con lui, sono una cretina.
Oggi ho fatto la sola cosa sensata, ho telefonato al dottore che mi ha messa al corrente del suo cambiamento, come pure di quello che gli aveva detto, anche dei consigli di fare "Outing". Ora dovevo essere io a ricucire con Luciano, da troppo tempo lo avevo ignorato, non sapevo neanche a che punto era fisicamente (erano 6 mesi che non lo vedeva nudo, da femmina era molto più di 1 anno).

Mi rendo conto che devo essere io a muovermi, con tutti gli errori che ho commesso, ora non posso pretendere che sia ben disposto verso di me, mi sono fatta scopare quasi sotto i suoi occhi, ma la cosa a cui non ho mai pensato è stata quella di farlo avvicinare al sesso passivo. Ero troppo presa con le mie avventure, che ho sempre trascurato questo lato di mio marito, devo anche rendermi conto che lui è da molto che non lo è più, anche qua devo recuperare il tempo perduto.
Tutti questi pensieri si affollano nella mia mente, mentre sta mangiando la sua insalata, non mi guarda nemmeno, mi sento a disagio, ma anche in colpa, in questi mesi, aveva bisogno di un sostegno e io ero da un'altra parte con la testa. Devo cominciare a parlargli, ma non so da dove iniziare, così mi alzo, gli vado dietro e da sopra le spalle gli arrivo al seno, glielo accarezzo, mi rendo conto che il suo è molto simile al mio come grandezza, morbido, sono mesi che non lo avevo più visto, si ferma e rimane in attesa che io faccia qualcosa, mi abbasso al suo orecchio e gli sussurro:" Scusami amore, scusami di tutte le mie mancanze, delle mie assenze, dei miei silenzi e non ultimo dei miei tradimenti".
Intanto che dicevo questo, i primi bottoni della camicia si erano slacciati e avevo il suo seno in bella vista, tolgo le mani e gli vado di fianco, sta piangendo, gli dico:" No amore non devi piangere per colpa mia, sono stata un'irresponsabile, ma da ora tutto cambierà, te lo giuro".
Mi allontano per fare il caffè, gli do le spalle per non farmi vedere che piango pure io, mi ricompongo quando sento che si alza dal tavolo, gli chiedo di farmi vedere quello che si è comprato, ma non voglio vederli in mano, glieli voglio vedere addosso, visto che fisicamente è molto somigliante a me, è corretto che indossi la sua lingerie anche se ancora veste esteriormente al maschile.

Ho fatto breccia nelle sue difese, va nella cameretta dove tiene tutto il suo guardaroba femminile e torna in cucina con un perizoma e un reggiseno di pizzo anch'esso nero che riempie alla perfezione. Se non sapessi che dentro il perizoma ci sono ancora attributi maschili, vedendolo così anche senza trucco, non diresti mai che è un trans, diresti che è una femmina bellissima.

Ora che l'ho davanti, lo posso ammirare, gli giro intorno, me lo sto studiando, devo recuperare il tempo perduto. Gli accarezzo le natiche, morbide e sode, faccio scendere la mano sul solco, sento che si irrigidisce, lo tranquillizzo continuando ad accarezzarlo finchè non si rilassa, con l'altra mano gli accarezzo un seno e stavolta lo sento gradire, piano piano lo porto in camera, mi spoglio e quando sono nuda, lo faccio distendere supino, mi metto in posizione da "69", capisce al volo, comincia a leccarmi e succhiarmi, con me sa cosa voglio, sono io che lo devo capire, gli lecco il buchino e lentamente con un dito lo penetro, dapprima si contrae, insisto e quasi subito si rilassa, così ne aggiungo un altro, quando arrivo a tre, lo sento muoversi e dalla punta del suo cosino inizia ad uscire un rivolo quasi trasparente che io lecco con avidità, intanto io sono già venuta e sto per venire ancora.
Mi giro, lo abbraccio e ci baciamo, rimaniamo a coccolarci, poi domando:" adesso che hai comunicato sul lavoro la tua condizione, la prima cosa che hai da fare è quella del nome, da domani molti vorranno sapere come ti devono chiamare, pure io, poi come seconda cosa, come ti vestirai? Ti presenterai al femminile da subito oppure farai un periodo intermedio? Considera che andiamo verso il Natale, con la stagione fredda puoi usare pantaloni da donna, naturalmente con intimo e calze adeguate.
Dovremo anche fare qualcosa per il tuo lato "B", se devi perdere la verginità, quella la voglio IO, visto che la mia l'ho data a te, non ti pare?
Gli ho fatto una serie di domande, ora voglio le risposte.

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