I – Le stranezze sessuali delle mie molteplici amanti

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I – LE STRANEZZE SESSUALI DELLE MIE MOLTEPLICI AMANTI

La mia settimana
A Jen piace fare sesso al buio. Anche con il giorno, le finestre vengono chiuse totalmente, ogni fonte di luce occultata.
Lei si spoglia e poi cominciano i preliminari. La sento, l’assaporo, la tocco ma, vederla mai. Jen ha 25 anni, una folta massa di capelli ricci e neri, quasi vaporosi, le pelle leggermente abbronzata ed occhi nero pece.
Al tatto ha seni grandi e pieni e un culo perfetto. Ha un ventre piatto, buoni addominali e una fica pelosa ma curata. E’ un piacere immenso quando affondo in lei e comincio a muovermi. Lei non è il tipo da sesso urlato. Mugugna, graffia appena, mi sussurro parole dolci all’orecchio.
Jen è fatta così. Io non protesto e faccio il mio dovere ogni lunedì e venerdì sera. A volte anche di pomeriggio.
Ma Jen non è l’unica donna che frequento durante la settimana. E non è l’unica ad avere gusti strani in fatto di sesso.

Per esempio, c’è Teresa. Trent’anni, capelli lunghi e biondi, occhi azzurri. Alta, fisico asciutto, tette e culo nella norma. A lei piace il sesso passivo. In pratica, si spoglia completamente, si mette a letto poggiandosi contro la tastiera dal letto, inclinata di 45° e rimane in attesa che io entri di lei. Niente gemiti, niente segni di incitamenti, niente segni di godimento. In pratica, una bambola umana vera che non reagisce a nulla. Sì, decisamente strano, da patologia mentale. Questo rende patologicamente instabile anche me, dal momento che accetto quella transizione. Mi piace il sesso, anche se strano. Con Teresa solo sesso immobile e solo nella fica. Niente sesso orale o anale. E mi sta bene così. Lei è l’amante del martedì.

Le stranezze sono finite qui? Naturalmente no. Valeria al mercoledì. Lei non si spoglia. Ancora adesso non so com’è fatta da nuda e, al tatto, posso solo intuirla perché… rimane vestita. Sì, si fa palpare attraverso la camicetta. Capisco che ha tette belle grosse e morbide, direi una misura quattro. Ha un bel culo sodo e una fica succosa circondata da morbidi peli. L’unica parte anatomica che posso intravedere di lei.
Che tipo di sesso faccio con Valeria? Bene, lei non indossa le mutandine. Quando vuole fare sesso, si abbassa la cerniera dei pantaloni, si siede sull’angolo di un tavolo e mi invita ad entrare. Anche io sono vestito. Tiro fuori il mio sesso ed entro dentro di lei. Sorride, mi abbraccia e mi bacia. Poi io comincio a muovermi dentro di lei, soffocando qualche gemito di dolore per via dei denti della zip che mi strappa i peli del sesso. E lo facciamo così, baciandoci e godendo di quei momenti

E siamo a giovedì, con Maria Giovanna. Di nome e di fatto. Figlia di hippy, sulla soglia dei quarantenni, capelli lunghi alla Romina Power, occhiali da sole grandi come antenne satellitari, fisco magro ricoperta sempre con abiti lunghi e di una taglia più grande, colorati e psichedelici. Decisamente fuori dal tempo. Amante della cannabis della quale se ne concede parecchia, dice, per scopo terapeutico. Io, per principio, non fumo e le ho fatto presente più di una volta che, sono arrivato all’età di quaranta cinque anni in perfetta salute senza mai sentire il bisogno di fumare, bere alcolici, o drogarmi. Lei, aveva accettato un po’ riluttante ma si era arresa “Ma non ti spiace se io fumassi, vero?” mi aveva chiesto
E io, che non volevo deluderla, le ho risposto di no. E così ci si incontrava a casa sua, su un grande divano a forma di cuore, ricoperto di stoffa salmone. Entravo e me la trovavo lì, intenta a fare O con il fumo, l’ombelico in vista stile Carrà. Mi spogliavo e, in boxer, andavo a sedermi accanto a lei in attesa che smettesse con la canna. Poi, lei finiva, si toglieva i vestita e, nuda, mi si lanciava addosso. Mi cavalcava come una prode cavallerizza ma, niente sesso vero e proprio. Il mio rimaneva lì fino a che lei non si stancava di fare Calamity Jane. Mi slacciava i bottoni del boxer, afferrava ed estraeva e si metteva in atto di farmi un pompino. Ecco, con lei finiva così.

Poi arrivava il venerdì sera ed era per Jen e il suo sesso al buio. E siamo a sabato. Amante del sesso come sono, non mi faccio mancare nulla. Susanna tutta panna, come il quello spot. O era un film sexy? Mah.. dunque, Susanna ha vent’anni e porta i capelli biondi legati a coda. Alta un metro e sessanta, piena davanti(tette numero 4), piena dietro(bel culo olimpionico). Bella fichetta rasata a zero.
E lei è la più dolce. Seduta su una poltrona, completamente nuda, con nuvole di panna sulle tette, sull’ombelico e sulla fica. Sesso dolciario. Si fa leccare prima la tetta sinistra, poi quella destra, poi l’addome e poi la fica. Lì, mi soffermo di più perché, quando si bagna, umori e sapori si mescolando creando qualcosa di sublime. La lingua è il mio sesso e lei si eccita così. Poi si finisce, ci si da’ una ripulita, bacino sulla guancia e ognuno per se.

Voi potreste chiedermi. Ma, il sano e soddisfacente sesso normale non lo fai? Posizione classica? Lei sotto e tu sopra, o viceversa? Innesco classico, pompamento di fianchi, e via così?
Alla domenica mattina mi alzo intorno alle 7. Colazione, doccia, lavaggio generale. In auto fino all’autostrada, guido per circa un’ora e mezza e si arriva a destinazione. Una bella casetta bianca che si affaccia sul mare. Parcheggio l’auto nel vialetto, scendo, un cagnetto meticcio mi arriva incontro facendo festa. “Whiskey!” lo saluto. Ha in bocca una palla rosso che io gli afferro e gli lancio lungo il vialetto
Sulla soglia una donna in pantaloni rossi, stretti e una camicetta bianca aperta leggermente sul davanti. Un sorriso da dentifricio delle pubblicità, capelli lunghi e neri e degli occhi che riflettono il colore del cielo e del mare. Dimostra 35 anni ma, nella realtà, ne ha quaranta.
L’abbraccio, la mano posato sul suo fianco,la bocca premuta sulle sue labbra “Come è andata questa settimana?” mi chiede lei
“Normale routine. Gli studenti sono un po’ inquieti”
“Quando ti prendi le ferie?”
“Tra un paio di mesi iniziano le vacanze estive. E a te, com’è andata?”
“Routine. Si riprende, dopo il lockdown, gli affari riprendono. Ho venduto qualche casetta”
“Ottimo, dobbiamo festeggiare allora”
“Hai in mente qualcosa?” fa maliziosa
“Cena fuori, a lume di candela in quel ristorante che c’è vicino al faro. Poi, una passeggiata mano nella mano al chiaro di luna e poi..a casa”
“A casa a far che?”
“MM, mah..Tu che dici?”
Romanticheria. Lei si chiama Leandra ed è una donna di classe. Dopo la cena romantica e la passeggiata al chiaro di luna, dopo esserci scambiati un paio di baci sulla battigia del mare, siamo tornati a casa. Nel buio ci siamo spogliati e siamo finiti a letto. Lei, desiderosa, ha aperto le gambe e mi accolto dentro di sé. Io ci ho dato dentro con dolcezza, lavorando di fianchi, calando con lentezza ma decisione. L’ho fatto durare a lungo. Poi, ho raggiunto l’orgasmo e l’appagamento di quel momento intimo.
Sdraiati fianco a fianco, mi sono trovato a pensare cosa accadrebbe se, facessi sesso vero con le mie molteplici amanti. Sesso vero, come quello che ho con Leandra. Penso a Jen e alla sua mani di stare al buio. A Tersa la bambola vera. A Valeria che fa sesso completamente svestita. A Maria Giovanna e al suo non sesso del dopo canna. E a Susanna con tutta la sua panna. Com’è fare sesso romantico con loro?
“A che pensi?” chiede Leandra afferrandomi la mano
“A nulla in particolare”
Lei scivola su di me “Amanti?”
“Le solite”
Lei sorride e si accoccola di più contro di me. Sì, le mie molteplici amanti sanno che esistono altre oltre loro. Ma Leandra è speciale e le altre non lo sanno. Pensano che lei sia una nel mucchio, come loro. “Non ti è mai passata per la testa di smetterla?”
“Di essere Casanova?” rido
“Hai mai pensato di poter scegliere una di noi e sistemarti pianta stabile?”
Bella domanda “Il problema è che amo tutte voi. Anche se tu, sei quella che sento più vicino quando faccio sesso”
“Solo con quello?”
“No, in generale. Le altre sono fantastiche, con tutte quelle strane manie che hanno ma, tu… Tu mi fai veramente stare bene, mi sento completo”
“Allora perché non smetti?”
Altra bella domanda “Forse perché, fino a che reggo, voglio godermi appieno ognuna di voi”
Rimane per un po’ in silenzio. Poi salta su con questa frase “Sto ponderando l’idea di diventare cliente di me stessa. O noi stessi”
“In che senso?”
“C’è una bella villa, spaziosa, a circa dieci chilometri da qui. La vendo per un’inezia. C’è da metterla a posto ma, credo che, una volta finita, potrebbe andare bene”
“Stai pensando di allargare la famiglia?”
“In un certo senso”
“In che senso?”

Due mesi dopo,davanti alla casa che io e Leandra ci siamo comprati. Sembra un albergo, posto su due piani, muri bianchi, finestre blu.
Loro sono già lì, nel giardino e fissano con meraviglia la casa dal bel prato curato e, oltre, una vista mozzafiato sul mare color zaffiro “Welcome to the home” saluto loro
“Mauro, è spettacolare” dice Jen entusiasta
“Ognuno la sua camera?” chiede Susanna
“Sì”
“Staremo qui tutta l’estate?” chiede Teresa
“Non cambierà nulla, sarà come la nostra solita routine solo che..”
“Saremo tutte sotto lo stesso tetto” sorride Maria Giovanna
“E poi?” chiede Valeria
“Questa casa è sempre vostra. A settembre si torna in città, si riprende il ciclo scolastico, facciamo la nostra solita routine. Qui è per i week end e le festività”
“Sarà strano” dice Teresa
“Ma non è malaccio l’idea” sorride Susanna
“Non è partita da te, l’idea, giusto?” chiede Maria Giovanna
“Infatti. E’ partita da me” arriva Leandra
“C’è la piscina in sto posto?” chiede Jen
“Di meglio” sorride Leandra “Abbiamo una spiaggia privata e un pezzetto di mare”
“Quindi, ragazze. Leandra vi farà vedere le vostre stanze e poi” allargo le mani
“Andrà bene?” chiede Leandra
“Vedremo” sorrido abbracciandola
Le mie molteplici amanti sotto un unico tetto per tutta l’Estate. Ci sarà da divertirsi.

FINE



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scritto il
2021-06-09
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