Cose in famiglia

di
genere
incesti

Devo dire che lavorare lontano da casa e dalla famiglia ha i suoi lati positivi, poi per mè, che di natura sono gay, ancora di più.
Sono sposata da trent'anni, e omosessuale penso dalla nascita, il matrimonio è servito come copertura vista la mia natura.
Mia moglie è chiaramente libera di avere la sua vita sessuale, io dal canto mio, rientro in famiglia ogni quindici giorni, per il fine settimana, e i pochi giorni di ferie, che passo con lei e con i figli, non miei chiaramente.
Sul lavoro sono un irreprensibile capo, giusto ma deciso, fuori, una femmina sottomessa e desiderosa di un maschio, una doppia personalità.
Pochi sanno della mia natura, la mia famiglia, i miei suoceri e i nostri figli, ormai cresciuti, trè, due maschi e una femmina, e qualche amico di famiglia.
Devo dire che poi io qui a Milano, sono conosciuta come Paola, i miei vicini sanno che sono una trans, ma non che lavoro in una grande azienda e ne sono un dirigente.
Spesso incontrano i miei clienti, o i miei amanti, mi vedono sempre come una donna, mai vista in abiti maschili, ho un collegamento con il palazzo di fianco, e nessuno può vedermi uscire il mattino, o al mio rientro.
Sì lo faccio come professione, ho iniziato da subito, arrivata giovane a Milano, ero bella, ben curata, disponibile, e ho sempre amato il cazzo.
Ho fatto carriera anche grazie alle mie doti da puttana, sono stata la donna del direttore per anni, viaggiavo con lui, e alla sera ero nel suo letto, a soddisfare ogni sua voglia, e così, i pochi a conoscenza della mia vita, mi hanno avuta e aiutata a salire di grado.
Certo fatico a nascondere il mio vero corpo, ho il seno, una terza, che abilmente camuffo con una benda, i miei capelli lunghi stanno bene anche come maschio, e certo evito e il mio lavoro me lo permette, incontri ravvicinati.
Solo la mia segretaria conosce il mio segreto, anzi, a volte mi aiuta con gli appuntamenti, io a volte incasino la mia agenda, e mi ritrovo un paio di clienti a casa nello stesso momento.
Paola, questa sera alle dieci verrà il turco, poi a mezza notte devi essere libera per un cliente nuovo, mi raccomando, questa è una frase normale giornaliera.
Ho una passione, che mi si filmi e mi si facciano fotografie, e che vengano pubblicate, ho un mio sito, dove mi esibisco, e devo dire che sono apprezzata.
Ora, da qualche mese, mio figlio maggiore, sembra interessato alla mia vita da donna, ho capito da tempo che è omosessuale, e parlandone con mia moglie, abbiamo preferito non affrontare la cosa, aspettavamo che fosse lui a dirlo.
E così accadde, inizialmente, leggevo i commenti che lasciava sul mio sito, come altre persone, capivo il suo interesse, anche se non si presentava come mio figlio, ma da anonimo.
Che vedesse foto mie da dona o filmati, dove venivo posseduta da uno o più cazzi, non mi dava pensiero, tanto ne avrebbe viste di altre nel web, ma che puntualmente approfondisse come fans, mi lasciava perplessa.
Poi un paio di mesi fa, ricevo la richiesta di un incontro sessuale da un ragazzo, con nome fasullo chiaramente, e capii che era lui.
Aveva avuto coraggio, molto, e chiaramente presentarsi alla mia porta e farsi riconoscere, voleva dire che era pronto e da tempo, decisi che non lo avrei allontanato, e avvisai mia moglie, che fù d'accordo.
La sera dell'appuntamento, mi preparai come poche volte avevo fatto, curatissima in tutto, reggicalze, calze color fumo, tacco, intimo, ben truccata, rossetto, ero veramente stupenda.
Erano le nove, suonò alla porta, andai ad aprire, il cuore batteva forte, una volta aperta me lo trovai davanti, imbarazzato e muto, lo presi per mano e lo feci accomodare, lo guardai, presi il suo viso trà le mani e lo baciai, infilai la mia lingua nella sua bocca e le labbra si incontrarono, ricambiò.
Era un cucciolo, gli presi la mano e la posi trà le mie gambe a contatto con il mio cazzo, lui freneticamente lo palpò, piano amore dissi, non è finto, poi sorrisi.
Lo accompagnai in camera, dove mentre ci baciavamo, lo spogliai della maglietta e dei pantaloni, rimase in slip.
In un attimo rimase nudo il suo cazzo era duro lo guardai, e dissi, certo che papà ti ha fatto bene, il padre era un mio carissimo amico, lui sorrise, grazie papà mi disse.
Poi mi volle vedere mi ammirò per qualche minuto, poi mi chiese di vedermi nuda, rimasi in tacchi e reggicalze, mi toccava come si tocca una bambola, era perso, lo bacia e gli dissi, sei sicuro tesoro?, sei gay vero?, annuì, si papà, e ho bisogno di tè, lo abbracciai, inutile dire, che per prima cosa feci a mio figlio un pompino con ingoio storico, e che mi feci scopare per parte della serata, e poi stanchi andammo in cucina a mangiare qualche cosa.
E lì mi raccontò tutto.
Era omosessuale dall'età della pubertà, e verso i diciassette anni, divenne la donna di un suo compagno di scuola, primi slip, prime calze primo paio di scarpe, e ora, un uomo sulla quarantina, è entrato nella sua vita.
Ne è innamorato, e ha deciso di fare il passo, andare a vivere da lui, come sua donna, al femminile, e mi chiedeva aiuto.
Parlammo per un paio d'ore gli ofrri il mio aiuto, e avremmo passato la settimana entrante a fare acquisti per la sua nuova vita, poi lo presi per mano, lo portai in camera, mise del mio intimo, calze, lo truccai, e poi lo feci stendere per bene, lui sollevò le gambe, belle gambe femminili inguainate nel naylon, ero eccitata, appoggiai il mio cazzo al suo buchetto, e lo infilai.
Sospirò di piacere, lo baciai, e iniziai a scoparlo, a scopare mio figlio, lo riempii di sperma, caldo e denso, e ci abbracciammo e ci addormentammo.
La mattina dopo, lo preparai lo truccai, e lo portai per negozi, la sera stessa, iniziò a lavorare doveva imparare il più possibile per il nuovo marito.




di
scritto il
2021-04-07
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