Vitara

Scritto da , il 2021-02-25, genere etero

ero a casa la sera, nel mio letto, ripensavo alla giornata, a quel legame nato all'improvviso; dopo Riccardo non avevo avuto altre storie e questa mi riempiva il cuore, c'è bisogno....
"heilà!! rossa!",
"ciao Marty, come stai?",
"meglio, forse arrivo in ritardo ma ci sarò",
"bene perché il centrocampo è orfano da troppo",
"ti sento allegra!",
"un po'...",
"aaahhhh!!!! racconta, racconta!!",
"ci siamo visti oggi...",
"ecco, me la sono persa! lo conosco?",
"non penso è di scuola mia",
"com'è?!",
"bello, no ma si lo hai visto al compleanno della Francy, Massimo, quel moraccione con due spalle che ci sto comoda e un gran bel culo!",
"Bea!!!",
"quando ci vuole.... occhi verde mare e.... non pensavo di piacergli",
"rossa, da' retta, e 'un tu ti se' vista bene",
"ma va! poi ha sempre intorno una biondina proprio carina, che ne sapevo!",
"insomma..??..",
"che fretta!",
"ti conosco, logorr...",
"scema, si ci siamo baciati, sotto gli alberi li ad artimino, è stato molto romantico",
"il tuo, miele, a quando la prossima?",
"magari non mi caga e manco mi chiama",
"mmhmm, non direi",
"mah! per ora no e sono passate 3 ore",
"dagli tempo",
"parli te!",
"non è che sei cotta bene...",
"a proposito, ma tuo cugino che fine ha fatto?",
"è sempre a Boston che sappia, non vi siete risentiti?",
"l'ho chiamato ma non mi ha risposto le ultime volte, la distanza annienta le relazioni purtroppo",
"è passato del tempo Bea, ora c'è del nuovo!! vedrai che chiama e poi lo puoi beccare a scuola, dormici su",
"spero, notte tesoro a domani",
"notte amore",
invece nessun squillo né messaggio....
L'indomani mattina sul banco trovo un biglietto: "buondì, o ho scritto male, o mi hai dato un numero pacco!", un sorriso da orecchio a orecchio si dipinge sul mio viso, esco, incrocio la prof: "arrivo subito!", 5a porta ancora aperta:
"Massimo!" mi affaccio "puoi uscire un secondo?",
"eccomi",
"allora mi hai cercata!",
"certo, che ti credevi?! dormito bene?",
"te lo dico dopo" gli stampo un bacio e mi avvio alla classe,
"però, peperina!" rientra.
All'uscita di scuola lo vedo al cancello con la biondina, ma non mi sembra un idillio, resto in disparte. Dopo poco lei se ne va gridando un vai al diavolo, o giù di lì; sono titubante non so se avvicinarmi, mi aiuta lui:
"Bea ti va un passaggio?",
"grazie, si, evito la calca del bus",
"dove giro?",
"destra, ho visto maretta",
"già, con Laura è finita non mi piace essere disonesto e gli ho detto di te, di noi",
"che carino! se ti dicessi che non c'è un noi, che è stato solo un giorno?",
"non saresti credibile; senti bellina, ora?",
"sinistra, al circolo a sinistra, ti puoi fermare al fioraio; che fai oggi?",
"avevo una mezza idea di studiare, l'altra metà manca, tu?",
"dovrei anche io, sei buffo, e poi ho gli allenamenti",
si avvicina e mi prende il volto fra le mani,
"mi vuoi baciare qui? no, dai",
"sotto casa è un classico, uno piccolo piccolo".
Nel pomeriggio lo vedo sedersi, con tanto di bicchiere, sulla tribuna e gustarsi il nostro allenamento, visibilmente interessato a tette e culi in movimento.
All'uscita Francesca: "mi sa che non hai bisogno del mio passaggio" ammiccando "belloccio, te li sai scegliere",
"credo di no" sorridendo "grazie, ma non è ancora detto, ciao",
mi si fa incontro: "lascia te la porto io" e mi da un bacio,
mormorii e gridolini, arrossisco: "dai davanti a tutti così!"
"certo, non ho nulla da nascondere" mi prende sotto braccio e all'auto; parole, ma le mani dicono altro.
Cerca un contatto con le dita:
"c'è ancora luce, sicura di voler rientrare?",
"no, per niente".
Il culto dell'aperitivo (e con esso lo spritz) stava cominciando in quegli anni, e noi non ci sottraiamo. La prima volta che provo un daiquiri, poi completamente ubriaca (ma me ne innamoro), il briccone un Martini.
Chiacchieriamo ci baciamo scherziamo, senza freno, uno accanto all'altra al tavolino del bar, incuranti.
La coscienza mi ricorda che è la prima uscita, così a sorpresa poi, non sta bene: "Bea" dico fra me "che figura da facile fai!?!?" eeh! niente, fra alcool e desiderio non mi controllo, lo sto toccando un po' più giù del bel petto da nuotatore che ha, e gradisce! ci alziamo senza staccarci. Pensieri? nulla!
Sole tramontato e un puntinato blu notte fodera un cielo senza luna, finestrini abbassati, musica in sottofondo; ormai è tardi; mi appoggio a lui e lo stuzzico toccandolo e baciandogli guance e collo;
sterratino tranquillo, cento metri, macchina spenta;
"sporcacciona, ora lo vedi!" scherzoso,
"se, se...." maliziosa,
continuo ad accarezzarlo chiudendogli la bocca con la mia, libere le mani dalla guida mi cerca e avvolge il viso, ma non basta, scorre la cerniera, è delicato nel toccarmi, seno turgido...
"dannato gancetto!",
ancora carezze lievi induriscono i capezzoli sotto i suoi palmi, slacciato, scende a piccoli baci scoprendo la tenera pelle, comincio a sentir il respiro più profondo e breve, a labbra schiuse, forte il battito cresce, un secondo e mi trovo distesa, la sua bocca sul mio ventre sfiora, brividi d'eccitazione, le sue dita, abili dita, allentano la coulisse...
"aaspetta..." un alito di pudore,
"ti piacerà..." suadente,
...non importa sono già a farsi spazio fra elastico e pelle, non riesco a contenermi, il desiderio è tanto, vanno le mie mani sui suoi jeans che a stento contengono; avida slaccio fibbia e bottoni, mentre lui si sfila la maglia e nudi i pettorali poggiano su di me, pelle a pelle, calore; le labbra si uniscono, spazio per le lingue danzanti, le mani a procurar piacere l'un l'altro, occhi socchiusi; due dita si fanno largo nelle calde pieghe, gemo,
"ti voglio",
"sei bellissima",
respira forte mentre la mia mano lo stringe e muove, d'un tratto via i gambuli, cosce libere di toccarsi; è sopra di me.
Le braccia sopra le sue spalle, trattenendo la sua testa fra i miei seni, fremula,
"aaspetta, li noo",
"scusa...",
appoggio il piede sul cruscotto, umida, con la mano lo guida e lo sento,
"sii...." lieve,
"tii faccio male amore?" dolce,
"noo, amore mio, è coosì....",
baci, occhi negli occhi, guardano e non vedono, spinge; gemo; gode; stringo a me colle mani i fianchi suoi, si sostiene una mano al sedile sfiora il viso mio, mi accarezzo a quel contatto; gocce sul mio ventre scivolano lungo la vita, brividi; gode; gemo; passione; un bagliore illumina il suo volto arrossato; bello; torna buio,
"siii, ti sento, aancora, non smettere..." quasi senza voce,
"devo, non reesisto..." sussurrando,
sotto di lui mi muovo e sento, lo trattengo con gli spasmi del piacere, succede....
"sii, siii, siiiiiii!!!" gridiamo forte insieme,
gocce calde sul mio corpo.... appena in tempo.
Restiamo abbandonati uno sull'altra, sento ancora il turgore fra la sua e la mia pancia mentre mi bacia e accarezza i capelli, giochicchio con i suoi capezzolini:
"è stato bellissimo" guardandomi negli occhi "sei speciale",
"tu sei speciale!" anelando un altro bacio,
squilli,
"occappero, ma che ore sono????!!",
"le dieci, dolcezza!",
"mia madre mi ammazza!! 3 chiamate, e chi l'aveva sentito!!?!!" sorridendo,
"ne ho una anche io, ma ai miei non frega granché...",
"vedi: i vantaggi di essere maschi, uffa!",
"vengo su con te?",
"peggio che mai!!!",
"in effetti, pessima idea... hai visto la maglia?",
"fuori dal finestrino...",
"ecco...",
"prevedo 3giorni di clausura, non fare lo scemo che ho spie ovunque!",
"non ci penso nemmeno",
sotto casa, mamma alla finestra,
"stavolta l'ho combinata",
"sei a casa, è ciò che importa alle mamme. s'agapo",
"kai ego".

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