L'incredibile storia di Alice e Giulia 2

Scritto da , il 2021-01-31, genere feticismo

Racconto 2:

Alice arrivò a casa Rivera con poche cose, si sistemò nella sua stanza, a fianco a quella da letto di Giulia. Le camere erano identiche per grandezza e letto, eccezion fatta per la cuccia di blanche.
Il lavoro di Alice cosnisteva principalmente nel preparatre i pasti per Giulia e se stessa, fare il bucato, fare la spesa, curare il cane, ogni tanto portare il caffè nello studio.
Giulia non era troppo esigente. Era un lavoro dei sogni per la povera Alice. Le pulizie venivano fatte anche da una signora due volte a settimana. Nel tempo libero Alice cercava su internet e contattava negozi di scarpe per il venerdì. Il blog era poco più di un gioco, Alice fotografava una volta al giorno un paio di scarpe per lo più non indossate, a volte indosste da Giulia, dove dettava anche il testo, ma spesso non aveva tempo per tutto ciò, ed era tutto lasciato nelle sue mani.
Passarono giorni e settimane e sembrava che convivessero da sempre, l'amicizia funzionva bene, il lavoro per entrambe pure, erano felici e soddisfatte della situazione. Giulia si era sempre sentita sola in casa, ha avuto solo relazioni molto brevi in passato e la casa a parte balche era sempre vuota, anche perché aveva poche amiche. Tutte porate via dal suo lavoro impegnativo.
Per Alice era li paradiso vivere in una casa così; mangiare bene, discutere di ciò che amava, non poteva andarle meglio. O così per lo meno credeva.

Capitava un paio di volte a settimana che Giulia chiedesse dei massaggi ai piedi. di solito dopo cena, guardando un film sul divano, oppure persino qualche volta nel suo ufficio mentre era in riunione telematica o al tefono, ovviamente alice stava in ginocchio sotto il livello della scrivania senza farsi vedere.
Alice non ebbe più quella strana sensazione stimolanta dall'olezzo delle calze, perché non ebbe occasione di sentire odori forti dal momento che impiegava sempre il gel per massaggi.
Notò però, facendo il bucato una cosa strana. Giulia non mettava mai da lavare le calze, bensì spesso le lasciava abbinate nelle scarpe. Alla domanda in merito, Giulia rispondeva:"si, le calze le tengo per praticità nelle scarpe, poi quando sono troppo usate le butto direttamente, non ha senso lavarle." questo spiegava il perché le calze da casa puzzassero e fossero molto usate, erano addirittura bucate aveva notato. Queste erano lasciate vicino all'uscio e non apparivano più bianche da tempo, le aveva da almeno un mese, da quando entrò in casa sua la prima volta, pensò Alice.
Questo fatto insolito era inconcepibile agli occhi della giovane domestica, che dal canto suo era molto pulita ed ordinata. Eppure qualcosa la incuriosiva di quell' odore.
Capitò un giorno che Giulia era uscita e Alice aveva svolto tutte le faccende giornaliere in casa e camminando per casa in cerca di qualche lavoretto d afare per impiegare il tempo vide le famose calze 'da casa' lasciate alla rinfusa vicino al letto di Giulia. Il primo istinto fu quello di raccoglerle per poi buttarle.
Qualcosa però la tratteneva, un ricordo, un ricordo di una sensazione per l'esattezza, quella strana sensazione del primo massaggio a casa Rivera. Spinta da questo istinto quasi involontario ed irrazionale, per curiosità le osservò con attenzione e poi le portò al naso. L'odore era molto pungente, di sudore stantio e di polvere. Stranamente, notò che non era ripugnante come avrebbe immaginato, dal momento che è sempre stata una ragazza molto pulita, ma era qualcosa di intrigante, come l'odore della benzina, non era tutto sommato cattivo, era forte ma non cattivo. Questo era il giudizio che si era fatta. Sapeva che era strano, ma le piaceva. Le annusò per un po' di tempo, poi decise di rimetterle a posto e non buttarle. Sarebbe stato un peccato pensò. Si sentiva un po' matta nel pensarlo, ma era così. Decise quindi di chiedere a Giulia in persona se poteva buttarle.
La sera stessa dopo cena, sul divano, tra una battuta e l'altra, l'argomento della conversazione verteva sulle calze, allora Alice colse la palla al balzo e chiese a Giulia se fosse il caso di "mandare in pensione quelle 'da casa'" con una battuta, ma lei rispose:" finché non sono squarciate le uso, intanto sono per casa".
Passrono i giorni, Alice ormai era solita annusare le calze di Giulia, soprattutto quelle di casa e della palestra. Era un olezzo inebriante che la elettrizzava, le dava una carica ed allegria uniche, era ormai una droga. Non si chideva nemmeno più se fosse giusto o sbagliato. Le piaceva troppo. Ovviamente tutto ciò veniva fatto con la massima discrezione, quando era in stanze chiuse a chiave o quando era sola in casa. Non poteva rischiare di permettersi di essere scoperta, poteva perdere tutta questa vita da sogno in un attimo se Giulia l'avesse scoperta.
In questa frenesia estatica, Alice scoprì il modo del feticismo delle calze e dei piedi, cose di cui sapeva vagamente l'esistenza ma di cui solo ora scoprì di farne parte attiva. Vedeva video on line, profili Instagram ecc. Si riconosceva in quel modo, sebbene sapesse quanto fosse strano e dunque decise di non farne parola con nessuno.
Arrivò il giorno in cui finì il lubrificante per massaggi.
Dopo una giornata stressante per Giulia, la quale aveva ripreso a lavorare la mattina nel suo ufficio ed il pomeriggio in casa, si trovarono sul divano quando come qualche volta accadeva, venne chiesto un massaggio. "È finito il lubrificante, chiedo scusa Giuli se non l'ho comprato.."
"Non fa niente, va bene lo stesso dai"
Alice sfilò prima un fantasmino, poi l'altro che aveva un buco piuttosto marcato e la suola nera, l'odore era davvero troppo forte. Il cuore di alice batteva all' impazzata, era cambiato tutto dalle altre volte, le sembrava di scartare la più dolce e profumata delle caramelle. Le ragazze scherzrono sul buco di questo e dopo aver discusso convenirino di buttarle. Il massaggio fu diverso per Alice, sentire l'odore dei piedi di Giulia era un'altra cosa toccandoli, ormai li conosceva benissimo, amava ogni curva di quei piedi morbidissimi e ben curati da lei. Ne apprezzava la straordinaria bellezza appieno.
Provò quel giorno qualcosa di diverso, come se quelle estremità perfette che tutti i giorni vedeva così spesso si fossero insinuate nella sua mente, fino a prendere il sopravvento. Non poteva farne a meno, ormai i piedi di Giulia erano parte della sua vita, dedicava la maggior parte del tempo ed energie nella sual viata a renderli belli e fotogafarli. Ormai erano una parte di se. Giulia sembrò non accorgersene del cambiamento di sguardo e trasporto di Alice quella sera.
Dopo il massaggio, la sera stessa, prima di andare a dormire invece di buttare le calze 'da casa' ,che erano già state sostituite, Alice se ne mise una in bocca e l'altra sul naso, si inebriò per ore in tarda notte di qulla fragranza che la ubriacava. Aveva scoperto qualcosa di cui non avrebbe potuto più farne a meno. Prima di andare a dormire si mise una mano nelle mutande e provò molto piacere.

La mattina seguente, Alice si svegliò, frastornata ed appagata, ma rinata. Pensò tutta la mattinata alla sua vita, di come fosse cambiata in meglio. Era pagata per essere una sacerdotessa adorante di una dea. Era l'unica vestale di un culto Giuliacentrico. La fedele custode protettrice della sua dea. dea ignara del risvolto morboso e sessuale di Alice, ma che amava i complimenti e le cure ricevute.
Da quel giorno in poi Alice si fece più audace, teneva sempre nel condominio le calze che avrebbe dovuto buttare, che spesso sniffava. Sniffava anche tutte le altre nelle calzature. Quando Alice tornava dalla palestra si avventava sulle calze sudate non appena possibile. Inutile dire che conservava tutte le calze che avrebbe dovuto buttare. Era una droga. Era la sua personale e segretissima droga.
Amava annusare anche le scarpe più usate.
Le foto del blog erano sempre piu raffiguranti piedi e scarpe piuttosto che scarpe solitamente, erano scuse per Alice di vedere i pedi della propria Dea in superbe scarpe. Alice diffondeva la sua religione via Instagram. Frequenti i messaggi e l'aumento di followers. Il che, al raggiungimento di cinquantamila 'seguaci (del culto') portò all'attenzione di Giulia che resasi conto della ragione della crescita così repentina, in un discorso a riguardo con Alice disse:" sono contenta che abbiamo raggiunto un grande risultato, ma non voglio sia un ritrovo di pervertiti per i miei piedi, ma che sia seguito da amanti delle scarpe e moda, quindi ragazze, non malati di pugnette.."
"Hai ragione Giuli, bloccherò questi e faremo foto più di scarpe e Meno di piedi"
"Grazie Alice, niente in contrario contro questi, lo sai come la penso, ma non era ciò che volevo, ovvero una pagina di moda sulle scarpe"
Infatti successe che in passato l'argomento feticismo dei piedi e sessualità, uscisse tra di loro, Alice ne parlò al tempo senza conoscerlo ed indifferente (lo era per lei al tempo), mentre Giulia sapeva bene del suo potere attrattivo che aveva avuto fidanzati amanti dei suoi piedi e anche a lei piaceva che li apprezzassero. Sebbene fosse molto riservata sulla sua vita sentimentale e sessuale, conosceva bene quel modo. Tutti la apprezavano anche per il resto ovviamente. Ma moda e cura del piede erano cose ben separate dal sesso per Giulia, solo tra fidanzati nel momento e nel luogo adatto ha apprezzato tali argomenti e pratiche, così come per qualsiasi altra parte sessuale del corpo. Altrove era fuori luogo.
Il desiderio più grande di Alice era quello di appoggiare il viso, baciare, leccare i piedi della sua amica-datrice di lavoro. Ma sapeva bene che essendo una cosa sessuale per Giulia e relegandola alle relazioni sentimentali con gli uomini sapeva che sarebbe stato difficile poter realizzare i propri sogni. Bisognava escogitare dei piani elaborati. Non voleva schifare Giulia come quei perveriti del web. Doveva far sembrare normalissimo quello che in realtà non lo era affatto.
I gironi passavano e tutto andava alla grande anche se era sempre più difficile per Alice rimanere impassibile nei massaggi, ormai diventati quasi giornalieri.
Giulia non sospettava di nulla per adesso, le andava benissimo avere una schiava tutto fare, con la quale era piacevole parlare di cose interessanti.
Alice era solo riuscita a conseguire una piccola vittoria, orami massaggiava solo senza lubrificante, perché a detta sua: "fa male alla pelle con tutte quelle cose chimiche" aveva addirittura creato due siti falsi, ben fatti, da far vedere a Giulia per corroborare la sua tesi totalmente infondata atta solamente a sentire il profumo della sua dea ed a leccarsi le dita subito dopo di nascosto. Ma a parte questo, che era comunque un successo sebbene limitato, non riusciva a farsi venire altre idee per poter baciare o leccare il suo oggetto del desiderio.
L'idea geniale, o meglio, la strada da percorrere per ottenere il suo obbiettivo, le venne per caso. Una sera vide la cagnolina 'blanche' leccare i piedi della sua padrona. Piedi che In quel momento erano insolitamente nudi,(quasi sempre ulilizzava le famose 'calze da casa'), questo perché se le era appena tolte sul divano in previsione di un massaggio di Alice, che, chiamata, vide questa secna e provò invidia per il cane.
"Basta Blanche! Vedi Alice: Banche è un cane feticista, quando vede piedi nudi si avventa a leccarli. È per quello che porto sempre le calze, se no mi assalirebbe hahah."
"Pazzesco haha" replicò Alice, interessata e rapita dalla scena. Stava pensando a qualcosa; qualcosa per trarre vantaggio da questa situazione.
"Si, pazzesco davvero, devi sapere, che le mattine, siccome sono solita dormire con i piedi che spuntano dalle coperte, sono più le volte che mi sveglia blanche leccandomi le piante, piuttosto che la sveglia. All' inizio mi faceva il sollecito, ancora adesso un po', ma in realtà devo dire che è un modo rilassante e diverso per svegliarsi. Mi ci sono abituata e mi piace svegliarmi in quel modo, piuttosto che con un rumore elettronico, così è più 'green' non trovi? haha. In più mi sveglio con i piedi già puliti no? Hahah"
Tutto quel racconto stimolò ed eccitò oltremodo Alice, che attivò gli ingranaggi della sua mente figurandosi un piano macchiavellico che l'avrebbe portata a realizzare il suo tanto agognato sogno.
"Pazzesco haha, non ho mai provato, soffro molto il solletico."
Spostato il cane, si mise a massaggiare i piedi di Giulia che rilassata ed guardava taciturna la televisione.
Alice ad un certo punto disse:" beh dobbiamo dire grazie a blanche perché il massaggio è più fluido così. La saliva così come la bava delle lumache è un toccasana ideale per la pelle. Lubrifaca anche bene, cosa che l'acqua non sa fare, l'ho letto su un'articolo.."
"Ah si? Alla grane allora! Facilita il tuo lavoro ed è piacevole sia per me sia per Balche hahah. Sulle lumache avevo sentito qualcosa in merito, forse la saliva ha qualcosa in comune. In effetti è molto fluido, a livello di quel gel chimico di cui per fortuna ci stiamo sbarazzate. Mandami più tardi il link dell' articolo se lo trovi. lo sai che mi interessano le cose della cura del corpo."
"Certo Giuli, con piacere. Sulla saliva ho letto anche altre proprietà interessnati..."
Qui scavò nelle sue reminiscenze del liceo dove aveva studiato le funzioni della saliva, sapeva molto bene queste cose, biologia era la sua materia preferita. Ovviamente romanzò il tutto condito un po' di fantasia mirata a servire ai suoi fini.
"Ha effetti emolienti, esfolianti, grazie alla ptialina ed amilasi (non sapeva se fosse giusto quello che diceva, ma suonava bene) perché è come se 'predigerisse la pelle morta' come avviene con il cibo, poi è ricca di eletroliti ed enzimi. Ha importanti funzioni antibatterche. Quindi è vero che Balche ti pulisce i piedi, anzi li disinfetta pire. è verissimo hahah. Non di meno è pure vischiosa quindi ideale per i massaggi haha."
Sembrava aver colpito Giulia, la quale era molto interessata. Amava sapere le novità in fatto di estetismo e cura della pelle.
"Wow, non può andre meglio allora, faremo sempre così, con l'aiuto di blanche. Sai davvero molto in merito. forse anche per la tua esperienza nel settore della cura della bellezza. Poi mandami gli articoli ed i siti, che me li leggo volentieri, sai che mi piace essere aggiornata su questi temi."
Non aveva abboccato, ma aveva ingoiato l'amo interamente. Pensò Alice compiaciuta e soddisfatta di se.
"Si si, guarda dammi un oretta per ritrovarli e te li mando tutti. Sono ricerche piuttosto nuove e poco conosciute sai, poi se si venisse a sapere in giro chi comprerebbe più le creme da 50€?
Anche se gli antichi Romani lo sapevano, infatti ti manderò anche un articolo in merito."
"Wow molto interessante, pazzesco. Menomale che ci sei tu. Poi, oltre al costo, suppongo che non sia commercializzata perché a molta gente può fare schifo la saliva, ma a me no sinceramente. è naturale, meglio che le schifezze chimiche che inquinano il mondo. Poi magari costerebbe tempo e sfotzi ottenere la saliva di cane e metterla in bottiglia haha"
Giulia era di aiuto a mettersi da sola nella trappola di Alice. O forse alice era davvero brava, degna di un personaggio della mandragola di macchiavelli o di storie del Decamerone di Boccaccio.
"Esattamente. tutto giusto ciò che dici. costerebbe molto e sarebbe difficile. Forse è per quello e per lo schifo che non si fa. hahah".
La serata finì li, con altre battute e consigli sulla pelle.
Una oretta dopo Alice, in camera sua aveva già creato, a regola d'arte, 2 articoli e 3 siti che parlavano delle proprietà prodigiose della salvia: sulla pelle, sui gatti e gli animali che si leccano, di quanto sia salutare sui massaggi etc. C'erano molte informazioni vere, per carità, uno era un sito vero che paralva della saliva in generale. Perfino si era spinta a scrivere l'articolo sull' antica Roma dove, secondo "le fonti", le matrone si facevano leccare i piedi dagli schiavi perché ne conoscevano le proprietà benefiche. Addirittura, si era arditamente spinta a scrivere che la saliva dell' uomo, secondo studi scientifici, è il doppio più efficace come crema panacea di tutti i mali, rispetto a quella degli animali.

La mattina seguente Alice si svegliò soddifatta molto presto, non dopo aver annusato la sua 'collezione' per darsi una carica, per osservare se effettivamente Blanche svegliava Giulia in quel modo descrittole la sera precedente.
Aspettò un po' di tempo, finche verso le 8:15, un quarto d'ora prima di quando la sveglia avrebbe dovuto suonare(,per quanto poté vedere Alice da lontano, la quale osservò anche la bella dea con i piedi di fuori), Blanche finalmente si svegliò ed iniziò a leccare, issata su due zampe appoggiate sul materasso le piante di Giulia, la quale per qualche minuto non si svegliò, ma poi dopo alcuni movimenti, ritrasse i piedi. A quel punto Alice, che era seduta per terra appena fuori la stanza, sgattaiolò per pochi metri fino alla propria senza farsi vedere. Aveva appurato la veridicità del racconto di Giulia. Ora doveva solo capire quanto spesso Blanche lo faceva e come, per poi potersi sostutuire al cane qualche mattina di soppiatto. Questo era il suo piano malefico.




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