La mamma di Carlo

Scritto da , il 2020-10-23, genere tradimenti

All'ultimo anno delle elementari di Milano3-Basiglio, che frequentai 30 anni fa circa, venne in classe un bambino di nome Carlo V., che proveniva da un paesino brianzolo.
Da subito tra noi non ci fu un gran feeling, lui divenne il cocco della gran gnocca (e zoccolona) della maestra di matematica Roberta.
Il pomeriggio con mia grande sorpresa lo venne a prendere un pezzo da novanta che era sua madre: magra, alta, bionda con i capelli lunghi fin oltre le spalle, occhi verdissimi due tettine che saranno state una terza.
Erano gli anni di: Italia90, Fiorello intratteneva,quasi tutte le sere, mezza Italia con il suo"karaoke", Moana Pozzi che stordiva gli italiani facendosi sfondare da tutti e in tutti i buchi con le sue amiche Milly D'Abbraccio, Cicciolina, Barbarella e Lilly Carati ( mamma mia alla Lilly quanto avrei voluto anche solo sentire l'odore della sua bagiana) ... e noi bambini che entravamo nella pubertà, la notte a volume basso o muto della televisione, a guardare e fantasticare con le pubblicità dei telefoni erotici (dove poi al massimo vedevi le tette e basta). Spopolava "Colpo Grosso" e film come "9 settimane e mezzo" e Joe Cocker che cantava la colonna sonora.
Tornando alla mamma del Carlo, mi fece impazzire già dal primo giorno che la vidi.
Alle medie restò sempre quel sogno mai realizzato.
Ogni volta che pensavo a lei, la mia mente correva a immaginarla su un lettone morbido e lei con reggiseno,mutandine e baby doll lì che mi aspettava nel centro. Ma mentre la mente fantasticava, la mano correva a tirare giù la zip e a estrarre il mio pisello dalle mutande e via giù con le seghe... arrivavo a segarmi anche più di 10 volte al giorno pensando a Luciana e non so se avete idea di che dolore alla cappella e ai coglioni a fine serata.
L'avrei leccata e scopata in tutti i suoi buchetti.
Poi un giorno d'improvviso, spedirono il padre a lavorare in una cittadina in toscana e tutta la famiglia di Carlo si trasferì. Finito tutto!
Facendo un salto di oltre 30 anni, mi ritrovai questa estate a Madesimo (una perla incastonata nella Val Chiavenna a circa 10 km dalla Svizzera) nella fase della tranquillità del "post prima ondata di Covid-19".
Non c'erano più divieti o obblighi di mascherine (vai a capire che ci governa!!). Quindi le donne che con mascherina sembravano carine, ritornavano nella loro categoria di appartenenza cioè cesse! Quelle "bellissime" in categoria"carine" e quelle che erano categoria "fuori dal normale,praticamente aliene da scopare 5/6 al dì per tutta la vita a patto che restino così"(si lo so che il nome di questa categoria è un po' lunghetto, ma rende l'idea) in "stragnocche".
Dicevo,io e famiglia ci siamo sistemati presso "Fabila Hotel" che è meglio noto come"ex-arlecchino".
Arrivati a tarda notte, fummo accolti dal personale molto gentile e disponibile.
Ci diedero le chiavi delle 2 stanze comunicanti così io e mia moglie in una e la nostra prole nell'altra.
La mattina successiva scendemmo a fare la colazione e trovammo nel ristorante altre famiglie con parte dello staff impegnato a servire.
Io e Danielino ci tuffammo letteralmente nei bomboloni, croissant vari gusti e biscotti.
Mentre ero in coda per il secondo giro di leccornie, sentii alle mi spalle una voce femminile:" mi scusi, sarebbe così gentile da passarmi un piatto?" .
Presi il piatto e mi voltai per consegnarlo ma una volta girato rimasi esterefatto. Avevo davanti la signora Luciana,mamma di Carlo, uguale (ma veramente uguale) a come l'avevo vista trent'anni prima. Restai lì come un ebete a fissare la povera donna che non riusciva a togliermi dalle mani il piatto.
E nella mia mente (credo oramai malata) un flashback dietro l'altro si rincorrevano: sognata sul lettone in baby doll, a pecorina,in bagno che mi leccava il pisello ,io che le leccavo la figa... etc etc mi passarono tutti i sogni erotici che avevo fatto da ragazzino sulla mamma del Carlo.
Poi bruscamente tornai alla realtà a causa della voce seccata:" Scusi, ma me lo vuole dare o no questo piatto!?!" e io:" si, si prenda pure e mi scusi ancora e che lei assomiglia in modo sorprendente a una signora che conobbi quasi 30 anni fa", e lei ora col suo piatto tra le mani, con un bellissimo sorriso e voce tornata dolce:" Pensi che io ho 30 anni!" e si mise a ridere.
Tornai al tavolo della mia famiglia e finimmo così la colazione. Nell'uscire dal ristorante, guardai verso il suo tavolo e lei era seduta con sua figlia (di 13 anni) e suo marito. Lei mi guardò e sorrise mentre si portava alla bocca la tazza da cappuccino.
Ero ancora stranito per la cosa, avevo anche mangiato troppo e tornai in camera nostra mentre mia moglie con la prole decise di andare a fare un giro per il centro di Madesimo.
Mi sdraiai sul letto matrimoniale e scrutando il soffitto cominciai a ripercorrere quei vecchi ricordi. Poi , il mio pensiero si fissò su la mamma di Carlo nuovamente e tutte le fantasie che ci avevo fatto sopra e a sorpresa mi ritrovai con il cazzo sull'attenti, e rituffandomi nel passato, cominciai un lento e continuo movimento con la mano sul mio pene. Ero lì a quarant'anni a segarmi, com'è un tredicenne, fantasticando su due donne praticamente uguali ma con l'unica differenza del periodo.
Stavo per sborrare ma riuscii a fermarmi in tempo, avevo il glande tutto umido.
Mi alzai e andai in bagno a farmi una doccia e raffreddai gli umori e gli ormoni.
Indossato costume da bagno e magliettina,ciabatte e asciugamano gentilmente offerto dall'hotel (dietro cauzione di euro 25) mi affrettai ad andare nella piscina coperta e riscaldata della struttura.
Prima di arrivare si incontra una zona per fare sauna e bagno finlandese (credo si chiami così) con acqua freddissima, poi poco più avanti stanza per farsi fare i massaggi da un esperto massaggiatore che all'occorrenza diventa pure bagnino, palestrina con qualche attrezzo e poi si arriva in una pozza d'acqua che chiamano piscina a forma di 8.
Entrato,attraversai i vari ambienti. Ad un certo punto nella palestra attrezzi notai una figura femminile che stava usando la ciclette rivolta contro un muro e quindi io la vedevo di spalle. Magra, capelli biondi,lungo la schiena. Aveva una tuta grigia con strisce giallo fluo in cotone elasticizzato attillatissima e finiva poco sopra le caviglie, guardandole il sedere sul sellino,anche senza troppa attenzione, si vedeva perfettamente la forma del perizoma. Schiena seminuda e poi un top al posto del reggiseno uguale di colori alla parte sotto.
Entrai e andai a sedermi alla panca, salutai ma non ebbi cenni di risposta, allora salutai un po' più forte ma ancora nulla. Poi lei con una mano si sistemò nell'orecchio la cuffia e allora capii che non mi aveva sentito.
Mi alzai e mi affiancati a lei e sorridendo la salutai con la mano e lei solo allora si fermò dal pedalare come una matta e si tolse le cuffie e mi sorrise:" Anche lei qua?" e io:" Si, la mia famiglia si è data alle pazze spese e io invece sono voluto venire in piscina, poi magari farò anche un po' di sauna". Allora lei:" Mio marito e mia figlia invece sono andati a fare una passeggiata per monti ma io non ne avevo gran voglia, senta quando va in sauna mi chiami che vengo pure io, tanto qui le saune non sono distinte però mi faccia finire questi ultimi 3 km!" e sorridendo, si rimise a pedalare e riposizionò le cuffie.
Io rimasi scioccato della proposta... insomma non capita tutti i giorni di vedere materializzato il tuo sogno erotico da giovane e che senza troppe inibizioni ti chiede di fare insieme la sauna... se a qualcuno di voi è capitato scrivetemelo!
Andai in piscina mi tuffai e poi riemersi.
Mi soffermai a riflettere su quello che era appena successo e la mia mente ricominciò a rituffarsi nei ricordi di quando ero giovane che sognavo la mamma di Carlo e di tutte le seghe che mi ero fatto allora. Il tutto accompagnato dalla musica da discoteca degli Eiffel 65 "too much of heaven" e nell'acqua riscaldata della piscina sentii che il desiderio ricominciò a gonfiarsi tra le mie game e così decisi di uscire e sedermi sul bordo.
Mi sentii toccare le spalle:" allora , andiamo?" Era lei tutta sorridente e con una bottiglia d'acqua in mano.
Mi alzai e presi ciabatte e asciugamano e le stetti dietro.
Era già in costume da bagno a due pezzi salmone e i bordi blu. il pezzo sotto era a perizoma quindi dentro nel culo.
Aveva un didietro da perdizione che aveva catalizzato tutta la mia attenzione.
Sembrava una scultura di marmo meravigliosa da guardare in continuazione. La pelle leggermente abbronzata che con i capelli biondi si fondeva come il più bel quadro del mondo.
Alta con la vite sottile.
Trovammo il massaggiatore e bagnino fuori dalla sauna e io aprii il portafoglio senza farmi vedere dalla donna allungandogli 50 euro:" Tu non hai visto nulla e nessuno. Non fare entrare nessuno" e lui presi i soldi strizzò l'occhiolino e si piazzò davanti all'ingresso. Era un ragazzone sul metro e 80 ben piazzato.
Entrai nella stanza calda e in legno lei si mise sul terzo gradinone più in alto sdraiata sul suo asciugamano a pancia in giù. Si appoggiò sui gomiti e incrociò le dita, piegò le gambe incrociando pure quelle e sorridendo:" Comunque io sono Federica, magari tu penserai che io sia una facile..." ma la interruppi:" No guarda, a me non piace né essere giudicato e tantomeno catalogato quindi neppure lo faccio io con le altre persone (anche se non è vero, ma voi cosa avreste detto al mio posto?)e il mio nome e Alexio.Però se devo essere del tutto sincero è molto ambigua la situazione.... beh due estranei di sesso opposto e occupati, dove una dei due è veramente sexy, insieme, in una sauna, con dei piccoli pezzi di tessuto che coprono le nostre intimità, non è una cosa così troppo normale! concedimi quest'osservazione" e ridemmo più per l'imbarazzo che per la natura comica della frase.
Poi lei riprese:"È da ieri sera,quando t'ho visto entrare in hotel che mi sei subito piaciuto, mi fai sesso e stamattina ho fatto di tutto per starti vicino anche al ristorante... con la scusa del piatto, poi per non pensarti sono venuta qua a fare km ma tu compari dal nulla e..." e si morse il labbro inferiore guardandomi con occhi da cerbiatta.
Le dissi mettendomi a sedere: " vieni qua" e lei scese dai gradini e si mise davanti a me in piedi.
Allungai entrambe le braccia e le misi una mano per natica e la tirai verso di me. Io rimasi seduto e lei salì sul gradino, si mise in piedi sopra di me. Io con la testa rivolta in alto la guardavo dal basso.
Con una mano le spostai il costume da un lato e mia apparve in tutto il suo splendore la fighetta con il monte pubico coi peletti biondi curatissimi. Con i pollici le allargai leggermente le grandi labbra rosate e cominciai con la punta della lingua a leccarle le piccole labbra di colore rosa intenso.
Lei si metteva i capelli dietro alle orecchie e ammirava dall'alto il servizio che le facevo con la lingua. Poi si mise la mano destra press'a poco sulla sua clitoride e cominciò a sfregarla furiosamente. Ansimando come una forsennata:" Leccami la figa per bene, continua e non ti fermare, leccala così, cosiiii, si dai,dai che mi piace da impazzire si,si,si ancora... mmm sei un gran leccatore di figa!Dio mio come mi piace!" , si piegò in avanti e con un braccio si appoggiò al gradinone sopra la mia testa e continuammo così.
Aveva i muscoli della pancia che si indurivano leggermente e poi si rilassavano:era vicina all'orgasmo che esplose nella mia bocca. Era dolciastro.
Iniziai a penetrarla con la lingua e lei piegava poco le ginocchia e poi raddrizzava le gambe in un movimento su e giù.
Le scopavo la figa con la lingua e lei apprezzava la cosa.
Poi:" mettiti a ginocchioni sul gradino sopra e allarga bene le chiappe" e lei ubbidì.In ginocchio, appoggiata con faccia e seno contro la parete, si divaricò per bene le natiche, mostrandomi il suo punto più nascosto e intimo. Io mi alzai in piedi e mi piegai leggermente in avanti e sprofondai la faccia dentro il suo culo. Dal dietro le leccavo la figa e poi salivo e leccavo l'orifizio. Apprezzava ancora di più il servizietto. Ebbe un altro sconquassante orgasmo dalla vagina che sbrodolava come un rubinetto aperto nelle sue cosce. Eravamo sudatissimi e io avevo faccia e petto oltre che sudati anche pieni del liquido di lei.
Ci fermammo un istante a riprendere fiato bevemmo l'acqua e poi lei guardandomi negli occhi:" ora tocca a me" mi si inginocchiò davanti e con le mani slacciò il laccio del mio costume e diede un strattone per far scendere il tessuto e così balzò immediatamente fuori il mio cazzo che oramai non c'è la faceva più ad aspettare.
Lei appena lo vide,fissandolo, sollevò il sopracciglio:"Caspita sembra un cobra! È bello e imponente!" e si avvicinò con la bocca e lo baciò tenendolo per il suo tronco. Non riusciva a chiudere la mano.:" Magari mio marito avesse un attrezzo simile!" e ricominciò a fissarlo, sembrava lo venerasse e poi tirata fuori la lingua me lo iniziò a leccare prima piano e poi velocissima. Io non avevo mai visto leccare così veloce, era impressionante per come muoveva la lingua a destra e sinistra salendo con la faccia su e giù lungo tutto il mio cazzo.
Poi prese a leccarmi i testicoli guardandomi negli occhi e infine se lo cacciò in bocca fino a metà. Mi fece un bel pompino come si deve.
La feci sedere sul gradinone e misi il piede sinistro vicino alla sua chiappa destra e il mio piede destro sul gradino superiore affianco alla sua testa. Abbassai con la mano(sentendo un po' di fastidio) la punta del cazzo verso la sua bocca che era spalancate pronta ad accogliermi dentro. sforzando su e giù la gamba sinistra ero lì che le scopavo la bocca a mo' di spada nella roccia. Lei mi mise le mani sulle chiappe per tenermi.
Le feci venire urti di vomito. Gli occhi che erano umidi risaltarono ancora più verdi.
Alzaia la testa mentre le scopavo la bocca e chiusi gli occhi.
Mi tornarono in mente tutte le scene immaginate(a tredici anni) con la mamma di Carlo e ora a distanza di trenta anni ero lì che stavo soffocando col mio cazzo in gola la sua sosia più giovane di me di dieci anni.
A lei non dissi nulla, non mi sembrava il caso.
Mi tolsi da quella posizione, e mi sdraiai sull'asciugamano e lei mi salì sopra mettendo i piedi vicino alle mie costole. Con la mano destra si teneva al gradinone sopra e così iniziò a farmi un smorzacandela da urlo.
Inizialmente non riusciva fare entrare dentro tutto il mo bastone perché le faceva male, fino a che io cominciai a sgrillettarla. Saliva veloce ma scendeva lentamente per non farsi male lasciando fuori solo le palle.
Volevo qualcosa di più, le volevo sfondare il culo come sognavo (segandomi) da piccolo con la mamma del Carlo.
La cominciai a tenere con le mani sulle chiappe aiutandola a sollevarsi e poi con la punta del dito medio a penetrarle il buchino innocente. Ogni tanto col palmo della mano le toccavo la figa sbrodolante e velocemente il suo liquido lo usavo per lubrificarle l'ano che si stava iniziando ad aprire per me. Lei si fermò dal farsi scopare e mi guardò dritto negli occhi:" Davvero vuoi anche farmi il culo?Mi fa male adesso che hai messo un dito figuriamoci se mi pianti sta mazza! È ancora vergine, non l'ho mai dato a nessuno e nemmeno a mio marito..." e io strizzandole l'occhio le dissi:"Stai tranquilla piccola e rilassati ma soprattutto rilassalo"(mi riferivo la suo buchetto del culo) e dicendo così mentre aveva tutto per bene il mio cazzo dentro la figa, cominciai a sgrillettarle la clitoride e così si rilassò.
Estrassi il pisello dalla sua patatina inzuppata e tenendolo per il tronco lo indirizzai all'ingresso del suo ano (certo non era per niente la migliore posizione per sodomizzare una vergine di culo). Sta di fatto che per l'eccessiva eccitazione di entrambi,il sudore a causa della sauna e la mia caparbietà, pian pianino le entrai sforzandole l'orifizio anale e così sverginandole il culo.
Aveva le labbra della bocca aperte a cerchio, gli occhi sbarrati e le sopracciglia corrucciate come chi sentiva dolore misto a fastidio.
Mi eccitava da matti vederla in quello stato, che iniziò a fare tipo iperventilazione. Come da piccolino immaginavo la mammina di Carlo che si faceva inculare da me.
E così pian pianino feci avanti e indietro con il mio bacino facendole entrare e uscire il cazzo dal buco oramai spaccato.
Continuai a sfondarla delicatamente e riuscii a cacciarle dentro tutti i miei centimetri nel culo e così le sborrai dentro.
Il pisello si afflosciò nel suo culo e lei che continuava a baciarmi il petto e ringraziandomi per averle fatto provare l'emozione della sua deflorazione anale. Poi rivestiti dei costumi da bagno uscimmo dalla sauna e il massaggiatore ridendo;" Ci avete dato dentro come due maiali eh?" Lei finse di vergognarsi e si coprì il viso e uscì dalla piscina andando su nella hall dell'albergo e io rimasi li parlare con l ragazzo.
Arrivò l'ora di pranzo e siccome era organizzato a mo' di buffet, mi misi in coda con Danielino e davanti a noi il resto della famiglia. Sentii una pressione al mio culo e voltandomi ritrovai Federica tutta sorridente che mi disse:" ops mi scusi non volevo!" e sorrise e io mi voltai per non far capire nulla alla mia famiglia. Lei mentre sceglievamo la verdura parlava a suo marito:"Antonio Non prendere i peperoni piccanti che poi ti brucia il culo!" e sorrideva. Poi a bassa voce mi disse:" io sono la stanza affianco alla vostra, stanotte alle due riesci a farti trovare in corridoio? " e io annuii.
Alla una e quindici ero già fuori dalla camera, avevo fatto attenzione a non fare rumore.Ero in pigiama e a piedi nudi sulla moquette del corridoio dell'hotel e poco dopo sgattaiolò fuori anche lei. Era tutta sorridente. Aveva un pigiama rosa.
Mi avvicinai e cominciammo a baciarci poi la girai contro il muro e lei tirò fuori un po' il culo e mi permise di strusciarmi contro. Le sussurrai:" ti voglio! " e lei annuì e anche se girata con la mano destra mi prese in mano il pacco.
Le abbassai quanto bastava il pantalone del pigiama e vidi che non indossava le mutande. Lei cercò l'attrezzo e me lo tirò fuori da mutande e pantaloni del piagiama se lo indirizzò nella figa e come al solito sentii il calore della sue pareti vaginali umidissime.
Ero lì che scopavo una bella fregna nel corridoio dell'hotel. La tenevo per i fianchi e guardavo il mio cazzo scomparire dentro e quando riappariva era tutto lucido e umido e poi lo facevo entrare dentro tutto di nuovo.
Lei si morse in paio di volte l'indice per non urlare e capii che stava venendo.
Ad un certo punto le sussurrai all'orecchio:" Voglio ancora il tuo buchino" e lei mi lanciò un'occhiata e :"Va bene, scopamelo! Però prima lubrificamelo".
Tirai fuori il mio pisello dalla bagiana e mi abbassai in ginocchio. Lei si allargò per bene le natiche e io cominciai sia leccare che a sputare. Mi risollevai e lo indirizzai verso l'ano,stavo per sodomizzarla ancora quando sentimmo dei passi provenire dalla sua camera e mi staccai e in fretta e furia entrai nella mia camera al buio, mentre lei si sollevò i pantaloni del piagiama. Il cuore mi batteva all'inverosimile. Iniziai a temere un infarto.
La mattina dopo la rincontrai e le feci capire di andare verso il bagno e li parlammo:" Non possiamo più fare così perché se ci scoprono succede un macello"dissi io e lei:" hai ragione, pensa che era mio marito che mi cercava, alla fine ho dovuto scoparlo era stupito che fossi fradicia... però in testa avevo te e il tuo arnese". Tutta l'estate cercammo di non vederci o cambiare strada.
Ci mettemmo d'accordo per scambiarci telefono e oggi tutt'ora ci messaggiamo tramite e-mail creata apposta e ci incontriamo nel motel di Binasco.

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